Italiano
Modi di dire In bocca al lupo In bocca al lupo è un augurio scherzoso di buona fortuna che si rivolge a chi sta per sottoporsi ad una prova difficile. L'espressione ha un valore scaramantico: per scongiurare l'eventualità di un avvenimento indesiderato lo si esprime qui sotto forma di augurio. Andare nella bocca del lupo è infatti una palese metafora per cacciarsi nei guai. Una consuetudine (più recente rispetto alla nascita del modo di dire di per sé) vuole che all'interlocutore che formula l'augurio si risponda con «crepi il lupo». Anche se l'origine del modo di dire non è chiarissima, non è certo che esso sia nato nel mondo rurale, molto probabilmente dal linguaggio di pastori e allevatori, presso i quali il lupo era temuto come animale pericoloso per eccellenza, perché predatore di bestiame.
Ricetta Panna Cotta Ingredienti per 4 persone: 3 fogli( 6 gr) di colla di pesce, 1 bacello di vaniglia e 150 gr di zucchero, La prima cosa che dovete fare è mettere a mollo i fogli di colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti e tagliare nel senso della lunghezza la bacca di vaniglia. Mettete in un pentolino la panna, aggiungete la bacca di vaniglia incisa, lo zucchero al velo e scaldate a fuoco basso il tutto, ma senza far bollire; strizzate bene la colla di pesce e immergetela nella panna, quindi mescolate fin quando non si sia sciolta completamente. A questo punto, filtrate il composto per mezzo di un colino a maglie strette e preparate degli stampini individuali oppure uno stampo unico a cassetta; versateci dentro la panna cotta. Tenete la panna cotta in frigorifero per almeno 5 ore e, al momento di servirla, immergete lo stampo per qualche secondo in acqua bollente, poi sformatela sul piatto da portata: servite al naturale, con caramello, con cioccolato fuso o con la guarnizione che più vi aggrada .
“La nascita di Venere”, Botticelli Sandro Botticelli, vero nome Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1 marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510), è stato un pittore italiano. Il dipinto della Nascita di Venere di Sandro Botticelli è tempera su tela di lino (172x278 cm) e si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Risale al 1483-1485 circa e fu commissionato Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico La dea Venere, nuda su una conchiglia, sorge dalla spuma del mare e viene sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a Clori, la ninfa che simboleggia la fisicità dell'atto d'amore. Sulla riva della spiaggia di Cipro, l'isola cara a Venere, Ora della Primavera, una delle ninfe che presiedono al mutare delle stagioni, porge alla dea un manto ricamato di fiori per proteggerla. Anche in questo quadro, il racconto mitologico mutuato da Ovidio, nasconde un'allegoria neoplatonica basata sul concetto di amore come energia vivificatrice, come forza motrice della natura.
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa Scioglilingua Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa
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