Psicologia dello Sviluppo Dott.ssa Maria Riello
Cos’è? La psicologia dello sviluppo studia l'evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dalla nascita alla morte. Si differenza della psicologia dell'età evolutiva, la quale prende in considerazione solo lo sviluppo del bambino. Lo sviluppo dipende, nella maggior parte dei casi sia da fattori biologici che da fattori ambientali, ma è ancora da stabilire in quale misura essi abbiano peso. Per fattori biologici si intende l'insieme del patrimonio genetico che influenza lo sviluppo psico-somatico dell'individuo e le sue future competenze.
La psicologia dello sviluppo tenta di dare una risposta a tre domande fondamentali: "Quando", "Come" e "Perché". Quando: esistono delle traiettorie comuni che, in assenza di patologie, ogni individuo, nell'infanzia, percorre fino a giungere a tappe di sviluppo ben precise. È assodato che alcune abilità o competenze (come per esempio il linguaggio) vengano sviluppate entro finestre temporali e sequenze ben precise (dalla lallazione). Scopo della psicologia evolutiva è trovare queste tappe di sviluppo comuni a tutti gli individui
Come: seguire il progresso di ogni singola competenza degli individui e studiarne i meccanismi di sviluppo. Esistono due diversi tipi di differenze tra le abilità degli individui: le differenze di ritmo (diversi periodi di apprendimento per le stesse abilità) e di stile (per esempio, nel linguaggio, apprendere più velocemente vocaboli o più la sintassi). L'ambiente esterno ha una notevole influenza sull'ordine di apprendimento delle competenze. Perché: cerca e spiega i processi che stanno alla base di ogni competenza, distinguendo ancora una volta tra fattori genetici e ambiente esterno.
Lo sviluppo è un cambiamento incrementale e si compone di due fattori principali: la maturazione e l'apprendimento. Per maturazione si parla della modificazione innata della specie, mentre per apprendimento si parla dell'insieme di esperienze vissute dall'individuo. Premesso che le tappe maturative nei bambini sono uguali in tutto il mondo, si può affermare che entro l'adolescenza lo sviluppo cerebrale si porta al termine. Allo sviluppo si contrappongono cambiamenti decrementali come il Deterioramento, la Perdita, il Declino e la Regressione. Durante lo sviluppo possono verificarsi dei fenomeni assimilabili alle perdite (es.Fisiologico), ma che in realtà fanno parte della maturazione del soggetto. I traumi possono condurre a delle regressioni a periodi dello sviluppo precedente (fissazioni).
Teorie Consideriamo tre approcci teorici che illustreremo qui in modo sintetico: L’ approccio comportamentistico parte dal presupposto che l’individuo è un organismo docile e plasmabile, caratterizzato da una capacità illimitata di apprendimento. Il cambiamento evolutivo non avviene dall’interno, bensì è lo stesso ambiente ad imporlo. L’organismo viene modellato dall’ambiente in quanto tende a ripetere i comportamenti che hanno avuto conseguenze soddisfacenti (rinforzo positivo) e ad eliminare quelli che non le hanno avute(rinf neg)2. Lo sviluppo viene considerato un progressivo modellamento delle risposte del bambino all’ambiente in cui vive.
L’approccio organismico (Freud e Vigotskji) considera l’individuo come un organismo attivo, spontaneo , teso a realizzare le proprie potenzialità. Il cambiamento è la caratteristica primaria del comportamento. Il bambino costruisce un’immagine di sé e degli altri attraverso un continuo interscambio con l’ambiente. L’ approccio psicoanalitico considera l’individuo come un organismo capace di dare significato a se stesso ed all’ambiente circostante. Il cambiamento è visto come l’esito di conflitti interni (ad es tra amore ed odio, tra serenità ed ansia).
