Berlino - Europa dalla discriminazione all’integrazione IV incontro

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta non guidata di un corpo rettangolare in un serbatoio Velocità e rotazione.
Advertisements

1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
Il Muro di Berlino.
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo P R O P O S T A.
La Guerra Fredda Classe III A.
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
il processo di Norimberga
La Seconda guerra mondiale
Silvio e il Presidente del Consiglio: Il discorso di Berlusconi tra Parlamento e Piazza UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI ECONOMIA, GIURISPRUDENZA,
Master universitario di II livello in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari Anno Accademico 2012/2013 Cultura dimpresa, valutazione.
La guerra fredda La divisione della Germania L’Europa divisa
Diritti delluomo e doveri del cittadino La Costituzione tedesca 23 aprile 2010Sonja Haberl.
Parole chiave Guerra fredda ONU Superpotenza Dottrina Truman
STORIA POLITICA EUROPEA ED INTERNAZIONALE Part One: Diplomatic History The Age of Metternich The End of the Metternich System and the Decline.
Guerra fredda e mondo bipolare
LOFFERTA DI MONETA Le BANCHE CENTRALI 1PROF.COLUCCI DONATO.
Q UESTIONI ETICHE E BIOETICHE DELLA DIFESA DELLA VITA NELL AGIRE SANITARIO 1 Casa di Cura Villa San Giuseppe Ascoli Piceno 12 e 13 dicembre 2011.
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
Esodo
La breve vita di Anna Frank
LA Germania dell’ Est e la Germania dell’ Ovest
Lezione 5-6 La costruzione della nazione. La cultura della restaurazione La cultura romantico nazionale: La cultura romantico nazionale: critica dellIlluminismo.
Lavori di sistemazione di via Ascoli - Massa di Somma (Na) - con costruzione di parcheggio Comune di Massa di Somma.
1 Concetti al centro del sistema internazionale Nazione Appartenenza definita culturalmente e identitario Il lungo periodo di consolidamento del sistema.
Il COUNSELLING NEL LAVORO DI RETE Milano 24 novembre 2012.
Imprese con non più di 50 dipendenti e non hanno sviluppato un volume d'affari superiore a 10 milioni di euro, avviate all'interno della zfu dal 01/01/2008.
SVOLTASTUDENTI + ALGOMAS + HEMINGWAY + GRUPPO CORBUCCI con il sostegno finanziario del POLITECNICO DI MILANO hanno il piacere di presentare 1.
UNAVVENTURA LUNGA 50 ANNI. 31 maggio 1958 NASCITANASCITA NASCITANASCITA.
Fasi del modello di Chandler
C.C.I.A.A. di Trento Indagine filiera foresta legno 29 luglio 2013 Outlook Internazionale* * fonte FederlegnoArredo – Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo.
Capitolo 1 La seconda rivoluzione industriale.
La seconda guerra mondiale ( )
Dr.ssa Michela Floris Oristano, 18 Giugno Programma per la serata Visione di un video del Dr. Attanzio, direttore generale dellAIDAF Identificazione.
Dalla “guerra fredda” alla caduta del muro di Berlino
Le zone polari Mauro Valli.
La nascita di internet Luigi Di Chiara Arci Solidarietà Napoli.
IL LAVORO Art. 1 Costituzione Italiana
I principi fondamentali della Costituzione. L'art. 1 della Costituzione afferma che l'Italia è una Repubblica democratica. La parola democrazia deriva.
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
La Seconda Guerra Mondiale
1 Questionario di soddisfazione del servizio scolastico Anno scolastico 2011/2012 Istogramma- risposte famiglie.
dalla discriminazione all’integrazione
Marzo 1938 Anschluss (annessione) dell’Austria
Lezione Seconda guerra mondiale e dopoguerra
6. La guerra fredda.
Mercato del lavoro e condizione giovanile: la crisi si acuisce
lun mar mer gio ven SAB DOM FEBBRAIO.
La Guerra Fredda : Il Grande Risiko
Il dopoguerra europeo e la divisione dell’Europa.
Confronto mondiale tra i due stati, Unione Sovietica e Stati Uniti, iniziato nel secondo dopoguerra, che non dichiararono mai guerra fra loro ma fu giocato.
La guerra fredda.
SIMBOLO DELLA “GUERRA FREDDA”
La costruzione di un equilibrio bipolare
Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
La seconda guerra mondiale
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
Il consolidamento dei due blocchi
La Guerra fredda La divisione della Germania L’Europa divisa
La destalinizzazione.
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
La seconda guerra mondiale
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
LA GUERRA FREDDA © Pearson Italia spa.
La seconda guerra mondiale
Il Mondo Diviso.
Transcript della presentazione:

Berlino - Europa dalla discriminazione all’integrazione IV incontro 14 febbraio 2012 La Berlino della divisione: la Guerra fredda e il muro

le tappe della persecuzione Incontro precedente l’unicità della shoah le tappe della persecuzione la shoah Soluzione finale: Conferenza di Wansee Berlino e gli ebrei: *Sin dalla riunificazione, a Berlino la comunità ebraica è cresciuta a un ritmo superiore a qualsiasi altro luogo. Oggi i membri attivi della comunità ebraica sono circa 13000 (ma probabilmente sono almeno il doppio, visto che molti non scelgono di affiliarsi ad una sinagoga). *la Neue synagogue, lo Jüdisches Museum, l’Holocaust-Mahnmal. soluzione finale Berlino e gli ebrei

la battaglia di Berlino la battaglia aerea di Berlino Berlino dopo la guerra la battaglia di Berlino (16 aprile – 2 maggio 1945) La città di Berlino fu in gran parte distrutta nella Seconda guerra mondiale, a causa sia dei bombardamenti aerei (1943-45) che della battaglia di Berlino (16 aprile – 2 maggio 1945). Battaglia aerea di Berlino: fu lo scontro (tra il 18 novembre 1943 e 31 marzo 1944) tra i bombardieri inglesi e americani contro i caccia e la contraerea tedeschi sul cielo di Berlino (e non solo). Furono rovesciate su Berlino migliaia di tonnellate di bombe, devastando la città e distruggendone le industrie. La battaglia aerea di Berlino, tra le sue missioni, comprese anche bombardamenti su altre città come Norimberga, Stoccarda, Francoforte sul Meno. Battaglia di Berlino: fu lo scontro finale del fronte europeo della Seconda guerra mondiale. Fu l’attacco finale sferrato dall’Armata rossa il 2 aprile 1945 sulla linea dell’Oder. La battaglia iniziò il 16 aprile e finì il 2 maggio e fu caratterizzata da una disperata resistenza da parte tedesca di fronte alle superiori forze sovietiche (Hitler aveva ordinato di tenere Berlino ad ogni costo, Goebbels aveva organizzato una milizia popolare costituita da anziani ed aveva ordinato ad ogni civile di difendersi con le proprie forze). Caduti i sobborghi esterni, la battaglia di Berlino si restrinse ai rioni di Mitte, di Kreuzberg e di Prenzlauerberg, ovvero la linea di quartieri denominata "Cittadella". Il 30 aprile, mentre le forze sovietiche si aprivano a ventaglio combattendo di strada in strada verso il centro di Berlino, Adolf Hitler si suicidò insieme ad Eva Braun, la sua compagna che aveva sposato il giorno prima. Il suo corpo fu avvolto nelle coperte impregnate di benzina e carbonizzato assieme a quello di Eva Braun. Il Generale Weidling, comandante di fresca nomina, ordinò il "cessate il fuoco" il 2 maggio alle 07:00, mentre una fredda pioggerella cadeva sulla città. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia Soldati russi espongono ad un balcone la bandiera sovietica al termine dei combattimenti per la conquista di Berlino. Sullo sfondo, la Porta di Brandeburgo. Scena della Stallschreiberstraße dopo la Battaglia di Berlino. la battaglia aerea di Berlino (18 novembre 1943 – 31 marzo 1944)

