GRUPPO FOCUS SUI 12 PASSI www. focus12passi GRUPPO FOCUS SUI 12 PASSI www.focus12passi.it “Relazioni d’amore e dipendenze: dal deserto alla speranza” Milano, 1/10/2011 “Stili polidipendenti e loro “cura”. Stili relazionali e stili sottomessi” Ginetta Fusi, Andrea Quartini
La dipendenza comportamentale (non chimica) Le dipendenze di tipo comportamentale sono profondamente collegate ai modelli di vita contemporanei e alla tematica generale della gratificazione immediata Gioco d’azzardo Shopping compulsivo Attività fisica (sport, jogging) Rischio Lavoro Tecnologie (televisione, PC, Internet, Videogiochi, cellulare) Cibo Dipendenza affettiva Dipendenza sessuale
Perché alcune persone diventano dipendenti da attività così comuni? Esistono dei fattori predisponenti di tipo intrapsichico o variabili personologiche? Temperamento “sensation seeking” Impulsività, aggressività Problemi della Condotta Maladattamento allo stress Capacità genitoriale povera Difficoltà cognitive Ansia Sociale, Fobia sociale e Disturbi di panico Disturbi dell’umore (Poikolainen, 2002; Gerra et al., 2004, da M.Clerici, 2009)
DIPENDENZE COMPORTAMENTALI E PERSONALITA’ Le prime ipotesi sulle variabili di personalità fecero ipotizzare l’esistenza di una “personalità dipendente” sottostante a tutti questi comportamenti. Il DSM IV riconosce una “personalità dipendente, nell’ambito dei disturbi di personalità, che presenta alcune somiglianze con la dipendenza affettiva e la co-dipendenza, mentre, per quanto riguarda le altre dipendenze non chimiche, riconosce, in ASSE I, solo il gambling, classificato tra i disturbi del controllo degli impulsi.
DSM IV criteri per il gioco d’azzardo patologico Devono essere presenti 5 o più tra i seguenti comportamenti non attribuibili ad altro disturbo, ad es. Episodio Maniacale. è eccessivamente assorbito dal gioco d'azzardo (es. eccessivamente assorbito nel rivivere esperienze passate di gioco d'azzardo, nel soppesare o programmare la successiva avventura, o nel pensare ai modi per procurarsi denaro con cui giocare) ha bisogno di giocare d'azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l'eccitazione ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre, o interrompere il gioco è irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo gioca d'azzardo per sfuggire problemi o alleviare un umore disforico dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora mente ai membri della famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l'entità del proprio coinvolgimento nel gioco d'azzardo ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per il gioco ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d'azzardo fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata da gioco
DIPENDENZE E PERSONALITA’: TENDENZE INTERPRETATIVE ATTUALI Come si è visto il DSM IV non riconosce le dipendenze comportamentali, tranne il gambling. I soggetti con dipendenze comportamentale possono ricevere altra diagnosi, collegabile all’ansia, agli sbalzi di umore, alle peculiarità personologiche e relazionali, ma con una marcata eterogeneità. I pattern di associazione prevalenti riguardano, comunque, alcuni tratti di personalità, in particolare di tipo impulsivo. Ragionando in termini transnosografici, si evidenzia l’importanza dei costrutti di impulsività e compulsività. Lo spettro impulsivo-compulsivo (Skodol e Oldham, 1996) si conferma come il più adeguato per accogliere la problematica dei disturbi correlati alla dipendenza in generale, e a quella affettiva in particolare. Sintomatica della considerevole estensione di quest’area di disagio è la costituzione di sempre più numerosi gruppi di auto-aiuto che, partendo dalla consolidata esperienza di Alcolisti Anonimi (AA), hanno in seguito allargato il repertorio dei target di loro competenza: Narcotici, Overeaters, Gamblers, CodA e, buoni ultimi in Italia, i gruppi Sex and Love Addiction. (Janiri, De Risio)
IL DISCONTROLLO DEGLI IMPULSI La caratteristica fondamentale è l’incapacità di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente o alla tentazione di compiere un’azione pericolosa per sé o per gli altri... (M. Clerici, 2009) Per la maggior parte dei disturbi del controllo degli impulsi, esiste una sensazione crescente di tensione o di eccitazione prima di compiere l’azione, che é seguita da piacere, gratificazione o sollievo quando questa viene commessa
Sintomi principali nelle Addictions Correlati sintomatologici caratteristici e patognomonici dell’Addiction: Desiderio incontrollabile di ripetere l'uso della sostanza o un comportamento ("craving") Comportamento compulsivo di ricerca della sostanza che si mette in pratica senza curarsi delle conseguenze che ne derivano ("drug-seeking behavior"): - Perdita di controllo - Continuare nonostante i problemi
"Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te." (Elsa Morante)
La co-dipendenza affettiva Incapacità di assumersi responsabilità circa le aree funzionali della propria esistenza Tendenza a subordinare i propri bisogni a quelli degli altri Mancanza di autostima e fiducia in se stessi Ansia e depressione Tendenza ad avere relazioni dominate dal bisogno dell’altro dal quale dipendere ed il timore di venire abbandonati se i bisogni di dipendenza non vengono soddisfatti (si confonde il soffocamento con l’amore, la dipendenza con la sicurezza)
COMORBILITA’ NELLE DIPENDENZE LA COMORBILITA’ PIU’ FREQUENTE NELLE ADDICTIONS E’… UN’ALTRA O PIU’ CO-DIPENDENZE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE PROFESSIONALE (abilitante alla professione sanitaria di Educatore Professionale – Classe SNT/2) Interfacoltà: Medicina e Chirurgia e Scienze della Formazione TESI DI LAUREA: LA DIPENDENZA TRA IL LIBERO ARBITRIO E LA RICERCA COATTA DELLA FELICITA' Relatore Correlatore Candidato Prof. Pier Luigi Cabras Dott. Andrea Quartini Fusi Ginetta Anno Accademico 2006/2007
OBIETTIVI DELLA RICERCA valutare le tendenze compulsive nelle aree riconosciute tali dalla letteratura, in un campione di soggetti sui quali è già stata posta una diagnosi di dipendenza; identificare eventuali differenze di specificità di genere; valutare l’eventuale condizionamento sui tratti compulsivi nel gruppo dei soggetti in fase di remissione rispetto coloro che hanno una dipendenza in fase attiva; rilevare eventuali specificità di tratto in base alle sostanze-comportamenti di elezione.
