Sistema Economico Si definisce Sistema Economico

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Sistema Economico Si definisce Sistema Economico l’insieme dei soggetti (le aziende) che, interagendo tra di loro, svolgono l’ATTIVITÀ ECONOMICA all’interno di un determinato contesto di regole, e sotto l’influenza di fattori culturali, religiosi , ambientali, politici, giuridici e tecnico-scientifici. Dalla rivoluzione industriale (1780 circa) in poi, si sono affermati, principalmente, tre modelli di sistemi economici, in base a valori e principi diversi e al ruolo principale svolto da uno degli elementi (in particolare dalle imprese e dallo Stato). Classificazione dei Sistemi Economici (vedi) (Maddaleni Luca - Marano Miriam)

Sistema Economico Liberista Si fonda sul principio della libera iniziativa e sul libero commercio. Lo Stato si limita a garantire l’ordine pubblico e il rispetto delle “regole”, senza intervenire nelle vicende economiche (in osservanza del noto principio del “laissez faire, laissez passer”): l'azione del singolo, nella ricerca del proprio benessere, sarebbe sufficiente a garantire la prosperità economica della società. In questo sistema svolge un ruolo decisivo l’imprenditore che agisce senza condizionamenti, guidato soltanto dal massimo profitto, ed è in continua concorrenza con gli altri imprenditori. L’imprenditore si serve di mezzi di produzione (capitali, impianti, ecc.) che appartengono ai privati (imprenditori-capitalisti). Le sue scelte produttive (offerta) sono stimolate dalle richieste che provengono dal “mercato” (domanda). Le variazioni dei prezzi dei beni, conseguentemente, dipendono da domanda e offerta: in altre parole si riconosce al “mercato” (cioè alla legge della domanda e dell’offerta) il compito di unico regolatore dell‘attività economica (economia di mercato). Vedi schema INDIETRO

Fornisce servizi pubblici essenziali e non interviene nell’economia La posizione dei soggetti in un sistema liberista Stato Fornisce servizi pubblici essenziali e non interviene nell’economia Famiglie Domanda Mercato Equilibrio Imprese Offerta

ECONOMIA DI MERCATO Con “economia di mercato” si intende un Sistema economico in cui: tutte le attività produttive sono svolte da una molteplicità di imprese private in concorrenza tra loro le transazioni economiche (cioè gli scambi) sono lasciate alle scelte dei singoli, i quali possono perseguire i propri fini leciti senza restrizioni e regolamentazioni di alcun genere. Generalmente, anche nelle interpretazioni più ampie dell’economia di mercato, alcuni ambiti come la difesa, la giustizia, la scuola, la sanità ecc., sono ritenuti, in tutto o in parte, prerogativa dello Stato (distinzione tra privato e pubblico). Pregi e difetti dell’economia di mercato. INDIETRO

Attività private e attività pubbliche Non esiste una precisa linea di demarcazione tra le attività che sono, o che dovrebbero essere, affidate alla gestione statale e quelle che sono, o che dovrebbero essere, lasciate al mercato. In molti paesi vi è la convinzione, ad esempio, che lo Stato debba intervenire per integrare i servizi erogati dal settore privato quando si tratta di tutelare fondamentali diritti, tra i quali il diritto allo studio, all'assistenza sanitaria di base e alla libertà personale. In numerose economie considerate di libero mercato, lo Stato esercita alcune attività di pubblica utilità, tra le quali il trasporto ferroviario e il servizio postale. Ma anche nelle realtà in cui questi servizi vengono prestati dal settore privato, la regolamentazione governativa è auspicabile per impedire il costituirsi di monopoli. Un altro aspetto importante dell'economia di mercato riguarda l'intervento dello Stato volto a regolamentare le attività economiche fornite dal settore privato: vi è infatti la necessità di limitare la libertà individuale quando questa limita a sua volta la libertà altrui. Le attività economiche sono, dunque, solitamente regolate da leggi di vario genere, con le quali si cerca di garantire il diritto di proprietà e di impresa, ma nel contempo anche i diritti che potrebbero venirne lesi (ad esempio il diritto alla salute).

Pregi e difetti dell’economia di mercato Secondo la filosofia politica liberale, la società ha un valore positivo quando esalta la responsabilità degli individui nel determinare il proprio destino e la libertà di scelta in campo economico è essenziale per preservare la libertà politica. Altrettanto diffusa è l'idea che i mercati libero-concorrenziali siano economicamente "efficienti" perché incentivano gli individui a impiegare le proprie risorse (incluso il proprio lavoro e il proprio capitale) nella maniera più produttiva, stimolando gli imprenditori a produrre beni e servizi rispondenti alle richieste dei consumatori e a utilizzare le più efficienti tecniche di produzione. L'esperienza degli ultimi decenni, in particolare il crollo del blocco sovietico e la drammatica situazione economica della maggior parte dei paesi che lo componevano, ha ampiamente dimostrato gli effetti negativi provocati da un eccessivo intervento statale nell'economia (cioè dall’economia panificata). DIFETTI: I critici del liberismo (e soprattutto del neoliberismo, sua versione recente più radicale) osservano che la distribuzione del reddito in un'economia di mercato non risponde ad alcuni fondamentali requisiti di "giustizia" (ad esempio, non garantisce a ogni individuo uguali opportunità di partenza) ed è incapace di soddisfare l'interesse di tutti e di affrontare i problemi sociali. Inoltre, l’economia di mercato, consentendo l'accumulazione di ricchezze e privilegi economici e politici nelle mani di pochi, mina la sopravvivenza stessa della democrazia: di qui l'esigenza di controbilanciare le scelte del liberismo economico con il perseguimento di alcuni obiettivi sociali fondamentali e con la salvaguardia della libertà politica.

