TAVOLA ROTONDA Responsabili Scientifici: Patrizia Restani (Milano),

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Seminario: "La nuova frontiera della sicurezza: i sistemi di gestione"
Advertisements

Stefania Quintavalla - SSICA
Codice della Privacy Il d. lgs. n°196 del 30 giugno 2003.
UNIVERSITA’ degli STUDI di BOLOGNA
Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE GENERALE POLO QUALITÀ DI NAPOLI a.s. 2007/2008 Istituto Comprensivo.
Le nuove funzioni della piattaforma Puntoedu lingue.
Il SIAN e le Fattorie Didattiche
La sperimentazione clinica
2° CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA SPERIMENTAZIONE CLINICA DEI FARMACI E DEI DISPOSITIVI MEDICI TAVOLA ROTONDA SU ATTUAZIONE DECRETO CTA (Decreto 21 dicembre.
RITRACCIABILITA’ NELLA FILIERA AGROALIMENTARE
1 PROGETTO Innovazione nei bienni delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Torino - A.S. 2006/07 – 2007/08 Piano di Valutazione della.
Incontro dei referenti e coordinatori Passi Roma, 13 Febbraio 2008 Aggiornamenti su Passi Valutare insieme il sistema e progettare la messa a regime S.
ValutaPASSI Gruppo Tecnico PASSI Nazionale Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (ISS) Incontro Coordinamento Nazionale,
Audit Sincert EN c/o Sede 2 osservazioni + 1 commento
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 La verifica.
VERIFICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA SECONDO LA DIRETTIVA 2007/47/CEE
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
L’innovazione dei processi tramite l’innovazione IT
La tutela dei dati personali
I cibi che mangiamo sono sicuri?
AIC Emilia Romagna Onlus
1Milano, 3 Novembre 2004Assemblea Nazionale FISM WORKSHOP La certificazione dei requisiti di qualità per le Società Medico-Scientifiche Presentazione del.
Screening delle sostanze d'abuso: teoria, vantaggi e limiti
Procedure relative ad accertamenti di tipo A
Ministero della Salute DGSAN-Ufficio IX
Con la collaborazione di E3 S.r.l.. Le linee guida del Progetto.
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
1 giugno 2007Regione Marche Sviluppo Rurale Procedure e Sistemi informativi Macro tipologie di interventi P.S.R. Misure a superficie Misure a superficie.
CERTIFICATI EMESSI IN OLTRE 100 PAESI Produttori certificati Produttori certificati Fonte: Global - July 2009 (opzioni 1 + opzioni 2 e associati)
Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano Sementiero (PRIS1): risultati definitivi del sottoprogetto a carattere generale Area tematica 1 ELABORAZIONE.
TRACCIABILITA’ e RINTRACCIABILITA’ nel SETTORE SUINI
PROCEDURA PER L’ASSEVERAZIONE DELLE IMPRESE
Alimenti senza glutine
..\..\Leggi+Articoli rist + logo+immag\Loghi AIC\Loghi AFC\AFC definitivoBIS.pdf AIC UMBRIA.
“ECCO IL PROBLEMA DI CHI BEVE, PENSAI BEVENDOMENE UN ALTRO: SE SUCCEDE QUALCOSA DI BRUTTO SI BEVE PER DIMENTICARE; SE SUCCEDE QUALCOSA DI BELLO SI BEVE.
Dr. Daniele Dondarini CNA Regionale Emilia Romagna
REGIONE EMILIA ROMAGNA Progetti finalizzati alla modernizzazione
ACQUACOLTURA IN ORBETELLO
Elaborazione di un Sistema di Rintracciabilità AITA Triveneto 31/12/2004: pronti per la rintracciabilità Giuseppe Ciozzani - Nestlè Italiana S.p.A. Verona,
TOTAL UALITY FOOD C O N S U L T A N T S
MATERIE PLASTICHE DA RICICLO: DISPOSIZIONI NAZIONALI ED EUROPEE
La gestione del problema allergeni: esperienze aziendali
Implementazione dei principi dell’HACCP nei prodotti di carne fermentati Leonardo da Vinci.
Campagna europea sulla valutazione dei rischi Errori frequenti nella valutazione dei rischi.
HACCP Letteralmente significa Hazard Analysis Critical Control Point
Mercato Privati - RU MERCATO PRIVATI Referente AR Aprile 2014.
Hearing of the European Economic and Social Committee on "Coexistence between genetically modified crops, and conventional and organic crops" La posizione.
INCONTRO DIBATTITO: «Acqua: Risorsa o Rischio per la Salute?» RELAZIONE “I CONTROLLI SULL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO: IL RUOLO DELL’AZIENDA SANITARIA»
L’autocontrollo e il sistema HACCP
Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata: Compiti dei responsabili e referenti privacy Avv. Giovanni Guerra.
WorkshopBIOTEC Workshop BIOTEC La qualità alimentare La qualità alimentare La relazione tra alimentazione salute e ambiente 13 Maggio 2004 S. Canese BIOTEC-AGRO.
Analisi economica della sicurezza alimentare
La Qualità nei Laboratori “Laboratori Specializzati e Pluri-Specializzati” FORUM P.A. Roma, 11 maggio 2005.
Lgs. N. 155 /97, attuazione della direttiva 93/43 CEE riguardante l'igiene dei prodotti alimentari Scopo del manuale. Fornire le informazioni su tutte.
Valutazione di alcuni indicatori di interesse sanitario in relazione all’inquinamento industriale della Bassa Valsugana Azienda Provinciale per i Servizi.
DIAGNOSTICA CHIMICA PER LA AUTENTICITA’ ALIMENTARE Dott. ssa Mara Miglietta BIOTEC – AGRO C.R. Enea - Trisaia.
Sistemi di Gestione dei Dati e dei Processi Aziendali Computer-Assisted Audit Technique (CAAT)
Che cos’è l’HACCP.
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
II FASE - Linea d’azione 2 “Il riuso delle soluzioni di eGovernment” 10 maggio 2004 Roberto Pizzicannella CNIPA – Area Innovazione Regioni ed Enti Locali.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
L’autocontrollo nelle imprese alimentari
Ing. Monica Summa Camera di Commercio di Napoli 1 “ La gestione in sicurezza delle attrezzature: aspetti generali ed applicativi ” Sala Consiglio Camera.
Fiscalità 2015: Operazioni con soggetti residenti in paesi a regime fiscale privilegiato Dr Alberto Perani Milano, 24 febbraio 2015 In collaborazione con.
OBIETTIVO REGIONALE DI NUOVA FORMULAZIONE ANNO 2014 Diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP nelle.
1 Milano, 8 marzo 2011 Good Practice 2011 Audit. 2 Il Good Practice Audit Il secondo sotto-progetto si pone due obiettivi: 1.Valutare e confrontare le.
Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A
1 Prof. Fabio Murena Dipartimento di Ingegneria Chimica Università degli studi di Napoli “Federico II”
L’HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) è un sistema di controllo della produzione degli alimenti che ha come scopo la garanzia della sicurezza.
Transcript della presentazione:

TAVOLA ROTONDA Responsabili Scientifici: Patrizia Restani (Milano), Luca Bucchini (Roma) Coordinata da: Roberto La Pira (Milano) - giornalista e tecnologo alimentare Organizzata dall’Associazione Allegria

Problemi nelle aziende alimentari a seguito dell'applicazione della normativa "allergeni" Franco De Marchi (Milano) Esperto di nutrizione, consulente scientifico Galbusera

QUADRO NORMATIVO Atti normativi che regolamentano le indicazioni delle sostanze allergiche : - Direttiva 2003/89/CE - Direttiva 2005/26/CE Direttiva 2007/68/CE ( in attesa di completo recepimento da parte dello Stato italiano) Intento migliorare informazione al consumatore su ingredienti allergeni e relativi derivati da indicare sempre (eccetto casi previsti nell’ultimo aggiornamento direttiva, in cui sia stato dimostrato, attraverso apposita procedura autorizzatoria da parte EFSA, che il prodotto derivato non provochi più reazioni indesiderate). Non è disciplinata ipotesi di contaminazione accidentale con sostanze allergeniche (cross contamination). Resta pertanto affidata a libera e responsabile scelta aziende decisione di adottare apposite diciture per informare adeguatamente le categorie vulnerabili di consumatori. Tale rischio va considerato nell’ambito delle procedure di autocontrollo aziendale (HACCP). Di conseguenza, le aziende alimentari hanno introdotto sulle confezioni dei prodotti frasi del tipo “può contenere tracce di ….” o “prodotto in uno stabilimento che utilizza ….” con l’intento di evidenziare la possibile presenza accidentale di sostanze allergeniche non dichiarate nell’elenco ingredienti. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

