DIGERIBILITA’ DELLE PROTEINE NEI RUMINANTI

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Valutazione degli alimenti di interesse zootecnico
Advertisements

I nutrienti Macronutrienti Micronutrienti
ALIMENTAZIONE.
Elementi di bioenergetica
I glucidi Idrati di carbonio o zuccheri o carboidrati
METABOLISMO E FOTOSINTESI
TERRENI DI COLTURA.
I Catalizzatori delle reazioni biologiche
Prof. Paolo Polidori Università di Camerino
Prof. Paolo Polidori Università di Camerino
Intestino – Struttura e Funzioni
Prof. Paolo Polidori Università di Camerino
Prof. Paolo Polidori Università di Camerino
IL METABOLISMO ovvero la miriade di reazioni enzimatiche che avvengono in una cellula, rappresenta unattività cellulare altamente coordinata, orientata.
L’ALIMENTAZIONE Alimenti e principi alimentari
L’organismo può immagazzinare energia prontamente spendibile sotto forma di energia chimica (ATP, NADPH, NADH ecc… Vale a dire legami ad alta energia che.
Definizione di digeribilità
Destino delle sostanze azotate della dieta nel caso
Energie Alternative FINE.
I SALI MINERALI VERONICA RAINERI.
L’ Apparato Digerente L’apparato digerente è come una catena di smontaggio. Attraverso gli alimenti ci procuriamo tutti i rifornimenti necessari alla.
Fiumefreddo di Sicilia Classe IIA A.S. 2007/2008
Le caratteristiche compositive dei foraggi e la qualità del latte
UNA SANA ALIMENTAZIONE.
Utilizzazione dei Macronutrienti
Il Biogas Cos’è il biogas? A cosa serve?Come viene utilizzato?
Tratto gastrico dei ruminanti
LALIMENTAZIONE Mangiare bene I principi alimentari Gli alimenti sono sostanze complesse, costituiti da uno o più elementi detti principi alimentari o.
La nutrizione proteica importanza del corpo grasso tratto da una presentazione di Mauro Dagaro Università degli Studi di Udine.
Alimentazione e nutrizione
Alimentazione BY :AURORA,ALESSIA,AURORA!!!! :D.
SILVIA CAREMOLI II B L'Apparato Digerente.
ALIMENTAZIONE PRESENTAZIONE DI GIULIA 2C ANNO SCOLASTICO 2006/2007.
Schema processo Mappa concettuale.
ELEMENTI DI BIOENERGETICA
1 ASP di CZ Dr. FRANCESCO PUGLIANO BIOENERGETICA Pronto Soccorso
Progetto ValorE Sistemi esperti per la valorizzazione degli effluenti di allevamento, la salvaguardia ambientale e la tutela del territorio della Lombardia.
MODELLI MATEMATICI E STATISTICI
P.O.N. “DALLA CHIMICA DEGLI ALIMENTI… ALLA BUONA SALUTE”
Principi nutritivi energetici
ALIMENTAZIONE E BENESSERE a cura di dott.ssa Donatella Cirimele
L'ALIMENTAZIONE.
Istituto Comprensivo n. 7 “L. Orsini”
Anatomia Comparata Apparato Digerente
L’ immagine raggruppa i fattori rilevanti riguardo al bilancio energetico umano. Si nota l'implicazione di molti fattori:
8.1 Bisogni di energia e di nutrienti
I NUTRIENTI.
ADDITIVI Prof. Paolo POLIDORI Università degli Studi di Camerino.
IL SISTEMA GASTROINTESTINALE
Alimentazione Vacca da Latte Prof. Paolo POLIDORI Università degli Studi di Camerino.
RUMINE E METABOLISMO ANIMALE
METABOLISMO ENERGETICO DEL RUMINE
RUMINANTI Mammiferi ungulati
PROTEINA Tutte le proteine, sia nei batteri che nelle forme di vita più complesse, sono costituite dallo stesso gruppo di 20 aminoacidi legati in modo.
METABOLISMO PROTEICO DEL RUMINE
FABBISOGNI ENERGETICI DEI CANI E DEI GATTI
METABOLISMO PROTEICO DEL RUMINE
METABOLISMO ENERGETICO DEL RUMINE
RUMINE E METABOLISMO ANIMALE
Paolo Pistarà Principi di Chimica Moderna © Istituto Italiano Edizioni Atlas 2011 Copertina 1.
Esercitazioni esame di Merceologia novembre 2014 Prof.ssa Angela Tarabella 1 Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa.
Copertina.
FISIOLOGIA DEL CONTROLLO GLUCIDICO
SINU - XXXIV Congresso Nazionale Densità Energetica della Dieta Valeria del Balzo Istituto di Scienza dell’Alimentazione Università “La Sapienza”, Roma.
L’INTRODUZIONE DI SEMI DI LINO NELLA DIETA DELL’OVINO DA LATTE E DEL POLLO DA CARNE L’INTRODUZIONE DI SEMI DI LINO NELLA DIETA DELL’OVINO DA LATTE E DEL.
I NUTRIENTI IL GRUPPO E COMPOSTO DA: ALICE GIANI, ALESSIA VERZARO, MIRKO ZARDINI, CARMINE TODISCO e GABRIELE CHIARELLI.
La Nutrizione Corso di Biologia 2015/2016 Classi II Prof: Angela Agnelli.
ALIMENTAZIONE NELL’UOMO
Transcript della presentazione:

DIGERIBILITA’ DELLE PROTEINE NEI RUMINANTI Prof. Paolo Polidori Università di Camerino

Una parte degli amminoacidi alimentari è incorporata direttamente nella proteina microbica.

