Lavorare stanca: la sindrome del burnout

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Lavorare stanca: la sindrome del burnout

Lavorare stanca Cesare Pavese Traversare una strada per scappare di casa lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo e non scappa di casa. Ci sono d’estate pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge per un viale d’inutili piante, si ferma. Val la pena esser solo, per essere sempre più solo? Solamente girarle, le piazze e le strade sono vuote. Bisogna fermare una donna e parlarle e deciderla a vivere insieme. Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi e racconta i progetti di tutta la vita. Non è certo attendendo nella piazza deserta che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade si sofferma ogni tanto. Se fossero in due, anche andando per strada, la casa sarebbe dove c’è quella donna e varrebbe la pena. Nella notte la piazza ritorna deserta e quest’uomo, che passa, non vede le case tra le inutili luci, non leva più gli occhi: sente solo il selciato, che han fatto altri uomini dalle mani indurite, come sono le sue. Non è giusto restare sulla piazza deserta. Ci sarà certamente quella donna per strada che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.

STRESS E BURNOUT Lo stress può essere definito come una determinante del burnout ma non si identifica con esso, il burnout può essere considerato piuttosto, in determinate condizioni, un possibile esito dello stress È il risultato di uno squilibrio fra risorse disponibili e richieste dell’ambiente esterno Stress È legato ad un insuccesso nel processo di adattamento accompagnato da un malfunzionamento cronico Burnout

BURNOUT FENOMENO COMPLESSO E MULTIDIMENSIONALE

Definizioni Burnout Il termine burnout tradotto dall’espressione americana significa: “fuso”, “cortocircuitato” Mc Dermott (1984) afferma che il termine burnout deriva dal gergo che veniva utilizzato negli anni ’60 dai tossicodipendenti ed indica la condizione di chi abusa di stupefacenti e si sente bruciato da loro consumo Freudenberger (1974) rifacendosi al Webster’s Collegiate Dictionary, definisce il burnout come fallire, logorarsi, esaurirsi per eccessiva richiesta di energia, forza e risorse In questa prima accezione il termine veniva utilizzato per descrivere un quadro sintomatologico caratterizzato da affaticamento, logoramento e insoddisfazione

Modelli esplicativi MODELLO DI CHERNISS Cary Cherniss nel 1980 sviluppa un modello sulla base di alcune indagini conoscitive compiute su operatori dei servizi socio- sanitari, notando che questi subivano una progressiva perdita di motivazione, diventando freddi e distaccati nei confronti dell’attività lavorativa il burnout si svilupperebbe in un processo transazionale suddivisibile in tre fasi: Fase dello stress:uno squilibrio tra richieste e risorse disponibili; il disagio inizia a presentarsi sotto forma di stress lavorativo Fase dell’esaurimento:l’organismo produce una risposta emotiva immediata e di breve durata contro lo stress, caratterizzata da una sensazione di tensione, ansietà, fatica ed esaurimento Fase di difesa:caratterizzata da cambiamenti di atteggiamento e di comportamento dell’operatore; per far fronte alla tensione accumulata, egli sviluppa atteggiamenti di rigidità, cinismo e distacco emotivo

MODELLO DI EDELWICH E BRODSKY Modelli esplicativi MODELLO DI EDELWICH E BRODSKY Edelwich e Brodsky vedono nel burnout la diminuzione degli ideali e degli interessi che in principio avevano spinto l’operatore a svolgere una attività per gli altri ed elaborano un articolazione del processo con che descrive lo sviluppo della sindrome in cinque fasi: Entusiasmo idealistico:prevalgono idealismo, elevate aspettative, scarsa capacità di valutazione della realtà Stagnazione:vengono meno l’entusiasmo iniziale e vi è la percezione che i propri investimenti energetici non sono sufficienti ad ottenere i risultati attesi

Frustrazione:è la fase centrale del processo, il momento in cui il soggetto può andare verso un cambiamento evolutivo e una maturazione o incorrere nel burnout Apatia:è la fase del graduale disimpegno emozionale conseguente alla frustrazione; si passa dall’empatia all’apatia Intervento:il burnout non è un processo irreversibile dunque si può intervenire per ridurre gli effetti della sindrome L’ultima fase del processo non si presenta necessariamente, gli autori mettono in evidenza come nel loro modello la progressione delle fasi sia ciclica e non lineare e dunque si possa interrompere in qualsiasi momento

La misurazione del burnout esistono tre differenti versioni dell’MBI: Il Maslach Burnout Inventory è uno strumento standardizzato e indirizzato specificatamente alla identificazione del burnout, è stato messo a punto da Christina Maslach insieme alla collega Susan Jackson (1981)‏ La scala Maslach è usata dalle organizzazioni e dai ricercatori per stabilire come i dipendenti vivano il loro lavoro esistono tre differenti versioni dell’MBI: M.B.I. H.S.S. (M.B.I. - Human Service Survey), servizi alla persona e l’ambito sanitario M.B.I. E.S. (M.B.I. - Educators Survey), istruzione M.B.I. G.S. (M.B.I. - General Survey), professioni non strettamente legate all’aiuto agli altri

