Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio 2010 - Complesso Monacelle Logo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
1 Quali spazi per le isc in Trentino? Alcune risposte tratte da: –Unindagine su I limiti del welfare trentino; un confronto tra le rappresentazioni di.
Advertisements

Obiettivi generali 4Migliorare le esternalità che incidono sui fattori di sviluppo del sistema delle imprese 4Favorire lattrazione sul territorio di imprese.
Lo sviluppo del Progetto Capitale umano nei mercati territoriali Fondo di perequazione /09/2010Unioncamere Emilia-Romagna.
“Pianificazione organizzativa e bilancio sociale”
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
C.T.S. Unopportunità per lAutonomia delle Istituzioni Scolastiche ITCTG J. MONNET OSTUNI BR
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Progetto Sostegno alle Politiche di Ricerca e Innovazione delle Regioni 12 luglio 2011 Roma Ministero dello Sviluppo Economico SESSIONE B Politiche di.
Sorveglianze e nuovo Piano nazionale della prevenzione Giuseppe Filippetti Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali Prospettive sulluso del sistema.
Per una Agenzia di Valutazione Civica Cittadinanzattiva - Direzione Nazionale Intervento di Angelo Tanese Roma 22 maggio 2010.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Lavvio della Riforma nelle scuole primarie del Lazio A cura di Giovanna Proietti Ispettrice Tecnica.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Il Dirigente scolastico profilo, ruolo e funzioni
Rapporti con il territorio: genitori, associazioni, enti Rete delle scuole medie di Modena Per una scuola che sa accogliere Cittadini si diventa.
LEUROPA DELLISTRUZIONE: Strumenti e Potenzialità di Sviluppo Marina Rozera - Agenzia Nazionale Programma Leonardo da Vinci.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
Il percorso di analisi autovalutativa nelle regioni Convergenza e in Sardegna: Prime considerazioni di sintesi Silvia Ciampi Isfol.
ISFOL ROMA novembre 2012 INVECCCHIAMENTO ATTIVO NELLA
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
L ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Si avvale di: Rapporti con il Sistema socio economico Imprese, Associazioni imprenditoriali, Enti locali e Territoriali.
28 ottobre 2006 VERSO IL PIANO STRATEGICO DELLA CITTÀ DI ALGHERO Incontro di presentazione degli obiettivi strategici del Piano Alghero città della conoscenza.
Il networking dei laboratori e dei centri per linnovazione dellEmilia Romagna > Corporate image > Marketing sul territorio > Eventi e manifestazioni.
1 Seminario Strumenti per la Cooperazione transnazionale del FSE Roma, 4 dicembre 2008 Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali Coordinamento.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
Trasferimento tecnologico valorizzazione dei risultati della ricerca e spin-off accademici Prof. Loris Nadotti Pisa 6 luglio 2005.
DE P. Gazzola PMI, GI e territorio Una proposta per linnovazione.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
Le origini della proposta il progetto Leonardo “Il Ciclo del Riciclo” > origini del progetto > i partner promotori > percorso fino ad oggi.
E-government e cambiamento della PA italiana: i fattori critici di successo Ezio Lattanzio Verona, 26 febbraio 2007.
UNIVERSITA: dalla ricerca e dalla cultura di impresa lo stimolo ad affrontare la sfida del lavoro autonomo Lorenzo Silengo Società degli incubatori dellUniversità
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
1 t Cosa significa mettere lapprendimento al centro del sistema? Presentazione del toolkit di ESU (European Students Union) ed EI.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
Le scuole e l’autonomia
Lazio 2020 Piano integrato di politiche, strumenti e metodologie di intervento.
Palazzo Lombardia - Auditorium Regionale
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
GOVERNANCE DIPARTIMENTI CTS UFFICIO TECNICO.
Verso una scuola ben fatta Linee di ricerca e azione per una progettazione formativa sostenibile Le proposte del Nucleo Provinciale per le Indicazioni:
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
Partenariato e Innovazione: problemi e prospettive Intervento di Aurelio Bruzzo (Dipartimento di Economia Istituzioni Territorio dellUniversità di Ferrara.
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
Tavolo «organizzazione» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad oggi.
Modulo 4 Modulo 3 Modulo 2 Modulo 1 Diritti & Doveri Diritti & Doveri Art. 118 Impegno Civico Movimento Cittadinanzattiva Movimento Cittadinanzattiva Perché
CTS DISTITUTO Struttura flessibile CTS DI RETE Il C.T.S. di Rete, ha maggiore capacità di esercitare il ruolo di interlocutore significativo e credibile.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo.
St. Polten, of March 2011 SpiCycles nella citta' di PLOIESTI.
Strasbourg 05/06/07 Strasbourg 31/07/ ASSOCIAZIONE DELLE AGENZIE DELLA DEMOCRAZIA LOCALE Focus sui progetti di cittadinanza attiva.
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
La gestione della valutazione interna è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione. La composizione del Nucleo.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
Settimana UNESCO – DESS
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
Tre Regioni leader in Europa
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Dirigente Scolastico Lombardia
Convegno Api – Provincia di Varese Prof. Rossella Locatelli CreaRes - Preside della Facoltà di Economia e Direttore del CreaRes - Centro di Ricerca su.
Lo scenario La caduta delle barriere Spazio Temporali La competizione a tutto mondo Il Processo di Omologazione Il Processo di Sviluppo Il Processo di.
Giornata della trasparenza UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA Giornata della trasparenza - MILANO, 18 DICEMBRE 2015 Ricerca e Internazionalizzazione Il Rettore.
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
Unica Liaison Office Università degli Studi di Cagliari La valorizzazione dei risultati della ricerca Orsola Macis Responsabile UNICA LIAISON OFFICE Corso.
Roberto Di Monaco1 La comunità in azione: attori, alleanze, opportunità e …criticità La partecipazione come strategia di cambiamento: alla ricerca dei.
Transcript della presentazione:

