DIPENDENZE A cura del dott. Luigi Mazzariello DTR Area Salute Regione Campania
DROGA è… Ogni sostanza che introdotta in un organismo vivente, può modificarne una o più funzioni… e che ne determina uno stato di dipendenza!
Dipendenza è… Una condizione legata all’uso di sostanze psicoattive, caratterizzata da una scarsa o assente capacità di controllo sulla sua assunzione, nonostante il verificarsi di conseguenze avverse più o meno significative.
Forme di DIPENDENZA Fisica. Psicologica.
Dipendenza Fisica Disturbi derivanti dalla sospensione dell’assunzione della sostanza di cui si abusa (sindrome d’astinenza) originati dalle modificazioni indotte dalla sostanza stessa a livello del sistema nervoso.
Fattori che sono alla base della “dipendenza” Le caratteristiche farmacologiche della sostanza. Le caratteristiche di personalità dell’assuntore. Il contesto di vita.
DROGHE ILLEGALI LEGALI: Oppioidi (oppio, morfina,eroina) Alcool Thè Caffè Tabacco … Oppioidi (oppio, morfina,eroina) Cocaina e crack Allucinogeni Amfetamine Hashish e marijuana Designer drugs Ketamina …
ALCOOL
È la “droga” più consumata nel mondo!!!
I COSTI SOCIALI E SANITARI DELL’ALCOL I costi dell’alcool per la società mondiale sono stimati tra il 2% e il 5% del Prodotto Interno Lordo (PIL) circa 26 – 66 miliardi di euro. Mortalità (%) attribuibile all’alcool: l’Italia con il 6-8% si colloca nella seconda fascia della classificazione dei paesi.
TRENDS CONSUMI ALCOLICI ITALIA 1981 – 2001 Variazione (%) Vino -42% Birra +61.4% superalcolici -68.6% alcool -36.7%
Consumatori di alcolici (età>14 anni) BEVITORI 2001-2004 VARIAZIONE % Totale………. +6.2% Femmine…... +7.7% Maschi…….. +5.2% ASTEMI 2001-2004 VARIAZIONE % Totale……….. – 15% Femmine…… – 10.9% Maschi……… -25.9%
I GIOVANI E L’ALCOOL IN ITALIA Sono sempre piu' gli adolescenti, soprattutto ragazze, che in Italia consumano alcool. Sono circa 900 mila (dati Istat) i giovani under 16 che fanno abitualmente uso di alcolici; Scende a 11-12 anni l'eta' del primo bicchiere (è la media più bassa d’Europa). Aumento di pratiche di consumo ad alto rischio quali il “binge drinking” (bere per ubriacarsi 5 drink di seguito) e l’assunzione di alcool insieme ad altre sostanze psicoattive. Esistono evidenti correlazioni tra il consumo di alcool, tabacco e droghe illegali
Metabolismo dell’etanolo
Dose dannosa: Uomini Donne Anni 1970-80 > 100 >80 1980-90 > 80 > 60 1990-2000 > 60 > 40 Attualmente: > 40 > 20 ?
Intossicazione etilica acuta (IEA) Molto frequente: 25% dei pazienti in urgenza. 1% dei pazienti in rianimazione. Molto grave. Dose letale nel soggetto sano: 300 gr negli adulti e 2 gr/kg nei bambini Conseguenze: Segni neurologici (disinibizione-coma). Disfunzione ventricolare sinistra (riduzione FE e aumento FC). Disidratazione da diabete insipido alcool indotto. Ipotermia.
Alterazioni ematologiche Alterazioni del SNC PRINCIPALI PATOLOGIE ORGANICHE CORRELATE AL CONSUMO CRONICO DI ALCOOL (IEC) Anemia, trombocitopenia. Alterazioni ematologiche Atrofia cerebrale, mielopatie, polineuropatie, nevrite ottica, necrosi alcolica del corpo calloso, encefalopatia di Wernicke, epilessia, sindrome cerebellare. Alterazioni del SNC Cardiomiopatie, coronaropatie, ipertensione arteriosa, Beriberi cardiaco. Alterazioni cardiovascolari Acidosi metabolica, iperuricemia, ipertrigliceridemia,steatoepatite. Alterazioni metaboliche ed epatiche 22
Fegato cirrotico
Sindrome da astinenza 1 Può comparire già dopo 6 ore. Presenza di uno “Stato Iperadrenergico” con aumento della pressione arteriosa e tremori alle estremità. Nel 95% dei casi si ha risoluzione spontanea. Nel 5% dei casi si ha il “delirium tremens” con confusione mentale, disorientamento, agitazione psicomotoria,ansia, allucinazioni.
