L’AUTISMO CHE INSEGNA Strumenti, proposte, esperienze per orientarsi nel panorama metodologico ed educativo che sostiene i progetti di integrazione degli.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE GENERALE POLO QUALITÀ DI NAPOLI a.s. 2007/2008 Istituto 1° CIRCOLO.
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
Quaderno 1 La formazione in età adulta: la normativa nazionale e regionale nel contesto della strategia europea Strumenti per il potenziamento e lo sviluppo.
IISS Einaudi – Casaregis – Galilei
ITAS “EINAUDI” BADIA POLESINE
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Dai BISOGNI FORMATIVI richiesti dalla Società all OFFERTA FORMATIVA proposta dalla Scuola allAUTONOMIA MENTALE di un soggetto-persona in grado di operare.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
La continuità tra i diversi ordini e gradi scolastici Presentazione di una proposta elaborata dal CTI di Asolo e Castelfranco 15 dicembre 2004.
LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA Comunicazione, Formazione e Ricerca nel sistema formativo dellEmilia Romagna 5 novembre 2009 Claudia Vescini.
Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione
Istituto Comprensivo Statale di Bedizzole (BS) Via Mons. A
Formazione da insegnante ad insegnante
Perché????. Ospedaletto Summonte Mercogliano primaria Secondaria 1° grado infanzia Secondaria 1° grado infanzia primaria Secondaria 1° grado.
PROTOCOLLO DI RETE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.
ESPERIENZA DIDATTICA Progetto
Integrazione inclusione Il Bisogno Educativo Speciale BES
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Piano dell'Offerta Formativa CIRCOLO DIDATTICO “G.B.PERASSO”
LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Riconosce e definisce la dislessia, la.
“IL PROGETTO DI VITA INDIVIDUALIZZATO”
Università degli Studi C. Bo – Urbino Scienze della Formazione Primaria.
PROGETTO GENERALE.
PROGETTO DI RICERCA/AZIONE E DI FORMAZIONE/INTERVENTO PER LA PREVENZIONE ED IL RECUPERO DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Verifica Giugno 2008 O.Dulcini,N.
Obiettivi per gli insegnanti:
“L’altra faccia della luna”
Educare e insegnare nellintegrazione: quali opportunità ci offrono le flessibilità di sistema in una scuola ormai intesa come comunità di sostegno Rita.
DESCRIZIONE ESSENZIALE dei percorsi progressi educativi seguiti raggiunti.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA
Stato dell'Arte, criticità e proposte future del Gruppo di Lavoro "Psicologia delle Disabilità" dell'Ordine degli Psicologi della Toscana a cura della.
Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico"; recepimento dell'accordo Stato/Regioni del 25 luglio.
“Organizzazione territoriale dei Centri Territoriali di Supporto”
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
FORMAZIONE/SPERIMENTAZIONE NELLA PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA A.S Progetto Regionale per i Disturbi dello Spettro Autistico 0/6 anni Rita Silimbani.
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012)
Dalla diagnosi al PEI Dott.ssa Sasanelli.
Progetto di incontro con le famiglie attraverso la Philosophy for Community Scuola dell'Infanzia statale S. Eusebio 3° Circolo didattico – Bassano d.G.
L’AUTISMO CHE INSEGNA Strumenti, proposte, esperienze per orientarsi nel panorama metodologico ed educativo che sostiene i progetti di integrazione degli.
ALUNNI BES PROTOCOLLO SEGNALAZIONE
IL SERVIZIO SOCIALE SI PRESENTA
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
P IANO A NNUALE D’ I NCLUSIVITÀ ALUNNI Carloforte 09 maggio 2015.
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO “ALDO MORO” VIA MARTIRI DI VIA FANI, 18 – SUTRI.
Integrazione sulla parte dedicata ai DSA Strumenti compensativi: sintesi vocale, registratore, programmi di video scrittura, calcolatrice, tabelle, formulari,
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE A.A. 2010/11 II Semestre.
Istituto Comprensivo “Isabella Morra” Valsinni Anno scolastico 2013/2014 Funzione Strumentale P.O.F. prof.ssa Filomena OLIVIERI Dirigente Scolastico prof.ssa.
CENTRO SERVIZI AUTISMO
CTRH di CHIARI. RILEVAZIONE BISOGNI FORMATIVI DELLE SCUOLE DEL TERRITORIO.
Scuola che: Educa la persona integralmente Accompagna il preadolescente fino alla soglia dell’adolescenza Previene i disagi e recupera gli svantaggi Apre.
PROTOCOLLO DI INTESA 10 FEBBRAIO 2014 PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA DI CUI ALL’ART. 7 COMMA 1 C.1 DELLA LEGGE 8.
Decreto attuativo 5669 del 12 luglio 2011 Linee guida
PAI Piano Annule di Inclusione
AUTISMO: STRATEGIE - RISORSE E “ATTEGIAMENTO CULTURALE” Ass. “Oltre l’Autismo” e Centro Servizi Autismo C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità.
Bisogni educativi speciale e disabilità
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013.
Piano Provinciale di Formazione rivolta ai docenti neoassunti A.S. 2015/16 attività laboratoriale a cura di Davide Ceccaroni – I.P.S. Versari/Macrelli.
Istituto Comprensivo Fibonacci Le scuole che lo compongono: - due plessi di scuola dell’infanzia (M. Betti e G. Rodari) - due plessi di scuola primaria.
Progetto Regionale per l’Educazione Fisica nella Scuola Primaria Dalle INDICAZIONI del M.I.U.R. alle RACCOMANDAZIONI di SECLI’ ALLA PROGETTAZIONE CURRICULARE.
Home Autismo Sabato 26 Maggio 2007 Clusone, ore
“La rete dell’inclusione inizia a scuola: Il Centro Servizi Autismo come risorsa per la sensibilizzazione e la documentazione” 1.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
1 CENTRO SERVIZI AUTISMO C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità U.S.T. XIV Emilia Romagna c/o V Circolo – PIACENZA
Piano Lauree Scientifiche I laboratori di autovalutazione per gli studenti per le aree di Chimica, Fisica e Matematica Stefania De Stefano Dipartimento.
Legge 104/92 ART. 3 comma 1: … E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva,
Transcript della presentazione:

