Apprendimento e orientamento permanente: dalla qualifica alle competenze Anna Grimaldi - Isfol Non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo,

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Apprendimento e orientamento permanente: dalla qualifica alle competenze Anna Grimaldi - Isfol Non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo, è perché non osiamo che esse sono difficili” Seneca

La Conferenza Unificata approva l’accordo che sancisce: 20 Dicembre 2012 La Conferenza Unificata approva l’accordo che sancisce: Definizione di orientamento Governance multilivello Costituzione del gruppo nazionale interistituzionale sull’orientamento che dovrà redarre un documento su linee guida, standard dei servizi e delle competenze degli operatori

La Conferenza Unificata approva le linee guida sull’orientamento 5 Dicembre 2013 La Conferenza Unificata approva le linee guida sull’orientamento

13 Novembre 2014 La Conferenza Unificata approva gli standard dei servizi e delle competenze degli operatori di orientamento

La definizione di orientamento Il processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire con tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative (Accordo orientamento permanente approvato in Conferenza Unificata il 20 dicembre 2012).

Il diritto all’orientamento Life-long Accessibilità a tutti Qualità e certificazione dei servizi Continuo aggiornamento di prestazioni e strumenti

Le funzioni dell’orientamento Educativa Informativa Accompagnamento/tutoraggio Consulenza Sistema (assistenza tecnica, formazione operatori, ricerca e sviluppo, etc)

La governance multilivello Promuovere l’integrazione politico-istituzionale e tecnico-operativa per la programmazione degli interventi: Territoriali-le Regioni di concerto definiscono specifiche priorità Nazionali-coordinamento interistituzionale delle politiche dell’orientamento in forte relazione con l’apprendimento permanente.

Gli obiettivi specifici Contrastare il disagio formativo Favorire e sostenere l’occupabilità Promuovere l’inclusione sociale

Gli standard Le 5 funzioni identificate dalle Linee Guida sono declinate attraverso una serie di descrittori: Gli indicatori di processo (finalità, obiettivi, tipologia di servizi e declinazione in aree di attività –ADA- e specifiche attività, strumenti utilizzabili, destinatari e modalità di accesso al servizio, risultati per il beneficiario) Una proposta di standard dei servizi relativamente alla sede, alla modalità di erogazione dei servizi, agli output possibili e alle competenze professionali degli operatori dedicati a tale funzione La proposta è stata realizzata con riferimento ai dispositivi sull’accreditamento definiti dalle Regioni, nell’ambito delle politiche del lavoro e dell’occupazione oppure nell’ambito dell’istruzione e della formazione e sintetizzando le proposte avanzate dalle Regioni nell’ambito del gruppo di lavoro interistituzionale sull’Orientamento permanente costituito ai sensi dell’art. 4 dell’Accordo sull’Orientamento Permanente del 20 dicembre 2012.

Perchè competenza?

Che cosa è una competenza? è un insieme di elementi/dimensioni che concorrono all’efficacia di un comportamento professionale. è finalizzata all’azione ed è intrecciata alla capacità di fare e alla conoscenza delle situazioni e dei contesti.

Dati e informazioni su di sé e sul mondo (conoscenze dichiarative) Una possibile rappresentazione Risorse Psicosociali COMPETENZA Abilità Conoscenze Schemi, regole di produzione, frame di comportamento che guidano le azioni del soggetto (conoscenze procedurali) Dati e informazioni su di sé e sul mondo (conoscenze dichiarative)

Fondamentali, prerequisiti, “saperi minimi” Competenze trasversali Il modello isfol Competenze di Base Fondamentali, prerequisiti, “saperi minimi” Competenze Tecnico/ Professionali Competenze trasversali Aspecifiche, altamente trasferibili, relazionali/ diagnostiche/d’azione Relative a saperi e tecniche professionali, connesse ad azioni e processi specifici

Che cosa è una competenza tecnico-professionale? Le competenze tecniche sono quelle che consentono di svolgere con “perizia” un’attività specifica in una determinata professione: dal realizzare un impianto elettrico per un Elettricista, al redigere un bilancio per un Capo contabile, dal progettare un corso  per un Formatore , ecc. Tali competenze si acquisiscono, generalmente in luoghi formali. Per quanto attiene l’aspetto più culturale attraverso il percorso di formazione (università, corsi di specializzazione, ecc). Per quanto riguarda l’aspetto più operativo del saper fare attraverso lai pratica come il tirocinio, lo stage, l’apprendistato, ecc.

