“Educare per l’Autonomia, l’Autonomia per Educare ” La Comunicazione Aumentativa e Alternativa Marco Gagliotta Sant’Anastasia 27 marzo 2009.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Casa di cura Città di Brà
Advertisements

Il counselling e la comunicazione con i genitori
Due esempi di valutazione per competenze nella matematica.
L. Carpini Workshop Convegno: Io parlo straniero. Alfabetizzazione linguistica Educazione interculturale Lend Firenze- Assessorato alla Pubblica Istruzione.
NTD - Modulo 3 Ritardo mentale
Un orizzonte lavorativo a chi è in difficoltà Milano 28 settembre 2006.
Nella valutazione dei percorsi formativi di tipo globale potrebbe risultare significativo: Dichiarare come si conosce e si mettono in pratica le conoscenze.
I Saperi e Le competenze Isp.Tecnica Rosaria Zammataro SEMINARIO REGIONALE AIMC NUOVE SFIDE PER LA SCUOLA DELLINFANZIA Palermo 28 febbraio 2009 ASSOCIAZIONE.
Definiamo la proto- matematica:
La crisi della coppia dopo l’adozione
La costruzione dell’identità nel bambino in affido
Dal colloquio al resoconto. REPORT O TRASCRIZIONE SU MEMORIA riflessione a posteriori; dare vita ad un processo di conoscenza e comprensione dellintervento;
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
I MODULO SVILUPPO SOCIALE, SOCIALIZZAZIONE E COMPETENZA SOCIALE
una bella avventura culturale
SEZIONI : sezione totale 78 bambini INSEGNANTI : De Pieri, Mazza, Martinis, Loppo, Scanferla, Ballarin. a.s. 2006/2007.
Corso di formazione Sorveglianza e Prevenzione
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
Inserire i nuovi media nella scuola Certi rapporti dagli Usa, ma anche da Italia, dicono che i bambini trascorrono in media 5 ore al computer su Internet.
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
È iniziata nellanno scolastico (S. BECKETT, 1958)
Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
La motivazione nell’apprendimento della lingua straniera
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI.
Riferimenti normativi: Decreto 22 agosto 2007 n Allegati
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA
LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA
“L’altra faccia della luna”
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
Il Progetto Riabilitativo Individualizzato
Lanalisi degli studi sulla riabilitazione dei disturbi cognitivi Nellanalisi degli interventi relativi alle diverse funzioni cognitive individuare: 1.
Computer, ausili tecnologici e modelli applicativi specifici possono essere di aiuto per colmare il gap tra competenze e possibilità di espressione e per.
Aumentativa Alternativa
Approccio Lingua Italiana Allievi Stranieri
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA
Che cosa è l’ICF? Acronimo di “International classification of functionning , disability and health” Si tratta della classificazione internazionale del.
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
dalle abilità alle competenze
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA
L’alunno si avvale degli strumenti di conoscenza acquisiti per leggere, interpretare, modificare la realtà naturale, sociale,
INCLUSIONE SCOLASTICA
L’Alternanza scuola lavoro nel Liceo Economico Sociale
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
La comunicazione tra i coniugi
Scuola Primaria di Labico
IO, TU E… GLI ALTRI.
IL TRATTAMENTO OBIETTIVI - PIANI - PROGETTI - SETTING
COSA è CAMBIATO CON L’ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER L’ACCERTAMENTO DELL’HANDICAP?
Il progetto di vita: la funzione del docente
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.
PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
DOCENTI NEOASSUNTI GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE
LA COMUNICAZIONE EFFICACE. “ Capacità di usare più linguaggi possibili per mettere in relazione se stessi con gli altri” “La componente fondamentale di.
Quando ho letto il piano di studi ed ho trovato l’insegnamento legato ad essa, mi sono messa le mani nei capelli, dicendomi: “Speriamo bene”.
LA SCUOLA E’ UNO SPAZIO PRIVILEGIATO
La Matematica a tavola: concetto di misura
CTRH di CHIARI. RILEVAZIONE BISOGNI FORMATIVI DELLE SCUOLE DEL TERRITORIO.
  Lingua materna (LM o L1): la lingua che acquisiamo ‘inconsciamente’, del nostro vivere quotidiano  Lingua seconda (L2): la lingua che si impara in.
Prof. ………………. Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata Circle time Circle time è utile per creare un clima collaborativo fra gli.
GLI INTERVENTI NELLA CLINICA DELLO SVILUPPO.  Presa in carico congiunta  bambino+genitori  Clinici differenti (problema dell’alleanza, delle identificazioni)
Ageing attivo. Diventare fragili «Non sappiamo chi siamo, se ignoriamo chi saremo: dobbiamo riconoscerci in quel vecchio, in quella vecchia; è necessario,
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
PEI - PROGETTO DI VITA Diagnosi funzionale Momento conoscitivo del reale funzionamento dell’alunno secondo il modello ICF Profilo Dinamico Funzionale Momento.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
Conoscersi online: la Rete diventa una grande piazza oppure un insieme di tante stanze in cui parlarsi o esprimsi. Ambienti accoglienti, interfacce funzionali:
MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DELLA PROGNOSI AL PAZIENTE ED ALLA FAMIGLIA Maria Rita Magnarella Dipartimento di Medicina Riabilitativa “San Giorgio” Ferrara.
Transcript della presentazione:

“Educare per l’Autonomia, l’Autonomia per Educare ” La Comunicazione Aumentativa e Alternativa Marco Gagliotta Sant’Anastasia 27 marzo 2009

L’operatore come strumento L’INDAGINE CONOSCITIVA

Simulazione (M.L. Gava, 1998) Esaminiamo la relazione tra due persone delle quali una è disabile verbale; entrambi gli interlocutori in questione possiedono in misura totale, o in parte, i requisiti per comunicare; entrambi presentano un’intenzionalità comunicativa, la possibilità di utilizzare i segnali della CNV (Comunicazione Non Verbale) e la capacità di comprendere il linguaggio parlato, solo l’abile verbale però è in grado di utilizzare il linguaggio in produzione.

Simulazione IL CONDUTTORE SI METTE NELLA SITUAZIONE DI UN DISABILE: CHE HA VOGLIA DI COMUNICARE MA NON PUÒ PARLARE HA LA POSSIBILITÀ DI RISPONDERE SI/NO CON IL CAPO HA UNA BUONA MIMICA FACCIALE NON PUÒ COMPIERE GESTI CHIARI IL GRUPPO CERCA ATTRAVERSO DOMANDE DI CAPIRE CIÒ CHE IL CONDUTTORE HA VOGLIA DI DIRE, RACCONTARE.

? Comunicazione = Linguaggio ?

? Comunicazione = Relazione ?

Disabilità verbale e Disabilità relazionale (M.L. Gava, 1998) La definizione di disabilità verbale attribuisce la mancanza di comunicabilità solo alla persona impossibilitata a parlare.   Ma il genere di relazione che produce l’assenza di linguaggio è estremamente significativa per le conseguenze dirette anche sugli abili verbali.

Disabilità verbale e Disabilità relazionale L’AAC nasce in realtà da un duplice bisogno: quello del disabile e quello dell’abile verbale; poiché la non verbalità penalizza entrambi. E’ importante perciò considerarla come un problema relazionale e non solo come un limite funzionale. In questo modo si ribalta il problema: se entrambi sono “disabili” in questa situazione, quale comunicazione e quale relazione è possibile?

L’AAC non è potente come il linguaggio, ma è sicuramente meglio del silenzio. Rende possibile l’emersione di contenuti emotivi difficilmente veicolabili con la CNV o con reazioni neurovegetative.

Ottica dell’intervento (M. Bottos, 2001) L’obiettivo terapeutico/educativo viene spostato dall’acquisizione di una funzione simbolo, come può essere la deambulazione oppure il linguaggio verbale, alla ricerca della massima autonomia possibile (per quella persona, inserita in quel contesto e con quel deficit funzionale)

Quando riuscirà a fare…, passeremo a… La ricerca della funzione simbolo fa quasi sempre parte di un’ottica centrata sulla normalizzazione/guarigione. Quando riuscirà a fare…, passeremo a… Recupero/acquisizione della funzione simbolo Importante, possibile ma…

!? OBIETTIVO ?! L’intera prospettiva di vita potrebbe essere finalizzato solo al recupero della funzione e lo strumento è quasi sempre quello della molta fisioterapia/logopedia/psicomotricità. CONSEGUENZE Il disabile e la sua famiglia vivono in una dimensione atemporale in attesa che quella trasformazione si realizzi.

!?Normalizzazione/guarigione?! Pensare in termini di autonomia possibile affrontando le esigenze attuali del paziente: Spostamento – ancor prima di deambulazione Comunicare – ancor prima di parlare Comunicare – ancor prima di acquisire la letto-scrittura Lavorare - ancor prima di recuperare l’uso di ... Giocare – ancor prima di …

ma senza aspettare progressi e sviluppi futuri. Tali esigenze, andrebbero affrontate mediante l’uso di specifici ausili tecnologici ed in base al quadro clinico attuale, ma senza aspettare progressi e sviluppi futuri. La dotazione di mezzi che consentano di bypassare il deficit (ausili), già in fase precoce, rappresenta un elemento essenziale per la messa in atto di un progetto coerente volto a cogliere tutti gli aspetti dello sviluppo (bambini) e della vita.

Il punto di partenza di questa ottica è quindi rappresentato dalla presa d’atto che ci troviamo di fronte a situazioni inemendabili per le quali l’obiettivo della guarigione grazie a tanta terapia ed a tante letterine a scuola, resta al di la delle attuali e reali possibilità del paziente di vivere semplici situazioni quotidiane. Al contrario, modifichiamo le aspettative, ottimizzando e potenziando le capacità residue attuali in relazione al bisogno.

Sarà quindi necessario valutare fin dove è opportuno insistere per far apprendere/recuperare una funzione, e dove invece, sia opportuno sostenerla (mettere in condizione di comunicare, muoversi, lavorare, giocare, …) grazie all’uso di mezzi esterni che consentano di vivere tutte le esperienze possibili per far si che ci sia una naturale interazione all’ambiente fisico ed alle persone.

…Riabilitare l’autonomia, l’autonomia per riabilitare… GRAZIE