L’AUTISMO CHE INSEGNA Strumenti, proposte, esperienze per orientarsi nel panorama metodologico ed educativo che sostiene i progetti di integrazione degli alunni con Sindrome Autistica nella Scuola di II grado PESCIA 27-28 febbraio 2014 parte 1 Finalità e Metodologia CENTRO SERVIZI AUTISMO c/o V Circolo - Piacenza C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità - U.S.T. XIV Emilia Romagna www.quintocircolopc.it – Via Manfredi 40 29122 Piacenza Tel 0523/458285 – 0523/462913 -7 Fax 0523/716068 –E-mail pcee005008@istruzione.it I.S.I.S.SISMONDI - PACINOTTI I.S.I.S. Sismondi-Pacinotti Via Aldo Moro 11 51017 PESCIA (PT) ITALIA Tel. 0572444015 - Fax 0572444117 - E-mail: sismondi@tin.it, ptis00200a@istruzione.it, PTIS00200A@PEC.ISTRUZIONE.IT

Come cominciare?

La Sindrome Autistica richiede la raccolta e la gestione di Tante Informazioni…

…problematiche molto complesse come per esempio: Le alterazioni senso percettive clicca qui: Video molto significativo

…Poco tempo per stare con i ragazzi e approfondire gli argomenti: insegnante

“Granello dopo granello”… con METODO!” Per chi se ne occupa e per chi è affetto da Sindrome Autistica è importante affrontare : Un problema per volta…. “Granello dopo granello”… con METODO!”