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Benchmarking the regional contribution dellUniversità degli Studi di Bari Aldo Moro: metodologia e primi risultati V. Picciarelli Università degli Studi di Bari Aldo Moro Delegato per lOrientamento 1

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Lo strumento di benchmarking Lo strumento copre 8 Dimensioni a cui corrispondono ben 57 Indicatori 2 DimensioniIndicatori 1. Potenziamento delle infrastrutture6 2. Processi di sviluppo del capitale umano 8 3. Processi di sviluppo delleconomia8 4. Apprendimento interattivo e processi di sviluppo del capitale sociale 8 5. Processi di sviluppo della comunità8 6. Lo sviluppo culturale6 7. La promozione della sostenibilità7 8. La promozione dellimpegno allinterno delluniversità 6

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università La metodologia utilizzata Opzione I Opzione II Abbiamo scelto lOpzione II dando mandato al Gruppo di lavoro di valutare lapplicabilità dello strumento al nostro contesto reperire/individuare le informazioni/attività a supporto di ogni specifico indicatore formulare una prima autovalutazione (più in termini qualitativi che numerici) 3 Senato Accademico Dirigenti dei Dipartimenti amministrativi Direttori di Dipartimento Sintesi da parte di un gruppo di lavoro Gruppo di lavoro Direttori di Dipartimento Senato Accademico

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Il contesto dellUniversità Peculiarità del contesto interno dellUniversità. Lattività di benchmarking prevista dal modello PURE è in linea con alcune recenti iniziative 4 Piano triennale Agenzia per i Rapporti con il Territorio II Bilancio Sociale dellUniversità Progetto ILO Progetto PURE Benchmarking

