Prof. Andrea Trisciuoglio (Fac. Giurisprudenza - Univ

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Transcript della presentazione:

“PER UNA PREMESSA ROMANISTICA ALLO STUDIO DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO ATTUALE”. Prof. Andrea Trisciuoglio (Fac. Giurisprudenza - Univ. di Torino - Italia) - La dottrina romanistica spagnola e italiana, accogliendo talune autorevoli sollecitazioni espresse in passato, ha recentemente iniziato a percepire l’utilità di una ricerca e di un insegnamento che si indirizzino sul settore del “diritto amministrativo romano”, non trascurando per altro di interrogarsi sull’esistenza di tale ramo ordinamentale nell’esperienza romana. La mia personale esperienza maturata nei corsi di Storia del diritto pubblico romano, arricchita dal confronto con i colleghi amministrativisti e con alcuni studenti già impiegati nella pubblica amministrazione, mi ha convinto della utilità di un breve percorso formativo propedeutico ai corsi di diritto amministrativo italiano, percorso che, al momento, ho ritenuto di articolare nel modo seguente: PARTE I: CONCETTI FONDAMENTALI 1) Ius publicum. In senso oggettivo. In senso soggettivo. Rapporti tra ius publicum e ius privatum. 2) Utilitas publica. 3) Officium. PARTE II: BENI PUBBLICI 4) La distinzione tra beni demaniali e beni patrimoniali. 5) La tutela dei beni pubblici e degli usi pubblici. Mezzi di autotutela: ordini, multe, vindicatio in publicum. Tutela esercitata dal privato (rimedi inibitorii, restitutorii/risarcitorii): actio iniuriarum, interdetti, operis novi nuntiatio iuris publici tuendi gratia. PARTE III: ATTI DI PUBBLICO INTERESSE 6) Promessa unilaterale (pollicitatio). 7) Contratti. Compera forzosa (cfr. espropriazione per pubblica utilità). Locazione. Mutuo. PARTE IV: INTERPRETAZIONE DELL’ATTO PUBBLICO 8) In materia di concessioni costitutive imperiali (beneficia). Clausola ‘sine iniuria privatorum’. PARTE V: VALIDITA’ DELL’ATTO PUBBLICO 9) In materia di atto del funzionario di fatto (il caso di Barbarius Philippus). 10) In materia di atto della civitas (equiparata alla pupilla). PARTE VI: RESPONSABILITA’ CIVILE DEL MAGISTRATO 11) In materia di assunzione di garanzie personali. Ex cautione ‘rem publicam salvam fore’. Tale percorso, che non ha alcuna pretesa di organicità (evidente è la lacuna sui soggetti pubblici) e che si vale dell’ausilio di fonti latine (tradotte in lingua italiana), si prefigge soprattutto il raggiungimento delle seguenti finalità: 1) In rapporto alla dogmatica giuridica. Si vuole illustrare l’origine romana di schemi dogmatici attuali (cfr. la distinzione: res in publico usu - res in pecunia populi/fisci e l’odierna divisione dei beni pubblici in: beni demaniali - beni patrimoniali). 2) In rapporto a questioni amministrativistiche. Si vuole illustrare casi tratti dall’esperienza giuridica romana che presentano problemi attualmente affrontati dalla scienza amministrativistica (cfr. il celebre caso di Barbarius Philippus [D.1.14.3] e il problema della validità dell’atto del funzionario di fatto). 3) In rapporto a principi ispiratori dell’attività della pubblica amministrazione. Si vuole sottolineare come taluni principi di rilevanza costituzionale, che attualmente devono ispirare l’agire del pubblico funzionario, avevano ambiti di riconoscimento anche nell’esperienza romana (per esempio, le limitazioni, di carattere patrimoniale e personale, normativamente imposte ai magistrati romani denunciano un principio di imparzialità; il sistema dell’appalto, fondato in età repubblicana sulla pubblica licitatio, segnala un principio di economicità). 4) In rapporto agli aspetti di specialità del diritto amministrativo rispetto al diritto comune. Si vuole evidenziare come istituti operanti sia in ambito privatistico sia in ambito pubblicistico presentino, in quest’ultimo, tratti specifici per lo più giustificabili col perseguimento del pubblico interesse (per esempio, non è valido l’accordo diretto alla revoca della nuntiatio operis novi, se questa è iuris publici tuendi gratia [D.2.14.7.14]; la civitas mutuante può richiedere interessi anche ex nudo pacto [D.22.1.30]; si pensi anche ai numerosi privilegia fisci). Propongo alla discussione della comunità scientifica spagnola e latino-americana tale progetto formativo, per verificarne la validità. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE. [Spagna]. E. Lozano Corbí, La expropiación forzosa, por causa de utilidad pública y en interés del bien común, en el derecho romano, Zaragoza 1994; S. Castán Pérez-Gómez, Régimen jurídico de las concesiones administrativas en el derecho romano, Madrid 1996; A. Mateo, Manceps, redemptor, publicanus. Contribución al estudio de los contratistas públicos en Roma, Santander 1999; F. Cuena Boy, A propósito de «derecho administrativo romano», in BIDR 98-99 (1995-1996) [ma 2000]; R. Rodríguez López, Responsabilidad por daños en bienes públicos: indemnitati reipublicae satisfacere debere in La responsabilidad civil. De Roma al derecho moderno, Burgos 2001; J.M. Alburquerque, La protección o defensa del uso colectivo de las cosas de dominio público: Especial referencia a los interdictos de publicis locis (loca, itinere, viae, flumina, ripae), Madrid 2002; A. Fernández de Buján, Derecho público romano y receptión del derecho romano en España, Europa e Iberoamérica 6, Madrid 2002. [Italia] F. Cancelli, v. ‘Ufficio’ (dir. rom.), in Enciclopedia del diritto XXXXV (1992); A. Trisciuoglio, «Sarta tecta, ultrotributa, opus publicum faciendum locare». Sugli appalti relativi alle opere pubbliche nell’età repubblicana e augustea, Napoli 1998; A. Trisciuoglio, Le concessioni di beni pubblici nell’esperienza romana, in Labeo 45 (1999); M.G. Zoz, Riflessioni in tema di res publicae, Torino 1999; F. Lucrezi, Per un diritto amministrativo romano, in Atti dell’Accademia Romanistica Costantiniana, XIII, Napoli 2001; B. Cavallo, Profilo storicistico di una metodica organizzatoria, in AA.VV., Il funzionario di fatto (a cura di B. Cavallo), Milano 2005; F. Pergami, Il controllo di legittimità degli atti amministrativi nel diritto romano della tarda antichità, in Atti dell’Accademia Romanistica Costantiniana, XV, Napoli 2005. ____________