Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo d'istruzione
Il quadro di sistema Per poter comprendere la complessità delle problematiche legate al nuovo quadro di sistema, è opportuno riferirsi al processo di innovazione che ha caratterizzato, negli ultimi anni, i sistemi scolastici europei. 2
le riforme economiche; Determinanti, in tale contesto, sono state le conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo di Lisbona 2000, riunitosi per concordare un nuovo obiettivo strategico per l’Unione al fine di sostenere: l’occupazione, le riforme economiche; la coesione sociale nel contesto di un’economia basata sulla conoscenza. Dal suddetto Consiglio è emerso che i sistemi europei d’istruzione e formazione devono essere adeguati a: esigenze della società dei saperi; necessità di migliorare il livello e la qualità dell’occupazione. 3
Obiettivi prioritari: aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi Quali gli obiettivi strategici per concretizzare le decisioni di Lisbona 2000? Obiettivi prioritari: aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi d’istruzione e formazione nell’Unione Europea facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e 4
Obiettivi principali della Strategia di Lisbona rendere l'Europa più capace di attrarre investimenti e lavoro porre la conoscenza e l'innovazione al servizio della crescita creare nuovi e migliori posti di lavori 5
PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Cosa sono Le nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione tracciano le linee e i criteri per il conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di apprendimento per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione delle precedenti Indicazioni proposte transitoriamente alle scuole negli anni scorsi. Quando partono Le scuole sono chiamate da quest’anno alla elaborazione dei curricoli di studio, tenendo conto delle nuove Indicazioni, secondo una metodologia operativa di studio e di approfondimento, accompagnata da flessibilità e gradualità di applicazione. 6
PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L’organizzazione Le Indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione oraria degli insegnanti. Tre grandi aree disciplinari Le singole discipline sono considerate nella loro specificità ma vengono proposte all’interno di tre grandi aree disciplinari: area linguistico-artistico-espressiva; area storico-geografica; area matematico-scientifico-tecnologica. Viene così sottolineata l’importanza di un insegnamento disciplinare non frammentato, ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. 7
PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Non “ricette” ma criteri di buona scuola La lista degli obiettivi è stata sfoltita e non scade nei dettagli. Tiene conto degli orientamenti europei, ma è anche attenta ai contenuti più significativi della nostra tradizione culturale. La didattica delle Indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento dell’alunno. Le nuove Indicazioni intendono essere rispettose dell’autonomia degli insegnanti: definiscono i criteri che una buona proposta didattica deve rispettare, ma non prescrivono in modo dettagliato e minuzioso come devono lavorare gli insegnanti. 8
Riferimenti al concetto di cittadinanza ANALOGIE finalità del sistema scuola e finalità da conseguire al termine dei vari segmenti del primo ciclo di istruzione Competenze attese al termine dei vari segmenti scolastici e del primo ciclo Obiettivi intermedi con riferimento alle discipline (anche se prima chiamati OSA adesso OA) Riferimenti al concetto di cittadinanza 9
DIFFERENZE adesso il testo è più agile sia nella forma che nei contenuti in quanto il numero degli obiettivi e dei traguardi indicati è ridotto (anche se spesso si è voluto forzatamente cambiare terminologia per indicare concetti uguali) Gli esiti della formazione previsti alla fine del primo ciclo erano più chiari e precisi prima I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono ora meglio verificabili 10
Unità di apprendimento Piani di studio personalizzati Tutor COSA MANCA PECUP Obiettivi formativi Unità di apprendimento Piani di studio personalizzati Tutor Attività facoltative opzionali Monte ore su base annuale Obiettivi specifici di apprendimento 11
Principio dell’ologramma (ora unitarietà del sapere) COSA MANCA Principio dell’ologramma (ora unitarietà del sapere) sussidiarietà (ora collaborazione) Capacità, conoscenze, abilità e competenze 12
Il documento diffuso dal Ministero è composto da: Presentazione Cultura scuola persona Organizzazione del curricolo Indicazioni per la scuola dell’infanzia Indicazioni per la scuola del primo ciclo 13
PRESENTAZIONE (CONTENUTI) Dare senso alla frammentazione del sapere Il soggetto da educare è “la persona” La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone Educare istruendo significa: Consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa essere messo a frutto Preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto economico e sociale in cui vivono Accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di costituzione della propria personalità 14
PRESENTAZIONE (CONTENUTI) Obiettivo della scuola è far nascere il “tarlo” della curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralità delle applicazioni delle proprie capacità, abilità, competenze La scuola luogo in cui nelle diversità e nelle differenze si condivide l’unico obiettivo che è la crescita della persona Il patto scuola-famiglia deve essere l’elemento portante della cornice culturale La scuola siamo noi, nelle buone pratiche, nel lavoro quotidiano 15
CULTURA, SCUOLA, PERSONA LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO Il rapido passaggio da una società stabile ad una caratterizzata da discontinuità e cambiamenti ha immerso la scuola in un ambiente ricco di stimoli culturali Lo studente deve oggi interagire con culture diverse La scuola deve fornire strumenti adeguati per lo sviluppo di un’identità consapevole ed aperta 16
CULTURA, SCUOLA, PERSONA LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO L’impegno dei docenti deve essere indirizzato, nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, alla piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza (artt. 2 e 3 Costituzione) per far sì che ognuno possa “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società” (art. 4 Cost.) garantendo la promozione della dignità e dell’uguaglianza di ogni studente senza distinzioni di sesso, razza, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali ma impegnandosi a rimuovere gli ostacoli al “pieno sviluppo della persona umana” 17
CULTURA, SCUOLA, PERSONA LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO Finalità specifiche: Offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base Far sì che gli studenti abbiano gli strumenti di pensiero necessari per acquisire e selezionare le informazioni Promuovere la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali Favorire l’autonomia di pensiero orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi 18