Che cosa è una competenza trasversale? Le competenze trasversali rappresentano quel bagaglio di conoscenze, abilità e qualità che portiamo con noi nelle varie esperienze personali e professionali e che arricchiamo grazie alle varie esperienze che facciamo. Queste competenze, anche chiamate soft skills, comprendono le capacità di comunicare, di relazionarsi con capi e colleghi, di organizzare e gestire un gruppo di lavoro, di raggiungere gli obiettivi, di risolvere i problemi, ecc. Si tratta di risorse preziose che fanno la differenza nel determinare carriere di successo nella vita così come nel lavoro.

Quale rapporto tra competenze tecniche e competenze trasversali? “E’ possibile insegnare a un tacchino ad arrampicarsi sugli alberi, ma è meglio assumere uno scoiattolo!” (Spencer&Spencer) .

Uno sguardo d’insieme la competenza è la capacità di mettere insieme ed organizzare le proprie conoscenze e risorse per far fronte in maniera efficace e innovativa a una nuova situazione personale e/o professionale che il contesto presenta (Grimaldi, 2007).

Le competenze che contano Capacità di comunicare Capacità di fare team Abilità di leadership Innovazione e creatività Imparare ad imparare Spirito di iniziativa Orientamento all’obiettivo e al risultato Flessibilità/adattabilità Negoziazione Capacità di fronteggiamento

Dove si acquisiscono? Apprendimento formale: si tratta di quell'apprendimento che avviene in un contesto organizzato e strutturato che è accompagnato da una forma di certificazione; Apprendimento non formale: connesso ad attività programmate ma non esplicitamente progettate come formative (un convegno, una attività sportiva, ecc); Apprendimento informale: connesso ad attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia e al tempo libero (guardare un film).

Che cosa è il lifelong learnig? L’apprendimento permanente diventa strumento essenziale per affrontare la società odierna per affrontare i cambiamenti e per promuovere la realizzazione dell'individuo. Il concetto sposta l’accento dall’insegnare all’apprendere, dove la persona è parte attiva del suo stesso processo di apprendimento e, dunque, della gestione della propria conoscenza. Conoscenza che avviene in ogni luogo e a qualsiasi età.

Imparare ad imparare «imparare ad imparare» diventa la condizione che permette di rinnovare se stesso e le proprie conoscenze di fronte ad ogni transizione. Non più quindi l'acquisizione di conoscenze una volta per tutte nella vita (tradizionale corso di studi), ma un continuo apprendimento che ci coinvolge nelle sempre nuove sfide sociali delle cosiddette società complesse.

Come riconosco le mie competenze: le azioni di orientamento Attraverso queste azioni è possibile ricostruire e analizzare le competenze che si sono maturate nelle varie esperienze di vita e riconoscere altre possibili direzioni di sviluppo. Promuovono la riflessione e l'autoriconoscimento delle competenze acquisite nei diversi contesti di vita al fine di renderne possibile la trasferibilità e la spendibilità nella definizione e riprogettazione del proprio percorso formativo-lavorativo Il passaggio importante è confrontare la propria “dote” di competenze attuale con le opportunità offerte dal contesto esterno allo scopo di valutare quali risorse sono maggiormente spendibili e quali hanno bisogno di essere migliorate.

A che cosa servono? a fare il punto sul proprio percorso di lavoro e di studi, sui propri interessi e la propria spendibilità nel mercato del lavoro; a conoscersi meglio sul piano professionale e personale; a fare un progetto (di lavoro e/o di formazione) in cui evidenziare i punti di forza e le aree di miglioramento.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE www.isfol.it