La battaglia aerea di Berlino La Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche ("Chiesa commemorativa dell'Imperatore Guglielmo"), o semplicemente Gedächtniskirche, è una chiesa di Berlino, nel quartiere di Charlottenburg: segna l'inizio di importanti strade, come il Kurfürstendamm e la Tauentzienstrasse. L'imperatore Guglielmo II aveva ordinato la costruzione della chiesa, che fu fatta in stile neoromanico, in memoria del nonno Guglielmo I, costruzione che fu portata avanti tra il 1891 e il 1895. Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa fu gravemente danneggiata in un bombardamento alleato, che ridusse la chiesa a una solitaria rovina ribattezzata "der hohle Zahn" ("il dente cavo"). Nel 1961 ad essa si è affiancata la nuova chiesa, su progetto di Egon Eiermann; la protesta di gran parte della popolazione berlinese aveva costretto le autorità ecclesiastiche e municipali a rivedere il progetto originario che prevedeva di costruire la nuova chiesa al posto del rudere, che invece fu conservato. il rudere della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche rimane uno dei pochissimi edifici lasciati nello stato di distruzione e costituisce così un monumento estremamente efficace. Per via della loro forma, la chiesa nuova e il campanile sono stati ribattezzati dai berlinesi La scatola da cipria e Il rossetto. Kaiser Wilhelm Gedächtniskirche (inizi ‘900) Kaiser Wilhelm Gedächtniskirche (oggi)

I Trümmerberge di Berlino Trümmerberg di Friedrichshain Le ‘montagne di macerie’ sono colli di Berlino, oggi adibiti a parchi e zone verdi, costituite dalle macerie della Seconda guerra mondiale accumulate nel dopoguerra dai berlinesi, soprattutto donne. Trümmerberg di Teufelsberg

Le conseguenze della guerra filo spinato prima della costruzione del muro agosto 1961 Costruzione del muro a Potsdamer Platz – 18 agosto 1961 Il muro: simbolo della guerra fredda

Cosa vuol dire ‘guerra fredda’? MAD La situazione di acceso antagonismo tra USA ed URSS (e rispettivi alleati) nel periodo 1945 – 1991 Walter Lippmann The Cold War 1947 La metafora scelta dal giornalista statunitense Lippmann è molto efficace: infatti i rapporti tra USA ed URSS, entrambi portatori di valori universali ed incompatibili, furono di tipo conflittuale, ma si trattò comunque di una non-guerra (combattuta cioè non con strumenti differenti da quelli tradizionali). [Del Pero, 7-8] Il deterrente delle armi nucleari (tutte le armi, nella gran maggioranza bombe e testate esplosive per missili, che sfruttano reazioni di fusione termonucleare o di fissione nucleare) ebbe un ruolo fondamentale. I test nucleari avevano un notevole valore dimostrativo. Il test nucleare in Kazakistan fu la risposta sovietica ai test nucleari USA avvenuti nel 1946 nell’atollo di Bikini nel Pacifico (che avevano fatto seguito al primo test nel New Mexico nel luglio 1945). Nel secondo dopoguerra l'arma atomica fu adottata, oltre agli USA, da tutte le principali potenze mondiali: l'URSS l'ottenne nel 1949, il Regno Unito nel 1952, la Francia nel 1960 e la Cina nel 1964. Germania e Giappone non hanno mai fatto ricerche attorno ad una simile tecnologia. La prima bomba H venne sperimentata dagli U.S.A. nel novembre del 1952. L'Unione Sovietica sperimentò il suo primo ordigno (alla cui realizzazione molto contribuì Andrej Sakharov) nell'agosto 1954. Seguirono ilRegno Unito, la Repubblica Popolare Cinese e la Francia rispettivamente nel 1957, 1967 e 1968. A differenza della bomba A la bomba H non è mai stata impiegata in operazioni belliche. Oggi: Anche dopo la fine delle guerra fredda, le armi nucleari sono un elemento importante della politica estera di molti Stati, compresi gli Stati Uniti. Attualmente i principali Paesi che dichiarano di possedere armi atomiche, facendo parte del cosiddetto club dell'atomo, sono: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India. A parte si colloca Israele, che ufficialmente non dichiara di possedere armi nucleari, ma è certo che disponga invece di un arsenale. La Corea del Nord ha un programma nucleare dichiarato ufficialmente e il 9 ottobre 2006 ha fatto il suo primo test di esplosione sotterranea, mentre altre nazioni, prima fra tutte l'Iran, sono fortemente sospettate di perseguire un programma di armamento nucleare.  M.A.D. Nella strategia militare, la distruzione mutua assicurata (traduzione letterale dall'inglese Mutual assured destruction o M.A.D.) è una teoria che in concreto si sviluppa intorno all'ipotesi di una situazione di attacco o comunque aggressione militare con uso di armi nucleari; in questo caso, è la tesi proposta, ogni utilizzo di simili ordigni da parte di uno dei due opposti schieramenti finirebbe nella distruzione sia dell'attaccante che dell'attaccato. Questo avrebbe la conseguenza di creare una situazione di stallo in cui nessuno può permettersi di far scoppiare una guerra globale, poiché non ci sarebbero né vincitori né armistizi, ma solo l'inevitabile distruzione. Primo test nucleare dell’Unione sovietica (Kazakistan , 29 agosto 1949) MAD (Mutual Assured Destruction)

Cosa vuol dire ‘guerra fredda’? antagonismo geopolitico guerra competizione ideologica inconciliabilità economica spionaggio La metafora scelta dal giornalista statunitense Lippmann è molto efficace: infatti i rapporti tra USA ed URSS, entrambi portatori di valori universali ed incompatibili, furono di tipo conflittuale, ma si trattò comunque di una non-guerra (combattuta cioè non con strumenti differenti da quelli tradizionali). [Del Pero, 7-8] Gli investimenti sul riarmo condussero a progressi tecnologici di rilievo, che hanno avuto applicazioni in ambiti diversi da quello militare: ad esempio l’informatica ed internet. INTERNET: L'origine di Internet (che è attualmente il principale mezzo di comunicazione di massa) risale agli anni sessanta, per opera degli americani, che misero a punto durante la Guerra Fredda un nuovo sistema di difesa e di controspionaggio. L’antenato è ARPANET, una rete di computer costituita nel settembre del 1969 negli USA da ARPA (Advanced Research Projects Agency). ARPA fu creata nel 1958 dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per dare modo di ampliare e sviluppare la ricerca, soprattutto all'indomani del sorpasso tecnologico dell'Unione Sovietica, che lanciò il primo satellite (Sputnik) nel 1957, conquistando i cieli americani: quando la NASA le subentrò nella gestione dei programmi spaziali l'ARPA assunse il controllo di tutte le ricerche scientifiche a lungo termine in campo militare. no scontri militari diretti propaganda corsa al riarmo fredda ‘gara spaziale’ altre forme di scontro scontri periferici