Avere “Metodo”, significa ESSERE COSAPEVOLE Metodologia Avere “Metodo”, significa ESSERE COSAPEVOLE Del Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora. Delle Abilità – Difficoltà – Potenzialità del soggetto che beneficia del Nostro Intervento. Delle Opportunità Metodologiche disponibili che sviluppino e sostengano: INTEGRAZIONE – COMUNICAZIONE – APPRENDIMENTO

Conoscere per COMINCIARE Un quadro di insieme: clicca qui Gli Autism… I Conoscere per COMINCIARE Un quadro di insieme: clicca qui

Clicca sui tre titoli Le info sono elaborate dal Centro Servizi Autismo V Circolo Piacenza per conto e in collaborazione con l’associazione Oltre l’Autismo-Onlus Autismo cos’ è come si manifesta? Autismo e… quotidianeità! (pag 4 e 5) Autismo ad “Alto Funzionamento” (cerca fra i contenuti della pagina quello che più interessa da www.archivioautismopc.altervista.org)

Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Condividiamo in tanti questa sensazione: “NON sapere da che parte cominciare per affrontare i bambini/adolescenti/ragazzi con autismo”

Criticità nell’ ambito della Scuola Superiore Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Criticità nell’ ambito della Scuola Superiore Difficoltà a garantire ai docenti curricolari e di sostegno la necessaria continuità Materie di insegnamento complesse Strumentazione delicata Spazi e Risorse per attività individualizzate difficilmente reperibili Frammentazione oraria Coetanei disinibiti e autocentrici …..….

Criticità in ambito Socio-Sanitario Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Criticità in ambito Socio-Sanitario La Sindrome Autistica è, inizialmente, stata trattata come una patologia Neuro Psichiatrica e Non come una patologia Neuro Biologica Questo ha creato equivoci e gravi inadempienze nel trattamento e risoluzione dei problemi Clicca qui Per approfondire

Criticità in ambito Socio-Sanitario Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Criticità in ambito Socio-Sanitario Complessità e Specificità di metodi spesso non tatari sulle esigenze di integrazione scolastica Link originario: CLICCA QUI Elenco disposto in ordine alfabetico Animal Assisted Therapy Comunicazione Facilitata Floortime di Greenspan Il Programma T.E.A.C.C.H. Intervento comportamentale precoce di Lovaas La psicoanalisi e la terapia delle psicosi infantili La terapia familiare sistemica La terapia logopedica La terapia psicomotoria La Therapie d'Echange et Developpement Le terapie farmacologiche Metodo Delacato Metodo Etodinamico, A.E.R.C. Musicoterapia Natural Aided Language di Cafiero Training uditivo Autismo: metodi di trattamento Dal sito della Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile ASL 16 Mondovi'-Ceva A cura Dott. G.M. Arduino, Dott.ssa E. Gonella

Criticità in ambito Socio-Sanitario Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Criticità in ambito Socio-Sanitario “Giungla” dei Servizi e del Sitema Curante Con i quali siamo tenuti a Confrontarci

Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora E’ in atto. infatti, l’evolversi, a livello Nazionale, Regionale, Provinciale di Normative - Linee Guida - Riorganizzazione di Servizi Specifiche per la Sindrome Autistica Alcune info tra le più importanti (clicca nei riquadri): Linee guida 21 – validità 2011/2015 ottobre 2011 Autismo: dalla ricerca al governo clinico ottobre-dicembre 2011 Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento delle qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore dei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico“ Novembre 2012 LEGGE 18 agosto 2015, n. 134 Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. (15G00139) (GU n.199 del 28-8-2015 )

In un contesto economicamente e socialmente critico, quale percezione abbiamo di questi impegni e indicazioni ?

Bisogna rimanere IN OGNI CASO PROFESSIONALI Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora Bisogna rimanere IN OGNI CASO PROFESSIONALI

…e Ottimisti SISTEMA CURANTE RETE DEI SERVIZI Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora …e Ottimisti SISTEMA CURANTE RETE DEI SERVIZI

Le istituzioni socio - sanitarie Le istituzioni socio - educative Rete dei Servizi Chi fa…. che cosa!!! Le istituzioni socio - sanitarie Ai PEDIATRI è rimandato il compito di far emergere difficoltà nello sviluppo comunicativo e sociale nell’ambito delle periodiche valutazioni sull’evolversi della crescita nel bambino soprattutto nei primi tre anni di vita Al NEUROPSICHIATRA al DSM E DP e al TEAM SPOKE territoriale di riferimento lo screening e valutazione dei sintomi con modelli di osservazione e registrazione dei dati maggiormente accreditati e l’indicazione di metodologie che restano in un’ottica di confronto e presa in carico multidisciplinare Le istituzioni socio - educative Alla FAMIGLIA la sensibilità e la serenità di richiedere e approfondire informazioni su quest’argomento molto complesso ma, attualmente più ricco di opportunità, di recupero ed integrazione. Al GRUPPO SOCIALE DI APPARTENENZA (Istituzioni scolastiche, Quartiere, Comunità Parrocchiale, Comune, Privato Sociale, associazioni di Volontariato e Genitori ...) il compito di garantire la promozione e l’attivazione dei servizi e delle risorse, vigilare e valorizzare le iniziative