Sindrome da astinenza 2 Terapia: ricovero in rianimazione. Utilizzo di numerosi ed importanti farmaci.
FUMO
Quando Cristoforo Colombo scoprì l'America si accorse anche che alcuni indigeni bruciavano delle erbe per gustarne il profumo, tra cui le foglie di tabacco.
1880 - Il 14 settembre James Bonsak presentò un brevetto per una macchina che sfornava 100000 sigarette al giorno. Si andò verso la produzione ed il consumo di massa.
Nel 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato guerra al fumo, ritenuto una delle principali cause di mortalità per il mondo di oggi.
Il fumo contiene migliaia di componenti dannosi (circa 4000).
Nicotina Provoca: - Dipendenza
Aumento della frequenza cardiaca Difficoltà circolatorie Deterioramento degli alveoli polmonari
Polmoni
Monossido di Carbonio Provoca: - Riduzione dell’apporto nutritivo e di ossigeno ai tessuti. - Aumento di incidenza di aterosclerosi (infarto, ictus, ecc.). - Ingiallimento della pelle. - Aumento dei radicali liberi con “invecchiamento precoce”.
Infarto del miocardio
Acido cianidrico , Acroleina, Formaldeide e Ammoniaca Si accumulano nel muco dei bronchi, provocando “bronchite cronica ed enfisema polmonare”.
Benzopirene Aumenta il rischio di tumore ai polmoni e non solo (cavità orale, faringe, laringe, vescica, esofago, rene, pancreas,utero).
Caduta dei capelli Alito cattivo Macchie della cute e dei denti In definitiva il fumo provoca : Caduta dei capelli Alito cattivo Macchie della cute e dei denti
Riduzione delle prestazioni atletiche Impotenza
Ulcera gastrica
Dolori alla schiena La nicotina fa degenerare i dischi intervertebrali
Fumo e donne
Riduzione della fecondità Rischio 2 volte più alto di gravidanze extrauterine
Rischio più alto di cancro dell’utero Menopausa anticipata di circa 2 anni Rischio più alto di osteoporosi
Fumo e gravidanza
Aumento del rischio di aborto spontaneo Nascita di bambini sottopeso e più suscettibili a diverse patologie
CANNABIS Indica o Indiana (India e Medio Oriente). Americana (America centrale e meridionale). Sativa o Comune (Europa).
Principio attivo: Delta-tetraidrocannabinolo THC. Le diverse varietà hanno concentrazioni diverse di THC. La canapa degli Usa contiene < 0.1 % di THC. La canapa prodotta in Oriente, Africa e America Centrale contiene il 4% di THC.
Diverse preparazioni Marijuana : inflorescenze femminili delle piante. Hashish: resina ottenuta dalle inflorescenze. Olio di Hashish: ottenuto dall’hashish mediante un processo di essiccazione.
Effetti della Cannabis SINDROME ACUTA: -ebbrezza euforica : tono dell’umore esaltato, scoppi di ilarità immotivata, tendenza all’iperattività. -alterazioni del senso del tempo e dello spazio. -modificazione dello schema corporeo (senso di”galleggiare”). -iperestesia sensoriale (tattile e acustica) con illusioni e allucinazioni.
Talora accentuazione della spinta sessuale Tachicardia Iniezione congiuntivale
Ipotensione Bocca secca Orripilazione
Dopo circa due ore la maggior parte degli effetti scema e insorge sonnolenza che in soggetti non assuefatti si conclude spesso con un sonno profondo.