L’origine della Guerra fredda Seconda guerra mondiale (1939-45) “Grande Alleanza” (USA, URSS, Gran Bretagna) Sconvolgimento dell’assetto geopolitico mondiale Il comune terrore per la Germania nazista aveva consentito una “Grande Alleanza” dei tre grandi, che comprendeva le forze dell’imperialismo britannico, del capitalismo americano e del comunismo sovietico. La guerra, vinta dagli Alleati, aveva modificato radicalmente l’assetto geopolitico mondiale, che fino ad allora era stato multipolare ed eurocentrico (cioè gestito dalle molteplici potenze europee impeialiste–Germania, gran Bretagna, Francia, Italia). Gli USA e l’URSS, che pure già prima della seconda guerra mondiale erano potenze di primo piano, avevano svolto un ruolo marginale nel periodo tra le due guerre. Dopo la guerra: - Le potenze europee furono ridotte al massimo al rango di potenze medie: la Germania e l’Italia erano state sconfitte e le loro economie erano devastate; la Francia era stata liberata e fu ammessa nel gruppo delle grandi potenze, ma non poteva nascondere il senso della sconfitta militare, della stagnazione economica e l’umiliazione del collaborazionismo di Vichy; la Gran Bretagna aveva vinto la guerra dimostrando grande coraggio e determinazione, perciò fu al centro della scena insieme a USA e URSS, ma il ruolo di superpotenza era notevolmente al di sopra delle proprie risorse economiche (la sua effettiva potenza fu sopravvalutata, soprattutto dall’URSS). gli USA e l’URSS rimasero le due uniche superpotenze: l’URSS aveva subito 20 milioni di perdite umane, la devastazione dell’industria e dell’agricoltura, ma era in una posizione di dominio quasi completo nell’Europa orientale e dimostrò ben presto di avere risorse, organizzazione e determinazione per svolgere un ruolo di leadership; Gli USA trassero notevoli benefici economici dalla guerra e si sostituirono alla Gran Bretagna nel ruolo di superpotenza economica mondiale e di erogatrice di crediti finanziari; inoltre possedevano un notevole apparato militare e il monopolio delle armi atomiche. [Smith, 12-13] fine del modello eurocentrico e multipolare bipolarismo USA - URSS

L’origine della Guerra fredda bipolarismo asimmetrico scarse perdite enormi perdite occupazione dell’Europa orientale superiorità economica Gli USA e l’URSS, dopo la guerra, erano rimaste le due uniche superpotenze, ma il loro bipolarismo presentava alcuni rilevanti asimmetrie: l’URSS aveva subito 20 milioni di perdite umane, la devastazione dell’industria e dell’agricoltura, ma era in una posizione di dominio quasi completo nell’Europa orientale e dimostrò ben presto di avere risorse, organizzazione e determinazione per svolgere un ruolo di leadership; Gli USA (meno di 300.000 caduti sui campi di battaglia, esterni al proprio territorio) trassero notevoli benefici economici dalla guerra e si sostituirono alla Gran Bretagna nel ruolo di superpotenza economica mondiale e di erogatrice di crediti finanziari; inoltre possedevano un notevole apparato militare e il monopolio delle armi atomiche. Gli investimenti bellici avevano raddoppiato il PIL. [Smith, 12-13] disponibilità di risorse naturali superiorità militare potenzialità militari convenzionali Bomba atomica

Conferenze internazionali L’origine della Guerra fredda Conferenze internazionali Teheran (1943) Yalta (febbraio 1945) Gli incontri al vertice tenutisi durante la guerra a Teheran nel 1943 ed a Yalta (in Crimea) nel febbraio 1945 furono caratterizzati da un’atmosfera amichevole: era comune il desiderio di assicurare la pace, garantire la sicurezza dei propri paesi e di evitare una terza guerra mondiale. In questo contesto Stalin ottenne un sostanziale riconoscimento dell’Europa orientale come sfera d’influenza sovietica: anche se fu approvata a Yalta una “Dichiarazione sull’Europa liberata” che prevedeva libere elezioni in tutti i territori liberati dal dominio nazista, ciò di fatto non avvenne nell’Europa orientale (a partire dalle elezioni in Polonia del 1945). atmosfera amichevole sfera di influenza sovietica nell’Europa dell’Est Churchill, Roosevelt e Stalin a Yalta

Conferenza di Potsdam (luglio-agosto 1945) L’origine della Guerra fredda Conferenza di Potsdam (luglio-agosto 1945) divergenze sulla Germania Alla conferenza di Potsdam (nei pressi di Berlino), ultima conferenza internazionale della Seconda guerra mondiale, ci fu un significativo cambiamento nella composizione dei tre Grandi (Roosevelt, morto in aprile, era stato sostituito da Harry Truman; Churchill era stato sostituito durante la stessa conferenza dal neoeletto premier Attlee). Solo Stalin assicurò una continuità con il passato. Non cambiò il desiderio di assicurare la pace e di evitare una terza guerra mondiale, ma sorsero sul futuro della Germania. I reciproci sospetti, secondo alcuni storici (Gaddis) erano nati già durante la guerra, come dimostra l’irritazione di Stalin per il ritardo con cui partirono le operazioni anglo-americane di apertura del fronte occidentale: secondo Stalin il ritardo dello sbarco in Normandia era funzionale ad un logoramento delle forze sovietiche, che avrebbero reso l’URSS più debole al tavolo delle trattative postbelliche. Il castello di Cecilienhof a Potsdam, dove si tenne la conferenza, è stata l'ultima residenza degli Hohenzollern ad essere stata costruita (tra il 1914 ed il 1917). Attualmente ospita un museo, un hotel e un ristorante. Il 30 maggio 2007 ha ospitato l'incontro dei Ministri degli Esteri del G8. Attlee, Truman e Stalin a Potsdam Castello di Cecilienhof

Zone di occupazione della Germania Berlino suddivisione asimmetrica Le difficoltà di arrivare ad un accordo sul futuro della Germania dipendevano dal modo in cui la Germania era stata liberata: - L’occupazione sovietica era avvenuta in maniera brutale (espropriazione di beni, stupri di massa: 2 milioni di donne): perciò gli anglo-americani furono diffidenti a collaborare con la Germania nell’occupazione e cercarono di consolidare le rispettive zone. -La suddivisione, che corrispondeva alle aree occupate militarmente dai vari eserciti sulla base di un piano congiunto condiviso (esclusa la parte francese, ceduta generosamente dagli anglo-americani), non era simmetrica: infatti la parte sovietica ospitava solo un terzo della popolazione tedesca ed una percentuale ancora inferiore degli impianti industriali. Ciò dette l’impressione ai sovietici di essere stati imbrogliati. La diffidenza reciproca aveva condotto ad un irrigidimento delle posizioni sulla politica economica: Stalin voleva enormi riparazioni di guerra dalla Germania sotto forma di trasferimento di attrezzature industriali e materie prime nell’URSS; La Gran Bretagna e soprattutto gli USA volevano la rinascita economica della Germania e sospettavano che la posizione russa fosse funzionale al controllo comunista del territorio (una Germania debole economicamente sarebbe stata più vulnerabile alla sovversione). L’impasse diplomatica impedì la realizzazione di una grande conferenza di pace per decidere il futuro della Germania, che fu sottoposta provvisoriamente a governo militare e divisa in zone geografiche che riflettevano le effettive posizioni occupate alla fine delle ostilità dagli eserciti alleati (la vitale zona industriale della Rhur andò alla Gran Bretagna). La cooperazione anglo-americana portò all’unione delle proprie rispettive zone in un’unica economia separata, la “Bizona” (dal gennaio 1947): ad essa si congiunse la zona francese nel 1949. Le tre zone occidentali si unirono nella Repubblica Federale Tedesca quando lo Stato nacque nel maggio 1949, mentre nella zona di occupazione sovietica nacque la Repubblica Democratica Tedesca nell'ottobre 1949. brutalità dell’occupazione militare sovietica reciproca diffidenza divergenze sulla Germania