Centri regionali di riferimento Dal sito dell’ ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ Dedicato alla Sindrome Autistica Cerca i Servizi Regione per Regione: Centri regionali di riferimento

Diario di Bordo Il contributo professionale della Scuola Nel Contesto Scolastico dal Nido alla Scuola Superiore CIASCUN SINGOLO TEAM che accoglie questi ragazzi …

Custodisce e COSTRUISCE un Diario di Bordo Speciale troppo spesso INCOMPRESO iI P.E.I.

No “Resoconto Burocratico” Raccolta di “Obiettivi” PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Art. 12 104/92 e successive modificazioni Osservazione - Organizzazione - Condivisione degli Interventi Educativi Clicca qui No “Resoconto Burocratico” Raccolta di “Obiettivi”

Metodologia per scegliere Metodologie! PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO = Metodologia per scegliere Metodologie!

ANALISI DEL CONTESTO INIZIALE

MANCA….. ABBIAMO ACCENNATO A: Contesto Socio/Educativo/Culturale che accoglie i soggetti con autismo Risorse Economiche, Umane e Professionali coinvolte “Orientamenti” metodologici MANCA…..

Il sapiente coordinamento con i familiari e gli operatori a vario titolo coinvolti COLLABORAZIONE CON GLI OPERATORI ANAMNESI FAMILIARE (alcuni contenuti vanno modulati alla età) Da www.archivioautismopc.altervista.org CLICCARE QUI per visualizzare modelli di Schede Operative: Versione word CLICCA QUI

Contesto Professionale e Sociale in cui si lavora La condivisione e collaborazione con la FAMIGLIA deve nascere prima di tutto da un attegiamento di STIMA e non STIGMA

FAMIGLIA Per approfondire Clicca qui

Nella scuola di Nido – Infanzia – Primaria la famiglia va sostenuta per avviare e gestire i progetti Abilitativi ed Educativi più idonei

Nella Scuola Media Inferiore e Superiore la famiglia va sostenuta nei progetti di: Consolidamento delle capacità acquisite Gestione delle difficoltà o meglio dei VISSUTI puperali e adolescenziali Avviamento di….

…”Laboratorio di Vita Socio-Sostenibile” che Preveda (FINALITA’) : Occasioni Educative Permanenti Sbocchi professionali compatibili Tempo Libero Motivante Tutoraggio progressivamente sganciato da quello che è il nucleo della Famiglia Naturale

Occasioni Educative Permanenti (FINALITA’) Metodologicamente parlando significa che quello che si propone (Abilità, Comportamento, Stile di comunicazione) non va fatto vivere come “Frenetico” susseguirsi di Step di Apprendimento Sindrome CANEVARIANA!!! Fatto Fatto Fatto Fatto Fatto Fatto

Occasioni Educative Permanenti (FINALITA’) Anche se… “Autistici” debbono Apprendere – Comportarsi - Comunicare PER CRESCERE non solo per… “FARE”

Occasioni Educative Permanenti (FINALITA’) Crescere … Riflessioni significative: Da: Che cosa ci chiederebbe un Autistico [Angel Rivière] In particolare i capoversi: 12 - 13 - 15 - 17 – 18 – 19 e riflessione finale

Occasioni Educative Permanenti (FINALITA’) Crescere… per far fronte alla vita con REALISMO! PROGETTO DEI 300 GIORNI Dall’adolescenza all’età adulta: Il ruolo della scuola superiore

Sbocchi professionali compatibili (FINALITA’) BASSO FUNZIONAMENTO Metodologicamente parlando significa che gli apprendimenti che si insegnano (“materie”) debbono essere calibrate, semplificate e perseguite in un ottica di continuità progettuale con le prospettive future La scelta dell’Istituto Superiore, dovrebbe già aver tenuto conto delle difficoltà di Autonomia e “Rendimento”. Senza negare A-priori qualsiasi opportunità, le Persone con Autismo hanno bisogno di NON DISPERDERE LE ENERGIE