La misurazione del burnout L’attuale versione del M.B.I., costituita da 22 item valuta solo la dimensione frequenza; le risposte dei soggetti vengono valutate su una scala Likert a 7 punti Ogni dimensione del burnout è misurata da una specifica sottoscala: Sottoscala Esaurimento Emotivo Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro Mi sento stanco la mattina quando devo affrontare una giornata di lavoro Sento di non farcela più Mi sento sfinito alla fine di una giornata di lavoro Lavorare direttamente a contatto con la gente mi crea troppa tensione Mi pare che lavorare tutto il giorno a contatto con la gente mi pesi Credo di lavorare troppo duramente Mi sento esaurito dal mio lavoro Mi sento frustrato dal mio lavoro

La misurazione del burnout Sottoscala Depersonalizzazione Ho l’impressione che alcuni utenti diano la colpa a me dei loro problemi Non mi importa veramente di ciò che succede ad alcuni utenti Ho paura che questo lavoro mi possa indurire emotivamente Mi pare di trattare alcuni utenti come fossero degli oggetti Da quando lavoro qui sono diventato più insensibile con la gente Sottoscala Realizzazione Personale Posso capire facilmente come la pensano i miei utenti Nel mio lavoro affronto i problemi emotivi con calma Ho realizzato molte cose di valore nel mio lavoro Riesco facilmente a rendere i miei utenti rilassati e a proprio agio Mi sento pieno di energie Credo di influenzare positivamente la vita di altre persone con il mio lavoro Mi sento rallegrato dopo aver lavorato con i miei utenti Affronto efficacemente i problemi dei miei utenti

La misurazione del burnout Il burnout è considerato come una variabile continua, da basso, a moderato, ad alto grado di sentimenti provati Un alto grado di burnout è determinato da alti punteggi nelle sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da bassi punteggi nella sottoscala Realizzazione Personale Un medio grado di burnout è determinato da punteggi medi nelle tre sottoscale Un basso grado di burnout è determinato da bassi punteggi nelle sottoscale Esaurimento Emotivo e Depersonalizzazione e da alti punteggi nella sottoscala Realizzazione personale

Approccio psicobiologico Stanchezza, Disturbi del sonno Alterazioni del ritmo cardiaco Difficoltà sessuali Disturbi gastrointestinali

Empatia 1- Essere “dentro” per capire e perché l’altro si senta capito 2- Rimanere “fuori” per cogliere il significato delle esperienze dell’altro senza esserne sommerso

Fattori di rischio Fattori individuali Ambizione, aggressività, iperattività,ostilità Motivazione e aspettative personali (compito-relazione) Attribuzione causale: attribuzione all’esterno collegata al burnout Strategie di coping

Le strategie di Coping Particolari meccanismi di difesa che consentono agli individui di gestire situazioni percepite come avverse o pericolose Insieme di strategie di fronteggiamento e controllo delle potenziali fonti di stress “To cope” letteralmente significa far fronte, tener testa; “l’insieme dei processi cognitivi che pongono le premesse per un adattamento/cambiamento dell’ambiente da parte dell’individuo”

Cause Struttura organizzativa Struttura di ruolo:distribuzione dei compiti e delle funzioni all’interno di una organizzazione Le tensioni sono generate da: ambiguità di ruolo: insufficienza di informazioni in relazione ad una determinata posizione conflitto di ruolo: esistenza di richieste che l’operatore ritiene incompatibili con il proprio ruolo professionale sovraccarico: quando all’individuo viene assegnato un eccessivo carico di lavoro o un’eccessiva responsabilità, che non gli permettono di portare avanti una buona prestazione lavorativa mancanza di stimolazione: si riferisce alla monotonia dell’attività lavorativa

Sintomi Segni fisici Sintomi psicologici La sintomatologia è varia e dimostra la molteplicità degli aspetti problematici del burnout, infatti a disagi di tipo fisico si affiancano disturbi di tipo psicologico Segni fisici Sintomi psicologici isolamento negativismo senso di colpa rigidità paranoia alterazione dell’umore perdita dell’ideale senso di esaurimento e fatica mal di testa disturbi gastrointestinali insonnia respiro corto raffreddori e influenze perdita di peso

Genere : Donne___________________esaurimento emotivo Uomini___________________sentimento di depersonalizzazione Età Minor anni di esperienza correlati al burnout

Fattori situazionali Mancanza di comunicazione, leadership inefficace Formazione inadeguata sovraccarico lavorativo Retribuzione inadeguata Mancanza di feeback positivo

Fattori protettivi Supporto sociale Ascolto attivo Formazione