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Esempio : Indicatore 1.4 – Coinvolgimento delluniversità in distretti di conoscenza con più partner Motivazione logica: Integrazione delle università nella economia della conoscenza locale. Impegno in nuovi campus o distretti di conoscenza all'interno dei quali si condividono spazi con una gamma di altre organizzazioni e utenti. Buone pratiche: Le università sono considerate alla base della costituzione di nuovi distretti della conoscenza. Questi interventi impongono di lavorare in stretto partenariato, con i governi regionali e locali e il settore privato, nello sviluppo del distretto e delle sue attività in corso richiedono, inoltre, solitamente significativi cambiamenti nella cultura dell'Università per rimuovere, in vista della collaborazione quotidiana, alcuni dei limiti istituzionali. 5

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Esempio : Indicatore Coinvolgimento delluniversità in distretti di conoscenza con più partner 6 Livello 1Livello 3 Livello 5 Nessun coinvolgimento. Campus universitario o edifici sono preclusi ad altri utenti Alcuni spazi condivisi, con edifici dedicati per le imprese o i partner nel campus universitario. Campus completamente integrato con edifici condivisi tra università, altri enti di ricerca e imprese. Elevati livelli di interazione tra università e altri inquilini del campus. Attualmente abbiamo spazi condivisi con CNR, INFN, INFM.. siamo sedi di consorzi, spin off. Degna di rilievo è lArea di Valenzano, nellambito della quale coesistono realtà scientifiche ed imprenditoriali. Abbiamo attivato laboratori pubblici-privati

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Esempio: Indicatore 7.1 – Università come leader nelle risposte alle sfide della sostenibilità Motivazione logica:Consapevolezza della necessità di misure più drastiche per contrastare i cambiamenti climatici. Ruolo delluniversità nel creare urgenza politica nello sviluppo sostenibile. Individuazione di soluzioni attuabili per una società sostenibile. Buone pratiche: L'Università ha, nellambito dei suoi più ampi contributi sociali, un chiaro ruolo istituzionale nello sviluppo sostenibile; utilizza le proprie leve istituzionali per provocare risposte politiche alla sfida urgente della sostenibilità, inquadrandole allinterno di un contesto scientifico di alta qualità; educa la futura generazione di leader con una comprensione dell'imperativo di una risposta sociale efficace ai problemi emergenti di sostenibilità; lavora con altri partner regionali richiedendo risposte alle sfide della SD e contribuendo a realizzare tali risposte nel loro contesto regionale. 7

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Esempio: Indicatore 7.1 – Università come leader nelle risposte alle sfide della sostenibilità Livello 1Livello 3Livello 5 I docenti universitari contribuiscono individualmente alla ricerca e dibattito pubblico su uno sviluppo sostenibile. I nuovi campus universitari sono costruiti secondo le nuove norme sullo sviluppo sostenibile. L'Università ha nel suo piano strategico un impegno astratto per lo sviluppo sostenibile. L'Università ha individuato e risposto alle opportunità istituzionali offerte dallo sviluppo sostenibile. L'Università ha una istituto di ricerca multidisciplinare attivo nel settore. L'Università partecipa attivamente ai forum regionali sullo sviluppo sostenibile. L'Università è istituzionalmente impegnata per lo sviluppo sostenibile come una componente fondamentale delle proprie responsabilità sociali. L'Università utilizza la sua partecipazione a reti più ampie per generare un senso più ampio della urgenza politica e anche per creare soluzioni efficaci e risposte nel contesto regionale. Attivazione Comitato per le politiche ambientali; proposta Polo scientifico tecnologico a Taranto; Istituzione Centro di esperienza ambientale; collaborazione con ARPA; 2 spin off in materia ambientale; progetto TALSEF; collaborazione con Università dellIdrogeno; partecipazione a due distretti produttivi su ambiente ed energie. 8

