Corso di formazione per collaboratori scolastici Sicurezza sul Lavoro Corso di formazione per collaboratori scolastici IC GERA LARIO 06-03-2009
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO è addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico; di pulizia e di carattere materiale inerenti l’uso dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici di collaborazione con i docenti
IN PARTICOLARE SVOLGE: Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO IN PARTICOLARE SVOLGE: sorveglianza degli alunni nelle aule e negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ed altre sedi anche non scolastiche custodia e sorveglianza degli ingressi delle istituzioni scolastiche ed educative con apertura e chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e delle altre connesse al funzionamento della scuola
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO IN PARTICOLARE SVOLGE: pulizia dei locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze, anche con l’ausilio di mezzi meccanici compiti di carattere materiale inerenti al servizio, compreso lo spostamento delle suppellettili, nonché, nelle istituzioni convittuali, il trasporto dei generi alimentari e lo svolgimento di tutte le attività connesse con i servizi di mensa e cucina lavaggio delle stoviglie nelle istituzioni scolastiche in cui le esercitazioni didattiche comportino l’uso della cucina e della sala bar servizi esterni inerenti la qualifica
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO PUÒ, INFINE, SVOLGERE: attività inerenti alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili, giardinaggio, e simili attività di supporto all’attività amministrativa didattica nonché ai servizi di mensa
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO PUÒ, INFINE, SVOLGERE: assistenza agli alunni portatori di handicap, fornendo ad essi ausilio materiale nell’accesso delle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno di tali strutture e nell’uscita di esse, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale in relazione alle esigenze emergenti nel sistema formativo partecipa ad aggiornamenti IN SINTESI: ° relazionale ° di custodia ° di manutenzione e pulizia ° di ausilio tecnico
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO stress: i compiti relazionali, soprattutto in rapporto alla delicata funzione di supporto a studenti portatori di handicap introducono elementi di tensione e stress, così come può farlo la responsabilità della custodia rischio biologico legato alla cura dell’igiene dei portatori di handicap e alla loro assistenza per l’uso di sevizi igienici
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO rischi di salute connessi alle operazioni di pulizia. Essi non risultano di particolare intensità e sono sostanzialmente analoghi a quelli che si corrono per l’uso degli stessi prodotti e macchine impiegati per l’uso domestico proprio per questa apparente facilità e usualità delle mansioni svolte la sottovalutazione complessiva del rischio può causare incidenti
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO I DANNI POSSIBILI SONO RAPPRESENTATI DA: ° infortuni per scivolamento o cadute contro arredi ° determinati da contatto, irritative e/o allergiche ESISTONO POI CAUSE CHIMICHE SENSIBILIZZANTI: °nichel °coloranti °additivi in saponi e detersivi °sostanze contenute in guanti di gomma
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO DANNI DA ERRATO USO DI SOSTANZE relazioni allergiche a carico dell’apparato respiratorio o riniti e congiuntiviti per prodotti utilizzati per la pulizia lesioni oculari di tipo irritativo in caso di contatto irritazione delle vie aeree e cefalee, per inalazione di prodotti con solventi organici rischi di folgorazione o ustioni nell’uso delle macchine semplici
Rischi connessi alle mansioni svolte dalle varie figure professionali: COLLABORATORE SCOLASTICO BONIFICHE tenere un continuo livello di attivazione rispettare le norme antinfortunistiche adottare ausili a norma di legge evitare il contatto con i prodotti di pulizia essere informati sulla natura fisica,le proprietà chimiche e i possibili rischi che possono derivare dai prodotti e le misure da prendere in caso di infortunio fare uso corretto degli strumenti elettrici
Il rischio chimico
PITTOGRAMMI DI PERICOLO Nell’Allegato II del DLgs 52/97 sono riportate le indicazioni di pericolo di sostanze e preparati pericolosi: INFIAMMABILE ESTREMAMENTE INFIAMMABILE NOCIVO IRRITANTE TOSSICO ALTAMENTE TOSSICO ESPLOSIVO CORROSIVO PERICOLOSO PER L’AMBIENTE
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R” Ai sensi del DLgs 285/98 vengono definite delle Frasi di Rischio “R” riferite a sostanze e preparati. Queste frasi devono essere necessariamente riportate sulle etichette degli stessi: R1 Esplosivo allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizione R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizione R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria R7 Può provocare un incendio R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili R10 Infiammabile R11 Facilmente infiammabile R12 Estremamente infiammabile R14 Reagisce violentemente con l'acqua R15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R” R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti R17 Spontaneamente infiammabile all'aria R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili R19 Può formare perossidi esplosivi R20 Nocivo per inalazione R21 Nocivo a contatto con la pelle R22 Nocivo per ingestione R23 Tossico per inalazione R24 Tossico a contatto con la pelle R25 Tossico per ingestione R26 Molto tossico per inalazione R27 Molto tossico a contatto con la pelle R28 Molto tossico per ingestione R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici R30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso R31 A contatto con acidi libera gas tossico R32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico R33 Pericolo di effetti cumulativi R34 Provoca ustioni R35 Provoca gravi ustioni