Impossibilità di avere linee produttive dedicate La scelta che ha adottato Galbusera nell’etichettatura “prudenziale” dei propri prodotti ha tenuto in considerazione i seguenti elementi: Impossibilità di avere linee produttive dedicate Difficoltà di validare un metodo di cleaning sufficientemente efficace a rimuovere tutti i residui causa la scarsa affidabilità dei supporti analitici attualmente disponibili Assenza di linee guida che fissino soglie allergeniche minime pericolose Minime quantità di inquinanti possono provocare potenziali reazioni allergiche Gravità delle conseguenze a seguito di eventuali non conformità Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

LINEE GUIDA GESTIONE ALLERGENI E’ stata effettuata un’attenta valutazione del rischio contaminazione da allergeni nelle diverse fasi della filiera produttiva secondo i principi previsti dalla metodica HACCP. Le criticità evidenziate dall’analisi condotta sono state recepite all’interno di una linea guida e così gestite. Gestione Fornitori di Materie Prime Tutti i fornitori Nuovi fornitori Predisposto ed inviato a tutti i fornitori un questionario per la valutazione del potenziale allergenico delle materie prime fornite Elaborata una raccolta dati che evidenzia, per ciascuna materia prima, gli allergeni direttamente presenti nell’ingrediente e quelli eventuali derivanti da una contaminazione lungo la filiera produttiva Definito un piano di verifica analitica e di audit fornitore Gestione Materie Prime in Fabbrica Ricevimento Definite modalità operative per l’identificazione degli allergeni in fase di accettazione (codice colore) Stoccaggio Aree di stoccaggio dedicate per ogni tipo di allergene Movimentazione Movimentazione di unità logistiche integre o adeguatamente richiuse. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

Gestione Semilavorati in Fabbrica Gestione della Produzione Movimentazione Utilizzo di contenitori dedicati e identificati da codice colore nella movimentazione ingredienti allergenici. Gestione della Produzione Programmazione Definito un elenco dei prodotti e dei relativi allergeni per ogni linea Pianificazione delle produzioni in funzione degli eventuali allergeni presenti nei prodotti Procedure di Pulizia Definite procedure di pulizia suddivise per ambienti, linee produttive, macchinari con il dettaglio riguardo i punti di intervento e le modalità operative Validazione dell’attività di cleaning e verifica della corretta esecuzione dell’intervento Gestione Rework Utilizzo Regolamentato il recupero degli sfridi solo all’interno della stessa lavorazione Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

Gestione Prodotto Finito Personale Formazione Programmati corsi di formazione del personale con particolare riguardo alla gestione allergeni Gestione Prodotto Finito Confezionamento Definito il potenziale rischio allergeni associato a ciascuna linea di produzione e ad ogni prodotto finito realizzato Etichettatura Elaborate etichette che evidenziano gli allergeni da cross contamination che non possono essere controllati con le procedure di gestione adottate nelle diverse fasi della filiera produttiva Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

UN’ ALIMENTAZIONE PARTICOLARE Esempio: Prodotti senza glutine PRODOTTI DESTINATI AD UN’ ALIMENTAZIONE PARTICOLARE Esempio: Prodotti senza glutine La linea di prodotti dietetici Senza Glutine viene realizzata con impiego esclusivo di materie prime naturalmente prive di glutine e secondo rigorose procedure produttive che assicurano il rispetto del limite massimo di 20 mg/Kg di glutine regolamentato dalla normativa vigente. Tali prodotti, idonei per l’alimentazione dei soggetti celiaci, sono registrati presso il Ministero della Salute e certificati dall’AIC (Associazione Italiana Celiachia). ORGANIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI Verifiche analitiche sulle materie prime e controllo della documentazione del fornitore Interventi di pulizia rafforzati su tutte le componenti delle linee di produzione Segregazione fisica della linea produttiva e dei flussi di materie prime/personale mediante barriere rimovibili Scarto programmato all’inizio produzione Verifiche analitiche interne nel corso della produzione mediante kit rapidi Prelievo di campioni rappresentativi durante la produzione Blocco cautelativo della produzione in attesa dei risultati delle analisi esterne Verifiche analitiche sui campioni di produzione presso laboratori esterni qualificati Sblocco della produzione solo se il contenuto di glutine risulta inferiore al limite di legge ( 20 mg/Kg). Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

