P ER UN EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE. I L DUPLICE VERSANTE DELLA QUESTIONE Tutela e promozione della salute sono questioni che rivestono un importante.

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P ER UN EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE

I L DUPLICE VERSANTE DELLA QUESTIONE Tutela e promozione della salute sono questioni che rivestono un importante significato sociale e che reclamano per questo il diretto coinvolgimento della politica. Il limite delle risorse disponibili, oggi persino più consistente che per il passato a causa dellemergere di nuovi bisogni e dellutilizzo di strumenti tecnicamente sofisticati e molto costosi, rende necessaria la determinazione di criteri che garantiscano un loro impiego corretto, rispettoso di oggettive priorità e attento a non penalizzare i soggetti più deboli.

Il principio fondamentale al quale ispirare il comportamento è il principio di equità ; esso implica unequa soddisfazione dei bisogni mediante lofferta di prestazioni rivolte indistintamente a tutti i cittadini, in quanto appartenenti a una comunità di persone tra loro solidali.

I problemi da affrontare sono riconducibili a due diversi livelli: il primo riguarda le macroallocazioni, cioè la destinazione delle risorse in relazione alle diverse prestazioni che tutela e promozione della salute comportano. È in gioco la predisposizione di corrette strategie di carattere generale di politiche sanitarie; il secondo ha invece come oggetto le microallocazioni, cioè la definizione dei criteri in base ai quali selezionare i pazienti da sottoporre ai trattamenti terapeutici, quando è impossibile far fronte, nel medesimo tempo, alle esigenze di tutti. Si tratta, in altre parole, di stabilire regole precise per affrontare le situazioni di emergenza, considerando, accanto a quello economico, anche il limite delle risorse umane e tecniche: basti ricordare qui la scarsità del personale sanitario e, nel caso dei trapianti, linsufficienza degli organi disponibili rispetto ad una domanda in costante aumento.

E QUITÀ E GIUSTIZIA Lequità, in quanto mette fortemente laccento sullattenzione alle singole situazioni personali, costituisce unimportante correttivo nei confronti della giustizia. Il rischio della giustizia è, infatti, quello dellimpersonalità, dimenticando le differenze soggettive e diventando, paradossalmente, ingiusta: summum ius, summa iniuria. Lequità può essere definita come la virtù che tende ad accordare le esigenze della giustizia con la varietà delle situazioni soggettive per dare vita ad una giustizia migliore.

Essa è già presente nel pensiero greco ( epichéia) ma affiora, sia pure in forme diverse, anche nellambito della tradizione ebraico-cristiana: alla giustizia concepita come rigida osservanza della legge, la rivelazione biblica, soprattutto il Nuovo Testamento, oppone uninterpretazione che fa appello al discernimento del singolo, alla capacità di rapportare la legge alle istanze reali della situazione concreta. Lequità esprime dunque unesigenza: quella di non ridurre la giustizia a semplice offerta di prestazioni oggettive ma di viverla nel segno di una costante attenzione alla diversità dei bisogni dei singoli, perciò in termini fortemente personalizzati.

Le strategie generali da adottare nelle politiche sanitarie devono fare i conti con questioni come lequilibrio tra le diverse voci della spesa pubblica e il corretto bilanciamento delle spese relative alle diverse prestazioni che fanno capo al settore della salute: si pensi alla necessità di istituire un giusto rapporto tra prevenzione, cura e riabilitazione, tra servizi sanitari di base e terapie ad alto livello tecnologico, tra attività clinica e ricerca biomedica

Se la salute è un bene primario, è naturale che si debba puntare su un servizio pubblico, che disponga di un quantitativo sempre maggiore di risorse e che le distribuisca con oculatezza, evitando gli sprechi e non limitandosi a fronteggiare le emergenze, ma impegnandosi a potenziare ambiti di grande importanza quali la prevenzione e la ricerca, il cui rafforzamento, oltre a innegabili risvolti positivi sul piano umano, può rifluire vantaggiosamente in campo economico.

L ATTENZIONE ALLE DIVERSE SITUAZIONI UMANE Il primo posto va assegnato all efficacia del trattamento terapeutico, in quanto criterio in immediata sintonia con le finalità proprie dellattività medica. Ma tale efficacia non deve essere concepita quale parametro esclusivo; essa deve, a sua volta, inscriversi nel contesto di una seria verifica dei bisogni soggettivi, con particolare attenzione alla loro urgenza e gravità.

Analoghe considerazioni valgono a proposito di altri parametri che sono indici di misurazione concreta dellefficacia: l età, cui si ricorre soprattutto nellambito delle terapie intensive, grazie alla presunzione, in linea di massima fondata, che dia maggiore possibilità di vita e migliore riuscita degli interventi nel caso di giovani; la differenziazione tra patologie, per la quale viene assegnata la priorità a quelle di grande impatto sociale rispetto ad altre più rare e con minore risonanza sullopinione pubblica.

In ambedue i casi è necessario il ricorso anche ad altri fattori; non si può dimenticare, infatti, che i parametri ai quali si allude non sono definibili in termini di assoluta oggettività, sia perché le difficoltà diagnostiche impediscono spesso di giungere a valutazioni sicure, sia perché si danno talora, accanto a quelli segnalati, altri fattori magari imponderabili che vanno presi in seria considerazione. Urgenza e gravità del bisogno, da un lato, ed efficacia e proporzionalità dell intervento, dall altro sono i criteri fondamentali di discernimento cui fare appello. Vanno invece del tutto scartati parametri quali il sesso, l etnia, l appartenenza culturale e religiosa, che introducono discriminatori inaccettabili; come pure và scartato il riferimento a comportamenti o stili di vita, espressione di scelte personali – si pensi al fumo o all uso di alcolici e di droghe – la cui valutazione implica un indebita intromissione nella privacy delle persone, con la trasformazione del medico in investigatore, peggio ancora, in giudice dei costumi dei pazienti.