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R” R36 Irritante per gli occhi R37 Irritante per le vie respiratorie R38 Irritante per la pelle R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti R41 Rischio di gravi lesioni oculari R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato R45 Può provocare il cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione R49 Può provocare il cancro per inalazione R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici R51 Tossico per gli organismi acquatici R52 Nocivo per gli organismi acquatici R53 Può provocare a effettivi negativi per l'ambiente acquatico R54 Tossico per la flora R55 Tossico per la fauna R56 Tossico per gli organismi del terreno
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R” R57 Tossico per le api R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente R59 Pericoloso per lo strato di ozono R60 Può ridurre la fertilità R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati R62 Possibile rischio di ridotta fertilità R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno R65 Può causare danni polmonari se ingerito R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle R67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R68 Possibilità di effetti irreversibili
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA “S” Ai sensi del DLgs 285/98 vengono definiti dei Consigli di Prudenza “S” riferiti a sostanze e preparati. Queste indicazioni devono essere riportate sulle etichette degli stessi: S 1 Conservare sotto chiave S 2 Conservare fuori della portata dei bambini S 3 Conservare in luogo fresco S 4 Conservare lontano da locali di abitazione S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del Fabbricante) S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del Fabbricante) S 7 Conservare il recipiente ben chiuso S 8 Conservare al riparo dall'umidità S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del Produttore) S 15 Conservare lontano dal calore S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA “S” S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela S 20 Non mangiare né bere durante l'impiego S 21 Non fumare durante l'impiego S 22 Non respirare le polveri S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del Produttore] S 24 Evitare il contatto con la pelle S 25 Evitare il contatto con gli occhi S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il medico S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente (con prodotti idonei da indicarsi da parte del Fabbricante) S 29 Non gettare i residui nelle fognature S 30 Non versare acqua sul prodotto S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA “S” S 36 Usare indumenti protettivi adatti S 37 Usare guanti adatti S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da precisare da parte del Produttore) S 41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del Produttore] S 43 In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del Fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua") S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta) S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta S 47 Conservare a temperatura non superiore a... °C (da precisare da parte del Fabbricante)
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA “S” S 48 Mantenere umido con... (da precisare da parte del Fabbricante) S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale S 50 Non mescolare con... (da specificare da parte del Fabbricante) S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati S 53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale S 59 Richiedere informazioni al Produttore/Fornitore per il recupero/riciclaggio S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l’infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua
Il rischio biologico
Ai sensi dell’articolo 267 comma 1 del DLgs 81/08 si definiscono: DEFINIZIONI Ai sensi dell’articolo 267 comma 1 del DLgs 81/08 si definiscono: AGENTE BIOLOGICO: qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni. MICRORGANISMO: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico. COLTURA CELLULARE: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.
CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI GRUPPO 1 Un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani; GRUPPO 2 Un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; GRUPPO 3 Un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; GRUPPO 4 Un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure, profilattiche o terapeutiche.
