Interazioni con la materia

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Transcript della presentazione:

Interazioni con la materia

Effetto fotoelettrico Accade quando un fotone, di energia medio-bassa, interagisce con un elettrone delle orbite più interne (in genere dello strato K) cedendo tutta la sua energia.

Il fotone scompare e l'elettrone acquista energia cinetica pari alla differenza dell'energia del fotone incidente [Efi] con quella di legame dell'elettrone. La ionizzazione provoca riassestamento degli altri elettroni con emissione di radiazioni X caratteristiche o con l'emissione di un elettrone di Auger (più probabile per elementi a basso Z).

Effetto fotoelettrico X Fotone primario e-

Effetto Compton Chiamato anche scattering incoerente, accade quando un fotone (primariamente di media energia) interagisce con un elettrone libero o degli orbitali più esterni (debolmente legato al nucleo) cedendo parte della sua energia.

Come risultato si ha l'emissione di un elettrone con una sua energia cinetica [Ec] e di un fotone gamma secondario (gamma Compton) di energia [EfC] che si propaga in direzione diversa rispetto a quella del gamma originario secondo un angolo di scatter che dipende dall'energia ceduta all'elettrone. L'elettrone e il fotone di scattering possono a loro volta interagire con la materia fino ad esaurire la loro energia.

L'energia che viene dissipata è uguale all'energia necessaria per ionizzare l'atomo (corrispondente all'energia di legame [El] dell'elettrone espulso) più l'energia cinetica [Ec]che acquista l'elettrone (proporzionale alla velocità che gli viene impressa). L'energia del fotone Compton è uguale alla differenza tra l'energia del fotone incidente [Efi] e l'energia dissipata: EfC = Efi - (El + Ec)

Il fotone Compton può essere deviato in qualsiasi direzione, anche retrodiffuso; maggiore è l'energia ceduta all'elettrone, maggiore è l'angolo di deflessione ζ (formato dalla traiettoria del fotone primario con quella del fotone secondario). Inoltre, maggiore è l'energia del fotone incidente, maggiore è l'energia ceduta all'elettrone.

Effetto Compton Fotone secondario Fotone primario e- ζ

Produzione di coppie Detto anche effetto fotonucleare, accade per fotoni di energia superiore a 1.022 MeV. Il fotone, interagendo col campo di forza del nucleo, scompare con la contemporanea creazione di 2 particelle: un elettrone e un positrone; tutta l'energia oltre la soglia di1.022 MeV è distribuita in ugual misura tra le due particelle sotto forma di energia cinetica.

L'elettrone così prodotto può provocare ionizzazioni, mentre il positrone va incontro ad annichilazione, con la conseguente produzione di 2 radiazioni gamma di 0.511Mev dirette in direzioni diametralmente opposte.

Produzione di coppie Fotone ≥ 1.02 Mev e- ß+ γ 0.51 MeV

Conversione interna Accade quando un raggio gamma prodotto dalla diseccitazione nucleare, uscendo dal nucleo, interagisce con un elettrone degli strati più interni (di solito K), trasferendo tutta la sua energia a quest'ultimo che a sua volta esce dall’orbita e provoca la ionizzazione dell'atomo. L'elettrone acquista energia cinetica e può provocare altre ionizzazioni.

Il cambiamento della configurazione elettronica con il riassestamento degli elettroni che si portano verso lo spazio rimasto vacante, provoca l'emissione di radiazioni X "caratteristiche". La reazione accade più frequentemente con materiali ad alto Z.

Conversione interna X γ e-

Produzione di elettroni di Auger E` un altro processo derivante da cambiamenti nello stato energetico e nella configurazione degli orbitali atomici. Si può verificare quando un si crea un "vuoto" elettronico in un orbitale interno: un elettrone esterno per riempire il "vuoto" scende ad un livello energetico inferiore, cedendo energia sotto forma di radiazione X "caratteristica" che, attraversando gli orbitali più esterni, può interagire con un elettrone espellendolo dalla sua orbita (elettrone Auger). Questo fenomeno è più probabile per elementi di basso numero atomico (Z).

Produzione di elettroni Auger X e- Auger