Psicologia dell’età Evolutiva E' compito degli psicologi dell'età evolutiva analizzare la natura del comportamento e i cambiamenti che si verificano nel tempo, descrivere queste modificazioni e scoprire quali sono le cause. Tra i cambiamenti del comportamento che interessano gli psicologi sono: le tappe fondamentali dello sviluppo fisico e motorio, le modificazioni delle funzioni cognitive e lo sviluppo della personalità. Tutte le modificazioni elencate sono evolutive e di solito contribuiscono a dare vita a un comportamento più adattivo, funzionale e complesso, in altri casi possono essere negativi, ad esempio la comparsa di malattie mentali e disagi psicologici. Gli obiettivi principali che si pone lo psicologo evolutivo sono la descrizione, la misura e la spiegazione di questi cambiamenti che risultano essere universali in quanto si verificano in tutti i bambini, di qualunque cultura.
Gli psicologi sostengono che alla base di queste tappe fondamentali di crescita ci sia un processo d'interazione fra maturazione ed esperienza. Oltre che a ricercare i cambiamenti universali, lo psicologo dell'età evolutiva cerca le cause delle differenze individuali, per esempio molti bambini di 4 anni sono in grado di ripetere una frase di 10 parole dopo averla sentita, altri sono in grado di ripeterla solo a 6 anni. Infine lo psicologo dello sviluppo si preoccupa di spiegare i comportamenti devianti dalla norma, quali l'autismo, il consumo di droghe, la delinquenza e l'insufficienza mentale. Problemi molto vecchi, ad esempio in che modo influisce sullo sviluppo della personalità infantile il metodo educativo adottato dal genitore, sono state sottoposte a ricerche molto più approfondite. Molti psicologi dello sviluppo, inoltre, si occupano di problemi sociali e focalizzano la propria attenzione sulla comprensione di problemi quali la delinquenza giovanile, l'insuccesso scolastico, il disadattamento, i disturbi emotivi.
Metodi d’osservazione Esistono diversi metodi di osservazione dei soggetti nell'ambito di sviluppo. Tra questi, i principali sono: 1)Osservazione naturalistica: i soggetti vengono osservati nei loro luoghi di vita quotidiani (casa, scuola, luogo di lavoro, eccetera). L'osservatore deve essere acuto (misurando solo ciò che interessa misurare) e privo di pregiudizi. Questo tipo di osservazione è particolarmente utile per soggetti giovanissimi e permette di valutare la normalità di un contesto, ma si corre il rischio che la presenza dell'operatore influenzi alcuni comportamenti dei soggetti.
2) Osservazione strutturale: viene eseguita in ambienti standardizzati come, per esempio, laboratori di ricerca. Si possono osservare comportamenti rari, di limite e socialmente indesiderabili; tuttavia, i soggetti possono sentirsi "sotto esame" e, quindi, trattenersi in qualche modo da un comportamento normale. 3)Osservazione psico-fisiologica: vengono rilevate caratteristiche fisiologiche (dette anche "percorsi psicologici"), come battito cardiaco o il funzionamento cerebrale, collegati con determinati aspetti psicologici. È utile per valutare operazioni mentali in soggetti incapaci di verbalizzare (per esempio nei bambini piccoli), tuttavia alcune risposte fisiologiche possono essere ricondotte o causate da fattori diversi. 4)Osservazione nel "Real World": è il metodo più difficoltoso per studiare gruppi di soggetto, poiché molte variabili non possono essere controllate, si possono studiare solamente differenze tra gruppi diversi e non c'è assegnazione casuale.
Metodi di studio Si sono formate diverse scuole di pensiero sul metodo di studio più corretto per valutare le diverse fasi dello sviluppo. Movimento Oculare Preferenza visiva: basato sull'esposizione ripetuta a coppie di immagini, si osserva quale il bambino preferisce. Risposte condizionate: si fonda sulla precoce capacità di apprendimento per condizionamento per studiare lo sviluppo auditivo. Abituazione e Disabituazione: alla ripetuta esposizione ad un certo stimolo, grazie alla memoria cellulare si crea un legame più forte tra due neuroni.