Distacco dalla realtà Passività Effetti della Cannabis SINDROME CRONICA: Distacco dalla realtà Passività
Trascuratezza generale Disadattamento sociale Possibili complicanze psicotiche
Sintomi astinenziali: variano a seconda del grado di intossicazione e della frequenza dell’uso Insonnia Ansia
Ipereccitabilità Irritabilità e tremori
Eroina e altri oppiacei OPPIO:droga delle culture Medio-Orientali PAPAVER SOMNIFERUM
OPPIO Alcaloidi naturali utilizzati in terapia: morfina, tebaina, codeina, papaverina, narcotina. Alcaloidi semisintetici: eroina. Oppoidi completamente sintetici: metadone, meperidina, fentanyl e derivati
Effetti dell’ Eroina SINDROME ACUTA: FLASH: sensazione brevissima ed intensissima descritta come una calda sensazione cutanea e viscerale (paragonata all’orgasmo) periodo di pace “NIRVANA”
rallentamento psicomotorio eloquio rallentato coscienza obnubilata
prurito a causa delle sostanze istaminiche liberate a livello cutaneo. respiro rallentato fino all’arresto respiratorio
Negli assuntori abituali l’effetto passa in poche ore, le sensazioni descritte hanno durata sempre più breve per cui il soggetto è spinto in modo incoercibile ad assumere una nuova dose
SINDROME DA ASSUNZIONE ABITUALE: Dimagrimento Pallore Stipsi
Inappetenza Riduzione della libido Riduzione e scomparsa delle mestruazioni
Ipotensione Prurito Tremori
Alterazioni psichiche: il soggetto perde interesse per qualsiasi cosa che non riguardi il “CERCARE LA ROBA”
COCAINA E CRACK La cocaina è l’alcaloide presente nelle foglie dell’ Erytroxylon coca che è un arbusto che cresce in Sud America (Perù, Colombia, Equador, Bolivia)
Diverse preparazioni Pasta di coca: foglie secche di coca in soluzione in kerosene o benzina, basi alcaline, potassio permanganato ecc. Cocaina: base trattata con acido cloridrico. Cocaina freebase: cocaina pura; si ricava dalla cocaina cloridrato trattata con etere o idrossido di sodio. Crack: cocaina freebase trattata con bicarbonato di sodio; assume un aspetto cristallino e può contenere da 50 a 90% di cocaina.
Vie di assunzione più frequenti Via endonasale (neve “sniffata”) Via endovenosa Via inalatoria (fumo)
Effetti della Cocaina Intossicazione acuta: Immediata ed intensa euforia Senso di onnipotenza
Irrequietezza Mancata percezione della stanchezza
fenomeni di illusioni e allucinazioni idee deliranti con fobie a carattere persecutorio stato di veglia fino all’insonnia
Crisi ipertensive Possibilità di infarto
Quando l’effetto cocainico di una dose ha termine si instaura un quadro depressivo con sensazione di malessere generale. Insorge quindi il desiderio di ripetere l’esperienza
Intossicazione cronica: Effetti della Cocaina Intossicazione cronica: tremori e fini scosse midriasi
progressivo dimagrimento riniti ulcerazione del setto nasale fino alla perforazione se la droga viene assunta per via nasale
Disturbi della memoria Alterazioni dell’affettività
Depressione del tono dell’umore Estrema irritabilità Idee deliranti a contenuto persecutorio
Sindrome da astinenza da cocaina “CRASH”: fase acuta che dura da qualche ora a qualche giorno, compaiono sintomi opposti a quelli della fase dell’intossicazione acuta:
fortissimo desiderio di cocaina depressione affaticamento Sonnolenza fortissimo desiderio di cocaina
ECSTASY ED ALTRE AMFETAMINE Sono sostanze sintetiche spesso associate ad oppiacei e a cocaina
MDA (metilene-diossi-amfetamina): ECSTASY E’ L’AMFETAMINA PIU’ CONSUMATA IN USA ED EUROPA
Utilizzate come combattere la depressione aumentare le prestazioni
vincere il sonno anoressizzanti
NUOVE DROGHE GIOCO D’AZZARDO COMPUTER
I Videogiochi danno dipendenza psicologica?
