Di Castiello Celeste, Marcone Carmela e Veneziano Gaia Classe 3°A A.S. 2015/2016 Musica: colonna sonora del film “La vita è bella”
Con il termine Shoah (in lingua ebraica catastrofe, distruzione) viene indicata l’eliminazione di circa due terzi degli ebrei d’Europa portata a termine dalla Germania nazista.
L’antisemitismo di Adolf Hitler, un politico inizialmente ignorato, divenne popolare in Germania quando acquistò il potere. Il 1 aprile 1933, organizzò il boicottaggio di tutte le attività tedesche gestite da ebrei.
Le leggi di Norimberga esclusero gli ebrei dalla vita sociale tedesca, proibendo relazioni e matrimoni tra individui ebrei e non. Nella notte del 9 novembre 1938, “notte dei cristalli” un ebreo uccise un funzionario tedesco. Da qui venne promulgata l’esclusione definitiva degli ebrei dall’economia tedesca. La folla inferocita incendiò decine di sinagoghe e distrusse le vetrine dei negozi ebrei.
Dopo l’invasione dei tedeschi in Polonia, venne identificata una possibile “riserva ebraica”: i ghetti. Quartieri isolati, dove la fame e le malattie provocarono tassi di mortalità elevatissimi.
Iniziò l’ampliamento del campo di concentramento di Auschwitz, una cittadina isolata. Nel 1940 vennero allestiti forni crematori e messe in funzione le camere a gas, dove sarebbero stati uccisi i deportati più deboli. Le deportazioni ebbero inizio nel luglio Le squadre speciali, sempre costituite da ebrei, si occupavano delle camere a gas e dei crematori. Tra maggio e giugno 1944 la capacità dei nuovi inceneritori per i cadaveri venne portata a al mese.
Con il peggioramento della situazione tedesca sui fronti di guerra si decise di abbandonare i campi esposti all’avanzata dell’Armata Rossa e il trasferimento dei superstiti in Germania; i prigionieri malati o non in grado di affrontare il viaggio sarebbero stati uccisi.
Il 27 gennaio, anniversario della liberazione dei soldati sovietici del campo di concentramento di Aushwitz, viene commemorato nel mondo come Giorno della Memoria, Shoah.
Citazioni “Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo.” (Se questo è un uomo/ Primo Levi)
“Se parleremo non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero non capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremmo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga.” (Se questo è un uomo/Primo Levi)
“Si comprenderà allora il duplice significato del termine campo di annientamento, e sarà chiaro cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo.” (Se questo è un uomo/Primo Levi)
“Ma non dimenticare mai che la parola DISPERARE ne contiene per intero un’ altra: SPERARE! (Il tempo delle parole sottovoce, Anne-Lise Grobéty)