I BAMBINI DEVONO ESSERE FELICI Maria Montessori

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Transcript della presentazione:

I BAMBINI DEVONO ESSERE FELICI Maria Montessori

E' un progetto nato nel 2002 a Lucca, a cui finora hanno aderito più di 200 istituti della penisola, e da quest’anno se ne aggiungeranno tanti altri in tutta Italia. Si sviluppa sulla scia della pedagogia montessoriana, utilizza la didattica più valida e innovativa dei pedagogisti degli ultimi anni e punta a responsabilizzare gli alunni dove "il carico di lavoro dipende dai livelli di capacità“.

E’ un gesto reale e simbolico per cambiare la scuola Come in altre parti del mondo in Italia gli studenti utilizzano uno zaino in quanto devono portare a scuola e riportare a casa il proprio materiale come libri, quaderni, penne, matite, gomme, forbici, squadre e righe, colori ecc. Ciò è davvero strano! Perché INVECE qualsiasi lavoratore trova i propri strumenti del mestiere sul posto di lavoro e gli studenti no?   Lo zaino comunica un senso di precarietà, di inadeguatezza, di inospitalità.  Non a caso è stato inventato per gli alpinisti e per i soldati al fine di affrontare luoghi inospitali.

Uffa!!!

AL POSTO DELLO ZAINO UNA CARTELLINA Gli studenti delle scuole Senza Zaino utilizzano una cartellina leggera o una semplice borsa per portare il necessario per i compiti a casa.

SCUOLA SENZA ZAINO: UNA SCELTA DIDATTICA INNOVATIVA per UN APPRENDIMENTO EFFICACE

SCUOLA SENZA ZAINO: Cambia il METODO, gli obiettivi ministeriali indicano cosa imparare ma sono altrettanto importanti la strada e il processo per conseguirli.

SCUOLA SENZA ZAINO: si basa sul metodo dell'Approccio Globale al Curriculum (Global Curriculum Approach).

L’approccio globale prevede un Curriculum fondato su: 1. l ’autonomia degli alunni che genera competenze  2. il problem – solving che alimenta la costruzione del sapere 3. l’attenzione ai sensi e al corpo che sviluppa la persona intera 4. la diversificazione dell'insegnamento che ospita le intelligenze, le potenzialità, le differenze 5. la co-progettazione che rende responsabili docenti e alunni

6. la cooperazione tra docenti che alimenta la formazione continua e la comunità di pratiche 7. i diversi strumenti didattici che stimolano vari stili e metodi di insegnamento 8. l’attenzione agli spazi che rende autonomi gli alunni 9. la partecipazione dei genitori che sostiene l'impegno della scuola 10. la valutazione autentica che incoraggia i progressi

Come si lavora concretamente in una scuola Senza Zaino?

L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

SI LAVORA SU TRE VALORI FONDAMENTALI: responsabilità comunità ospitalità

Il primo valore è la responsabilità Il primo valore è la responsabilità. Gli studenti sono incoraggiati ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento il sapere non si trasmette, ma è frutto dell’azione intenzionale del soggetto che interviene sia sulle sue strutture cognitive che sull’ambiente (costruttivismo).

I metodi basati sulla ricerca e il problem – solving e quelli orientati alla comprensione sono posti al fondamento della didattica.   I docenti svolgono un ruolo prevalente di incoraggiatori e facilitatori.  La scuola assomiglia così ad una comunità di ricercatori e ad un laboratorio.

Il secondo valore è la comunità. In una classe SZ gli alunni si esercitano in coppia o in piccoli gruppi. Ciascuno ha ben chiaro cosa deve fare, qual è il prodotto da realizzare e perché deve fare quella cosa. Nello stesso momento è possibile osservare : un gruppo che lavora nello spazio computer per preparare una ricerca, un altro che organizza un cartellone che riassume un percorso, altri 2 sono impegnati in esercitazioni.

Il secondo valore è la comunità Il secondo valore è la comunità. SZ vede la scuola come una comunità di apprendimento, di ricerca e di pratiche Tutto questo tanto tra alunni , quanto tra docenti, favorendo sia il cooperative learning che il cooperative teaching. La comunità implica anche il coinvolgimento dei genitori nell’attività didattica.

Il senso della cittadinanza. Ogni mattina la classe si riunisce nell’AGORA’: qui si discutono i fatti rilevanti della classe, si presenta il planning giornaliero, o si discute di una ricerca o si decide quali compiti fare… C’è anche l’assemblea dove si prendono decisioni importanti: si svolge in modo ordinato, il presidente (un’alunna/o) dà la parola, e a turno si interviene, si vota e infine si ritorna in classe a lavorare. 

L’insegnante di scuola senza zaino usa frequentemente i linguaggi del corpo e della mimica, usa linguaggi musicali e iconici, manipolativi e immaginifici, digitali e teatrali.  Sa mettere insieme la mano (l’artigianalità), il cuore (le emozioni) e la mente (il pensiero).   In definitiva ospitando tutti i linguaggi ospita tutte le differenze. Gli alunni lavorano con carta e penna, ma anche con tanti altri materiali creta, cartoni… Studiano sui libri e tuttavia maneggiano provette, fanno esperimenti scientifici e nel contempo osservano la natura.

ESPERIENZE GIA’ REALIZZATE NELLA NOSTRA SCUOLA SU QUESTI DIVERSI LINGUAGGI

ARTE-TERAPIA

BIBLIOTECA

REGISTRAZIONE DEL TELEGIORNALE A DELTA TV

REGISTRAZIONE DEL TELEGIORNALE A DELTA TV

ESERCITAZIONI AD ACQUERELLO

Un altro caposaldo della “scuola senza zaino” è la solidarietà e la collaborazione fra i compagni. Ogni tavolo nomina un capotavolo che ha il compito di fare l’appello, di fare il portavoce con l’insegnante e in mensa di servire il pranzo ai compagni. A turno.

Il terzo valore è l’ospitalità. non c’è la cattedra dinanzi alle file dei banchi, ma gli spazi sono strutturati in modo da essere ospitali, belli, accoglienti e funzionali per alunni e insegnanti L’area dei tavoli è adatta al lavoro di gruppo.  Le aree dedicate ai laboratori (arti, lingua, scienze e matematica, storia e geografia) sono adatte a realizzare le esercitazioni pratiche.  Un’altra area è attrezzata con i computer.  La LIM è posizionata nell’agorà, MA NON SEMPRE.  

A scuola il bambino si sentirà all’interno di una comunità accogliente e in grado di renderlo autonomo e responsabile.