I videogiochi che si basano sulla vincita (ad es videopoker o Awp) possono determinare una dipendenza del tutto simile a quella del gioco d’azzardo (gambling)
I videogiochi di pura abilità e intrattenimento secondo diverse ricerche (Inghilterra, Canada, Italia) non danno dipendenza. Alcuni sostengono tuttavia che il videogioco d’abilità può costituire un pericolo per 2 motivi: Rischio per l’emulazione degli eroi virtuali Fuga dalla realtà I soggetti più a rischio sarebbero gli adolescenti
Comportamenti che indicherebbero dipendenza Pensiero rivolto costantemente al gioco Bisogno di cifre sempre maggiori per giocare Irrequietezza e irritabilità quando non si gioca Gioco come fuga dai problemi o da umore disforico Bugie in famiglia per poter giocare Azioni illegali (nei limiti dell’età) per poter giocare Litigi in famiglia o con gli amici riconducibili al gioco Un discorso a parte merita la EPILESSIA DA VIDEOGIOCO 3% CASI EPILESSIA DOVUTI A VIDEOGIOCHI 10% DI EPILESSIE TRA I 7 E I 19 ANNI
Il Computer Il computer è entrato a far parte della nostra vita quotidiana. L’uso del pc di per sé non dà dipendenza, se non in casi particolari. Tuttavia la relazione con il computer ha caratteristiche psicologiche specifiche che vanno tenute in considerazione per capire perché si arriva alla DIPENDENZA Il computer è uno strumento, uno dei tanti che circondano la nostra vita quotidiana. E’ un aggeggio relativamente nuovo, ma pur sempre uno strumento che ha il semplice compito di renderci la vita meno complicata. Pure, quante fantasie e timori legati al computer! Nel film “2001 – ODISSEA NELLO SPAZIO”, Kubrik trasforma il computer di bordo di una astronave in uno dei più formidabili “cattivi” della storia del cinema. E’ frequente toccare le mille resistenze al semplice contatto con la macchina. Solo pochi giorni fa due persone con cui lavoro, intelligenti e capaci come tutti noi, parlando di computer dichiaravano: “Di queste cose si occuperanno i miei figli!”. Il computer è, lo ripeto, uno strumento. Provo ad analizzare dunque lo strumento per comprendere meglio il tipo di relazione che si stabilisce tra computer e persona. Intanto, ricordiamo l’incredibile evoluzione tecnologica: dagli elaboratori elettronici che occupavano, fino a metà degli anni ’70, da soli intere stanze, agli attuali personal computer (PC), nati nel 1979, composti da video, tastiera, mouse, computer vero e proprio, stampante ed altre periferiche. Una fondamentale distinzione si ha poi tra l’oggetto in sé, denominato hardware, e i programmi eseguibili con il computer, che costituiscono il software. La relazione che si stabilisce tra computer e persona dovrebbe essere basata sulla razionalità. Molte ricerche rivelano invece che tale relazione è permeata di aspetti affettivi sostanzialmente poco o per nulla coscienti. Mi soffermo su due processi : a) la identificazione proiettiva con il PC; b) la regressione. E’ facile comprendere il meccanismo della identificazione proiettiva con il computer. Gli strumenti di cui ci siamo circondati in millenni di civiltà hanno sempre avuto il compito di migliorare le funzioni umane, e dunque, psicologicamente, le funzioni dell’Io (motricità, linguaggio, coordinamento, memoria, intelligenza, etc.). Ad esempio un mezzo di locomozione (una macchina, una bicicletta) mi permette di muovermi più velocemente e dunque modifica il modo di pensarmi e di pensare le mie capacità. Quando parliamo di computer parliamo di funzioni che hanno a che fare con le capacità mentali. Ad esempio il computer ha una memoria a breve termine (RAM) simile a quella umana, ha una memoria a lungo termine (HARD DISK), ha una capacità e velocità di calcolo ed elaborazione dati (PROCESSORE), ha programmi (SOFTWARE) con funzioni diverse che spaziano in settori molto ampi. E’ facilissimo identificare le nostre capacità con quelle del computer, ancor più facile porre in atto una identificazione proiettiva che più o meno si articola in questo modo: “il mio PC è più veloce, capace, intelligente – io sono più veloce, capace, intelligente”. Tutto ciò può spiegare in parte i meccanismi motivazionali inconsci che sono alla base della forsennata (maniacale) corsa tecnologica che, a ritmo di rivoluzioni ogni sei mesi, spinge di continuo in avanti le possibilità dei computer. Per quanto riguarda il meccanismo della regressione, numerosi Autori hanno constatato come la relazione con il PC, tutt’altro che anaffettiva, comporta dei vissuti emotivi molto forti, con una riduzione delle inibizioni e pensieri palesi che in una qualunque relazione “faccia a faccia” non sarebbero espressi. Un fenomeno questo tipicamente regressivo.