CULTURA, SCUOLA , PERSONA CENTRALITA’ DELLA PERSONA Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende Lo studente è al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della vita 19
CULTURA, SCUOLA , PERSONA PER UNA NUOVA CITTADINANZA Nell’ambito di una doppia linea formativa: Verticale - (per l’intero arco della vita) Orizzontale - (collaborazione con attori extrascolastici) la famiglia in primo luogo perché essa è oggi in difficoltà nello svolgere il ruolo educativo nell’insegnamento delle regole della convivenza civile 20
CULTURA, SCUOLA , PERSONA L’obiettivo è valorizzare l’unicità e l’identità culturale di ogni persona Trasformando la presenza di bambini con radici culturali diverse in opportunità per tutti Per formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione della collettività (nazionale, europea, mondiale) 21
CULTURA, SCUOLA , PERSONA Obiettivi prioritari: Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza: universo, pianeta, natura, vita, umanità, società, corpo, mente, storia promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, comprendere la condizione umana, gli sviluppi delle scienze e delle tecnologie, valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze, vivere in un mondo in cambiamento Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione fra nazioni, fra discipline, fra culture 22
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Il curricolo va costruito nella scuola, non viene emanato dal centro per essere applicato Esso organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie 23
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Le indicazioni sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione Il curricolo si articola attraverso campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso discipline nella scuola del primo ciclo 24
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO CAMPI DI ESPERIENZA Sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione consapevole degli insegnati e introducono ai sistemi simbolico-culturali Aiutano ogni bambino a orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività 25
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DISCIPLINE E AREE DISCIPLINARI La progettazione, orientata ai saperi disciplinari, promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressiva, la ricerca delle connessioni fra saperi e la collaborazione fra i docenti 26
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DISCIPLINE E AREE DISCIPLINARI L’autonoma progettualità delle scuole ne organizza l’affidamento ai docenti: Nella scuola primaria con riferimento alla professionalità e alle inclinazioni Nella scuola secondaria di primo grado tenendo conto delle classi di concorso La Religione Cattolica è disciplinata dagli accordi concordatari in vigore 27
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Le Indicazioni, improntate a un respiro europeo, dal punto di vista didattico hanno sfoltito gli obiettivi formativi ed hanno lasciato maggiore autonomia ai docenti Le diverse discipline dovranno essere legate fra loro, in una cornice interdisciplinare, “dall’educazione” La scelta metodologica indicata è quella di affiancare al sapere, il fare 28
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Le Indicazioni rappresentano delle proposte culturali articolate in tre grandi macroaree: Area linguistico-artistico espressiva Area storico-geografica Area matematico-scientifico-tecnologica 29
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Il curricolo di ogni scuola viene espresso nel Piano dell’Offerta Formativa e deve garantire il raggiungimento di: FINALITA’ TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 30
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO FINALITA’ Sono espresse per ogni ordine di scuola TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Al termine dalla scuola dell’infanzia e della scuola di primo grado vengono individuati, al fine di indirizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sono definiti in relazione al termine del terzo e del quinto anno della scuola primaria ed al termine del terzo anno della scuola secondaria di primo grado 31
Finalita’ Scuola dell’Infanzia Consolidamento dell’identità: imparare a conoscere ed a sentirsi riconosciuti Conquista dell’autonomia: governarsi, partecipare, godere nel fare da sé e saper chiedere aiuto. Esprimere, esplorare, comprendere le regole, negoziare Sviluppo della competenza: crescente padronanza di trasferire le esperienze e i saperi in campi diversi da quelli appresi, riflettere sull’esperienza Educazione alla cittadinanza: scoprire gli altri. Gestire il contrasto con il dialogo, attenzione al punto di vista dell’altro, primo riconoscimento di diritti e doveri: porre le fondamenta di un abito democratico 32
Finalita’ Primo Ciclo di Istruzione Promozione del pieno sviluppo della persona, concorrendo con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza, facilitando l’accesso alle persone con disabilità e combattendo evasione e dispersione Elaborazione da parte degli alunni del senso della propria esperienza Promozione della pratica consapevole della cittadinanza attiva Acquisizione degli alfabeti di base della cultura 33
TRAGUARDI Sono indicati per ogni disciplina con riferimento all’ordine di scuola che l’alunno ha appena terminato (quinta scuola primaria e terza scuola secondaria di primo grado) 34
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare) che tutte le scuole, nei diversi periodi didattici della scuola primaria, devono organizzare in attività educative e didattiche per l’acquisizione delle competenze (art. 8 del DPR n. 275/99) Sono indicati per ogni disciplina con riferimento alle classi che l’alunno ha appena terminato (terza e quinta scuola primaria e terza scuola secondaria di primo grado) 35
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO VALUTAZIONE Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la scelta dei relativi strumenti La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari con una funzione preminentemente formativa e di stimolo al miglioramento continuo La responsabilità dell’autovalutazione spetta alle singole scuole L’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI) ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico nazionale 36
INDICAZIONI METODOLOGICHE Nelle precedenti Indicazioni tra gli Osa e l’attività didattica vera e propria vi era la mediazione degli obiettivi formativi oggi tra i riferimenti prescrittivi e l’attività didattica il collegamento è immediato Lo spazio di autonomia del docente si esprime nello specificare gli obiettivi da raggiungere tenendo conto delle specifiche esigenze della classe 37
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Il Dirigente Scolastico Dott. Cosimo Rollo 38