L’origine della Guerra fredda Altri motivi di contrasto in Europa orientale Politica estera sovietica Polonia aumento di insicurezzae ostilità nell’area mediorientale Politica dell’URSS nei territori occupati dell’Europa orientale (dove non erano accettati governi di coalizione in cui forze non comuniste e non condizionate dall’URSS potessero avere posizione di rilievo): -POLONIA. Le elezioni del 1945 furono pesantemente influenzate dalle forze occupanti sovietiche, contrariamente agli accordi di Yalta (che prevedeva elezioni libere e senza impedimenti nei territori liberati dall’occupazione nazista). (-CECOSLOVACCHIA. Nel febbraio 1948 ci fu un vero e proprio colpo di Stato comunista, dove l’URSS usò deliberatamente l’intimidazione per costringere il governo di coalizione a dimettersi) [la politica sovietica di costruzione di una sfera di influenza sovietica in Europa orientale era dovuta a ragioni di sicurezza, in modo tale che tale zona potesse costituire una zona cuscinetto tra l’URSS –priva ad Ovest di difese naturali e soggetta storicamente ad invasioni da Ovest -e l’Europa occidentale] Tentativi di espansione dell’influenza sovietica: IRAN. L’URSS aveva deciso di non ritirare le proprie truppe dall’Iran (occupato insieme alle truppe anglo-americana) alla data fissata nel marzo 1946: Stalin voleva ottenere così concessioni petrolifere nel nord dell’Iran. TURCHIA. L’URSS tentò di ottenere, attraverso pressioni sul governo turco, la concessione di una base nei Dardanelli per il passaggio delle navi sovietiche. [i tentativi sovietici rientravano nella tradizionale politica della Russia in quell’area] La risposta risoluta dell’amministrazione Truman indusse l’URSS a desistere dai propri propositi in tutti e due i casi. Riduzione dei prestiti USA verso l’URSS: Nel maggio 1945 l’amministrazione Truman ridusse drasticamente il programma affitti-prestiti verso l’URSS e non accolse la richiesta sovietica di ottenere il prestito per il dopoguerra. [le decisioni rientravano in una logica di riduzione dell’esposizione creditizia internazionale degli USA] In tutti i casi le decisioni prese dagli USA e dall’URSS all’origine di tali questioni non furono motivate dall’antagonismo USA-URSS, anche se lo determinarono per come furono reciprocamente percepite. [Del Pero, 10-14] Dottrina Truman: primo atto esplicito della guerra fredda (febbraio 1947) intransigenza USA in Iran e Turchia Questione dei prestiti rifiuto USA

L’origine della Guerra fredda Visione multilaterale: *autodeterminazione politica *integrazione economica *organismi sovranazionali *predominio militare USA incompatibilità tra concetti di sicurezza nazionale Visione unilaterale: *protezione dei confini *ruolo centrale nelle organizzazioni internazionali diminuzione sicurezza altrui Sicurezza USA: Solo la diffusione su scala mondiale della democrazia e del libero mercato avrebbe garantito pace e prosperità Organismi sovranazionali (Fondo monetario internazionale, Banca mondiale, ONU) avrebbero promosso la liberalizzazione commerciale e valutaria e la risoluzione pacifica delle controversie Gli USA avrebbero conservato il predominio militare, assicurato allora dal monopolio dell’arma nucleare. Sicurezza URSS: Costruire una sfera di influenza in Europa orientale che potesse costituire una zona cuscinetto tra l’URSS (prova di difese naturali ad Ovest e tradizionalmente soggetta ad invasioni da Ovest) e l’Europa occidentale. Gli USA e GB non erano contrari ad una sfera di influenza URSS nell’Europa orientale, ma l’URSS la impose con la forza. Europa occidentale governata da coalizioni non ostili all’URSS: necessità di evitare la rinascita della potenza tedesca Protezione dei confini meridionali (controllo degli stretti turchi) Conservazione dello status di grande potenza attraverso un ruolo centrale nelle organizzazioni internazionali Gaddis: 33-34 Del Pero: 11-14 azioni per aumentare la propria sicurezza dilemma della sicurezza azioni altrui per aumentare la loro sicurezza diminuzione propria sicurezza

La ‘cortina di ferro’ Winston Churchill Fulton (Missouri) 5 marzo 1946 Iron curtain “Da Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa attraverso il continente. Dietro quella linea giacciono tutte le capitali dei vecchi stati dell'Europa centrale ed orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia; tutte queste famose città e le popolazioni attorno ad esse, giacciono in quella che devo chiamare sfera sovietica, e sono tutte soggette, in un modo o nell'altro, non solo all'influenza Sovietica ma anche a una altissima e in alcuni casi crescente forma di controllo da Mosca.” Il termine “cortina di ferro” deriva da un lungo discorso di Winston Churchill del 5 marzo 1946 tenuto a Fulton (Missouri) « Diamo il benvenuto alla Russia nel suo giusto posto tra le più grandi Nazioni del mondo. Siamo lieti di vederne la bandiera sui mari. Soprattutto, siamo lieti che abbiano luogo frequenti e sempre più intensi contatti tra il popolo russo e i nostri popoli. È tuttavia mio dovere prospettarvi determinate realtà dell'attuale situazione in Europa. Da Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa attraverso il continente. Dietro quella linea giacciono tutte le capitali dei vecchi stati dell'Europa Centrale ed Orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia; tutte queste famose città e le popolazioni attorno ad esse, giacciono in quella che devo chiamare sfera Sovietica, e sono tutte soggette, in un modo o nell'altro, non solo all'influenza Sovietica ma anche a una altissima e in alcuni casi crescente forma di controllo da Mosca. » La Jugoslavia, pur essendo uno Stato comunista, non apparteneva al blocco sovietico: infatti il suo leader, Josip Broz detto Tito era arrivato al potere con le proprie forze (perché erano stati i suoi partigiani e non l’Armata rossa a scacciare i nazisti dal proprio paese) e quindi non dipendeva dall’appoggio di Stalin per rimanere al potere. Quando Stalin cercò di imporsi sulla Jugoslavia, Tito, a giugno 1948, ruppe apertamente con l’URSS (ed in seguito ottenne aiuti economici dagli USA). “Da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico una cortina di ferro [Iron Curtain] è scesa attraverso il continente”

Il primo atto: la Dottrina Truman Harry S. Truman (Presidente USA 1945-53) “dobbiamo aiutare i popoli liberi a elaborare il loro destino a modo loro” (12 marzo 1947) 1.Fondato sulla democrazia e sulle libertà individuali Esistono due sistemi di vita alternativi “Dottrina Truman” è il primo atto esplicito della guerra fredda; si tratta del discorso con cui Truman, il 12 marzo 1947 al Congresso, motivò un programma di aiuti economici e militari alla Grecia (dove era in corso una guerra civile tra le forze governative conservatrici e quelle comuniste) ed alla Turchia: in entrambi gli Stati infatti era percepito il rischio di un inglobamento nell’area di influenza dell’URSS. Non era facile convincere le numerose componenti isolazioniste presenti al Congresso, ma la prospettiva ad ampio raggio in cui Truman inserì la sua richiesta gli consentì il successo: * Esistenza di sue sistemi di vita alternativi: uno si fonda su istituzioni libere, governo rappresentativo, libere elezioni e libertà individuale; l’altro si fonda sulla volontà di una minoranza imposta con la forza sulla maggioranza (terrore, oppressione, elezioni truccate e soppressione delle libertà individuali). *la politica degli USA deve sostenere i popoli liberi che cercano di opporsi ai tentativi di asservimento da parte di minoranza armate o pressioni esterne. 2.Fondato sulla volontà di una minoranza e sull’oppressione La politica USA deve sostenere i popoli liberi che si oppongono all’asservimento

La politica del contenimento Opporsi ad ogni tentativo di espansione URSS contenimento dell’espansionismo russo Consolidare i paesi europei occidentali La dottrina Truman era espressione della più generale politica del contenimento (che l’USA di fatto perseguì per tutta la guerra freddda) Politica del contenimento Influenza delle opinioni di George Kennan, diplomatico di carriera presso l’ambasciata americana a Mosca (‘lungo telegramma’ nel febbraio 1946, poi articolo nel luglio 1947): *rischio di atteggiamento troppo amichevole verso i sovietici, inaffidabili perché marxisti-leninisti e quindi convinti dell’impossibilità di collaborare con gli USA in modo permanente; *necessità di un contenimento a lungo termine delle tendenze espansionistiche russe (per evitare l’effetto domino degli Stati che passavano al comunismo); *opportunità di consolidare politicamente ed economicamente i paesi europeo-occidentali. George Kennan ispiratore della politica del containment

