Quando si faceva tutto a metà. Il nostro impegno educativo Pure noi gli siamo affezionati: stimiamo il suo dinamismo, la sua laboriosità ed efficienza,

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Transcript della presentazione:

Quando si faceva tutto a metà

Il nostro impegno educativo Pure noi gli siamo affezionati: stimiamo il suo dinamismo, la sua laboriosità ed efficienza, il suo grande amore per i ragazzi e i giovani; condividiamo appieno il suo metodo educativo e il progetto di oratorio come centro in cui i giovani tutti si sentono a casa loro, possono esprimersi, trovare allegria, tanti amici e quell'aiuto indispensabile per crescere bene, per diventare, come egli diceva, onesti cittadini e buoni cristiani".

Centralità dei giovani Aiutiamo i ragazzi a essere "onesti cittadini e buoni cristiani". Non è sufficiente preoccuparsi che diventino dei professionisti, se poi sono disonesti, bugiardi, egoisti. Vi assicuro che tante cose cambieranno se li aiutiamo a diventare veri, giusti, generosi, forti, buoni.

L'educazione è un'arte gioiosa; non può essere un lavoro forzato. Nemmeno può essere motivata in se stessa da un fine di lucro, ma soltanto nella creazione armoniosa e felice il più possibile di una persona umana.

Vediamoci bene… Vediamoci bene…

Per Don Bosco, CASA - SCUOLA - PARROCCHIA E CORTILE non sono spazi fisici, ma ATTEGGIAMENTI DEL CUORE, intrecciati e mescolati, dove la presenza di una implica quella delle altre. O esistono tutte insieme o non esiste alcuna. E sono anche ATTITUDINI per vivere nella casa salesiana. Per Don Bosco, tali atteggiamenti del cuore non si proclamano, ma si SPERIMENTANO. E la verifica di tale esperienza si attua non partendo dall educatore, ma dagli stessi ragazzi. Il nostro progetto vuole essere soprattutto UNA ESPERIENZA., CASA SCUOLA PARROCCHIA CORTILE

Ma loratorio non è unimpresa facile.Esige limpegno coordinato di molti. L elemento centrale della santit à di Don Bosco è stato lamare i giovani e servirli nel nome di Dio. Consacrò tutta la vita a loro: propriamente dai cinque anni alletà di settantatre. Nessuno ha dato con la stessa intensità damore la sua vita per i giovani. Sentiva nel suo cuore come un fuoco per la loro salvezza.

Nello sviluppo dellesperienza oratoriana hanno avuto un ruolo importante molte persone Il direttore È responsabile di tutto quanto avviene nelloratorio ( Primo regolamento) Ma prima di fare fare una tale Dichiarazione si segnala un lungo Elenco di collaboratori: Prefetto,direttore spirituale,assistenti,sacrestani,cate chisti,cantori,regolatori della ricreazione.

Laiuto significativo di adulti Sarebbe difficile immaginare il primo oratorio senza la presenza di MammaMargherita.,o senza laiuto di don Giuseppe Cafasso e del teologo Giovanni Borel.Lelenco diventa più lungo con i nomi di laici(uomini e donne,nobili,professionisti e borghesi).

Laiuto di giovani ben formati… Laiuto di giovani ben formati… Particolarmente importante,dal punto di vista pedagogico,è il ricorso alla collaborazione di giovani già ben formati,in grado di rappresentare,al di là del pur importante aiuto prestato nel catechismo e nellanimazione del tempo libero,un modello pedagogico per gli altri ragazzi. (MO,59)

…e audaci… …e audaci… Alcuni giovani di buona condotta lo aiutavano a conservare lordine e anche a leggere e cantare Domenico Savio partecipa ALLA FONDAZIONE della associazione giovanile denominata Compagnia dellImmacolata,Bongiovanni nella fondazione della Compagnia del Santissimo Si devono considerare cose di giovani

La partecipazione di sacerdoti e laici,di uomini e donne,di giovani e adulti agli inizi delloratorio.costituisce una esperienza di solidarietà e di collaborazione aperta a sviluppi fecondi.

Qual è la valenza educativa del nostro oratorio ?

Qual è il contributo dei singoli e dei gruppi?

Quando si vive realmente in comunionee si gusta come proprio il bene e la riuscita degli altri allora diventa bello e piacevole educare.