IL MIO RAPPORTO CON LA MATEMATICA Maddalena Pietra UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO - FACOLTA DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA a.a. 2009/10 MATEMATICHE ELEMENTARI DA UN PUNTO DI VISTA SUPERIORE - PROF. GIOVANNI LARICCA
La mia vita è immersa nei numeri: 7.20 il primo numero che vedo sulla sveglia quando mi sveglio 15 via tal de tali il numero del portone della scuola 2 le ore di lezione da frequentare il numero che devo digitare per pagare col bancomat il numero che compongo per chiamare unamica
Ogni giorno faccio anche delle semplicissime operazioni: 5 x 3 se ho 5 bambini per merenda e voglio dar a ciascuno 3 pizzette e e per controllare il resto del panettiere 350 gr : 2 gr di farina per dimezzare gli ingredienti per cucinare una piccola torta dal 13 novembre al 7 dicembre i giorni che mancano alla mia prima sciata
Spesso mi soffermo a guardare i numeri che hanno una particolare sequenza: 6 anni, 6 mesi e 6 giorni gli anni che ha festeggiato mia figlia il 9 novembre 09 15:15 o 11:11 le ore che mi rallegrano quando le vedo sullorologio Dal 999 al le cifre, da non perdere, quando cambiano sul contachilometri una data palindroma, irripetibile che sarebbe dovuta essere la nascita dellaltra figlia
Quando ho conosciuto la matematica Prima di andare a scuola A casa mia vigeva una regola: chi divide, laltro sceglie Già da piccola intuitivamente Se un fratello spezzava la tavoletta di cioccolato, io sceglievo la più grande Per raccogliere le ciliegie, salivo sullalbero che ne aveva di più
A scuola ero brava in matematica In particolare alle elementari e alle medie Se durante le lezioni ero attenta trovavo, poi, con facilità il risultato dei vari esercizi assegnati Non avevo quasi mai difficoltà a trovare le soluzioni dei vari problemi Ma non riuscivo a spiegare e a dimostrare il mio ragionamento Mi era naturale eseguire gli stessi procedimenti logici che avevo visto usare per quesiti analoghi
A scuola mi piaceva la matematica Perché: Mi sentivo orgogliosa di trovare una soluzione Il risultato degli esercizi era indubitabile e indiscutibile Trovavo soddisfazione nellapplicare un procedimento logico Mi interessava fare dei ragionamenti per trovare un risultato anche se non serviva nella realtà Ogni esercizio era una nuova sfida
Non mi sono appassionata alla matematica Perché: Ho sempre e solo applicato le regole Non avevo un interesse a capire fino in fondo il ragionamento Ho iniziato ad avere delle difficoltà quando la matematica si faceva meno concreta ma più astratta Non ero curiosa a cercare qualcosa di nuovo Durante il liceo mi sono, in generale, dedicata poco allo studio
Ho dimenticato la matematica Conclusa la scuola esercitavo sempre meno la matematica Nel mio lavoro in unagenzia di pubblicità le poche operazioni che compivo erano sempre le stesse Calcolare il numero di pagine in quartini, ottavi o sedicesimi Calcolare la grandezza del documento per avere meno sprechi di carta
Mi sono riavvicinata alla matematica Nel 2007 quando ho partecipato, casualmente, a un festival del libro per bambini Ho assistito alla presentazione della trilogia Diamo i numeri, tre tappe nel mondo della matematica di Anna Cerasoli, un ex insegnante delle scuole superiori Per la prima volta ho sentito spiegare la matematica in un modo completamente diverso Usando un linguaggio a me più consono, attraverso la letteratura
Ho capito qualcosa daltro della matematica Non è fatta solo di numeri aridi o esercizi fini a se stessi Può essere semplice, facile e immediata Può essere raccontata, come una storia E collegata alla realtà e alla vita quotidiana
Quando ho ripreso a divertirmi con la matematica Lestate del 2006 Ogni giorno, sotto lombrellone, mi rilassavo a fare il sudoku Mi sono sempre piaciuti gli esercizi di pazienza Giochi di ragionamento (come master-mind, forza 4) Mai giochi di parole (come il cruciverba)
Quando ho ripreso a studiare matematica Per prepararmi allesame dammissione per questo corso universitario Mi sono allenata soprattutto a risolvere i quiz matematici Se si comprende un ragionamento logico poi lo si può applicare a tutti i quesiti simili
Quando ho spiegato la matematica Nel 2007 e 2009 le mie figlie hanno iniziato la scuola e io ho cominciato ad aiutarle a fare i compiti Ho sempre cercato di chiarire gli esercizi rendendo i numeri concreti prendendo degli esempi dalla realtà le matite, le caramelle… le dita
Per curiosità ho chiesto a varie persone adulte Come fanno a fare una piccola addizione con le mani, per esempio 4+3 Alcuni partono dal 4 sulla mano e aggiungono un dito alla volta dicendo 5, 6, 7 e si fermano di contare arrivati al risultato 7 altri iniziano a contare dicendo 5 (sul 1°dito), 6 (sul 2° dito), 7 (sul 3° dito)
Quindi ho notato Gli adulti conoscendo già il risultato si sono fermati, automaticamente, di contare quando sono arrivati a 7 dita oppure si sono fermati di contare arrivati a 3 dita ma un bambino che già fa fatica a contare mentre conta i numeri che si aggiungono non riesce, in contemporanea, a vedere che deve aggiungere solo 3 dita oppure si è già dimenticato che doveva aggiungerne solo 3
Ho deciso di iscrivermi alluniversità Vorrei insegnare ai bambini a scuola, in oratorio, in ospedale... e quindi questo corso di matematica mi serve per acquisire delle competenze per vedere la matematica con gli occhi di un bambino per osservare il comportamento nello svolgere delle operazioni per organizzare i processi dapprendimento per imparare nuove strategie dinsegnamento Se faccio capisco
Le mie riflessioni Si possono vedere le mie riflessioni sul mio riavvicinamento alla matematica sul blog maddamate.wordpress.com