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Transcript della presentazione:

LA NOSTRA PRIMA INTERESSANTE VISITA ARCHIVIO DI STATO

Cos’è l’archivio E’ il luogo dove si conservano Scritture ed Atti Può essere pubblico o privato Se è privato può essere gestito liberamente, se è pubblico deve sottostare a regole ben precise E’ il luogo dove si conservano documenti del passato (carte, testamenti, mappe, codici….)

L’Archivio di Stato di Cremona Questo archivio venne istituito nel 1956 al fine di conservare gli atti delle magistrature giudiziarie e delle amministrazioni statali della provincia. E’ uno dei 103 archivi presenti nei capoluoghi di provincia; fa capo al Ministero per i Beni ed Attività culturali. Sono conservati qui materiali documentari che occupano 9 km. di scaffalature. Il fondo più importante è quello dell’Archivio del Comune; significativi sono pure l’Archivio notarile e quello dell’Ospedale di Santa Maria della Pietà.

Storia del palazzo che ospita l’Archivio L’edificio che ospita l’Archivio di Stato risale all’inizio del ‘900. Le prime notizie provengono da una mappa del 1723. La marchesa Archetti tra il 1800 e il 1803 acquistò il terreno occupato da piccole case e fece costruire il palazzo. Alla sua morte il palazzo passò di mano finché venne ceduto a Ferdinando Manini che lo trasformò in “un rifugio per giovanetti corrotti e discoli”, chiamato “Istituto di carità Manini”. L’edificio nel tempo era diventato squallido ed era necessario un completo rifacimento. Nel 1905 iniziarono i lavori per rendere sano ed ospitale il palazzo, che a settembre dello stesso anno venne inaugurato con la nuova fisionomia. Negli anni ’60 del ‘900, trasferiti i pochi giovani ospiti in altre strutture, iniziarono i lavori per trasformare l’immobile in sede per l’archivio di Stato, che vi si trasferì nel 1979.

L’Archivio del Comune: Il Fondo segreto Nel Fondo Segreto ci sono i documenti più antichi erogati al Comune, alcuni conservati arrotolati in tubi di stagno, altri distesi in cassetti. Il documento più antico è un atto datato 28 novembre 864; le carte più recenti sono del1946. Inizialmente i documenti conservati in questa sala erano custoditi nei matronei della cattedrale, per preservarli dalle rivolte o dalle guerre, vista la loro importanza per la città. Per questo il Fondo viene chiamato Segreto.

I Codici e il documento di Federico Barbarossa Nella stanza dell’Archivio Segreto vengono conservati anche i codici, ovvero le raccolte delle leggi del Comune di Cremona. Le varie richieste dei cittadini agli amministratori medievali sono chiamate litterarum, mentre le risposte del Comune sono dette fragmentorum. Nella sala sono conservati anche i libri provvisionum, dove sono elencate le disposizioni del Comune. Il documento più importante risale al 1155 ed è un privilegio con cui Federico I Barbarossa concede a Cremona il diritto di batter moneta.

Il catasto Nella stanza del catasto si trovano mappe, contrassegnate da numeri detti particelle, corrispondenti ad una casa o ad un terreno. Ad ogni numero corrispondono una rendita ed un nominativo sulla tavola di estimo, che rimanda a dei registri, chiamati paritari, che indicano i proprietari.

Archivio notarile Qui è conservato il repertorio dei notai cremonesi dal 1200 circa al 1898, data del documento redatto e firmato dal notaio Poli. E’ un fondo importante perché, attraverso atti di vendita, di acquisto, contratti di matrimonio, testamenti, lasciti, liti permette di ricostruire la storia della nostra città anche negli aspetti più “banali” e privati.

Archivio delle famiglie nobili I documenti di questa sezione sono stati donati dalle famiglie stesse e sono raccolti in faldoni. Anche questi permettono di ricostruire la nostra storia. Le famiglie più importanti sono: Ala Ponzone Sommi Picenardi Trecchi Ala Ponzone Cattaneo Albertoni Erba Odescalchi Stanga Grasselli

I sigilli Servivano per rendere ufficiali i documenti che uscivano dalla cancelleria papale o imperiale. Recavano i simboli del potere sovrano. Potevano essere di cera o di piombo, impressi o pendenti. I sigilli pendenti venivano attaccati al documento con una cordicella. Solo la città di Cremona ha le matrici originali dei sigilli di epoca comunale. Sono molto preziose sia per la loro rarità sia perché è strano che un Comune abbia adottato come suo simbolo un edificio religioso, ma anche perché ci mostrano il progredire della costruzione della cattedrale.

I sigilli della nostra città

La bolla papale La caratteristica peculiare della bolla era il sigillo metallico, la bulla, termine che è poi passato ad indicare l’intero documento. Il sigillo era generalmente di piombo, ma in occasioni molto solenni veniva usato l’oro. Il sigillo veniva applicato al documento o mediante cordicelle di canapa (nel caso si trattasse di lettere di giustizia o esecutorie) oppure di seta rossa e gialla (nel caso di lettere di grazia) annodate attraverso piccole aperture al documento stesso.

SIGILLO PENDENTE IN ORO LEGATO AD UN DOCUMENTO IMPERIALE

La biblioteca dell’Archivio di Stato Il nostro archivio possiede una ricca biblioteca ad uso degli studiosi, continuamente arricchita da omaggi, lasciti, ed acquisti, che vengono costantemente registrati dal responsabile

SBN L’SBN è il “sistema bibliotecario nazionale” in cui sono elencati i libri di quasi tutte le biblioteche italiane. Per ogni libro registrato sono indicati: data d’ingresso, autore, titolo, luogo e anno di pubblicazione, provenienza del volume e valore. Per trovare un libro bisogna andare sul sito www.biblioteche.regione.lombardia.it, cliccare su “catalogo nazionale” e inserire i dati relativi al libro. Appare a video la lista delle biblioteche che possiedono quel testo. Alcune biblioteche non sono inserite nel sistema. Ogni biblioteca immette i propri libri nell’SBN, aumentando sempre più la lista dei testi a disposizione degli studiosi. Ogni libro ha il proprio numero di catalogazione.

L’anagrafe di Cremona Abbiamo consultato in biblioteca gli schedari dell’anagrafe, raccolti in archivio fino all’anno 1953. Questi schedari sono molto utili per ricerche su famiglie cremonesi e sono consultati dagli stranieri con origini italiane, che vogliono conoscere meglio i loro antenati.

I locali frequentati dagli studiosi L’archivio, recentemente ristrutturato, offre una sala consultazione accogliente e moderna, dotata di postazioni individuali con prese di corrente per il computer e possibilità di collegamento INTERNET. Personale specializzato aiuta gli studiosi nelle ricerche e nella lettura di documenti antichi, oggi consultabili a computer, affinché l’uso continuo non li deteriori

Le liste di leva Uno dei principali strumenti di ricerca sono le liste di leva, redatte per censire tutti coloro che avrebbero dovuto prestare servizio militare, quando la leva era obbligatoria. Contengono dati essenziali riguardanti la persona, come cognome, nome, paternità, maternità, data di nascita e luogo di residenza, ceto sociale, stato di salute.

Sommario di Leva del 1876