La Barcellona di Cerdà Modelli 1: città compatta

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La Barcellona di Cerdà Modelli 1: città compatta Prof. Paolo Fusero corso di Fondamenti di urbanistica Facoltà di Architettura Università degli Studi G. D’Annunzio - Pescara Modelli 1: città compatta La Barcellona di Cerdà Riferimenti bibliografici: Cerdà Ildefonso, “Teoria generale dell'urbanizzazione”, Jaca Book 1995 Gabellini Patrizia, “Tecniche urbanistiche”, Carocci ed., Roma 2001 Zanon Bruno, “Dispense di urbanistica”, Uni Trento, 2005

A metà del XIX sec. Barcellona è in una situazione critica La cinta muraria A metà del XIX sec. Barcellona è in una situazione critica La popolazione continua a crescere grazie allo sviluppo dei traffici portuali e all’avvio del processo di industrializzazione Ma la cinta muraria, imposta da Filippo V nel 1719 a conclusione della guerra di secessione, ne comprime la crescita (divieto di edificazione raggio 10 Km) Le mura e la Cittadella segnano il controllo di Madrid su una città con forti spinte autonomiste che sfociano in numerose rivolte urbane 69.500 abitanti nel 1750 115.000 abitanti nel 1770 130.000 abitanti nel 1800 150.000 abitanti nel 1850 A metà dell’800 la densità abitativa è di 864 ab/ha, la più alta in Europa. Parigi 714 ab/ha; Madrid 348 ab/ha Conseguenze gravi sull’igiene, la mortalità infantile, la funzionalità urbana, la circolazione. Unici borghi esterni alle mura sono Barceloneta e Gracia

cartografia1

cartografia2

Il concorso per l’Ensanche Nel 1854 un cambiamento improvviso del governo centrale consente la demolizione delle mura richiesta non solo dai gruppi di interesse economico e politico, ma da tutta la popolazione L’ing. Ildefonso Cerdà viene incaricato di redigere il rilievo cartografico della città e nel 1858 viene bandito un concorso per l’ampliamento a cui partecipano 13 progettisti tra cui Cerdà Il concorso è vinto dall’arch. A. Rovira y Trias, tuttavia già nel 1855 Cerdà insieme al rilievo cartografico aveva presentato al Ministero un suo Piano urbanistico che aveva ricevuto l’approvazione governativa Nel 1859 il Ministero dei LL.PP. (presso il quale Cerdà godeva di solidi appoggi) emette un’ordinanza che suscita profonda indignazione imponendo che l’Ensanche dovesse seguire il tracciato di Cerdà

Il progetto Rovira Secondo il progetto di Rovira la città si organizzava intorno ad una grande piazza centrale situata alla congiunzione con la città vecchia Il Progetto è organizzato attraverso anelli concentrici e le sue proporzioni sono modulate secondo gli insegnamenti dei grandi trattati dell’architettura classica. La forma a ventaglio dell’espansione fa perno sullo snodo con la città vecchia che quindi conserva il suo ruolo ordinatore del tessuto. Il progetto non intacca i valori fondiari del C.S. e anche dal punto di vista sociale sostiene la divisione per parti della città, in relazione al pregio e alla vicinanza dal centro A. Rovira y Trias

Animazione1 Progetto dell’arch. Antonio Rovira y Trias

Il progetto Cerdà Secondo il progetto di Cerdà una nuova maglia si sovrappone al tessuto esistente. La città antica è raccordata alla nuova trama in attesa della sostituzione del vecchio tessuto. La città moderna deve essere il più possibile omogenea per assicurare l’equivalenza di tutti i lotti edificabili. L’innovazione di Cerdà è soprattutto nella concezione delle strade e degli isolati Le strade sono larghe 20 mt salvo gli assi principali di 60-80 mt. Gli isolati hanno un lato di 113 mt con quattro smussature di 20 mt che formano gli spazi di relazione pubblica (piazze) e facilitano la circolazione viabilistica Ildefonso Cerdà

animazione2 Avenida Diagonal Avenida Meridiana Besos Gran Via Montjuich

morfologia

La geometria della manzana

Dati quantitativi quartiere = 25 isolati distretto = 4 quartieri settore = 4 distretti 1 scuola ogni quartiere 1 mercato ogni 4 quartieri 1 parco urbano ogni 8 quartieri 1 ospedale ogni 16 quartieri Superlotti (4 lotti) x edifici pubblici L’edificabilità inizialmente è prevista da Cerdà solo su due lati dell’isolato nelle diverse possibili combinazioni Il 65% del lotto è destinato a verde ottenendo una densità insediativa di circa 250 ab/ha

Plastico ensanche

L’attuazione dell’Ensanche L’attuazione dell’Ensanche già dal 1860 non avviene in coerenza con i principi di Cerdà Se il rispetto della trama viaria e la forma degli isolati sono diventati il punto di forza di un processo di espansione che è durato decenni I punti di debolezza sono stati: a) il processo di densificazione, in parte spontaneo in parte determinato dalle pressioni della rendita immobiliare, che ha vanificato il rispetto dell’isolato aperto a favore di corti chiuse con conseguente forte incremento della densità edilizia b) la mancata realizzazione di molti servizi e aree verdi previste

L’incremento progressivo Progetto originale: 2 soli lati costruiti e 65% della sup. dell’isolato a verde Alla fine dell’800 la sup. edificata è già il 70% e l’edificabilità è resa consentita su tutti 4 lati La profondità ammessa dai 16 mt iniziali ai 24,4 mt pari a 7 piani oltre al PT e all’attico E’ reso edificabile il cortile interno (h=4-5 mt) Si passa dai 977 ab/isolato del periodo 1890-1940 ai 3087 ab/isolato del 1953 Il processo di densificazione è inesorabile fino al 1976 quando viene approvato il nuovo Piano Generale che stabilisce il max di 1944 ab/isolato (inizia la decongestione)

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