Sbocchi professionali compatibili (FINALITA’) ALTO FUNZIONAMENTO Certi livelli di abilità non debbono essere totalmente sacrificati nell’ottica della Pseudo “Normalizzazione” (E’ assolutamente importante perseguire miglioramenti, ma paure – autonomia insufficiente – schemi rigidi di comportamento e interessi limitati avrebbero dovuto essere affrontati meglio… PRIMA) Dove manifestano competenze matematiche, tecnologiche, musicali, manuali…. di ECCELLENZA: SOSTENIAMOLE! La Vostra fascia di età… PUO’ E DEVE CONSENTIRLO!

Alcuni Articoli e Info per approfondire clicca nei riquadri Scuola SecondariaSuperiore e Ragazi con Disabilità: Scuola e disabilità …A proposito di autismo nella Scuola Superiore Alunni con disabilità Indicazioni generali per l’integrazione scolastica (MIUR) Da www.archivioautismopc.altervista.org Materiali web Adolescenti-Adulti Con item di osservazione e valutazione utili alla progettazione in ambito scolastico

Tempo Libero Motivante (FINALITA’) Scuola è solo studio o socialità in evoluzione? La disabilità è il miglior strumento per insegnare a passare dalla Competitività alla COOPERAZIONE

Qualche esempio dal mondo dello sport: clicca nei riquadri Bici e Autismo Progetto Filippide Corsa ad ostacoli e Autismo Cavalcando l’Autismo 2014 In Arrampicata col C.A.I Basket e Autismo Terapia mulisistemica in acqua Rugby

Tutoraggio (FINALITA’) “Tutoring e il Ruolo dei compagni” Slide molto significative tratte da www.autismovicenza.it

Alcuni articoli che possono essere utili: In particolare Materiali dei relatori al Convegno “Autismo in adolescenza” Bologna 4 maggio 2013 Pianificazione della transizione alla vita adulta autonoma degli alunni con disabilità. Dispense a.s. 2012-2013 15 aprile 2013 L’allievo autistico nella scuola secondaria 2010

Finalità Generali... ALT!

FINALITA’ INDIVIDUALIZZATE METODOLOGIA è l’arte di personalizzare una Finalità Generale nel TEMPO! FINALITA’ INDIVIDUALIZZATE

Il P.E.I. ci aiuta davvero?

Progettazione analitica Dalla Home Page Di www.archivioautismopc.altervista.org Consulta il: Modello di P.E.I. tarato sull’autismo 0-10 anni, utile, potenzialmente, per alunni a Basso Funzionamento Indice Generale

Schema di osservazione e progettazione sintetica Clicca qui da “Allegati” P.E.I.

Finalità Individualizzate 5 Parole “Magiche” a breve / medio / lungo termine: Potenziamento di quanto già raggiunto o acquisito dal bambino/RAGAZZO Superamento delle difficoltà rilevate Stabilizzazione degli apprendimenti in atto Sviluppo di quanto ancora (capacità) non risulta sufficientemente adeguato all’ età cronologica Avvio di quanto ancora non manifestato

Analisi del contesto o delle abilità (Osservazioni) ESCLUSA la stabilizzazione degli apprendimenti in atto alias :“ROUTINE” TUTTE le Finalità Individualizzate, debbono prevedere: Analisi del contesto o delle abilità (Osservazioni) Scelta accurata dei Rinforzi - Strumenti – Materiali – Programmi APP… Aiuti ( PROMPT tonico – visivo – gestuale – verbale) non Casuali / Codificati / Condivisi … Verifiche periodiche (R – E – NR) frequenti

TUTTE debbono essere vissute con una elevata … CONSAPEVOLEZZA DEI PROCEDIMENTI Un principio cardine dell’abilitazione, educazione e progettazione per questi ragazzi è NON SBAGLIARE!!! Qualsiasi step, sessione, occasione deve essere organizzata per limitare al massimo insuccessi e/o “sovraccarico” I comportamenti problema sono prevalentemente frutto di questa dinamica

Le Metodologie

Suggerimenti utili dal mondo dei trattamenti “cognitivo comportamentali” Da “www.iocresco.it” Cinque errori diffusi tra gli insegnanti di sostegno Clicca qui Cinque raccomandazioni importanti agli insegnanti Che cosa offre l’Analisi Comportamentale Applicata ai bambini più grandi?

