LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE IN AMBITO MUSEALE Pierluigi Fontanesi – studioBASE2

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LE REALIZZAZIONI INTERATTIVE IN AMBITO MUSEALE Pierluigi Fontanesi – studioBASE2

STUDIO BASE2 – EMOZIONI DIGITALI

FILOSOFIA PROGETTUALE – LINEE GUIDA ISPIRATRICI USARE UN LINGUAGGIO ORIENTATO ALLA SEMPLICITA RENDERE IL VISITATORE PARTE ATTIVA DEL PERCORSO MANTENERE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA MODALITA ESPOSITIVE TRADIZIONALI E QUELLE ESPERIENZIALI

LE RAGIONI DEI LINGUAGGI MULTIMEDIALI Suscitare curiosità intellettuale intorno a un argomento Sviluppare i contenuti in modo comprensibile allutente Tenere conto delle difficoltà di comunicazione derivanti dalla struttura particolare del luogo e della rapida discesa della curva di attenzione.

Le tecnologie NON SONO LE PROTAGONISTE del percorso museale Devono essere sapientemente BILANCIATE Sono strumenti dellINTERPRETAZIONE Utilizzate per RACCONTARE LA STORIA complessiva del museo

COSA VUOL DIRE INTERACTION DESIGN? Interaction design, o progettazione dell'interazione, è l'attività di progettazione dell'interazione che avviene tra esseri umani e sistemi meccanici e informatici.

QUALE SCOPO? Scopo fondamentale della progettazione dell'interazione è rendere possibile e facilitare al massimo per un essere umano l'uso e l'interazione con macchine (meccaniche e digitali), e la fruizione di servizi e sistemi complessi in modo proficuo e soddisfacente.

Interagiamo di continuo con dispositivi di molti tipi: a volte senza troppo sforzo,per abitudine o perché le azioni ci risultano intuitive Chi si occupa di interaction design studia come produrre oggetti e sistemi che offrano al meglio le funzionalità di cui sono capaci

Molto design è invisibile : oggetti molto simili ci danno sensazioni differenti Linteraction design riguarda il comportamento, ed il comportamento è molto più difficile da capire dellapparenza

Linteraction design è unarte applicata (come larredamento), non una scienza esatta Esistono best practices e metodi consolidati, ma la natura contestuale dei problemi trattati fa emergere di continuo nuove soluzioni ed approcci

NON SOLO APPARENZA 1. Focalizzarsi sugli utenti 2. Trovare alternative 3. Ideazione e prototipazione 4. Collaborare ed affrontare vincoli 5. Creare soluzioni appropriate 6. Attingere da altre aree 7. Incorporare le emozioni

LE REGOLE DORO DEL ID Design interaction not just interfaces. Understand your materials: computer, people, and their interactions.

GLI INTERACTION DESIGNER PROGETTANO

If the only tool you have is a hammer, you tend to see every problem as a nail. Abraham Maslow ( )

DEFINIRE IL PROGETTO Dialogo con gli stakeholders Bisogna analizzare diversi punti di vista Design brief ( /wiki/Design_brief ) /wiki/Design_brief Può essere fornito o definito tramite interviste

STAKEHOLDERS Con il termine Stakeholder si individuano i soggetti "portatori di interessi" nei confronti di un'iniziativa Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni o gruppi di interesse locali. (

CHI NON CERCA NON TROVA Raccogliere informazioni è essenziale per fare un buon progetto Bisogna sapere quali soluzioni hanno già trovato gli altri,eventualmente discutere e confrontarsi con una comunità e a volte anche con la concorrenza

Spiegare unidea non è facile Its not a bug, its a feature!

IL LAVORO DI UN ID I designer lavorano con le forme, gli interaction designer hanno altri mattoncini da comporre: Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D) Tempo (momento/durata, umano/digitale, velocità/ritmo) Movimento (assoluto/relativo) Aspetto visivo (comunicatività, consistenza con lambiente) Consistenza fisica (sensazioni, evocatività) Suono (tonalità, volume, timbro)

LE LEGGI DELLID MOLTE …. …ma lunica legge davvero inviolabile è: progettare per gli utenti

CARATTERISTICHE DI UN BUON ID Affidabile Appropriato Intelligente Reattivo Ingegnoso Ludico Piacevole

GRAZIE !!!