Sistema Economico Collettivista L’intera attività economica viene organizzata dallo Stato Il termine “collettivismo” designa un sistema politico-economico nel quale i mezzi di produzione appartengono alla collettività, intesa in genere come lo Stato. Di conseguenza le “scelte economiche” vanno affidate allo Stato (ovviamente non è riconosciuta l’iniziativa imprenditoriale privata), e anche i mezzi di produzione diventano di proprietà pubblica (cioè dello Stato). In questo sistema gli interessi generali (collettivi) devono predominare su quelli individuali. Il “collettivismo”, in sintesi, anteponendo gli interessi e il benessere della collettività agli interessi e al benessere dei singoli, si oppone al “capitalismo”, inteso come sistema economico nel quale, viceversa, i mezzi di produzione sono di proprietà di privati e la distribuzione è regolata dal libero scambio e dal profitto. In un sistema collettivista, in cui l'organizzazione della produzione dei beni e dei servizi è centralizzata (pianificata), anche i prezzi di vendita dei beni sono stabiliti dallo Stato. Le decisioni su consumi, produzioni, investimenti e prezzi, infatti, sono pianificate con anticipo dallo Stato e imposte alle famiglie e alle imprese: si tratta, in sostanza, di un’economia “pianificata” (in netta opposizione all’economia di mercato). Finalità politiche ed economiche dell’economia collettivista. INDIETRO Vedi schema

La posizione dei soggetti in un sistema collettivista Stato Pianificazione Famiglie Domanda Imprese Offerta

Finalità politiche ed economici dell’economia collettivista Sul piano politico, l'obiettivo è l'istituzione di una società socialista (socialismo), senza classi, in cui sia abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione. Sul piano economico, la finalità risiede nella collettivizzazione delle terre e della struttura industriale e nella gestione della produzione e della distribuzione dei beni attraverso l'elaborazione di piani da parte dello Stato (Piano quinquennale). Il primo esperimento collettivista fu avviato in Unione Sovietica nel 1928. Esperimenti di pianificazione economica di indirizzo collettivista furono attuati in seguito in molti altri paesi comunisti. INDIETRO

Socialismo  Il socialismo è una dottrina politica associata sin dagli inizi alle istanze della classe operaia, il cui programma può essere riassunto nel seguente modo: abolire le classi, giungendo così a una reale eguaglianza sociale; porre le risorse economiche sotto il controllo diretto delle classi lavoratrici; limitare il diritto di proprietà; incoraggiare una nuova morale basata sulla solidarietà e la cooperazione. Benché nel corso dell'Ottocento e del Novecento il fine ultimo del socialismo sia stato spesso descritto come il raggiungimento di una società senza classi, il movimento socialista si è orientato sempre più verso una politica riformista, tesa alla realizzazione di sostanziali modifiche del sistema capitalista piuttosto che alla sua abolizione.

Sistema Economico Misto Il sistema “misto” cerca di far convivere lo Stato e il Mercato. In altre parole i sistemi economici misti combinano proprietà privata e gestione statale, proponendosi di eliminare le “inefficienze” del capitalismo e del socialismo. I governi, che stabiliscono leggi e tasse, possono dirigere alcune aziende, nei settori delle telecomunicazioni o dei trasporti; le aziende private gestiscono invece le restanti industrie, prosperando o fallendo secondo l'andamento del mercato. Alcune aziende infine possono essere miste, essendo amministrate da una società pubblico-privata. Nel modello di sistema a economia mista lo Stato assume un nuovo ruolo: non si limita più a fornire i “servizi pubblici essenziali” e a garantire l'osservanza delle leggi, ma cerca, entro certi limiti, di “guidare” il mercato. Lo Stato, pur riconoscendo la libertà d’impresa (e la proprietà privata dei mezzi di produzione), adotta una politica di interventi per guidare il “mercato” quanto più possibile verso il conseguimento di fini collettivi. Infatti lo Stato non impone ai privati le proprie decisioni, ma induce gli operatori a preferire certi comportamenti piuttosto che altri e, inoltre, provvede anche direttamente a fornire beni e servizi (impresa pubblica). Vedi schema INDIETRO

La posizione dei soggetti in un sistema misto Stato Interviene prestando assistenza alle famiglie e indirizzando la produzione. Limita e pone rimedio ai difetti del “mercato”. Famiglie Domanda Mercato Equilibrio Imprese Offerta

Classificazioni dei Sistemi Economici Il Sistema Economico può essere: Sistema Economico Liberista (o economia di mercato), Sistema Economico Collettivista (o economia pianificata), Sistema Economico Misto (o economia in cui convivono Stato e Mercato) INDIETRO