L’impiego dei Reparti Mobili DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO Roma, 19, 20 e 23 aprile 2007 Scuola Superiore di Polizia L’impiego dei Reparti Mobili Intervento del Dirigente Superiore della Polizia di Stato Luigi Mauriello Direttore del Servizio Reparti Speciali
I NUCLEI MOBILI Utilizzare il personale di OP prevalentemente all’esterno degli stadi suggerisce una pianificazione che si articoli attraverso la costituzione di nuclei mobili da attestare in punti sensibili dello scacchiere operativo, i quali variano a seconda delle informazioni acquisite, soprattutto riferite alle criticità che l’evento presenta. La costituzione dei nuclei mobili risponde poi anche all’esigenza di avere a disposizione un modulo flessibile, facilmente adattabile e modellabile al divenire dell’evento, che, per le sue intrinseche connotazioni è suscettibile di subire repentini condizionamenti
La Squadra del Reparto Mobile Artt. 8 e 13 D.M. 11 febbraio 1986 L’unita’ organica minima del Reparto è la Squadra composta da 10 elementi ognuno dei quali è titolare di compiti specifici Capo Squadra Autista 3 operatori con scudi rettangolari per la tutela dell’intera Squadra 2 operatori con scudi tondi 2 operatori generici 1 operatore dotato di GL40/90 E’ inopportuno pertanto disarticolare l’unità organica tramite frazionamento poiché gli operatori per le loro specifiche funzioni non sono fungibili
L’attività della Squadra – Equipaggiamento e dotazioni Art. 4 D. M L’attività della Squadra – Equipaggiamento e dotazioni Art. 4 D.M. 11 febbraio 1986 L’attività addestrativa del Reparto viene svolta tenendo conto di questi criteri e con l’utilizzo dei materiali e degli automezzi in dotazione. La Squadra, salvi casi eccezionali, deve operare nelle vicinanze e con il supporto dell’automezzo che essendo uno strumento tecnico operativo non può essere impiegato con modalità difformi da quelle per cui è concepito ed impiegato dal Reparto.
Compiti ordinari nei servizi di O.P. allo stadio Non è opportuno l’impiego del Reparto per compiti ordinari propri delle Forze territoriali (es.filtraggi, perquisizioni…) in quanto tali attività mal si conciliano con le caratteristiche di intervento tecnico-operativo di unità antisommossa addestrate ed equipaggiate come forza d’impatto piuttosto che di contenimento
Aree di intervento La specificità d’impiego non consiglia la dislocazione dei Reparti in aree a contatto ravvicinato con il pubblico. Tale compito dovrà essere svolto da steward all’interno dello stadio e da aliquote delle Forze territoriali all’esterno
Peculiarità operative Art. 4 D.M. 11 febbraio 1986 L’impiego ottimale del Reparto è costituito dalla dislocazione in apposite aree defilate che senza escludere la forza dissuasiva della presenza del Reparto inquadrato consentano tramite percorsi preventivamente definiti di raggiungere in brevissimo tempo, anche con l’ausilio degli automezzi, tutte le zone di potenziale intervento
Riunioni Art. 13 u.c. D.M. 11 febbraio 1986 Indispensabile la partecipazione dei Comandanti - o dei Funzionari da essi designati - dei Reparti assegnati di rinforzo al tavolo tecnico ed alla riunione operativa nella quale gli aspetti precedentemente considerati verranno pianificati.
Addestramento Essenziale è l’incremento dell’attività addestrativa già in atto presso i Reparti, a beneficio degli istruttori di tecniche operative delle Questure al fine di specializzare dei “formatori” e così garantire unità di metodologie d’intervento. Analogamente occorrerà prevedere momenti di aggiornamento per i Funzionari delle Questure presso i Reparti al fine di renderli edotti delle loro potenzialità operative e delle tecniche seguite
contenimento di folle; dispersione di facinorosi; SERVIZI DELLE UNITA’ CINOFILE A SUPPORTO DELL'ATTIVITA" DI ORDINE PUBBLICO L'impiego delle unità cinofile di P.G.O.P. costituisce una notevole risorsa a vantaggio dell’azione di Polizia a tutela dell’Ordine Pubblico. Ove opportunamente integrate nell’ambito di una o più squadre esse possono incrementare le complessive capacità operative del dispositivo in ordine al perseguimento dei seguenti obiettivi: contenimento di folle; dispersione di facinorosi; protezione della squadra in occasione di movimenti. E’ opportuno tenere presente che: la mobilità a bordo di automezzi consente di risparmiare preziose energie salvaguardando nel contempo le delicate appendici destinate alla deambulazione del cane (polpastrelli ed unghie) da eventuali traumi inabilitanti.
