Il progetto Community Care finanziato dalla Legge 285/97, è attivo da maggio 1999 nel V Municipio del Comune di Roma, nel quadrante est della città. Il principale obiettivo è la prevenzione del disagio nella prima infanzia, attraverso servizi mirati al sostegno della maternità e genitorialità e alla cura della relazione madre-bambino. L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE
Le Doule (mamme volontarie a domicilio) Effettuato da volontarie, tutte già madri, le doule, che appositamente formate e affiancate da operatici della cooperativa, sostengono a domicilio neo-mamme in difficoltà. L’efficacia dell’intervento risiede nella qualità della relazione tra la volontaria e la neo- mamma Lo Spazio Neutro Il servizio si svolge dal 2004 presso la sede della cooperativa su committenza del Municipio V insieme alla ASL RM/B su indicazione del Tribunale dei Minori ed e ’ seguito dalla psicologa della cooperativa. Il Tempo per le famiglie E’ uno spazio ludico-educativo offerto a bambini da 0 a 3 anni insieme ai loro genitori, che si riuniscono presso i locali della Cooperativa due volte a settimana alla presenza della psicologa e di due educatrici. Lo Sportello di ascolto per le famiglie Dal 2006 e ’ stato attivato, su richiesta dei servizi socio-sanitari del V Municipio, uno Sportello di ascolto per le famiglie presso due scuole materne del V Municipio, gestito dalla psicologa della cooperativa
L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE La Cooperativa Sociale Pandora arl ONLUS, ente gestore del progetto Community Care, è nata a Roma nel 1994 e opera a sostegno della maternità e della prima infanzia, per facilitare l’instaurarsi di una positiva relazione tra la mamma e il bambino. I servizi offerti sono tutti gratuiti e sono realizzati in integrazione con i servizi socio-sanitari del Municipio.
L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE Il problema che si intende affrontare è l’isolamento sociale delle nuove famiglie e la solitudine delle neo-mamme, non più inserite in una trama di relazioni, e sempre più isolate da un contesto sociale di riferimento. E’ un fenomeno in notevole crescita,soprattutto nelle grandi città dove la situazione di isolamento delle famiglie è sempre più diffusa.
L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE PUNTI QUALIFICANTI Integrazione tra risorse pubbliche e private e metodologia di lavoro in rete nel Gruppo di Lavoro Integrato (GIL) con Municipio e Asl. Creazione di una rete informale di auto-aiuto sul territorio che continua anche oltre la durata dei servizi. Specificità ed efficacia dell’intervento delle doule
FATTORI DI SUCCESSO Flessibilità nell’offerta di servizi, per rispondere ai nuovi bisogni sociali del territorio attraverso la rimodulazione e/o l’ampliamento della tipologia dei servizi Facile accessibilità ai servizi e “orientamento all’utente” nell’articolazione delle attività Riconoscimento del progetto sul territorio come punto di riferimento per le famiglie. L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE
RESISTENZE E OSTACOLI Il progetto è stato percepito, inizialmente, come progetto di “nicchia”: incomprensioni da parte dei servizi socio-sanitari sul valore della prevenzione rispetto all’ emergenza. Difficoltà ad inserirsi negli ospedali e resistenza nei confronti del lavoro svolto dalle volontarie (prevenzione generalizzata nei confronti del volontariato) CRITICITA’ Ritardi nei pagamenti delle fatture Costi e dimensioni della attuale sede Difficoltà crescente a trovare nuove volontarie disponibili per un’esperienza così impegnativa.
L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE INDICATORI DI RISULTATO livello di autonomia raggiunto dalla neo-mamma e qualità della relazione familiare prima e dopo l’intervento ( indicatore di efficacia) livello di gradimento degli utenti dei servizi (indicatore di soddisfazione) facilità di accesso (indicatore di accessibilità) numero incontri di confronto e raccordo con tutti gli attori, istituzionali e e del privato sociale, attraverso GIL e riunioni periodiche (indicatore di processo)
L’Esperienza di Pandora: Il COMMUNITY CARE SVILUPPI Auspicati Valorizzazione delle esperienze più valide alla luce dei 10 anni di progetti e conseguente passaggio da “progetto” a “servizio”. Temuti: Ridimensionamento o estinzione dei fondi per l’infanzia e l’adolescenza. Possibili/realistici Sviluppo del servizio di Sostegno alla maternità, con inserimento di ulteriori figure professionali, e investimento maggiore sulla formazione. Inserimento del servizio di Sostegno alla maternità con le volontarie nei reparti di ginecologia e ostetricia