Approccio dello sviluppo umano o Approccio delle capacità

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Transcript della presentazione:

“Creare Capacità”. Il problematico rapporto tra capacità e competenze commensurabili.

Approccio dello sviluppo umano o Approccio delle capacità Per Sen: si intende come spazio più idoneo all’interno del quale valutare la qualità della vita (salute-istruzione in primis) Per Nussbaum: sono libertà sostanziali , un insieme di opportunità generalmente correlate di scegliere e agire. Capacità è la libertà sostanziale di conseguire combinazioni alternative di funzionamenti. Non sono quindi semplice “abilità” insite alla persona ma libertà e opportunità create dalla combinazione di abilità personali, ambiente politico, sociale ed economico. Il funzionamento è la realizzazione attiva di una o più capacità. I funzionamenti sono modi di essere e di fare che sono compimenti o realizzazioni delle capacità. Le capacità e non i funzionamenti sono obiettivi politici appropriati perché solo così si garantisce lo spazio per l’esercizio della libertà umana. “C’è enorme differenza morale fra una politica che promuove la salute e quella che promuove capacità sane”.

Dieci capacità centrali per un nuovo diritto d cittadinanza 1. Vita dignità nella vita e dignità nella morte 2. Salute fisica godere di buona salute, diritto al nutrimento e all’abitazione 3. Integrità fisica libertà di movimento, protezione contro la violenza 4. Sensi,immaginazione e pensiero poter usare la propria mente tutelati dalla garanzia di libertà di espressione rispetto sia al discorso politico che artistico, nonché libertà di culto 5. Sentimenti emotività 6. Ragion pratica formarsi di una concezione di ciò che è bene per tutti i soggetti 7. Appartenenza a) poter vivere con e per gli altri, interazione sociale b) tutele contro le discriminazioni 8. Altre specie vivere in relazione al mondo della natura 9. Gioco 10. Controllo del proprio ambiente a) politico mediante la partecipazione alle scelte politiche b) materiale diritto alla proprietà, al lavoro, diritto contro arresti, perquisizioni non legittimi

Garantire le 10 capacità essenziali è condizione necessaria per la giustizia sociale e per il diritto di cittadinanza Il problema è coniugare l’approccio delle capacità con il tema dell’uguaglianza Si apre il problema della soglia (per Rawls le diseguaglianze possono essere giustificate solo se innalzano il livello dei più poveri) Definire un livello di soglia significa garantire un livello di uguaglianza

Capacità, abilità competenze nell’istruzione per il pensiero dominante CONOSCENZA: Acquisizione di contenuti, cioè di principi, teorie, concetti, termini, regole, procedure, metodi, tecniche. È l’insieme di alcune conoscenze teoriche afferenti ad una o più aree disciplinari. COMPETENZA: Utilizzazione delle conoscenze acquisite per risolvere situazioni problematiche o produrre nuovi “oggetti” (inventare, creare). È l’applicazione concreta di una o più conoscenze teoriche a livello individuale. CAPACITA’ Elaborazione circostanziata, valutazione critica di quanto acquisito. Può anche essere intesa nel senso di saper riflettere, pensare, discutere e mettersi in discussione; ed anche come utilizzazione significativa e responsabile di determinate competenze anche in situazioni organizzate in cui interagiscono

Il glossario ufficiale del MIUR Conoscenze: Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche   Abilità: Le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti) Apprendimento in contesto formale: Apprendimento che si realizza in un contesto organizzato e strutturato (per esempio, in un istituto d’istruzione, o di formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale (in termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento. L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente e di norma sfocia in una convalida e/o in una certificazione. Apprendimento in contesto informale: Apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato (in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse) e di norma non sfocia in una certificazione. L’apprendimento informale può essere intenzionale, ma nella maggior parte dei casi non l o è (ovvero è“fortuito” o casuale) Apprendimento in contesto non formale. Apprendimento che si realizza nell’ ambito di attività pianificate non specificamente concepite come apprendimento (in termini di obiettivi, di tempi o di sostegno all’apprendimento). L’apprendimento non formale non sfocia di norma in una certificazione. L’apprendimento non formale, a volte denominato “apprendimento semi-strutturato”, è intenzionale dal punto di vista del discente.

Le competenze del MIUR e dell’UE Competenze: Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro Europeo delle Qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia Competenze chiave di cittadinanza: Otto competenze, da acquisire al termine dell’obbligo d’istruzione, che costituiscono il risultato che si può conseguire – all’interno di un unico processo di insegnamento/apprendimento - attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali. Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; Competenza digitale; Imparare ad imparare; Competenze sociali e civiche; Spirito di iniziativa e imprenditorialità; Consapevolezza ed espressione culturale.