DIGERIBILITÀ DELLA PROTEINA MICROBICA 80% (0,80) CONTENUTO IN AMMINOACIDI DELLA PROTEINA GREZZA MICROBICA 80% (0,80)

COME VALUTARE LE SOSTANZE AZOTATE DEGLI ALIMENTI NEL CASO DEI RUMINANTI PROTEINA GREZZA E PROTEINA DIGERIBILE POCO AFFIDABILI NON PRENDONO IN CONSIDERAZIONE LA DEGRADABILITÀ - NON CONSIDERANO IL FABBISOGNO ENERGETICO DELLA MICROPOPOLAZIONE RUMINALE

METODI UTILIZZATI - REGNO UNITO (ARC): PROTEINA DEGRADABILE E INDEGRADABILE NEL RUMINE - FRANCIA: SISTEMA PDI

LA SINTESI DI PROTEINA MICROBICA A LIVELLO RUMINALE È FUNZIONE DI DUE FATTORI: - disponibilità di energia (glucidi fermentescibili, ovvero sostanza organica fermentescibile); - disponibilità di ammoniaca e di amminoacidi (sostanze azotate degradabili).

Proteina Digeribile a livello Intestinale Sistema PDI Proteina Digeribile a livello Intestinale PDI = PDIA + PDIM

Proteina digeribile a livello intestinale di origine PDIA Proteina digeribile a livello intestinale di origine alimentare, ovvero proteina dell’alimento che sfugge all’attacco dei microrganismi e viene sottoposta ai processi digestivi del post- rumine.

PDIM Proteina digeribile a livello intestinale di origine microbica, ovvero proteina sintetizzata dai microrganismi a livello ruminale, utilizzando l’energia (ATP) resa disponibile dalla fermentazione dei glucidi dell’alimento e l’azoto (ammoniaca e amminoacidi) reso disponibile dalle sostanze azotate contenute nell’alimento. La massa microbica (ovvero le proteine sintetizzate a livello ruminale), sottoposta ai processi digestivi post-ruminali, da luogo ad una frazione digeribile (PDIM) e ad una indigerita, che viene eliminata con le feci.

Ogni alimento o dieta può garantire a livello ruminale la sintesi di una quantità di proteina microbica in funzione del suo apporto di energia. Questa proteina sottoposta ai processi digestivi fornirà una quantità di proteina digeribile a livello intestinale, indicata con PDIME. PDIME = proteina digeribile a livello intestinale di origine microbica, sintetizzata a livello ruminale utilizzando l’energia apportata dall’alimento.

PDIME ►

Allo stesso modo ogni alimento o dieta può garantire a livello ruminale la sintesi di una quantità di proteina microbica in funzione del suo apporto di ammoniaca e di amminoacidi (sostanze azotate). Questa proteina sottoposta ai processi digestivi fornirà una quantità di proteina digeribile a livello intestinale, indicata con PDIMN. PDIMN = proteina digeribile a livello intestinale di origine microbica, la cui sintesi è stata resa possibile a livello ruminale dall’ammoniaca e dagli amminoacidi apportati dall’alimento.

PDIMN ►

SI PUO’ COSI’ RIASSUMERE: PDI: PROTEINA DIGERIBILE A LIVELLO INTESTINALE PDIA: PROTEINA DI ORIGINE ALIMENTARE NON DEGRADATA NEL RUMINE (BY- PASS) E DIGERIBILE A LIVELLO INTESTINALE PDIMN: FRAZIONE DIGERIBILE DELLA PROTEINA MICROBICA SINTETIZZABILE A PARTIRE DAL CONTENUTO DI PROTEINA DEGRADABILE NEL RUMINE. PDIME: FRAZIONE DIGERIBILE DELLA PROTEINA MICROBICA SINTETIZZABILE A PARTIRE DAL CONTENUTO DI SOSTANZA ORGANICA FERMENTESCIBILE NEL RUMINE (OVVERO DALLA DISPONIBILITÀ DI ENERGIA).

SI PUO’ ALLORA SUPPORRE CHE CIASCUN ALIMENTO O DIETA PRESENTI DUE VALORI POTENZIALI DI PDI: UNO IN FUNZIONE DELLE SOSTANZE AZOTATE CHE RENDE DISPONIBILI A LIVELLO RUMINALE ► PDIN UN ALTRO IN FUNZIONE DELL’ENERGIA (SOSTANZA ORGANICAFERMENTASCIBILE) CHE RENDE DISPONIBILE A LIVELLO RUMINALE ► PDIE PDIN: PDIA + PDIMN PDIE: PDIA + PDIME LA FRAZIONE PDIA, DERIVANTE DALL’ALIMENTO, CHE OLTREPASSA IL RUMINE INDEGRADATA SI RITROVA, OVVIAMENTE, IN ENTRAMBI I CASI. A

QUALE SARA’ IL VALORE REALE? VALORI POTENZIALI ▼ PDIE PDIN QUALE SARA’ IL VALORE REALE?

LA SITUAZIONE IDEALE SAREBBE QUELLA CHE RENDE DISPONIBILI A LIVELLO RUMINALE QUANTITA’ PROPORZIONALI DI ENERGIA E SOSTANZE AZOTATE IN MODO CHE ENTRAMBE SIANO UTILIZZATE COMPLETAMENTE. NOI, UTILIZZANDO APPROPRIATI ALIMENTI, CERCHIAMO DI FORMULARE DIETE CHE SI AVVICININO QUANTO PIU’ POSSIBILE A TALE SITUAZIONE. IN OGNI CASO AVREMO SEMPRE DIETE PIU’ O MENO SBILANCIATE PER LE QUALI SI VERIFICA: PDIN > PDIE PDIN < PDIE Quale sarà il valore reale di PDI? Sarà sempre il valore più basso. Nel primo caso: PDI = PDIE Nel secondo caso: PDI = PDIN