IL TRAM DELLA MEMORIA PROGETTO SCUOLA E STORIA LOCALE: PERCORSI DI RICERCA SUL TERRITORIO
IL TRAM DELLA MEMORIA L’obiettivo della nostra ricerca è la ricostruzione della storia della tramvia dei Castelli e della sua importanza per i collegamenti tra il territorio e la capitale. Tale storia è legata alla STFER, poi divenuta STEFER (di cui vediamo il logo in alto), la società nata nel 1899 con il duplice scopo di realizzare il collegamento ferroviario tra Roma e il mare, nonché la rete tranviaria romana. E’ indubbio che il tram abbia rappresentato un passaggio importante per la vita dei Castelli Romani, cosa che risulta sia dalle ricerche storiche effettuate, sia dalle testimonianze orali da noi raccolte.
Che cosa fa il Tram dei Castelli? Lega i paesi dei Castelli tra loro Lega i Castelli a Roma Fa conoscere il patrimonio monumentale dei Castelli Rende più facili le gite “fuori porta” Influenza il primo boom urbanistico dei Castelli Foto 1 – Albano, P.zza Mazzini Foto 2 – Ariccia, l’Imperiale sul famoso ponte
Foto 3 – Il bivio tra Grottaferrata e Frascati. Foto 4 – Il tram a Frascati
Tranve elettrico mio tanto aspettato, La storia della Tramvia dei Castelli Romani inizia il 19/02/1906 con l’ inaugurazione della linea Roma – Grottaferrata – Frascati. Ecco di seguito le parole del poeta locale Augusto Crollari scritte per l’occasione: Tranve elettrico mio tanto aspettato, Te vedo trapassà su e giù p’Arbano; Oggi da Roma insino su a Genzano Nun senti che strillà: - Ben arrivato Evviva er tranve! – E tu, scappanno via Semini da pè tutto l’allegria.
Vettura a “Imperiale” Questa è la tipica vettura a 2 piani utilizzata dalla rete dei Castelli, utilizzata dal momento dell’inaugurazione della prima tratta, fino al 1959. La straordinaria capienza della vettura (82 passeggeri solo nella motrice) e la sua “modularità” sono divenute il simbolo del tram dei Castelli. Bielletta Il nome di questa vettura, utilizzata dal 1912, viene dal fatto che i due carrelli sono collegati tra loro da bielle esterne. Ha tre porte ed è alimentata ancora attraverso il trolley (Il pantografo entrerà in funzione a metà degli anni Trenta)
Il percorso lungo le varie direttrici
tanto la rete è stata osannata al momento della nascita, Si può dire veramente che la storia del tram dei Castelli sia contrassegnata da luci e ombre: tanto la rete è stata osannata al momento della nascita, tanto la fine è caduta nella quasi totale indifferenza. Le prime difficoltà vengono con la seconda guerra mondiale e con le distruzioni che essa comporta. Ma la storia degli anni terribili della guerra è segnata da altri avvenimenti del genere: il bombardamento dell’Appia all’altezza dell’aeroporto di Ciampino e, soprattutto, quello di Frascati dell’8 settembre 1943. Non mancano razzie e sabotaggi, ma si procede ugualmente alla ricostruzione e al ripristino delle tratte.
Il ripristino delle varie tratte procede speditamente, ma il destino della tramvia è ugualmente segnato dalla situazione contingente: crisi interna della STEFER strategie aziendali spesso viziate dal preconcetto decentramento abitativo verso i Castelli e aumento del pendolarismo aumento del traffico gommato pubblico e privato approvazione del piano per la realizzazione della metropolitana
Il degrado della linea segna il suo massimo storico a metà degli anni Settanta, nonostante i tiepidi progetti di rilancio e i rallentamenti nei lavori della metropolitana. Così il 15 febbraio 1980, alle 12.10, parte l’ultima corsa della linea superstite in mezzo a tanti nostalgici, cittadini comuni e addetti ai lavori: si intravede appena il malinconico cartello d’addio…
5ª B T. G. A. I.P.S.S.C.T. NICOLA GARRONE