La politica del contenimento NSC National Security Act (1947) CIA applicazione della politica del contenimento Piano Marshall (1948-51) Politica del contenimento Influenza delle opinioni di George Kennan, diplomatico di carriera presso l’ambasciata americana a Mosca (‘lungo telegramma’ nel febbraio 1946, poi articolo nel luglio 1947): *rischio di atteggiamento troppo amichevole verso i sovietici, inaffidabili perché marxisti-leninisti e quindi convinti dell’impossibilità di collaborare con gli USA in modo permanente; *necessità di un contenimento a lungo termine delle tendenze espansionistiche russe; *opportunità di consolidare politicamente ed economicamente i paesi europeo-occidentali. Applicazione della strategia del contenimento: National Security Act (luglio 1947): creazione dell’NSC (National Security Council,con funzione consultiva in politica estera per politiche di sicurezza) e della CIA (con funzione di raccogliere e interpretare le informazioni dall’estero e intraprendere operazioni segrete internazionali) Piano Marshall (annunciato il 5 giugno 1947 ed approvato nel 1948. Durato fino al 1951) Denominato ufficialmente, a seguito della sua attuazione, Piano per la ripresa europea (inglese: European recovery program, E.R.P.), il Piano Marshall fu uno dei piani politici-economici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Etichetta presente sulle confezioni degli aiuti. -Trattato nordatlantico (4 aprile 1949): istituzione della NATO, Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO, in francese: Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, in sigla OTAN), è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. NATO (1949)

L’Europa divisa Inizialmente fu l’Europa il principale teatro di guerra fredda tra le superpotenze: la maggior parte degli stati appartenevano al blocco statunitense (legati dall’alleanza militare della NATO) o al blocco sovietico (legati dall’alleanza militare del Patto di Varsavia, 1955). Altri Stati o rimasero formalmente neutrali (come Spagna, Irlanda, Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia) oppure, pur essendo comunisti (Jugoslavia ed Albania) riuscirono a mantenere una certa autonomia da Mosca. Ben presto tuttavia la guerra fredda si estese agli altri continenti (Asia, Africa, America centrale e meridionale).

Il dibattito sulla guerra fredda tesi tradizionali (Spanier, Schlesinger, Feis) tesi sovietiche (Ponomaryov) problema della responsabilità tesi revisioniste (Horowitz, Paterson, Ambrose, Williams) Il dibattito storiografico sulla guerra fredda riguarda principalmente la problematica della responsabilità: Tesi convenzionali: *Spanier 1960, Schlesinger 1967, Feis 1970. Fu l’URSS a determinare la guerra fredda, dal momento che puntava alla conquista del mondo: Stalin deliberatamente avrebbe agito in tale direzione (Polonia, Iran, Grecia, Turchia); perciò gli USA sarebbero stati costretti ad adottare la politica del contenimento: “la guerra fredda è stata la risposta coraggiosa ed essenziale degli uomini liberi all’aggressione comunista”. 2) Tesi sovietiche: *Ponomaryov, 1979 Gli storici sovietici si sono attenuti alla versione ‘ufficiale’ fornita dal governo URSS: fu l’imperialismo americano a determinare la guerra fredda, più precisamente i ‘padroni di Wall Street’, che avrebbero usato la potenza americana per assicurarsi la supremazia mondiale; la politica sovietica di controllo sull’Europa orientale ed il suo sistema di alleanze politiche, economiche e militari sarebbero state una reazione difensiva. Tesi revisioniste: *Horowitz 1965, Paterson 1979, Ambose 1983 *Williams 1962, Kolko 1968 [Truman] Le tesi revisioniste (o della ‘nuova sinistra’), che avevano la caratteristica di tener conto delle ragioni del comportamento sovietico, si sono diffuse negli anni ’60 e il nuovo approccio rifletteva sia i nuovi documenti resi accessibili dall’apertura degli archivi americani relativi agli anni ‘40, sia la delusione delle giustificazioni dell’amministrazione Johnson per la guerra in Vietnam. In base a tali tesi Stalin durante e dopo la guerra si sarebbe più volte dimostrato affidabile e politica URSS in Europa orientale sarebbe stata motivata non da progetti espansionistici bensì da sicurezza (a causa della sua debolezza militare ed economica). Pertanto sarebbero stati gli USA i principali responsabili della guerra fredda, alimentando, a causa del contenimento, l’atteggiamento di ostilità verso l’occidente da parte dell’URSS. La diplomazia avrebbe svolto un ruolo subalterno rispetto alle esigenze del capitalismo americano. Secondo alcuni, in particolare, Truman, che rispetto a Roosvelt aveva usato un tono più bellicoso ed aveva tra l’altro fatto sganciare la bomba a, avrebbe le maggiori responsabilità in tal senso. 4) Tesi postrevisioniste: * Gaddis 1983, Leffler 1992 Le tesi postrevisioniste attribuiscono le responsabilità della guerra fredda ad entrambe le parti, a causa degli errori e malintesi delle politiche pragmatiche dei leader. Anche le potenze europee avrebbero avuto delle responsabilità, inducendo gli USA ad impegnarsi negli affari europei. tesi postrevisioniste (Gaddis, Leffler)

La guerra fredda La guerra fredda Letture consigliate Joseph Smith Ed. Il Mulino John Lewis Gaddis La guerra fredda Ed. Mondadori Joseph Smith insegna American diplomatic History nell’Università di Exter, gran Bretagna. Il libro consigliato è del 1998. John Lewis Gaddis (Cotulla, 1941) è uno storico statunitense. Membro del comitato di consulenza del Cold War International History Project, ha collaborato con la CNN per la serie di documentari Cold War. Attualmente insegna storia all'Università di Yale. Il testo consigliato (La guerra fredda. Cinquant’anni di paura e speranza) è del 2008.

Il blocco di Berlino prima del blocco 24 giugno 1948 – 11 maggio 1949 prima del blocco amministrazione divisa in quattro zone Consiglio alleato di controllo Frontiere aperte Alla Conferenza di Potsdam le potenze della Grande Alleanza si accordarono su una suddivisione della città di Berlino in 4 zone d’occupazione, la cui amministrazione comunque sarebbe stata coordinata da un Consiglio alleato di controllo (istituito formalmente per governare tutta la Germania). - Settore sovietico: 40% del territorio della città (1.100.000 abitanti) - Settori occidentali: 60% del territorio (2.200.000 abitanti). La soluzione di dividere la città era stata concepita come provvisoria e la linea di confine tra i settori era aperta e libera: 60.000 cittadini quotidianamente dalla parte Est si recavano alla parte Ovest; la città condivideva le stesse infrastrutture (metropolitana, poste). La suddivisione in zone di occupazione rimase invece permanente: fu ridotta a tre nel 1947 (con la creazione della Bizona, in cui le parti inglese ed americana furono unificate) e da allora le potenze occidentali hanno perseguito una politica unilaterale, ignorando il Consiglio alleato di controllo. La presenza a Berlino di una frontiera aperta e sostanzialmente priva di controllo tra il mondo comunista e quello capitalista rendeva la città un’arena in cui comunismo e capitalismo si affrontavano direttamente: le persone erano indotte a fare confronti e, fin dall’inizio, fu evidente la differenza di standard di vita delle zone occidentali, più libere e floride rispetto alla zona sovietica. Perciò cominciarono i flussi verso Berlino ovest (anche perché, da Berlino ovest era facilissimo spostarsi in Germania ovest). Cristallizzazione della divisione riduzione a 3 zone nel 1947 flusso nelle zone occidentali

