MATERIALI UTILI TRATTI DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE SULL’ ADHD

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Transcript della presentazione:

MATERIALI UTILI TRATTI DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE SULL’ ADHD PARTE 1. Clinica e diagnosi ADHD PARTE 2. Strategie ed interventi per l’ADHD: lavoro educativo e didattico e proposte per gli insegnanti Ins. Funaro Valentina

PARTE 1. ADHD: 2 gruppi di sintomi: DISATTENZIONE IPERATTIVITA’/ IMPULSIVITA’ Alcune definizioni: DISATTENZIONE: incapacità a mantenere l’attenzione su un compito, a portare a termine le azioni, scarsa cura per i dettagli; incapacità di pianificare e organizzare il lavoro. Questi bambini evitano i compiti che richiedono sforzo e cedono ad elementi di distrazione,soprattutto se impegnati in un compito. A scuola: rendimento al di sotto delle potenzialità 2. IMPULSIVITA’: incapacità a mediare, a riflettere, a dilazionare le risposte; difficoltà ad aspettare il turno e fretta nel rispondere; questi bambini eseguono il compito frettolosamente,a volte corrono in inutili rischi per avventatezza. E’ spesso associata all’ IPERATTIVITA’ MOTORIA con un movimento fisico continuo senza un preciso scopo e consapevolezza; cercano continuamente nuovi stimoli, parlando troppo e spesso passando da un argomento all’altro.

CRITERI DIAGNOSTICI -Il livello deve essere inadeguato e deve insorgere prima dei 7 anni di età -I sintomi devono durare almeno 6 mesi -Devono essere presenti in più contesti di vita -Devono creare gravi problemi alla vita quotidiana in diversi ambiti LA DIAGNOSI E’ competenza del neuropsichiatra infantile e si basa sull’osservazione diretta e sui racconti provenienti da più fonti (famiglia-scuola); non esistono test diagnostici. Viene inoltre eseguito un esame medico e neurologico più una valutazione delle funzioni cognitive,attentive e di apprendimento scolastico. Importante collaborazione famiglia ( storia famiglia-gravidanza..) e scuola (interviste insegnanti- scale di valutazione come SDAI)

-Adolescenza (13-17 anni): caratterizzato da impulsività PIU’ IMPORTANTE è il colloquio con il bambino con interviste cliniche e osservazione del comportamento in contesti diversi COMORBIDITA’: Spesso l’ADHD si associa ad un disturbo oppositivo/provocatorio o a un disturbo dell’ansia DECORSO: -In età prescolare (3-6 anni): presente in circa il 2% dei bambini, caratterizzato da una difficoltà delle funzioni esecutive (= insieme di processi cognitivi che ci permettono di intraprendere e realizzare comportamenti orientati al raggiungimento di uno scopo) -Scuola primaria (6-12 anni): è più evidente e può essere associato a DSA -Adolescenza (13-17 anni): caratterizzato da impulsività REGIONE UMBRIA: LINEE GUIDA per l’ADHD (2012)

QUAL’E’ IL CUORE DELLE DIFFICOLTA’? PARTE 2. QUAL’E’ IL CUORE DELLE DIFFICOLTA’? DEFICIT DI AUTOREGOLAZIONE: - L’autoregolazione è la capacità di gestire e coordinare risposte cognitive, comportamentali ed emotive adeguate all’ambiente circostante. - Negli ADHD l’autoregolazione è deficitaria e si presenta in diversi ambiti e in diversi modi. PREVEDERE CIO’ CHE ACCADRA’ E’ ALLA BASE DEL PROCESSO DECISIONALE -Nei bambini con Adhd spesso le azioni negative non sono intenzionali, ma vi è scarsa capacità di prevedere le conseguenze I bambini con Adhd: -sottovalutano i pericoli -non si rendono conto di ferire gli altri -compiono azioni vietate senza prevedere la punizione

APPRENDIMENTO SCOLASTICO L’INTERVENTO IN AMBITO SCOLASTICO In generale il rendimento scolastico risulta inferiore a quello atteso in base alle potenzialità cognitive Si manifestano difficoltà a: -ascoltare -portare a termine i lavori -inibire le risposte impulsive -organizzare i lavori e le proprie cose L’INTERVENTO IN AMBITO SCOLASTICO Si struttura in 3 linee: 1. Predisposizione di un contesto facilitante: Organizzazione degli spazi: ordinato e organizzato Routine e regole: aumento capacità di previsione e autoregolazione Attività strutturate nei momenti liberi e di transizione: diminuzione dei tempi «vuoti» di attesa Organizzazione dei materiali: prevedibilità

2. Organizzazione dei compiti: -Definire tempi di svolgimento e livelli di difficoltà dei compiti -Utilizzare modalità che favoriscono la tenuta attentiva (ad es. spezzettare i compiti…) -Insegnare procedure di controllo del lavoro -Dare regole che contrastino l’impulsività -Peer tutoring, Apprendimento cooperativo -Attività con il computer 3. Intervento sul comportamento: Osservare: -cosa accade e quando -cosa faccio prima o cosa dopo -come è il bambino quando è tranquillo -quando sta per… ci sono segnali anticipatori? -Fornire informazioni di ritorno: va bene così; non così ma… (diamo sempre l’informazione di quello che va bene) -Selezionare comportamenti da modificare (incrementare o estinguere): non possiamo agire su tutto, necessario fissare degli obiettivi su alcuni aspetti