PRODOTTI DESTINATI AD UN’ALIMENTAZIONE PARTICOLARE Esempio: Prodotti senza latte e senza uova aggiunti Lo schema organizzativo implementato per le produzioni SENZA LATTE E UOVA AGGIUNTI è analogo a quello presentato per i prodotti SENZA GLUTINE I controlli analitici previsti non hanno sensibilità e riproducibilità tali da poter validare le produzioni con la garanzia di livelli “contaminazione” che possano escludere reazioni indesiderate in soggetti allergici. A scopo precauzionale sulle etichette dei prodotti si evidenzia la possibile presenza in tracce degli allergeni latte e uova. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

PROGETTO DI RICERCA ALLERGENI LATTE E UOVA Dal gennaio 2006 Galbusera ha intrapreso un progetto di collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università degli Studi di Milano al fine della messa a punto di un metodo di analisi sufficientemente sensibile, riproducibile e di uso routinario, in grado di rilevare gli allergeni derivanti da LATTE e UOVA in matrici tipo biscotti. La sperimentazione si è articolata nei seguenti step: Messa a punto del protocollo di analisi: preparazione del campione, estrazione e dosaggio con tecnica immunoenzimatica (ELISA). Validazione dei dati ELISA mediante raffronto con i risultati ottenuti applicando la tecnica Immunoblotting. Identificazione del kit ELISA che meglio risponde in termini di sensibilità e riproducibilità tra quelli disponibili sul mercato. Verifica del “potenziale allergenico” di alcuni campioni debolmente positivi ai test ELISA mediante esecuzione di test cutanei (skin prick test) su bambini di età pediatrica affetti da allergia (clinicamente accertata) a latte e uova. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

RISULTATI DOSAGGIO ALLERGENE LATTE AP anti Cas = anticorpo policlonale anti Caseina; AM anti Lg = anticorpo monoclonale anti Lattoglobulina ND = non determinabile NEG* = Reattività aspecifica cioè associata a bande diverse da quella dell’allergene ricercato NEG = assenza di risposta Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

RISULTATI DOSAGGIO ALLERGENE UOVA ND = non determinabile NEG = assenza di risposta Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

COMMENTO RISULTATI I risultati ottenuti con tecnica ELISA sono inferiori al limite di quantificazione del metodo e quindi non significativi. Tali dati sono sempre stati confermati da analisi in parallello condotte mediante tecnica immunoblotting che hanno sempre escluso presenza delle proteine allergeniche del latte (β-lattoglobulina e caseina) e dell’uovo (ovoalbumina). Nei casi in cui si è evidenziata una risposta, questa era dovuta ad una reattività aspecifica associata a componenti diverse dalle frazioni allergeniche. I dati raccolti confermano l’efficacia delle procedure di gestione del rischio allergeni implementate al fine di controllare le possibili fonti di contaminazione in fase di produzione e confezionamento dei prodotti. I test cutanei eseguiti su alcuni campioni non hanno dato luogo a risposte significative nella totalità dei soggetti allergici testati. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE La sperimentazione ha permesso di validare una metodica analitica rapida, sensibile e riproducibile per rilevare gli allergeni derivanti da latte e uova presenti in tracce. Tale strumento, adeguatamente sviluppato e applicato, permetterà una validazione di prodotti “senza latte” e “senza uova” , ovvero consentirà di garantire l’assenza di latte e uova al di sopra della sensibilità della metodica analitica (ora 2,5 ppm). A tali valori di concentrazione, allo stato attuale delle verifiche, sembra potersi escludere per la grande maggioranza di soggetti allergici l’insorgenza di manifestazioni avverse. Problemi nelle Aziende Alimentari a seguito dell’applicazione della normativa “allergeni” – Milano 2 febbraio 2008