Campione di 103 soggetti affetti da addiction provenienti da: SOGGETTI E METODI Campione di 103 soggetti affetti da addiction provenienti da: Servizio Alcologico Territoriale (UFM SerT C - Azienda Sanitaria di Firenze) Servizio Tossicodipendenze (UFM SerT C -Azienda Sanitaria di Firenze) Centro Antifumo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, Careggi (Firenze)
Strumenti di indagine Shorter PROMIS Questionnaire (SPQ) Griglia ad hoc per le informazioni socio-demografiche
Aree dello SPQ Alcol Nicotina Droghe illegali Farmaci Gioco d’azzardo Sesso Caffeina Restrizione alimentare Abbuffate Esercizio fisico Shopping Lavoro Relazioni di tipo sottomesso Relazioni di tipo dominante Ricerca compulsiva di relazioni sottomesse Ricerca compulsiva di relazioni dominanti
Indicatori comuni alle varie aree difficoltà a sospendere il comportamento, nonostante vi sia la consapevolezza degli effetti negativi la condotta è attuata più di quanto il soggetto vorrebbe l’attuazione del comportamento non soddisfa ma, al contrario, spinge il soggetto a reiterarlo diverse persone hanno espresso, oppure esprimono preoccupazione per il comportamento del soggetto il comportamento problematico fornisce consolazione e/o sicurezza
Differenze tra generi
Differenze dei valori medi nelle 16 aree indagate dal Promis nel campione normativo e nel gruppo di utenti (p=0,00448)
Differenze dei valori medi nelle 16 aree indagate dal Promis nel campione indagato disaggregato per fase di attività/astinenza delle addictions (p= 0,000502)
Tabella riassuntiva dei risultati positivi allo SPQ disaggregati per tipologia di addiction e per area
Alcuni tratti caratteristici gli alcolisti e i tossicodipendenti non fanno osservare nessuno negativo alle 16 scale indagate e sembrano particolarmente sensibili: gli alcolisti al tabacco (oltre il 58%), al lavoro compulsivo (oltre il 30%) e alle droghe illegali (oltre il 20%); i tossicodipendenti al tabacco (85.7%), all’alcol e allo shopping (57.1%) i tabagisti si caratterizzano per una maggior prevalenza di tratti compulsivi sul lavoro (31.8%), le abbuffate e lo shopping (circa il 10% per entrambi); i giocatori d’azzardo per le abbuffate (44.4%), il sesso compulsivo (33.3%), l’alcol e le droghe (22.2%); i disordini del comportamento alimentare si caratterizzano per il lavoro compulsivo (63.6%), per lo shopping (40.9%), per il tabacco (31.8%).
CONCLUSIONI - 1 Elevata familiarità per addiction (oltre il 57% del campione indagato) I tratti di addiction sembrano presentarsi più frequentemente associati che isolati Alta prevalenza di compulsione tabagica (oltre il 52%) 35% del campione mostra tratti compulsivi sull’alcol Alta prevalenza di tratti compulsivi relazionali (87% del campione)
Tratti compulsivi relazionali tendenza relazionale patologica appresa nella famiglia di origine (confermata dalla elevata familiarità di addiction riferita dal nostro campione) tendenza genetica automanipolazione del campione stesso, per cui la causa della propria dipendenza verrebbe attribuita alle relazioni con gli altri, che anche se patologiche possono essere più tollerabili rispetto alla dipendenza di elezione, almeno in termini di sensi di colpa eventuale comorbilità in asse II (disturbo di personalità dipendente), che potrebbe contaminare ulteriormente il quadro clinico
CONCLUSIONI - 2 Le differenze di genere (shopping, sesso e gioco) osservate fanno pensare ad una sorta di luoghi comuni culturali che ancora condizionano Nella fase attiva dell’uso della sostanza/comportamento di addiction di elezione vi sono elementi di maggiore compulsività rispetto alla fase non attiva Sembra incoraggiante il fatto che l’astinenza da una sostanza/comportamento non conduca necessariamente a una diversione sostitutiva o compensatoria, ma al miglioramento complessivo della situazione di dipendenza.
Considerazioni finali Si sottolineano le difficoltà spesso circolari che i soggetti affetti da dipendenza hanno ad intraprendere percorsi di astinenza da sostanze/comportamenti compulsivi, proprio perché spesso soffrono di addictions comorbili con la dipendenza primaria (senza soffermarci su altre comorbilità) Una seconda riflessione riguarda la possibilità che il gran numero di tendenze compulsive sulle relazioni riscontrate possa rappresentare una ulteriore complicazione alla coscienza dei problemi di addiction e quindi ad un più concreto intervento motivazionale, per il costante rischio “alibistico”, funzionale più al mantenimento della dipendenza, che al cambiamento di stile di vita Un’ultima considerazione: per quanto esile e per quanto breve, in un panorama di multicomplessità compulsive, ci sembra davvero doveroso poter puntare sul residuo libero arbitrio che resta prima di passare al “primo e ultimo bicchiere”