Il blocco di Berlino Il blocco Blocco di Berlino 24 giugno 1948 – 11 maggio 1949 Il blocco Inclusione zona francese Politica unilaterale degli Stati occidentali (1948) Governo federale tedesco riforma monetaria Blocco di Berlino Gli Stati occidentali, dalla creazione della Bizona (gennaio 1947), avevano perseguito una politica unilaterale. Le tensioni si acuirono quando, nel corso del 1948, gli Stati occidentali si accordarono senza considerare il Consiglio alleato per l’inclusione della zona francese, la riforma valutaria (che prevedeva l’introduzione di una nuova moneta, il “marco tedesco” (il Deutschmark al posto del Reichsmark) e soprattutto la definizione di una nuova costituzione per la Germania: l’URSS temeva la formazione di un nuovo forte Stato tedesco legato alle potenze occidentali. I sovietici accusarono le potenze occidentali di aver compromesso le basi della collaborazione stabilite a Potsdam sul governo della Germania. Così, quando fu introdotta a Berlino ovest la nuova moneta, il 24 giugno 1948 Stalin impose il blocco di Berlino, chiudendo tutte le vie d’accesso stradali, ferroviarie e fluviali alla città: gli abitanti dei settori occidentali rimasero privi di rifornimenti esterni di generi alimentari, combustibile ed energia. Non sono ancora chiare le motivazioni di quella scelta: ostacolare la formazione di un potente Stato occidentale tedesco? Controllare tutta Berlino? L’iniziativa dell’URSS provocò una forte indignazione, venendo interpretata come un tentativo da parte di Stalin di imporre un umiliante ritiro occidentale da Berlino per estendere il controllo sovietico su tutta la città: il tutto a spese di più di 2 milioni di berlinesi (donne, uomini e bambini senza elettricità ed altre fonti di energia e senza poter acquisire prodotti alimentari e farmaci). La crisi non era facile da risolvere perché qualsiasi tentativo di infrangere il blocco con la forza avrebbe comportato il rischio di scatenare una nuova guerra mondiale, né era accettabile, per motivi di prestigio, il ritiro della guarnigione delle potenze occidentali. La crisi iniziò a sbloccarsi quando l'Unione Sovietica non fece niente per fermare i voli umanitari americani, britannici e francesi trasportanti cibo ed altre forniture per i settori occidentali di Berlino. Il Blocco di Berlino fu uno dei più grandi blocchi attorno ad una città della storia moderna. Era evidente che Berlino, per la peculiare condizione in cui si trovava (una città divisa e controllata separatamente dalle due superpotenze antagoniste) costituiva un luogo ‘speciale’ di confronto e scontro, dove era il gioco il prestigio internazionale e la credibilità delle superpotenze. 2 milioni di berlinesi in difficoltà Situazione di stallo Blocco di Berlino Berlino luogo ‘speciale’ grande indignazione

Il blocco di Berlino il ponte aereo 24 giugno 1948 – 11 maggio 1949 il ponte aereo Rifornimenti aerei al settore Ovest attraverso tre corridoi La soluzione trovata dalle potenze occidentali fu di avviare un enorme ponte aereo (che poi durerà 462 giorni). Centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati affettuosamente "Rosinenbomber" (bombardieri d'uva passa) dalla popolazione locale, trasportarono una enorme varietà di provviste, da interi container pieni di viveri, carbone e medicinali a piccoli pacchetti di caramelle con attaccato un minuscolo paracadute individuale per i bambini. Gli ammalati gravi ed i bambini venivano evacuati dalla città con gli stessi aerei. Un C-54 all’aeroporto di Tempelhof

Il blocco di Berlino il ponte aereo 24 giugno 1948 – 11 maggio 1949 il ponte aereo Efficienza del ponte aereo 278.228 voli in 324 giorni Intransigenza negoziale USA nessuna concessione diplomatica all’URSS Ogni giorno, a tutte le ore, talvolta al ritmo di uno al minuto, coraggiosi piloti affrontavano insidiosi atterraggi all’aeroporto di Tempelhof (rimasto in funzione fino al 2008). Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice dell'operazione atterravano a Berlino 1.398 voli ogni 24 ore trasportando 12.940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari. Inoltre non fu fatta nessuna concessione diplomatica all’URSS fino a quando il blocco non fosse terminato. L'Unione Sovietica tolse il blocco a mezzanotte del 12 maggio 1949. Il ponte aereo continuò comunque fino al 30 settembre; era intenzione delle potenze occidentali di costituire a Berlino sufficienti scorte in caso i sovietici bloccassero di nuovo la città. La crisi di Berlino rafforzò notevolmente l’anticomunismo in tutta Europa, soprattutto in Germania Ovest, mentre gli anglo-americani, inizialmente percepiti con diffidenza, dimostrarono capacità aerea e leadership risoluta, tanto da conquistarsi le simpatie dei tedeschi. Di fatto il blocco di Berlino fu un fallimento totale per Stalin visto che accrebbe i problemi di sicurezza del blocco sovietico. C-47 all’aeroporto di Tempelhof Rafforzamento dell’anticomunismo Fallimento del blocco sovietico Aumento del prestigio degli USA Stato tedesco dell’Ovest

Monumento al ponte aereo all’aeroporto di Tempelhof Il blocco di Berlino 24 giugno 1948 – 11 maggio 1949 Monumento al ponte aereo all’aeroporto di Tempelhof Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice dell'operazione atterravano a Berlino 1.398 voli ogni 24 ore trasportando 12.940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari. L'Unione Sovietica tolse il blocco a mezzanotte del 12 maggio 1949. Il ponte aereo continuò comunque fino al 30 settembre; era intenzione delle potenze occidentali di costituire a Berlino sufficienti scorte in caso i sovietici bloccassero di nuovo la città. Monumento al Ponte Aereo, all'aeroporto Tempelhof di Berlino, con incisi i nomi dei 39 piloti britannici e 31 americani che persero la vita nell'operazione umanitaria. La sua pista (con poco più di 2.000m) era relativamente corta e quindi poco adatta agli aerei grossi per i voli intercontinentali. 70 piloti morti: - 39 britannici - 31 americani

La divisione della Germania BRD (RFT) Repubblica federale tedesca 23 maggio 1949 Capitale Bonn DDR (RDT) Repubblica democratica tedesca 7 ottobre 1949 Germania Ovest era il termine colloquiale usato tra il 1949 e il 1990 per indicare la Repubblica Federale Tedesca, nome attuale anche della Germania, o RFT (intedesco: Bundesrepublik Deutschland o BRD), per distinguerla dalla Germania Est, propriamente Repubblica Democratica Tedesca o RDT (Deutsche Demokratische Republik, abbreviato in DDR). Legalmente però non si tratta di una riunificazione tra i due stati tedeschi, ma dell'annessione da parte della Germania Ovest delle cinque regioni della Germania Est più Berlino Est, tale scelta ha reso più veloce la riunificazione tra i due stati (evitando così la creazione di una nuova costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali). Nel 1949 il settore sovietico venne proclamato "capitale della Repubblica Democratica Tedesca", nella quale - nonostante le proteste da parte degli alleati occidentali - venne progressivamente integrata. Il frequente uso del termine Sowjetsektor - al posto del più neutrale Berlin (Ost) (nel parlato più spesso Ost-Berlin) - era espressione del non riconoscimento da parte occidentale di questa integrazione, mentre nella terminologia orientale il Demokratisches Berlin ("Berlino democratica") dei primi anni divenne presto Berlin, Hauptstadt der DDR ("Berlino, capitale della RDT"). La città di Berlino non fece parte di nessuno Stato e continuò ad essere sottoposta all'occupazione alleata fino al 1990. Per scopi amministrativi, i tre settori ovest di Berlino furono uniti nell'entità di Berlino Ovest, mentre il settore orientale fu chiamato Berlino Est. Capitale Berlino Est Riunificazione il 3 ottobre 1990