Genealogia del Concetto di Competenza Le radici del concetto sono rintracciabili nell’impostazione filosofica di Aristotele, che distingue tra due tipi di competenza pratica (virtù, razionalità pratica): produttiva: dal progetto, tramite la tecnica, che orienta al prodotto finale (praxis); etica-sociale: dal bene-fine individuato, tramite la saggezza pratica, che orienta all’azione (poiesis). L’approccio della misurabilità delle competenze è introdotto informalmente da David McClelland (1963 – TAT Thematic Apperception Test) nella prospettiva del superamento della semplice valitazione del QI. Il termine competenza viene formalmente introdotto da Boyatzis, nel libro “The competent manager” del 1982 in cui la competenza viene definita come “una caratteristica personale intrinseca [..] una motivazione, un tratto, una skill, un aspetto dell’immagine di sé o d’un ruolo sociale, o il corpo di conoscenze usato da una persona”

I quadri di riferimento culturale per la definizione delle competenze Approccio inglese: termine inglese competence (pl.competences): l’insieme delle disposizioni, capacità, attitudini specifiche del soggetto necessarie a svolgere determinate attività; tale concetto riflette una visione delle competenze legata alla definizione dei compiti e delle mansioni e alle skill richieste ai lavoratori per poter ottenere delle prestazioni efficaci. Si tratta pertanto di un approccio soggettivistico, che individua gli standard minimi per l’esecuzione dei compiti e i requisiti (le competenze) necessari per eseguirli. Approccio statunitense: termine americano competency (pl.competencies), che sposta l’attenzione sulle prestazioni eccellenti del singolo all’interno delle mansioni. In questa accezione, la competenza rappresenta la capacità innata dell’individuo a raggiungere performance elevate e l’indagine sulle competenze rappresenta il tentativo di identificare all’interno delle organizzazioni i best performer, ossia i manager di successo in grado di ottenere le prestazioni migliori.

Competenza e performance declinate nell’organizzazione scolastica Per Rosario Drago , presidente dell’A.N.P. ,(2000): “La competenza è essenzialmente ciò che una persona dimostra di saper fare (anche intellettualmente) in modo efficace, in relazione ad un determinato obbiettivo, compito o attività in un determinato ambito disciplinare o professionale. Il risultato dimostrabile ed osservabile di questo comportamento competente è la prestazione o la performance"

Cos’è la Performance La “performance” è il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (sistema,organizzazione, unità organizzativa, team, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi ed in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l’organizzazione è stata costituita

La visione della performance e dell’organizzazione della pubblica amministrazione

Performance e Meritocrazia La meritocrazia è un concetto recente dato che è “nato” nel secolo scorso. A parte M. Young, che ideò il termine nel 1954, la data ufficiale di nascita della meritocrazia è il 1933, quando J. Conant, presidente di Harvard, concepì l’ETS (Education Testing Service), grazie al quale prese piede il SAT (Scholastic Aptitude Test), che divenne l’“arma segreta della meritocrazia” perché permise di “portare ogni giovane talento da ogni parte del Paese a laurearsi a Harvard, che si tratti di un figlio di ricchi o che non abbia un penny, che abiti a Boston a San Francisco”

I + E = M Sir Michael Young, un laburista inglese che nel 1954 creò il termine “meritocrazia” nel suo libro distopico “Ther rise of meritocracy” , ha inventato l’“equazione del merito”. Tale equazione è I+E=M, dove “I” sta per intelligenza ed “E” sta per “effort”, ovvero sforzo. Il fattore “I” porta a selezionare i migliori, azzerando i privilegi della nascita (eliminando quindi il vero classismo) e valorizzandoli attraverso il sistema educativo. In tal senso meritocrazia coincide con l’essenza delle “pari opportunità La “E” è sinonimo del libero mercato e della concorrenza

Teoria del Capitale umano e istruzione Istruzione: investimento o consumo? Secondo la teoria economica esistono 2 categorie di beni materiali: a) Le spese per beni di consumo : non creano redditi B) d’investimento: investimento finalizzate a creare reddito futuro Istruzione come bene di consumo: istruzione intesa in termini di soddisfazione personale. Si studia per un piacere di arricchimento culturale e/o per godere di un maggiore prestigio sociale ( status) Istruzione come investimento può essere vista come bene investimento durevole: le persone sostengono spese per andare a scuola per accrescere le loro conoscenze, abilità e competenza, con ricadute dirette nelle loro capacità monetarie

La misurazione del Capitale Umano Tentativi di affrontare il problema: Metodo prospettivo (Petty 1690 Farr 1853) Non prende in considerazione i fattori ambientali, i fattori familiari e le condizioni sociali Metodo retrospettivo (Ernst Engel ) Non prende in considerazione i costi sociali complessivi Metodo statistico ( Camilo Dagum 1994) consiste nella formulazione teorica di un sistema economico che considera il capitale umano come un elemento fondamentale del sistema economico attraverso la formulazione di un modello econometrico per la spiegazione delle interrelazioni tra la ricchezza lorda delle famiglie, il debito totale delle famiglie, il capitale umano detenuto dalle famiglie e il reddito familiare totale.

Scuola di Chicago (Mincer, Becker, Schultz) Equazione di Mincer (1974) L’individuo continuerà ad investire in istruzione fino a che il reddito marginale dell’istruzione è superiore al suo costo E1 (S) = r (reddito marginale istr.) E (S)

Il modello Becker Curve età-guadagni per lavoratori con diverso ammontare di scolarità e formazione professionale U-U bassa scolarità T1-T scolarità con preparazione all’interno di percorsi lavorativi T-T scolarità con alto investimento in formazione

Il modello EPF (Educational Production Function) L’istituzione scolastica genera un vettore di risultati attraverso un flusso di input. Fondamentale e il testing progressivo Ot= f (Rt-1, Ot-1, Pt-1, Ft-1, Et-1) R = ammontare risorse scolastiche impiegate O= background scolastico P= livello medio di abilità – peer effect F= background familiare E= livello di impegno dello studente

Indicatori di performance –casi concreti Progetto STAR (Texas) 1990 – Student/teacher Achivement Ratio UK 1999 indicatori di performance – scuola come azienda multiprogetto Indicatori di efficienza Voto di laurea Durata del percorso di studi Tasso di drop out Collocazione degli studenti nel mercato del lavoro