L’ISOLOTTO di Ponte San Pietro

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Transcript della presentazione:

L’ISOLOTTO di Ponte San Pietro …scopriamolo insieme…

Uscita didattica all’Isolotto Il giorno 28 marzo 2015 le classi prime della scuola media “D.Alighieri” di Ponte San Pietro sono state accompagnate da insegnanti e guida esperta in un percorso davvero interessante!

Abbiamo imparato che… L’Isolotto è nato da millenni di piene del fiume Brembo, a carattere torrentizio, e dalla costruzione di dighe, fin dall’epoca romana, per raccogliere legna che scendeva dalla Valle Brembana e Val Taleggio trasportata dal letto del fiume insieme a ciottoli, ghiaia e semi di montagna

La stazione smistava la legna fino al 1933… La stazione smistava la legna fino al 1933….quando la costruzione di una diga idroelettrica accentuò la forma del fiume a imbuto con due rami. Il lavoro di una cava di estrazione della ghiaia, operativa a valle della diga negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, ha portato in secca il guado che collegava il fiume al paese creando così una penisola. Si ricordano i “cavatori di ghiaia”, ovvero in dialetto “i careter”

Entriamo nel bosco…

PIANTE INFESTANTI MA … La robinia (pseudo – acacia), da sempre considerata una pianta infestante, ha molti utilizzi: legno fiori di acacia per le scarpate ferroviarie in simbiosi con batteri azotofissatori

Il Ligustrum lucidum … di origine asiatica… il Ligustro è praticamente sempre associato alla Robinia pseudoacacia. L'associazione con questa comune infestante è interpretabile come preferenza verso habitat degradati e ruderali e favorita anche dalle capacità di fissatrice dell'N atmosferico che la robinia possiede.

L’ edera I suoi fiori sono utilissimi alle api e i suoi frutti agli uccelli …ma può diventare dannosa all’albero quando ombreggia la chioma

Belle e infestanti … L’alianto, detto anche albero del Paradiso, ha un legno sgradevole che produce poco calore. Inoltre rilascia la ailantina che impedisce la crescita di altre specie vegetali

Anche il sambuco, considerata infestante, può avere diversi utilizzi: con i suoi fiori si preparano sciroppi, tisane e tinture madri per le sue proprietà antiallergiche ed espettoranti con i suoi frutti da settembre si preparano gustose marmellate con il suo legno si costruiscono attrezzi grazie alle sue proprietà di resistenza ed elasticità con i piccoli rami si costruiscono i flauti perché all’interno sono cavi

Buche e mucchietti di terra … Si notano lungo il sentiero alcuni mucchietti di terra formati dalla talpa. Si può osservare che qui la terra è sabbiosa o ghiaiosa, quindi friabile, non molto fertile Alcuni buchi sono formati da bisce o topi

Esempi di sopravvivenza…Come l’alloro… Che con le sue foglie grigie con peluria, come quelle di lavanda e rosmarino, riduce l’evaporazione dell’acqua … e si adatta come meglio può!

E poi curiosità del rovo … Abbiamo osservato che ha le spine leggermente ricurve… Forse per risalire? Infatti i rovi si vedono dove arriva il sole! Produce lunghi rami che penzolano fino ad arrivare a terra dove eradicano e formano il capogatto (sistema riproduttivo simile allo stolone) Così a arrivati a terra producono tante radici e la sopravvivenza è garantita!

Ecco i fiori: ranuncolacee … … come il favagello, con le sue foglioline cuoriformi e i fiori gialli di forma stellata. preferiscono terreni umidi del sottobosco e contengono sostanze particolarmente tossiche per animali e uomini

Altra ranuncolacea che si può trovare è la clematide (o vitalba): La sua linfa è irritante (per la presenza degli alcaloidi) e provoca arrossamento, prurito e talvolta febbre I suoi fiori sono bianchi a stella I suoi rami sono utilizzati per fare corde

Ed ecco che si apre la prateria arida : il magredo Nella parte a est dell’isolotto , a causa dello strato di terriccio superficiale modesto, si è formato un ambiente tipico e insolito come il magredo (poco fertile) E’ il risultato di millenni di accumulo di materiali ghiaiosi e sabbiosi

Ecco le specie pregiate del magredo… Si sono adattate all’aridità estrema….. ….ben otto specie di orchidee che con i loro bulbi riescono a sopravvivere!

Sono specie rare, esempi di sopravvivenza della prateria arida Questo ecosistema particolare ha permesso l’insediamento di otto specie di orchidee spontanee di grande interesse botanico

Altri esempi di sopravvivenza… La carota selvatica (biennale) con la peluria sulle foglioline riduce la dispersione dell’acqua la rosa canina (perenne) l’aglio selvatico sopravvive con i suoi bulbi

Arrivederci! …alla prossima passeggiata…