Argento.

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Argento

Origine Il nome stesso, argento, richiama le sue caratteristiche principali: deriva dal latino argentum ed indica un metallo dall’aspetto bianco e lucente, ma per conoscere la sua storia bisogna andare molto indietro nel tempo. La scoperta delle caratteristiche e dei pregi dell’argento si deve al popolo sumero, che lo utilizzò non solo a scopo di produzione di oggetti, lavorandolo facilmente grazie alla sua innata malleabilità, ma che gli riconobbe immediatamente il ruolo di “materiale sociale”. Quello che appariva a prima vista come un metallo grigio e privo di forma e grazie, divenne ben presto il centro dell’economia di popoli antichi. Gli alchimisti chiamarono l'argento Luna o Diana, in onore della dea della Luna, e gli attribuirono il simbolo della Luna crescente.

Diffusione L'argento è relativamente abbondante in natura ma si trova spesso combinato con altri elementi e quasi mai allo stato puro: i giacimenti più ricchi sono in Perù e in Norvegia, dove le miniere vengono sfruttate da secoli. Si trova spesso insieme all'oro e può essere recuperato in quantità considerevoli durante l'estrazione e lavorazione di questo metallo. Combinato con altri elementi, in particolare con lo zolfo, è presente in varie rocce e in numerosi minerali. Tra i più importanti minerali di argento possono essere citati la cerargirite (detta anche argento cloruro o più spesso luna cornea), la pirargirite, la silvanite e l'argentite. Il metallo può inoltre essere ottenuto come sottoprodotto della lavorazione di minerali di piombo, di rame e di zinco. Quasi tutto l'argento prodotto in Europa deriva dalla lavorazione del solfuro di piombo, o galena, tuttavia la maggior parte dell'argento viene estratta in Messico, Perù, Canada, Stati Uniti e Australia.

Estrazione Nel processo di estrazione, i minerali d'argento vengono portati ad alte temperature in opportune fornaci in modo da trasformare i solfuri in solfati; da questi composti l'argento metallico viene prelevato per precipitazione chimica. Numerosi processi metallurgici vengono utilizzati per estrarre l'argento dai minerali argentiferi del piombo, dello zinco e del rame. Nel processo di amalgamazione, ad esempio, ai minerali triturati viene aggiunto un piccolo quantitativo di mercurio liquido, che forma con l'argento un particolare tipo di amalgama; questo materiale viene separato dai residui quindi distillato in modo da fornire, al termine del processo, argento puro. Nei metodi di lisciviazione, l'argento viene sciolto in una soluzione di un sale (di solito cianuro di sodio), quindi viene fatto precipitare portando la soluzione in contatto con zinco o alluminio metallici. L'argento impuro prodotto per via metallurgica viene raffinato per mezzo di metodi elettrolitici oppure per coppellazione, un processo mediante il quale le eventuali impurezze vengono rimosse per vaporizzazione o assorbimento.

Composti Le soluzioni acquose dei sali di argento monovalente contengono lo ione Ag+ idratato, che ha una grande tendenza a fungere da accettore formando ioni complessi molto stabili con leganti inorganici come gli ioni CN-, Br-, SCN-, SH-, e con leganti organici: si formano solitamente specie bi-, tri- o tetracoordinate. L'ossido di argento (Ag2O), nero, insolubile in acqua, si ottiene in forma idrata dalle soluzioni di sali di argento con alcali; per riscaldamento al di sopra dei 200°C circa si decompone negli elementi. Gli alogenuri, e in particolare il cloruro (AgCl), bianco, e il bromuro (AgBr), giallognolo, sono insolubili in acqua e negli acidi ma solubili nei cianuri, nei tiosolfati e in ammoniaca. Il bromuro e, in minor misura, il cloruro e lo ioduro (AgI), per la loro proprietà di venire rapidamente ridotti a metallo annerendo per azione delle radiazioni anche visibili, vengono largamente impiegati nella preparazione di emulsioni per pellicole, carte e lastre sensibili per uso fotografico.

Composti Il solfuro di argento (Ag2S), nero, insolubile in acqua e negli acidi non ossidanti, è tra i composti più stabili dell'argento. Il nitrato di argento (AgNO3), che è anche il più importate composto di argento, viene ottenuto per azione dell'acido nitrico sul metallo. È un sale molto solubile in acqua, che fonde a 212°C e si decompone al di sopra dei 400°C, e viene impiegato per preparare la maggior parte dei composti dell’argento oltreché per le sue proprietà disinfettanti. Il solfato (Ag2SO4), abbastanza solubile in acqua, è molto stabile, mentre il carbonato (Ag2CO3), ottenibile come precipitato giallo, si decompone in ossido e anidride carbonica già intorno ai 200°C. L’azoturo di argento (AgN3), sale dell'acido azotidrico (HN3), e il fulminato (AgCNO), sale dell'acido fulminico (HCNO), se perfettamente secchi sono altamente esplosivi e vengono impiegati per inneschi (detonatori).

Argento colloidale Prima dell'avvento degli antibiotici nel 1938 l'argento colloidale era considerato come uno dei fondamentali trattamenti per le infezioni. E' stato provato essere efficace contro più di 650 differenti malattie infettive. L’argento colloidale è stato utlizzato, come precursore degli antibiotici, ed ha la peculiarità di essere efficace contro molte infezioni, virus, batteri, funghi  e parassiti.

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