ABA L’Analisi Applicata del Comportamento e l’Autismo la ricerca e l’intervento Francesca degli Espinosa, Analista Comportamentale ABA - Analisi applicata del comportamento Sintesi a cura del Gruppo di redazione: “Speciale Autismo” DR Morena Mari

Presidente AUTISMO ITALIA & AUTISM EUROPE TEACCH… IL PROGRAMMA TEACCH di Donata Vivanti Presidente AUTISMO ITALIA & AUTISM EUROPE

“A.C.P” ARTE DI COSTRUIRE PONTI… …tra chi, “bagnato dallo stesso fiume”, vive l’Autismo da prospettive DIVERSE (Genitore, Operatore, Compagno di scuola e rispettivi familiari, Ins di Sostegno, Ins. Curricolare, Assistente, Personale ATA, Collaboratori occasionali, cittadinanza…)

Nella Scuola infatti… ( “ACP” dal Nido alle Superiori) Si osserva Si raccolgono le informazioni Si selezionano gli obiettivi Si personalizzano i contenuti con quelli curriculari Ci si aggiorna periodicamente sulle strategie che perseguono i medesimi obiettivi Si coniuga il tutto con le indicazioni dei professionisti, le esigenze della famiglia, gli orari, il personale, gli spazi e il materiale disponibile SENZA MAI DIMENTICARE…

…l’ingrediente più INDISPENSABILE del Contesto Scolastico che VALE PER TUTTI… anche per i bambini/ragazzi con autismo

SPAZI - strumenti - materiali   A scuola (come a casa e terapia) i materiali didattici e i giochi non differiscono nella sostanza da quelli comuni utilizzati per i coetanei. Molta importanza è data, però, alla: Suddivisione degli spazi, Alla disposizione del materiale nell’ambiente, Al controllo e alla parsimoniosità degli stimoli sensopercettivi All’utilizzo di agende e calendari visivi (foto – simboli parole - scritte) che aiutano a comprendere gli eventi,eseguire le richieste, a rispettare le regole, a indicare un bisogno, a contenere i disturbi sensoriali. SCHEMA TRATTO DAL PEI PERCEZIONE SENSORIALE INTELLIGENZA TRATTA DA COTTINI FACILITAZIONE-PROMPT

SUSSIDI TECNOLOGICI Molto successo sta ottenendo l’uso di Hardwear - Softwear – Giochi – Applicazioni - Video Modeling… APPROFONDIMENTI e INFO: Ricerca Sussidi Tecnologici - Autismo Possono supportare le difficoltà di: comunicazione – comprensione - attenzione e consentono / favoriscono una relazione con gli altri più autonoma e costruttiva. La facilità di trasporto, gli stimoli visivi ed uditivi gratificanti, la possibilità di personalizzare i Programmi e accedere velocemente a “cartelle di comunicazione” sono una grandissima risorsa.

SPAZI - strumenti – materiali - SUSSIDI TECNOLOGICI Saranno progressivamente esplicitati nella seconda parte di questo percorso Le Aree di apprendimento

Ricerca Bibliografica - Autismo Centro Servizi Autismo V Circolo PC Bibliografia Ricerca Bibliografica - Autismo Centro Servizi Autismo V Circolo PC

CENTRO SERVIZI AUTISMO C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità U.S.T. XIV Emilia Romagna Clicca qui per Conoscere il Servizio e le Risorse di cui è possibile beneficiare

Grazie Scuotto Elisabetta Tagliaferri Gilberto Relatrice: Coordinatrice Responsabile Sportello Informativo e Biblioteca Specializzata: CENTRO SERVIZI AUTISMO C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità U.S.T. XIV Emilia Romagna Il promotore del corso: Tagliaferri Gilberto Insegnante di Sostegno c/o I.S.I.S SISMONDI - PACINOTTI I.S.I.S. SISMONDI – PACINOTTI Pescia (PT) Grazie