IL LAVORO E LE SUE PROBLEMATICHE

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IL LAVORO E LE SUE PROBLEMATICHE IL MOBBING La gestione del personale Servizi per i dipendenti Inserimento della donna nell’ambito lavorativo Lavoro precario AUTORI

Torna al menu principale MOBBING E’ una forma di terrore psicologico che viene esercitato sul posto di lavoro attraverso attacchi ripetuti da parte dei colleghi o dei datori di lavoro. scopo conseguenze cause Cosa fa la legge rimedi Torna al menu principale

Cause Le ricerche hanno dimostrato che le cause del terrore psicologico sul posto di lavoro va ben oltre i fattori caratteriali: si fa mobbing su una persona perché ci si sente surclassati ingiustamente o per gelosia, ma anche per costringerla a licenziarsi senza che si crei un caso sindacale. Esistono vere e proprie strategie aziendali messe in atto a questo scopo.

SCOPO Lo scopo del Mobbing è quello di eliminare una persona che è, o è divenuta, in qualche modo "scomoda", distruggendola psicologicamente e socialmente in modo da provocarne il licenziamento o da indurla alle dimissioni. Le ricerche hanno infatti dimostrato che le cause del terrore psicologico sul posto di lavoro vanno ben oltre i fattori caratteriali: si fa Mobbing su una persona perché ci si sente surclassati ingiustamente o per gelosia, ma anche per costringerla a licenziarsi senza che si crei un caso sindacale. Esistono vere e proprie strategie aziendali messe in atto a questo scopo. Torna indietro

Rimedi Il datore di lavoro dovrebbe pianificare e organizzare il lavoro in modo da prevenire, per quanto possibile, queste forme di persecuzione nei luoghi di lavoro. Inoltre dovrà comunicare in modo inequivocabile che queste forme di persecuzione non potranno assolutamente essere tollerate nel corso dell'attività lavorativa. In questa dovranno essere previste delle procedure che consentano di individuare i sintomi di condizioni di lavoro persecutorie, l'esistenza di problemi inerenti all'organizzazione del lavoro o eventuali carenze che possano costituire il terreno adatto all'insorgere di qualche forma di persecuzione psicologica durante l'attività lavorativa

Cosa fa la legge??? La nostra Costituzione riconosce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’uomo; prevede la tutela del lavoro in tutte le sue forme. La responsabilità è sia extracontrattuale che contrattuale. L’art. 41 Cost. dice che l’attività d’impresa è libera quando si volge nel rispetto della dignità e della sicurezza del lavoratore.

Torna al menù principale lavoro che cambia, lavoro che non c’è. lavoro precario o lavoro vero? Torna al menù principale

È possibile risolvere il problema della disoccupazione con l’introduzione di nuove forme di lavoro cosiddetto atipico, ossia flessibile e precario? È possibile risolvere i problemi di sussistenza e di qualità della vita a tutti coloro che vivono quasi al di sotto della soglia di povertà per mancanza di reddito attraverso lavori temporanei, precari, atipici in genere e con poche o senza garanzie salariali e normative? Il concetto di flessibilità del lavoro, l’idea che occorre abbandonare il modello del “posto fisso”, sono ormai entrati nel nostro quotidiano e molti economisti e studiosi si affannano a dichiarare che solo con un veloce interscambio dei posti e luoghi di lavoro sarà possibile adattarsi alle nuove regole che la “globalizzazione” e il nuovo paradigma socio-economico-produttivo impongono.

Oggi le donne si avvicinano al mondo del lavoro in età più avanzata, con un livello di istruzione elevato, con aspettative certamente più alte e con l’intenzione di non abbandonare il lavoro prima di aver maturato la pensione. Emergono pertanto nuove soggettività femminili, a tutte le età, anche in età avanzata. L’universo femminile è divenuto, col passare degli anni, fortemente eterogeneo e dinamico: le donne investono di più in cultura rispetto agli uomini, riescono meglio negli studi, danno maggiore rilievo al lavoro rispetto al passato, rivestono una molteplicità di ruoli nelle diverse fasi della vita, presentano percorsi di vita più complessi e frastagliati

Disparità tra i sessi nel mondo del lavoro – A tre anni dal conseguimento del diploma o della laurea le donne risultano essere svantaggiate rispetto al lavoro, quale che sia il titolo di studio posseduto. Lo svantaggio femminile cresce nel Mezzogiorno, dove solo il 40 per cento delle diplomate, e il 53,7 per cento delle laureate, a tre anni dal titolo di studio ha un lavoro contro il 54,8 per cento dei diplomati e il 69,2 per cento dei laureati. Norme per la tutela del lavoro femminile - L’attuale sistema normativo, in materia di pari opportunità tra uomini e donne, testimonia un fondamentale mutamento verificatosi negli ultimi decenni nella considerazione delle problematiche femminili. Ci sono norme che integrano e contribuiscono a rendere possibile l’attuazione di un sistema di garanzie e di tutele giuridiche su cui è fondata l’affermazione dei principi di uguaglianza e indiscriminazione tra i sessi. Se ne occupa la legge n. 125/1991 espressamente rivolta a “favorire l'occupazione femminile e realizzare l'uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro, anche mediante l'adozione di misure, denominate azioni positive per le donne, al fine di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità”

Il modello “Gestione del Personale” è in grado di fornire all'utente un modulo specifico per una gestione flessibile ed immediata della grande massa di informazioni che riguardano il personale e i relativi adempimenti legislativi, contabili e amministrativi. La procedura è strutturata in due parti: la prima comprende una banca dati che raggruppa le informazioni anagrafiche, i movimenti mensili, i movimenti storici e gli eventi di malattia e maternità; la seconda parte riguarda invece la generazione e la stampa dei cedolini e le elaborazioni periodiche. Il modulo è in grado di fornire la situazione complessiva del costo sostenuto nel mese richiesto per il personale, comprendendo nel costo gli accantonamenti da effettuare nel mese al lordo dei contributi. Inoltre costituisce la base di partenza per l'elaborazione del budget annuale del costo del personale, con possibilità di monitorare il costo stesso durante il corso dell’anno. Torna indietro

Sempre più servizi per aumentare felicità e produttività Arrivano i benefit aziendali: la mattina porti in ufficio la biancheria sporca e alla sera la ritiri pulita. Durante la pausa pranzo fai la spesa su Internet e quando è ora di staccare te la consegnano. E ancora: asilo nido, palestra, centro relax, consulenza online con medico, commercialista o l'avvocato. Non è finita: servizio di prenotazione per il biglietto dello stadio o per la prima a teatro. E ticket trasporto pagati dall'azienda per contribuire alla spesa dell'abbonamento del pullman o del treno. Formule di successo per l'azienda che le propone e per i dipendenti che le ricevono.

Questa presentazione è stata realizzata da : Silvia Mattocci Orazio Ferrauto Sabina Petrazzuolo Manuela Rigato Luca Capuccio Alessia Addonisio

CONSEGUENZE Il Mobbing ha conseguenze di portata enorme: causa problemi psicologici alla vittima, che accusa disturbi psicosomatici e depressione, e inoltre danneggia sensibilmente anche l'azienda stessa, che ha un calo della produttività. Le ricerche condotte all'estero hanno dimostrato che il mobbing può portare fino all'invalidità psicologica, e quindi si può parlare di malattie professionali o di infortuni sul lavoro. In Italia oggi soffrono per Mobbing oltre 1 milione di lavoratori e si aggira attorno ai 5 milioni il numero di persone in qualche modo coinvolte nel fenomeno, come spettatori, amici e familiari delle vittime.