Frattura: rottura di un osso. Fratture Frattura: rottura di un osso. TIPI DI FRATTURA Completa: interessa l'osso a tutto spessore Completa con spostamento: se le due parti di un osso fratturato si spostano una rispetto all’altra Parziale: se interessa solo una parte piu' o meno piccola dell'osso Esposta: quando l'osso fratturato sporge attraverso la ferita della pelle * CONSEGUENZE DELLE FRATTURE Le fratture possono complicarsi con lesioni dei vasi sanguigni o dei nervi. Ad esempio se i monconi dell'osso fratturato sono a punta o taglienti possono ledere un nervo o un vaso sanguigno che decorrono nelle vicinanze con conseguente paralisi e/o emorragia.
Fratture Sintomi Dolore spontaneo, che aumenta se si esercita una pressione in corrispondenza della parte dell'osso dove ha sede la frattura Deformità, ossia accorciamento o tumefazione o angolatura della parte sede della frattura; Impotenza funzionale, cioè impossibilità, da parte dell'infortunato, di muovere la parte fratturata. Nei casi di frattura della colonna vertebrale l'infortunato potrà presentare una deformità a gobba in corrispondenza del tratto di colonna vertebrale fratturato oppure una insensibilità o semplicemente un torpore in corrispondenza delle mani (fratture del tratto cervicale) o delle mani e dei piedi (fratture della colonna dorsale). Nei casi di fratture della colonna vertebrale particolare importanza ha il modo in cui l'infortunato viene sollevato e deposto sulla barella per il trasporto in ospedale. Movimenti non corretti fatti anche nel tentativo di portargli soccorso potrebbero provocargli, con lo spostamento delle vertebre fratturate, una paralisi totale (tetraplegia = paralisi dei quattro arti) o parziale (paraplegia = paralisi di due arti, in genere degli inferiori)
Fratture RACCOMANDAZIONI GENERICHE PER LE FRATTURE NON tentare MAI di RIDURRE una frattura (ossia riportare i monconi di frattura nel loro allineamento naturale, operazione che deve sempre fare un MEDICO. 2) sdraiare l'infortunato evitando che faccia movimenti inutili e soprattutto impedendo il suo trasporto prima che l'arto fratturato venga immobilizzato. 3) metterlo in posizione antishock e coprirlo bene (in genere a causa del dolore intenso l'infortunato impallidisce e suda freddo). 4) immobilizzare la parte lesa con qualsiasi mezzo di fortuna (grondaie, bastoni, sci, riviste, cartoni ripiegati, etc.) avendo cura di imbottirli con cotone, stracci, paglia etc. e fare altrettanto con i possibili vuoti tra stecca e arto in modo da dare allo steccaggio maggiore stabilità. Talora si può utilizzare l'arto sano come stecca (fratture del femore o delle ossa della gamba) oppure il torace per le fratture delle ossa delle braccia, ponendo imbottiture tra l'arto fratturato e l'arto sano. 5) NON fissare MAI uno steccaggio sul punto della frattura, ma sempre al di sopra e al di sotto. Come regola generale ricordare che nessuna frattura di arto può considerarsi veramente immobilizzata se non vengono immobilizzate le articolazioni a monte e a valle della frattura, questo per evitare rotazione e spostamenti dei monconi. 6) Lasciare libere sempre le dita in modo da accertare che le unghie rimangano rosee (diventano bianche o livide se i lacci che trattengono lo steccaggio sono troppo stretti.
Fratture RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI PER LE FRATTURE ESPOSTE 1) non cercare MAI di far rientrare i monconi di frattura che sporgono dalla pelle, non allontanare o togliere eventuali frammenti di osso anche se liberi e se sembrano completamente staccati dall'osso; 2) coprire la ferita e l'osso che sporge con garza sterile o con un fazzoletto pulito; 3) mettere l'infortunato in posizione antishock; 4) ridurre se non addirittura, ove possibile, immobilizzare l'arto fratturato con una doccia di cartone o una assicella posta sotto l'arto fratturato; 5) attendere, se possibile, l'intervento di soccorso qualificato.