Berlin, Hauptsdadt der DDR Berlino Est Sowjetsektor Berlin, Hauptsdadt der DDR Ost-Berlin Berlino Est Nel 1949 il settore sovietico venne proclamato "capitale della Repubblica Democratica Tedesca", nella quale - nonostante le proteste da parte degli alleati occidentali - venne progressivamente integrata. Il frequente uso del termine Sowjetsektor - al posto del più neutrale Berlin (Ost) (nel parlato più spesso Ost-Berlin) - era espressione del non riconoscimento da parte occidentale di questa integrazione, mentre nella terminologia orientale il Demokratisches Berlin ("Berlino democratica") dei primi anni divenne presto Berlin, Hauptstadt der DDR ("Berlino, capitale della RDT"). Inaugurato nel 1976, ospitava un grande centro culturale e di divertimenti, e la sede della Volkskammer, il parlamento della Repubblica Democratica Tedesca. Fu probabilmente l'edificio più prestigioso dell'intera repubblica. Il Palast der Republik sorgeva nel luogo più centrale e rappresentativo di Berlino, la Schloßplatz. Dopo la riunificazione si sviluppò un lungo dibattito sulle sorti del Palast. Molti ne invocavano la demolizione per motivi politici (in quanto edificio-simbolo della Repubblica Democratica) ed architettonici, ritenendosi che la ricostruzione del castello, o di un edificio simile, avrebbe ristabilito le proporzioni originarie del Lustgarten e dell'Unter den Linden. Molti, d'altra parte, ne richiedevano il mantenimento, per l'alto valore storico e architettonico e, in qualche misura, anche artistico. Chiuso nel 1990 ed abbandonato per anni, nel 2003 il parlamento federale votò per la demolizione del Palast der Republik, al cui posto si prevedeva la realizzazione di un'area verde provvisoria, e la futura costruzione di un nuovo edificio con le facciate identiche a quelle del castello. L'edificio sarà battezzato Humboldt-Forum ed ospiterà funzioni culturali, fra cui un "Museo delle culture extraeuropee“. Il Palast  fu demolito dal 2006 al 2008. Palast der Republik, 1976

Berlino Est Sistema dittatoriale SED STASI Sistema dittatoriale La DDR era un regime autoritario, dove il partito unico (la SED, Partito Socialista dell’Unità tedesca, all’inizio guidato da walter Ulbricht) controllava le politiche economiche, l’attività giudiziaria e le forze di sicurezza dello Stato. Friedrichshain: è in questo quartiere che si trova il viale Karl-Marx-Allee, dobe l’Armata rossa sovietica si era aperta la strada durante la Seconda guerra mondialee dove è stato costruito dal 1952 al 1960 la strada-vetrina della DDR (larga 90 m e lunga 2,3 Km) tra Alexanderplatz e Frankfurter Tor), il viale simbolo della speranza e della fede nel futuro socialista: in questo viale furono costruiti grandi condomini con allestimenti di lusso per la media tedesco-orientale. Lichtenberg era il quartiere dove aveva sede il quartier generale della Stasi e la prigione dove venivano torturati e rinchiusi gli oppositori del regime. Oggi è un quartiere di casermoni dove è diffuso lo scontento sociale ed ha visto il moltiplicarsi di simpatizzanti del neonazismo e del neocomunismo. SED Partito Socialista Unificato di Germania (SED, in tedesco Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), fu il partito costituzionalmente egemonico dellaRepubblica Democratica Tedesca. Governò dal 1949, anno nel quale venne fondata la Repubblica, fino alle elezioni politiche del 1990 (le prime tenutesi secondo un sistema democratico di tipo occidentale). STASI Stasi è l'abbreviazione di Ministerium für Staatssicherheit, "Ministero per la Sicurezza di Stato“; fu fondato nel 1950 su modello del KGB: era allo stesso tempo polizia segreta, agenzia centrale di spionaggio e ufficio investigativo contro il crimine. Con il passare degli anni si ingrandì sempre di più fino a contenere 91.000 dipendenti e 173.000 informatori non ufficiali, reclutati tra la gente comune e pronti alla delazione. Famosa per i metodi arbitrari (intercettazioni telefoniche, riprese video, violazione della corrispondenza privata). Chiusa nel 1990, sono state trovate pratiche su milioni di persone. Le carceri della Stasi erano note per l’U-Boat, un braccio di celle sotterranee umide e senza finestre in cui erano presenti solo una panca di legno ed un secchio. I progionieri venivano sottoposti a lunghi interroanchegatori, percossi, provati del sonno e torturati con l’acqua: alla fine firmavano una confessione.. Verso la fine degli anni ‘50 venne costruito un nuovo e più grande blocco di celle: la tortura psicologica sostituì quella fisica (i proigionieri non avevano idea di dove si trovassero e vivevano in totale isolamento). Nelle prigioni della stasi finirono anche 1200 tra coloro che nel il 17 giugno 1953 furono protagonisti di una famosa insurrezione partita dagli operai della Karl-Marx-Allee. Karl-Marx-Allee Stasimuseum

Amministrazione speciale militari alleati fino al ‘94 Berlino Ovest Amministrazione speciale La città di Berlino non fece parte di nessuno Stato e continuò ad essere sottoposta all'occupazione alleata fino al 1990. Per scopi amministrativi, i tre settori ovest di Berlino furono uniti nell'entità di Berlino Ovest. Anche se Berlino Ovest era de facto parte della Germania Ovest, non era considerata un Bundesland, né una parte di uno degli stati della Germania Ovest, e la Grundgesetz (costituzione) non vi veniva applicata. Veniva invece amministrata dal Senato di Berlino Ovest alla Rathaus Schöneberg, la cui autorità derivava dalle forze occupanti. Anche se i berlinesi dell'ovest erano cittadini della Repubblica Federale Tedesca, non potevano votare nelle elezioni federali. Erano indirettamente rappresentati nel Bundestag da 20 delegati senza diritto di voto scelti dalla Camera dei Rappresentanti di Berlino Ovest. In maniera simile il Senato di Berlino Ovest inviava dei delegati non-votanti al Bundesrat.  I cittadini di Berlino Ovest erano inoltre esentati dal servizio militare nell'Esercito della Germania Ovest, il che spinse molti giovani, soprattutto dalla fine degli anni sessanta, a prendere lì la loro residenza. Un'altra anomalia era costituita dal fatto che Berlino Ovest aveva una amministrazione postale separata ed emise i suoi francobolli fino al 1990. La città di Berlino divenne capitale della Germania riunificata (con trasferimento di governo e parlamento) nel 1991, con stretta maggioranza del Bundestag. L’8 settembre 1994, con cerimonia solenne, l’ultimo contingente militare alleato a Berlino lasciò la città. Il Rathaus Schöneberg ("municipio di Schöneberg") fu costruito dal 1911 al 1914 come municipio dell'allora città di Schöneberg (oggi quartiere di Berlino). Dal 1948 al 1990 ospitò anche la sede provvisoria del parlamento e del governo di Berlino Ovest, poiché il municipio cittadino, il Rotes Rathaus, si trovava nel settore sovietico. Fu nella piazza antistante (attuale Kennedyplatz) che John Kennedy pronunciò il suo famoso discorso "Ich bin ein Berliner". Il Rathaus ospita dal 2001 l'amministrazione del settimo distretto di Berlino, Tempelhof-Schöneberg. Rathaus Shoeneberg militari alleati fino al ‘94

Berlino Ovest miracolo economico multiculturalismo Wirtschaftswunder, 1951-61 multiculturalismo rivolte studentesche Miracolo economico (Wirtschaftswunder), 8% di crescita media all’anno dal 1951 al 1961. Per supplire alla carenza di manodopera il ministro dell’economia Erhard invitò 2,3 milioni di lavoratori stranieri (Turchia, Italia, Jugoslavia) dando vita alla odierna società multiculturale. A partire dal 1966 fu attivo a Berlino un movimento radicale studentesco di opposizione extraparlamentare, che richiedevano una riforma del sistema universitario, condannavano la politica americana in Vietnam, America latina e Medio Oriente e l’incapacità di confrontarsi con il nazismo. Ci furono anche momenti drammatici, come quelli per l’uccisione da parte della polizia di Benno Ohnesorg, studente disarmato che nel 1967 stava manifestando contro la visita dello scià di Persia. Benno Ohnesorg 1967 Ku’damm, 1962

Film consigliati Good Bye Lenin!, 2003 di W. Becker Film consigliati su Berlino divisa - Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) è un film del 2006 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero. Good Bye Lenin! è un film del 2003 diretto da Wolfgang Becker, ispirato al fenomeno dell'Ostalgie. Good Bye Lenin!, 2003 di W. Becker Le vite degli altri, 2006 di F. H. von Donnersmarck