SERVIZI DELLE UNITA’ CINOFILE A SUPPORTO DELL'ATTIVITA’ DI ORDINE PUBBLICO CONDIZIONI OPERATIVE E LIMITI D’IMPIEGO Le unità cinofile non devono essere dispiegate isolatamente, ma sempre integrate in un ampio dispositivo e sotto la diretta responsabilità tattica del Dirigente del servizio. Occorre inoltre preservare al massimo l’integrità psicofisica del cane onde poter ottimizzare le energie dell’animale nelle eventualità di un intervento operativo. Il cane non deve essere esposto ad inutili stimolazioni esogene se non per il tempo strettamente necessario all’assolvimento di un compito ben definito e operativamente remunerativo. L’unità operativa minima di impiego è di non meno di 2 unità cinofile operanti in stretta sinergia ed a supporto di un congruo numero di operatori. In caso di scontro fisico con i facinorosi, i cani dovranno essere muniti di corpetto protettivo Le unità cinofile dovranno essere ritirate in posizione difensiva laddove si manifesti l’impiego di armi da fuoco, bombe incendiarie, etc. o qualora all’azione del cane di polizia si contrapponga l’aggressione di altri cani deliberatamente addestrati. Non può che ritenersi dannosa la pratica di esporre il cane, durante tutto il servizio, all’insostenibile aggressione psicologica generata dalla condizione di prossimità con la folla e da eventi come ad esempio l’esplosione ravvicinata di un petardo che provoca danni irreparabili al delicato sistema uditivo e vestibolare del cane e può generare un trauma psicologico permanente in grado di renderlo definitivamente inservibile. Il conseguimento dei risultati operativi nell’ambito dei servizi di O.P. è strettamente condizionato dalla capacità dell’u.c. di inserirsi, muoversi ed operare con sicurezza ed efficacia all’interno della squadra: tale capacità è a sua volta diretta funzione di un mirato e costante addestramento, da elaborarsi e condursi in stretta cooperazione con le citate unità organiche e attraverso la simulazione di interventi ed azioni tattiche da condursi nel contesto dei particolari scenari operativi. Nell’ambito delle unità organiche, dovranno essere appositamente individuati operatori ai quali venga affidato, tra l’altro, il compito specifico di proteggere l’unità cinofila in fase difensiva, evitando che l’eventuale incapacitazione del conduttore possa pregiudicare il controllo del cane e la complessiva sicurezza della squadra o di terzi inoffensivi.
SERVIZI DELLE UNITA’ IPPOMONTATE A SUPPORTO DELL'ATTIVITA" DI ORDINE PUBBLICO L'impiego delle unità ippomontate è previsto dal Decreto del Capo della Polizia n. 559/B3/50/17525 del 27 giugno del 2003 (art. 1), con la finalità di integrare il dispositivo per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
CARATTERISTICHE D’IMPIEGO SERVIZI DELLE UNITA’ IPPOMONTATE A SUPPORTO DELL'ATTIVITA’ DI ORDINE PUBBLICO CARATTERISTICHE D’IMPIEGO Le caratteristiche e lo speciale mezzo di cui si avvalgono consentono l’utile impiego, spesso risolutivo in varie situzioni di O.P. che altrimenti richiederebbero un maggior dispendio di uomini e mezzi. Efficacia delle Unità Ippomontate: flessibilità organica (capacità di mutare formazione) ampia visuale; forza d’urto; effetto psicologico sulla folla.
Manti stradali sdrucciolevoli. SERVIZI DELLE UNITA’ IPPOMONTATE A SUPPORTO DELL'ATTIVITA’ DI ORDINE PUBBLICO LIMITAZIONI Necessità di un idoneo supporto logistico e veterinario, oltre che di idonea sistemazione. Attese e soste troppo prolungate possono incidere sul rendimento e sulla prontezza delle squadre, specie in caso di condizioni sensibilmente avverse. Manti stradali sdrucciolevoli.