Per lintroduzione del REDDITO DINCLUSIONE SOCIALE PAOLO PEZZANA Università Cattolica Milano Membro del Gruppo di lavoro Reis Convegno Zero Poverty 2013 Biella – 26 ottobre 2013
Il gruppo di lavoro Cristiano Gori, Massimo Baldini, Emanuele Ciani, Alberto Martini, Daniela Mesini, Maurizio Motta, Paolo Pezzana, Simone Pellegrino, Stefano Sacchi, Marcella Sala, Pierangelo Spano, Stefano Toso, Ugo Trivellato.
Per lintroduzione del REDDITO DINCLUSIONE SOCIALE IL REIS NEL WELFARE ITALIANO
Le riforme nazionali del welfare sociale PovertàNon autosufficienzaPrima infanzia Germania (1961,2003) Austria (1993)Francia ( ) Austria ( )Germania (1995)Spagna (2005,2008) Francia (1998, ) Francia (1997,2001, 2007) Germania (2008) Portogallo (1996,2003,2006) Spagna (2006)Austria - Spagna ( )Portogallo (1999,2006) Portogallo (2006) Italia - Grecia -
Una misura nazionale contro la povertà assoluta (nostra elaborazione su Madama, 2012) PAESEANNO (periodo) DINTRODUZIONE Regno Unito1948 Svezia1956 Germania1961 Paesi Bassi1963 Finlandia1971 Austria Belgio1973 Danimarca1974 Irlanda1975 Lussemburgo1986 Francia1988 Portogallo1996 Spagna ITALIAOggi manca: si propone di introdurla nel periodo GreciaManca
Incidenza della povertà assoluta, % di famiglie (fonte: Istat ) Nord2,73,75,5 Centro2,74,15,1 Sud6,889,8 Italia4,05,26,8 DIFFERENZA % DIFFERENZA %
Il Reddito dInclusione Sociale Italia 2017 Chi lo riceve?Tutte le famiglie in povertà assoluta In che cosa consiste? (I)Un contributo monetario pari alla differenza tra il reddito familiare e la soglia Istat di povertà assoluta In che cosa consiste? (II)Al trasferimento monetario si accompagna lerogazione di servizi per limpiego, contro il disagio psicologico e/o sociale, per esigenze di cura e altro. Chi lo fornisce?Il Reis viene gestito a livello locale grazie all impegno condiviso di Comuni, Terzo Settore, Centri per lImpiego e altri soggetti
Il Reis non è un idea originale Esiste ampio consenso tra gli esperti sulla necessità dintrodurre in Italia una misura con le caratteristiche del Reis. Ma questa misura manca. La nostra proposta prova ad offrire due contributi a favore della sua introduzione. 1) Di significato / sensibilizzazione / pressione: – L Alleanza contro la povertà 2) Di metodo: - Particolare approfondimento su come realizzare questa misura in concreto, su tutti i passaggi applicativi, sulle elaborazioni che possano essere utili a chi disegna le politiche e a chi costruisce gli interventi
L Alleanza contro la povertà Lidea Tutti i soggetti sociali interessati a combattere la povertà uniscono le forze e percorrono insieme il cammino finalizzato ad ottenere lintroduzione del Reddito dInclusione Sociale È invitato ad aderire Ogni soggetto sociale interessato Che faccia propri i capisaldi del Reis Che intenda dare il proprio contributo al percorso Aree di azione dei soggetti coinvolti Attività di sensibilizzazione dellopinione pubblica e delle forze politiche Miglioramenti di specifici aspetti della proposta (in caso di introduzione del Reis) Promozione e verifica della corretta attuazione
Non confondere il Reis con Politiche contro la povertà relativa Altre riforme nazionali necessarie (non autosuff, famiglie con figli e altre) Altre azioni necessarie per il sociale nella legge di stabilità (Iva coop, FNPS, altri fondi ecc)
Per lintroduzione del REDDITO DINCLUSIONE SOCIALE IL REIS NEL WELFARE LOCALE
Linfrastruttura nazionale per il welfare locale Lo Stato la costruisce in collaborazione con le Regioni. Serve a mettere i soggetti del territorio nelle condizioni di operare al meglio. Prevede: Risorse adeguate per la componente dei servizi Poche e precise regole per loperato dei soggetti impegnati nei territori Un insieme di strumenti per accompagnare chi agisce nei territori Un robusto sistema di monitoraggio e valutazione per imparare dallesperienza
Il monitoraggio e la valutazione Un architettura articolata in 4 strumenti: Analisi dimplementazione Sistema informativo longitudinale sulle famiglie e gli individui in difficoltà economica – SILFIDE Indagini campionarie «a due onde» Esperimenti randomizzati
Azioni e interventi Per i possibili utentiSOGGETTI COINVOLTI Intercettare chi non si rivolge ai serviziTerzo Settore Verificare i requisiti per ricevere il ReisAmbito sociale, dove necessario affiancato da Terzo Settore, Caf, Patronato o altri Per chi ha diritto al Reis Effettuare la valutazione del caso e definire il progetto personalizzato e il patto Ambito sociale, dove necessario affiancato da Terzo Settore Interventi possibili Fornire solo contributo economicoInps + Oppure Fornire contributo economico e inserimento sociale Ambito sociale, Terzo Settore, Asl, Scuola Oppure Fornire contributo economico e inserimento occupazionale CPI, Ambito sociale, Terzo Settore, Asl, Scuola
Per lintroduzione del REDDITO DINCLUSIONE SOCIALE IL PIANO NAZIONALE CONTRO LA POVERTA
Gradualismo in un orizzonte definito Introduzione progressiva del Reis nel quadriennio Sin dallinizio definire il punto di arrivo (Reis a regime dal 2017) Sin dallinizio definire le tappe intermedie (ampliamento dellutenza in ogni annualità)
Gradualismo in un orizzonte definito Progressivo allargamento dellutenza secondo il principio di «dare prima a chi sta peggio» Durante la transizione le prestazioni contro la povertà assoluta già esistenti vengono progressivamente assorbite allinterno del Reis Sperimentazioni di «Nuova Social Card» (12 grandi comuni) e di «Carta x Inclusione Sociale» (8 regioni sud) confluiscono nel Piano quadriennale
Gradualismo a partenza lenta ANNORicevono il Reis le famiglie con reddito… Quante famiglie sono? (% utenti a regime) Spesa pubblica (miliardi di Euro ) 2014inferiore al 50% della soglia di p. assoluta 375mila (33%) inferiore al 72% della soglia di p. assoluta 600mila (53%) inferiore al 90% della soglia di p. assoluta 940mila (83%) (primo anno a regime) inferiore al 100% della soglia di p. assoluta 1130mila (100%) 6.1
Per lintroduzione del REDDITO DINCLUSIONE SOCIALE IL FINANZIAMENTO E LA SPESA
La spesa A regime, circa 6,1 miliardi, pari allo 0,34% del Pil (2017). Nel primo anno, servono 900 milioni (2014) Lo 0,34% del Pil permette di colmare la distanza tra la spesa italiana contro la povertà (circa 0,1% del Pil) e la media europea (0,4%) Termini di paragone: spesa pubblica primaria 45,6% del Pil, spesa pubblica per la protezione sociale 26,5% del Pil
GRAZIE PER LATTENZIONE