INTERVENTO SUL COMPORTAMENTO TRASMETTERE REGOLE EFFICACI -Utilizzo della gratificazione: i rimproveri e cosa non va di loro lo conoscono bene, glielo diciamo continuamente -Utilizzo di contratti comportamentali: essere espliciti e condividere cosa si intende fare -Punire solo se necessario: dopo aver prima lavorato su punti di forza e accordi con contratti educativi -Favorire l’uso delle comunicazioni di merito: quando fanno bene comunichiamolo alla famiglia formalmente TRASMETTERE REGOLE EFFICACI

PER TRASMETTERE REGOLE EFFICACI: -Esplicitare conseguenze probabili piuttosto che conseguenze improbabili -Dare scadenze precise piuttosto che mancanza di scadenze -Dare descrizioni precise piuttosto che descrizioni vaghe di un comportamento: Un esempio pratico : l’utilizzo della token economy

ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE E DELLE ATTIVITA’ ATTIVITA’ ROUTINARIE E STRUTTURATE IN TEMPI DI LAVORO PRESTABILITI Alcune ROUTINE: - Ingresso in classe ad un’ora fissa, di tutti gli alunni insieme; - Routine di inizio lezione (controllo del materiale didattico per la lezione); - Presentazione delle attività del giorno comprensive dei tempi di lavoro; - Pause concordate, possibilmente tutti i giorni alla stessa ora; - Attività durante i momenti di pausa prestabilite; - Dettatura dei compiti ad orari precisi e non negli ultimi minuti di lezione.

L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI - La disposizione dei banchi:è necessario porsi alcune domande Dalla cattedra si vede il bambino? E’ favorito lo scambio sguardo insegnante-bambino? E’ facilmente raggiungibile? POTENZIALI DISTRATTORI ALL’INTERNO DELL’AULA: Cartelloni Cestino Porta Finestre Orologio Compagni vicini Armadi/librerie E’ difficile eliminare tutte le fonti di distrazione MA è importante tenerne conto nella disposizione e nell’organizzazione dell’aula.

ALCUNE IDEE PER ORGANIZZARE MEGLIO L’AMBIENTE E LE ATTIVITA’ Materiali e strumenti ordinati: LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI A che cosa serve Selezionare i materiali Scegliere solo quelli utili per il compito Come si usa: Verificare giornalmente e prima del compito il contenuto Chiedersi cosa: mi serve per questo compito? Si prende solo quello che serve nell’immediato Mentre si svolge il compito la cassetta rimane chiusa Dopo il compito si ripone tutto nella cassetta La cassetta rimane accessibile al bambino pur con le regole di cui sopra

La parete delle informazioni: il Menu del giorno A che cosa serve: Ritrovare facilmente tutte le informazioni Ridurre il rischio di distrazione Favorire l’organizzazione. Utile anche per il docente Focalizzare l’attenzione dell’alunno su dati o avvisi che l’adulto ritenga importanti. Come si usa:   La parete delle informazioni va sempre mantenuta aggiornata e visibile al bambino, per questo è consigliabile scegliere un ambiente che preveda di montare e smontare all’occorrenza lo spazio informazioni.

Il tempo per rigenerarsi:le RICARICARD A che cosa serve: 1: La consegna. Prima dell’avvio delle attività consegneremo al nostro alunno le ricaricard. Atteniamoci alla regola secondo la quale il soggetto ADHD ha un tempo di azione di circa 15/20 minuti (ovviamente molto dipende dall’età e dal tipo di compito, ogni tutor dovrà scoprire la durata “ideale” di una proficua sezione di lavoro procedendo, almeno all’inizio, per prove ed errori). Se ipotizziamo 1 ora di attività effettiva per portare a termine tutti i compiti possiamo consegnare al bambino 1 carta cambio attività, 2 pit stop e una pausa, rimanderemo ovviamente la merenda al termine dei compiti. Se ipotizziamo 2 ore di attività effettiva dovremo invece consegnare tutte le carte presenti nell’allegato (2 cambio attività, 3 pit stop, 3 pause e 1 merenda). Non è consigliabile prevedere più di 2 ore di effettivo lavoro sui compiti per un bambino con disturbo dell’attenzione e/o iperattività, ciò significherebbe chiedere troppo al bambino e rischiare di non ottenere i risultati attesi Dal testo: “ADHD e compiti a casa” di Daffi e Prandolini, Ed. Erickson

Il tempo del compito: A che cosa serve: Il righello dà al soggetto la possibilità di riconoscere in ogni momento in quale sottofase del compito si trova e, di conseguenza, cosa viene lui richiesto in quel particolare stadio. A sostegno delle competenze meta cognitive e della gestione del tempo vi è l’aggiunta di una finestrella dove inserire l’ora di inizio della fase corrente.

I tempi dei compiti: il puzzle intelligente (in combinazione con le ricaricard)

Lavoriamo sugli obiettivi di lavoro che devono essere: INTERVENTI SUL COMPORTAMENTO Lavoriamo sugli obiettivi di lavoro che devono essere: MISURABILI SPECIFICI CONCORDATI REALISTICI TEMPORIZZATI