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Art.16 Gli studenti hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della Scuola. Le Assemblee studentesche costituiscono occasione di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della Scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti. Le Assemblee studentesche possono essere di Classe o di Istituto.
NASCITA DELLE ASSEMBLEE STUDENTESCHE La scuola superiore italiana prima del 1968 Negli anni 60 cera stata la Riforma della scuola media (obbligatoria e uguale per tutti) ma non delle superiori. La prima Riforma valida fu la Riforma Gentile del In seguito la contestazione studentesca del 68 apportò delle modifiche Erano presenti pochi indirizzi (quelli che attualmente chiamiamo tradizionali) e la differenza tra i tipi di scuola era notevole: i professionali erano di tre anni e consentivano solo laccesso al lavoro. I tecnici davano titoli qualificati per il mondo del lavoro, ma ciascuno di loro consentiva un limitatissimo accesso universitario, specifico per il corso di studi svolto. Dunque la scelta della superiore era decisamente una scelta per la vita, dettata quasi sempre da condizionam e nti di tipo familiare ed economico.
TUTTE LE NOVITÀ AL 1° SETTEMBRE Gli obiettivi della riforma Dal 1°settembre 2010, perla prima volta nel nostro Paese, entra in vigore la riforma complessiva e simultanea delsecondo ciclo di istruzione e formazione. Cambia il volto della scuola secondaria superiore, completamente riorganizzata per offrire un panorama più chiaro per le sceltedelle famiglie (6 licei;istituti tecnici suddivisi in 2 settori con 11 indirizzi;istituti professionali suddivisi in 2 settori e 6 indirizzi). Anche il sistema di istruzione e formazione professionale di competenza regionale (IeFP), avrà un ordinamento di rilievo nazionale che prevede qualifiche triennali e diplomi quadriennali già definiti a livello nazionale nella sede tecnica della Conferenza Stato-Regioni. Sono ulteriori opportunità per i giovani, chiamati ad esercitare il proprio diritto-dovere allistruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di istudio, oppure di almeno una qualifica professionale triennale entro i 18 anni. quattro dei sei diplomi liceali (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane) si pongono in continuità - per durata, numero e tipo di materie e orari (allineati sulle 30 ore settimanali, 2
Negli anni successivi (fino al 74 e poi al 77) le assemblee: - vengono consentite e si svolgono a scuola; - oltre ai problemi della scuola (mense, libri, trasporti,…) hanno come -- temi argomenti (storia, economia, ….) che non vengono affrontati dai programmi; - SONO PREPARATE DA UN GRUPPO DI STUDIO che si riunisce dove può (la scuola è chiusa il pomeriggio); - le lezioni NON vengono sospese; - si fanno quando il DGS è pronto. Nel 1974 i Decreti Delegati : introducono la partecipazione a scuola: vengono inseriti nella scuola rappresentanti dei genitori, degli studenti, del territorio. Nasce il Consiglio di Istituto. Il 1977: gli anni di piombo, la crisi economica, si spezza il rapporto tra studenti e lavoratori Il ministro della Pubblica istruzione Falcucci emana una circolare (che vale ancora oggi): - le assemblee sono degli studenti (no partecipazione degli insegnanti) - le lezioni vengono sospese; - si introduce una organizzazione rigida
Cosa provoca il movimento del 68 nella scuola Superiore italiana? E una grande occasione per prendere coscienza dei problemi della scuola. Cè una grande mobilitazione, che dura fino ai primi anni 70. Quali i risultati? Significativi: - lo sblocco degli accessi universitari; - listituzione del 4° e 5° anno per le scuole triennali e quadriennali; - lorganizzazione di corsi e indirizzi sperimentali; - nuovi percorsi per la formazione dei docenti. Qual è il ruolo delle assemblee studentesche in questo percorso? Le assemblee sono un momento essenziale per discutere e analizzare i problemi della scuola, per decidere le mobilitazioni. Si svolgono fuori da scuola (sono un giorno di sciopero) e coinvolgono più scuole. Coinvolgono gli insegnanti più attenti e spesso i lavoratori (nel quadro del generale rinnovamento della società proprio di questo periodo).
Marzo Si occupano anche i licei: il Parini a Milano, il d'Azeglio a Torino, il Mamiani a Roma
Negli anni 80 si tira avanti in qualche modo e si evidenzia questo spazio vuoto: in alcune scuole si fa cineforum, in altre si vedono film; altre fanno gite sulla neve, ….. Negli anni 90 al Quadri si tenta di dare nuovo significato alle assemblee A partire dai primi Progetto Giovani e Progetti di Educazione alla Salute, si comincia a ricostruire un nuovo rapporto di collaborazione tra docenti e studenti. Ci sono gruppi pomeridiani di studenti e alcuni docenti Si tenta di dare risposta al problema degli spazi e della organizzazione Esperimenti di quel periodo: laboratori come testimonianza di altri tipi di culture (diventa spesso lo spazio dei giochi e dei tornei); cineforum (diventa in breve visione libera di film, senza dibattito); dibattiti con relatori, per la discussione gli studenti e alcuni docenti si preparano e diventano facilitatori. Ma lorganizzazione è ancora troppo rigida: si tenta un esperimento: lassemblea dei tre giorni. Le assemblee di tre mesi vengono riunite e viene effettuato un grande seminario con dibattiti, ospiti, partecipazione di personalità locali dello sport e dello spettacolo. Ha un grande successo di partecipazione e di interesse. Lesperimento non verrà ripetuto perché molti studenti preferiscono uno spazio libero mensile. In questi anni: I rappresentanti degli studenti chiedono appello e controappello: lassemblea non è più uno spazio libero, anche se continua ad essere uno spazio vuoto.
La scuola influisce insieme alla famiglia sulleducazione degli alunni e non solo li prepara in ambito formativo, ma ad anche ad affrontare la vita al di fuori di essa. Quindi nellambiente scolastico si imparano le prime regole comportamentali per ambientarsi nella società in cui si vive. Società di Compagni Uniti Ogni giorno nel Lavoro e nell Amicizia La scuola è impegnata a valorizzare le diversità, A promuovere le potenzialità E garantire a ciascuno il pieno successo formativo.