La crisi di Berlino del 1958 Anni ‘50 Esodo verso Berlino ovest ‘spot del capitalismo’ [Gaddis] crisi del comunismo Nikita Krusciov difficoltà della Germania est Berlino ‘è un trampolino di lancio per intensive azioni di spionaggio, sabotaggio e altre attività sovversive’ minaccia di nuovo blocco [Gaddis, 123-126] Negli anni ‘50 quasi 2 milioni di rifugiati della Germania est avevano raggiunto Berlino per poter fuggire all’ovest: d’altronde le zone di Berlino ovest erano diventate una sorta di spot pubblicitario permanente delle virtù del capitalismo e della democrazia nel mezzo della Germania comunista. Per il comunismo il confronto diretto con il sistema capitalistico a Berlino produceva una crisi gravissima: la prosperità economica della Germania ovest, manifesta in modo particolare a Berlino Ovest, rendeva false le affermazioni di Krusciov sulla superiorità del sistema e del modello di vita comunista visto che la Germania est e la stessa Berlino est permanevano ancora in una situazione di grave crisi economica. Inoltre il flusso di emigranti aveva ridotto la popolazione della Germania est da 19 a 17 milioni e l’aveva privata principalmente di persone istruite ed altamente qualificate: questo rendeva molto più difficile la ripresa economica. Perciò improvvisamente nel novembre del 1958 Krusciov creò una crisi internazionale minacciando il riconoscimento della Germania est come Stato indipendente ed il trasferimento a questa del controllo dei diritti di accesso se le guarnigioni occidentali non si fossero ritirate dalla città entro sei mesi: il rischio di un nuovo blocco era concreto e stavolta non sarebbe bastato il ponte aereo perché la popolazione berlinese occidentale era notevolmente cresciuta ed anche gli standard di vita erano molto più alti. Probabilmente Krusciov in questo modo perseguiva anche l’obiettivo di ostacolare la formazione del processo di rafforzamento della RFT sostenuto da Eisenhower che avrebbe potuto portare alla riunificazione della Germania ed alla minaccia dell’URSS. Questa volta Il presidente USA Eisenhower mantenne un atteggiamento di intransigenza diplomatica, non potendo rinunciare al principio dell’unità della Germania. In quei mesi fu percepito il rischio di un nuovo conflitto mondiale, ma la fermezza di Eisenhower indusse Krusciov a moderare le sue posizioni: ma, alla luce dei successivi sviluppi diplomatici, nessuno dei due contendenti ricercava lo scontro. Era evidente che Berlino, per la peculiare condizione in cui si trovava (una città divisa e controllata separatamente dalle due superpotenze antagoniste) costituiva un luogo privilegiato di confronto e scontro, dove era il gioco il prestigio internazionale e la credibilità delle superpotenze. intransigenza diplomatica USA stemperamento delle tensioni Eisenhower: gli USA hanno un ‘obbligo solenne’ di difendere Berlino ovest

Il muro di Berlino nuova crisi di Berlino aumento della tensione internazionale Nuova minaccia di blocco sovietico Summit di Vienna 1961 Dura reazione americana: aumento delle forze NATO Aumento della tensione internazionale: abbattimento U2 USA in URSS e crisi di Cuba Kennedy: ‘non possiamo permettere, e non permetteremo, che i comunisti ci estromettano da Berlino, gradualmente o con la forza’ John F. Kennedy: Berlino ovest ‘adesso è diventato, come mai prima d’ora, il grande banco di prova del coraggio e della volontà occidentali’

Il muro di Berlino la costruzione del muro idea del muro iniziale opposizione dei leader comunisti Walter Ulbricht II Walter Ulbricht, segretario generale del SED dal 1950 al 1970 (poi sostituito da Erich Honecker dal 1971 al 1989) già dal 1952 aveva pensato alla costruzione di un muro che separasse Berlino ovest dal resto della Germania est per bloccare il flusso di emigranti, ma i leader sovietici (Krusciov per primo) e quelli degli altri paesi dell’Europa dell’est si erano opposti al piano: per Krusciov il modo migliore per vincere la sfida della Germania ovest era conquistare le menti della gente attraverso la cultura e la politica per Kàdàr (leader ungherese) il muro avrebbe danneggiato la reputazione dell’intero movimento comunista. Tuttavia, dopo che 30.000 persone avevano lasciato il paese a luglio, Krusciov decise la costruzione del muro: ‘che cosa avrei dovuto fare? […] Il muro era l’unica scelta che ci rimaneva’. Così Krusciov ordinò la costruzione del muro, prima come semplice barriera di filo spinato, poi come muro di cemento vero e proprio, alto tre metri e mezzo, lungo più di 150 Km e protetto da filo spinato, torrette di guardia, cani poliziotto e dall’ordine di sparare a chiunque avesse tentato di superarlo. La costruzione del muro stabilizzò le relazioni tra USA ed URSS a Berlino: “non è una bella soluzione –ammise Kennedy- ma quel maledetto muro è sempre meglio di una guerra’. Lo stesso Kennedy, nel giugno del 1963, potè comunque sottolineare che ‘noi non abbiamo mai dovuto costruire un muro per tenere dentro il nostro popolo, per impedirgli di andarsene’. Il muro era ‘la più evidente e vivida dimostrazione dei fallimenti del sistema comunista sotto gli occhi di tutto il mondo’. Notte tra il 12 e 13 agosto 1961 Stabilizzazione dei rapporti a Berlino tra USA e URSS

Il muro di Berlino ‘che cosa avrei dovuto fare? Il muro era l’unica scelta che ci rimaneva’ ‘non è una bella soluzione, ma quel maledetto muro è sempre meglio di una guerra’ Dopo che 30.000 persone avevano lasciato il paese a luglio, Krusciov decise la costruzione del muro: ‘che cosa avrei dovuto fare? […] Il muro era l’unica scelta che ci rimaneva’. La costruzione del muro tuttavia stabilizzò le relazioni tra USA ed URSS a Berlino: “non è una bella soluzione –ammise Kennedy- ma quel maledetto muro è sempre meglio di una guerra’. Lo stesso Kennedy, nel giugno del 1963, potè comunque sottolineare che ‘noi non abbiamo mai dovuto costruire un muro per tenere dentro il nostro popolo, per impedirgli di andarsene’. Il muro era ‘la più evidente e vivida dimostrazione dei fallimenti del sistema comunista sotto gli occhi di tutto il mondo’. Nikita Krusciov John F. Kennedy

155 Km 43 Km in città Altezza: da 3 a 5 metri 12 punti di passaggio

Le fasi della costruzione del muro Il muro di Berlino Le fasi della costruzione del muro I generazione 1961 materiale vario 1963 II generazione pannelli più resistenti 1965 1961: muro di materiale vario (a portata di mano); in alcuni punti non c’era 1963: pannelli di cemento più resistenti; ristrutturazione del confine 1965: raddoppio 1968: pannelli prefabbricati di cemento rinforzati con acciaio raddoppio 1968 III generazione pannelli di cemento rinforzati

Il muro di Berlino la struttura 12 posti di controllo Lunghezza: 155 Km, di cui 43 nel territorio cittadino 186 torri di sorveglianza 484 cani da guardia Tentativi riusciti di fuga dal muro e dalla striscia della morte: 5075 (di cui 574 abbandoni) Vittime: tra 192 e 239

Il muro di Berlino (20-90 metri) Striscia della morte: Il muro nel 1986

5.075 tentativi di fuga riusciti Il muro di Berlino 5.075 tentativi di fuga riusciti Conrad Shumannm morti: da 192 a 239 Conrad Shumann, un soldato della DDR fuggito nei primi giorni di vita del muro nel 1961.

dalla discriminazione all’integrazione Berlino - Europa dalla discriminazione all’integrazione V incontro Lunedì 27 febbraio 2012 La Berlino della divisione: la fine della guerra fredda e la caduta del muro