IL RISCHIO BIOLOGICO L’ambiente sociale in cui si lavora espone il personale a rischi biologici estremamente elevati. E’ opportuno quindi utilizzare procedure atte a garantire la sicurezza degli operatori che appartengono a questo ambito lavorativo: lavare spesso le mani e controllare l’integrità dell’epidermide evitare di toccare a mani nude oggetti o parti corporee che potrebbero avere tracce di fluidi organici indossare, ove possibile, guanti in lattice o di materiale impermeabile
CONSIGLI SULLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Movimentazione manuale dei carichi CAMPO DI APPLICAZIONI Movimentazione manuale dei carichi: operazioni di trasporto o di sostegno di un carico (sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare) che comporti rischi di lesioni dorso- lombari Lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture ostiomiotendinee e nervomuscolari a livello dorso-lombare Le norme si applicano alle attività che comportano la movimentazione manuale dei carichi con rischi per i lavoratori
INFORMAZIONE E FORMAZIONE Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni su: : C) le modalità di movimentazione corretta e rischi connessi all’esecuzione di manovre scorrette B) centro di gravità o lato più pesante A) peso del carico - Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata
ELEMENTI DI RIFERIMENTO ALLEGATO XXXIII ELEMENTI DI RIFERIMENTO 1. CARATTERISTICHE DI RISCHIO PER IL CARICO: - Peso elevato (NON PIU’ 30 KG) - Elevato ingombro o difficoltà nella presa - Equilibrio instabile - Collocazione che comporta la tenuta o la presa distante dal tronco o con torsione o inclinazione del tronco stesso - Può comportare lesioni in caso di urto (struttura e consistenza esterna)
ELEMENTI DI RIFERIMENTO 2. Sforzo fisico che può presente un rischio: ALLEGATO XXXIII ELEMENTI DI RIFERIMENTO 2. Sforzo fisico che può presente un rischio: - eccessivo - può comportare un movimento brusco del carico - può essere effettuato solamente con torsione del tronco - compiuto con il corpo in posizione instabile
3. Caratteristiche dell’ambiente di lavoro che possono aumentare il rischio: - spazio libero insufficiente - pavimento irregolare o scivoloso - non è consentita la movimentazione dei carichi ad altezze di sicurezza o in buona posizione - dislivelli del pavimento o del piano di lavoro - temperatura, umidità o ventilazione inadeguata - pavimento o punto di appoggio instabili
4. Caratteristiche dell’attività che possono aumentare il rischio: - sforzi fisici troppo frequenti o prolungati - distanze troppo elevate di sollevamento, di abbassamento o di trasporto - periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente - ritmo non modulabile dal lavoratore
FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO: - idoneità fisica a svolgere il compito in questione - insufficiente o inadeguata informazione o formazione - indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
LESIONE DORSO-LOMBARE Danni che si verificano a carico delle ossa, dei tendini, dei nervi,dei muscoli e dei vasi sanguigni (arterie e vene) in vicini alle vertebre lombari e sacrali in particolare del tratto L5 - S1 (quinta vertebra lombare prima vertebra sacrale) Lordosi lombare Cifosi dorsale cervicale VERTEBRA FACCETTE ARTICOLARI DISCO INTERVERTEBRALE LEGAMENTO
Non è indicata la periodicità dei controlli! SORVEGLIANZA SANITARIA Non è indicata la periodicità dei controlli! OBBIETTIVI . Ricerca delle condizioni di ipersuscettibilità . Rilevazione mirata segni e sintomi colonna vertebrale
1° CASO: IL CARICO E’ PESANTE Se il carico è pesante è necessario attenersi alla seguente sequenza di azioni: prendere posizione vicino al carico, di fronte alla direzione di spostamento, con i piedi su una base stabile e leggermente divaricati a circondare parzialmente il carico. flettere le gambe e non la colonna.
tendere i muscoli della schiena prima di spostare il carico ed afferrare il carico con una presa sicura portare l’oggetto verso se stessi e sollevarsi tendendo le gambe
eseguire il movimento con gradualità e senza strappi. Esaminando nel suo complesso questa tecnica si può dire che: il movimento graduale evita eventuali tensioni muscolari che potrebbero causare strappi o eccessiva pressione sui dischi vertebrali.
Mantenere il carico il più possibile vicino al corpo con le braccia tese e non sollevare il carico tenendolo lontano dal corpo.
Quando si pone la situazione di avere un carico decisamente pesante, non bisogna mai cercare in nessun modo di sollevarlo da soli bensì con l’aiuto di un collega.
Evitare di ruotare il busto per spostare gli oggetti ma girarsi con tutto il corpo;
Per collocare o prendere un carico in alto, evitare di inarcare la schiena ma utilizzare una idonea scaletta e richiedere l’aiuto di un collega a cui passare il carico e quindi salire e scendere la scala a mani libere;
Quando ve ne è la possibilità , è obbligatorio l’utilizzo degli ausilii meccanici per evitare posture o movimenti dannosi alla salute
Quando puoi distribuisci simmetricamente sulle due braccia Se lavori in piedi, allarga la superficie di sostegno per aumentare la stabilità e l’equilibrio. Usa attrezzi di lavoro con manici sufficientemente lunghi per evitare di curvare la schiena: se devi inclinarti, spostati in avanti senza curvare la schiena.
“Il 4 è meglio del 7” Mettiti in ginocchio o piega le gambe per fare dei movimenti o degli sforzi
QUESTE SONO LE TECNICHE CORRETTE!!! Per spingere un oggetto pesante non curvare la schiena indietro o in avanti QUESTE SONO LE TECNICHE CORRETTE!!!