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Commenti sullo strumento: punti di forza Lo strumento: è utilissimo per affrontare in modo sistematico e sistemico il tema della Terza Missione Universitaria costituisce una base di dialogo e confronto fra le università e la Regione, fra le università al loro interno sia a livello locale che con riferimento ai contesti internazionali delle istituzioni aderenti al Progetto PURE favorisce una metariflesione delle università in merito al loro ruolo nella promozione e sviluppo del territorio può ampliare gli ambiti dintervento delle università arricchendoli di tematiche ed opportunità nuove 9

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Commenti sullo strumento: punti di debolezza Indicatore 2.2 – Capacità di trattenere i laureati nella regione: Lautovalutazione fa riferimento a medie nazionali che oltre ad essere, in alcuni casi difficilmente reperibili, possono risultare fuorvianti se non si tiene conto del contesto specifico in cui operano le università Indicatore 2.6 – Corsi attivati per occupati e datori di lavoro: Messa a disposizione di corsi per occupati. E oggettivamente difficile sostenere che le entrate relative a questa tipologia di sostegno allo sviluppo regionale non possa dipendere dal contesto socio-economico. Le soglie di finanziamento possibili per le buone pratiche probabilmente non possono essere, in alcuni contesti, quelle indicate dallo strumento Indicatore 2.8 – Programmi di formazione specifici per le organizzazioni di politica locale: In questo caso il ruolo dellUniversità è fortemente influenzato da quanto altri (regione in particolare) mettono in atto. Sembra opportuno che lindicatore permetta di distinguere solo le performance delluniversità o che in alternativa nello strumento di benchmarking della regione ci sia, attraverso un indicatore corrispondente, ci sia la possibilità di evidenziare quanto fatto dalla regione In generale, per gli indicatori di risultato, sarebbe, forse, più opportuno far riferimento alle variazioni percentuali in un periodo di riferimento pre-definito piuttosto che a valori assoluti. Risulterebbero meglio valorizzate tendenze/politiche di miglioramento Esistono in alcuni casi vincoli cogenti che impediscono una piena usabilità degli indicatori proposti (Indicatore 8.4 – Riconoscimento e valorizzazione dellimpegno) 10

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Commenti sullo strumento: opportunità A seguito delluso dello strumento, si presenta alle università lopportunità di unampia gamma di interessanti cambiamenti: nella missione/valori delluniversità; nelle politiche attuative di promozione/sostegno al territorio da parte delluniversità; nelle modalità di governance delluniversità; nei rapporti con la regione (da reattivi a pro-attivi); nellattivazione effettiva, a seguito del comune lavoro di benchmarking nellambito del Progetto PURE, di un sistema regionale universitario; relativamente a fatti specifici caratterizzanti lo strumento di benchmarking (per es. la Dimensione 8 – Processi di sviluppo economico, lIndicatore 1.6 – Messa a disposizione da parte dellUniversità di un insieme di pubblici servizi e l Indicatore 5. 1 – Contributo alla città sana e alla promozione della salute ). 11

Comunità che apprendono Nuovi rapporti tra Università ed Enti Locali, fondati sulla partecipazione Casamassima - 5 Maggio Complesso Monacelle Logo Università Commenti sullo strumento: pericoli Attenta contestualizzazione dei risultati relativi ad alcuni indicatori (per es. Indicatore 2.1 – Accesso per studenti provenienti da gruppi svantaggiati) Errato uso/interpretazione dello strumento (come occasione di marketing autoreferenziale piuttosto che autovalutazione critica in chiave Terza missione) Scarso coinvolgimento delluniversità in tutte le sue componenti: autovalutazione come esercizio di un Gruppo di lavoro ristretto con limitata diffusione/partecipazione di tutta la comunità universitaria Limitata attenzione, e quindi perdita di opportunità, alle attività/iniziative che possono essere promosse a seguito di valorizzazione di alcuni indicatori (per es. Indicatore 3.4 – Promozione dellimprenditorialità dei laureati, Indicatore 3.5 – Start- ups di laureati originati da programmi universitari, Indicatore 5. 1 – Contributo alla città sana e alla promozione della salute ) 12