Pensare il mondo come volontà: la filosofia di Arthur Schopenhauer Liceo Comenio, 29 marzo 2012
Il mondo come volontà e rappresentazione (1819) a) Il mondo come rappresentazione: dal fenomeno al velo di māyā “…poiché la dottrina di Kant produce in ogni testa che l’abbia afferrata una fondamentale trasformazione; così grande, che può valere come una rinascita intellettuale. … Chi invece non si è impadronito della filosofia kantiana, è in uno stato quasi d’innocenza; ossia è rimasto prigioniero di quel medesimo realismo naturale e infantile, che ci rende inadatti alla filosofia”.” L’accesso ai Veda è “il maggior privilegio che questo ancor giovane secolo può vantare sul precedente”. Forme pure a priori: spazio, tempo, causalità (la legge dei fenomeni, alla base della considerazione scientifica del mondo)
La polemica vs. la trionfante filosofia idealistica delle università: “i tre celebri sofisti del periodo postkantiano”, “noiosi” e “cialtroni” “Mentre ora i governi fanno della filosofia un mezzo per i loro fini di stato, vedono i dotti d’altra parte nelle cattedre filosofiche un mestiere, che come ogni altro nutre chi lo esercita. … Quei signori vogliono vivere, e precisamente vivere della filosofia: da questa dipendono con moglie e prole”. “insane accozzaglie di parole, fra cui lo spirito invano si tortura ed esaurisce per trovare un pensiero”; invece della verità, la filosofia idealistica insegue secondi fini di natura materiale: l’”interesse personale”, “il timor di Dio, la volontà del ministero, i precetti della Chiesa locale, i desideri dell’editore, il concorso degli studenti, la buona amicizia dei colleghi, la momentanea tendenza del pubblico”
“Il mondo è una mia rappresentazione”: questa è una verità che vale in rapporto a ciascun essere vivente e conoscente, sebbene l’uomo soltanto sia capace di accoglierla nella riflessa, astratta coscienza: e se egli veramente fa questo, con ciò è penetrata in lui la riflessione filosofica. Per lui diventa allora chiaro e ben certo, che egli non conosce né il sole, né la terra, bensì un occhio che vede il sole, una mano che sente la terra.”
“Rappresentazione”: “oggetto in rapporto al soggetto” Dove oggetto= ciò che esiste nello spazio e nel tempo, “mediante i quali si ha la pluralità”; è governato dal principio di ragione; E soggetto= “quello che tutto conosce, e da nessuno è conosciuto” ‡ corpo Intelletto= “conoscenza della causalità” Ragione= “conoscenza astratta per concetti” Anche gli animali hanno intelletto, seppure in misura minore, rispetto all’uomo.
b) Il mondo come volontà Vs b) Il mondo come volontà Vs. Kant: conoscibilità del noumeno Via d’accesso alla cosa in sé: il duplice modo in cui ci è dato il nostro corpo. La cosa in sé è volontà di vita (passaggio ardito): fuori del tempo e dello spazio, fuori del principio di ragione, priva di cause e di scopi, irrazionale, prepotente, caotica. Inconscia, eterna, unica. Vs. Kant: “chiamare libera la volontà, e tuttavia prescriverle delle leggi, secondo cui debba volere; ‘dover volere’, come chi dicesse: ferro di legno!” Passaggio volontà-rappresentazioni: le idee platoniche
Volontà unica → idee molteplici, ma eterne → fenomeni spazio-temporali, legati da relazioni causali Molteplicità conflittuale dei fenomeni, in tutti i gradi di oggettivazione della volontà
Il mondo è volontà → è essenzialmente dolore Pessimismo cosmico (quanto al principio del mondo); sociale (mondo come “inferno di egoismi”); storico (rifiuto del concetto di progresso)
Le vie di liberazione dalla volontà Arte = momentanea contemplazione delle idee; soggetto come “chiaro occhio del mondo” Gerarchia delle arti: - musica (cattura la volontà, per offrirla alla contemplazione estetica) - poesia (tragedia) - pittura - scultura - architettura
“Tat twam asi”: liberazione permanente dalla volontà 2) giustizia: riconoscere che gli altri sono uguali a me, e quindi non fare loro del male; 3) carità (agape vs. eros): riconoscere che gli altri sono uguali a me, e quindi compatirli e aiutarli; 4) ascesi: dalla voluntas alla noluntas. Soppressione della volontà di vita in uno dei suoi fenomeni → annullamento totale della volontà in tutti i suoi fenomeni (passaggio ardito)