Computer e processi cognitivi “Il computer, tra i nuovi media, è strumento anomalo: siamo di fronte ad un oggetto complesso, dalla natura poliforme. Per caratterizzarlo si è soliti citare alcuni connotati essenziali: dinamicità, interattività, programmabilità, multimedialità” ( Calvani, 1990) Attività sensoriale aumentata a sfavore della attività simbolica Serendipità (percorsi casuali e unici – propri dell’ipertesto) Tempo mentale rallentato rispetto al tempo reale La serendipità ovvero: La fortuna aiuta le menti preparate Molte volte la scoperta fatta per caso viene sminuita: si dà più valore all'evento casuale che all'osservazione attenta e alle capacità del ricercatore. Si dice insomma: "Sì, è stato bravo, ma se non fosse accaduto quel fatto inatteso non avrebbe mai scoperto nulla". Non si capisce che la vera grandezza di uno scienziato si misura spesso con il metro della serendipità. A dimostrarlo è la strada dei premi Nobel, che è lastricata di esempi di serendipità, e che ha visto alternarsi sul palco dell'Accademia delle scienze di Stoccolma i più famosi uomini di scienza del Novecento, che in molti casi hanno sottolineato come la sorte abbia guidato le loro menti. Tra i primi a riconoscere l'importanza nella ricerca scientifica della sagacia, unita a osservazione e caso, fu Louis Pasteur, sul finire del secolo scorso. Il grande microbiologo francese, che con Robert Koch ha impresso una svolta decisiva alla medicina ottocentesca, trasformandola nella medicina moderna, che ancora oggi è praticata, amava ripetere spesso ai suoi allievi una frase che è passata alla storia: "La fortuna favorisce le menti preparate". Nell'affermazione di Pasteur sta l'essenza della ricerca: la sorte viene vista non come un colpo di fortuna, ma come un elemento indispensabile per scoprire qualcosa. Viene inserita in un quadro più ampio, che esula dall'influenza della dea bendata e passa sul piano del ricercatore. Il caso, infatti, passa inosservato e non viene assolutamente colto nella sua novità od originalità se a osservare gli eventi non c'è una mente preparata. Con ciò Pasteur trasforma il colpo di genio in una dote costruita con il passare del tempo, creata in anni di studio prima, e di lavoro poi. Vuole insomma assegnare il giusto rilievo alla cultura e alle conoscenze acquisite, senza le quali ogni evento casuale cadrebbe inosservato, pur essendo visto da molti. La serendipità, dunque, può essere applicata solo da chi ha una mente preparata e non da chiunque. Per tale motivo scoprire qualcosa attraverso il caso deve essere motivo di vanto e non di... casualità. I semi di una grande scoperta sono costantemente presenti nell'aria che ci circonda, ma essi cadono e fanno radici soltanto nelle menti preparate a riceverli"Joseph Henry fisico americanoLa serendipità non pretende di essere metodo scientifico, che possa sostituire il modo di procedere ortodosso dei ricercatori, ma è un'applicazione particolare di un processo logico, l'abduzione, abitualmente usato dagli scienziati. E', in fondo, un'eccezione, che può parere, a prima vista, un'eresia, ma che deve essere parte costante dell'agire dello scienziato, il quale dovrebbe guardare cosa accade con occhi puliti da ogni preconcetto. Solo infatti una mente elastica potrà ricondurre il dato discordante e inatteso a una possibile novità invece che a una deviazione fastidiosa perché non facente parte del proprio percorso logico. Il termine "serendipità" deriva dall’isola di Serendippo, antico nome di Sri Lanka, e in particolare dalla novella dei tre principi di Serendippo di Cristoforo Armeno, che ha ispirato il racconto Zadig di Voltaire.
La relazione che si stabilisce tra computer e persona dovrebbe essere basata sulla razionalità. Molte ricerche rivelano invece che tale relazione è permeata di aspetti affettivi sostanzialmente poco o per nulla coscienti, in particolare a) la identificazione proiettiva con il PC; b) la regressione.
Dipendenza da Computer E’ stata rilevata una sindrome definita “Trance dissociativa da videoterminale” Si caratterizza per: Dipendenza dal PC Regressione Dissociazione Sono inoltre noti i danni fisici dovuti ad eccessivo uso del PC
Come difendersi dalle dipendenze?
grazie