Un ritratto delle vittime di discriminazione.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PROGRETTO STREGA Dalla non discriminazione alle pari opportunità
Advertisements

Pari opportunità, un percorso di evoluzione sociale
Il 74% degli italiani, senza particolari distinzioni di sesso, età e titolo di studio, dichiara di essere preoccupato per il fenomeno immigratorio.
1. ESSERE CITTADINI D’EUROPA
La conoscenza del contesto territoriale
“Intervista sul mondo del lavoro”
1 LUNGO STURA LAZIO: QUADRO GIURIDICO DEGLI STRUMENTI DI CONTROLLO E INTERVENTO Rom: complessità – necessità di sintesi, di volontà, DI CORAGGIO. ALESSANDRO.
Quiz sul divario di retribuzione tra donne e uomini
INCIPIT Dall’esperienza al problema:
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Limiti ordinamentali Parità di trattamento, compresa la tutela Divieti di discriminazione e promozione di azioni positive.
Società globale e diritti umani Capitolo 3: lAltro e i paradossi delluniversalismo.
In Italia vivono molti stranieri e Kamal è uno di questi. E arrivato in Italia alletà di 5anni. Ora ne ha 23. Il padre e la madre hanno lavorato duramente.
CASO 1 e 2CASO 12 e 13 CASO 3 e 4CASO 14 CASO 5 e 6CASO 15 e 16 CASO 7CASO 17 e 18 CASO 8 e 9CASO – 21 e 22 CASO 10 e 11CASO 23 – 24 e 25 La Costituzione.
La mediazione interculturale nei servizi comunali
30 marzo 2011 La valorizzazione di genere come fattore strategico di sviluppo economico, organizzativo e soggettivo VALORIZZAZIONE DI GENERE COME FATTORE.
La consulente di fiducia Corso Donne, politica e istituzioni Avv. Carmen Currò Messina, 12 luglio 2013, h
LA CARTA EUROPEA PER LUGUAGLIANZA E LE PARITA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE LA CARTA EUROPEA PER LUGUAGLIANZA E LE PARITA DELLE DONNE E.
Famiglie transnazionali e ricongiungimenti in Lombardia: dalla conoscenza allintervento sociale Caritas ambrosiana e Osservatorio regionale per lintegrazione.
Le Consigliere di Parità della Provincia di Piacenza
La tutela dei dati personali
REPORT ATTIVITA2008 Comune di Pregnana. 2 Introduzione Le pagine che seguono illustrano lattività del Centro Lavoro a cui si sono rivolti allanno 2008.
DIREZIONE DIDATTICA STATALE Circolo di Montemurlo Protocollo dintesa per laccoglienza degli alunni stranieri e per leducazione interculturale nel territorio.
Lorientamento, gli orientatori CORSO DI FORMAZIONE PER I REFERENTI DELLORIENTAMENTO dicembre febbraio 2007.
RELAZIONE ANNUALE 2010 DONATELLA RUGGIERI Difensore Civico.
Riconoscimento delle qualifiche professionali PROFESSIONE DOCENTE
Percorsi di cittadinanza
Percorsi di cittadinanza
LAVORO IMMIGRAZIONE Ravenna - giugno 2011 le definizioni Discriminazione diretta : trattamento meno favorevole di quello riservato ad altro soggetto.
ELEMENTI DI DIRITTO PUBBLICO
Relazioni tra i gruppi e identità sociale
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
LA COSTITUZIONE ITALIANA
QUANTO COSTA? Costo pari a zero COME SI REALIZZA? Eliminare il bagno dei disabili CHI LO REALIZZA? Modificare/adeguare la normativa (Regione / petizione;
Modulo 4 Diritti & Doveri Diritti & Doveri Art. 118 Impegno Civico Movimento Cittadinanzattiva Movimento Cittadinanzattiva Perché si diventa cittadini.
Dal Bilancio di Mandato al Bilancio Sociale Modena gennaio 2009 ParteciP.A.
Riguardo alla disciplina:
COMITATO DEI GENITORI COS'E' UN COMITATO GENITORI?
ETICA E DEONTOLOGIA La questione dell’etica non è un optional
Area geografica di provenienza degli utenti del servizio di Contact Center UNAR Nord-Africa 22,1% Italia 17,6% Africa 16,8% Europa Orientale 15,9% America.
Direttiva del Consiglio 2000/43/CE
PORTFOLIO & PRIVACY Considerazioni sulla garanzia alla riservatezza con lintroduzione del Portfolio.
Comune di Capaci Anno 2012 Associazione Codici Sicilia.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Imprenditore Commerciale
Modulo Pari Opportunità
DAI TABLET ALLA PAGELLA ELETTRONICA.
La storia di un percorso
Il “nuovo” D. lgs 28/2010 e La Circolare 27 novembre 2013.
Variabili temporali Analisi statistica
L’Europa ed io. Aiutare tutti a sentirsi se stessi? L’Unione europea.
2. LO STATO E I SUOI ELEMENTI COSTITUTIVI
Ospitalità Come far valere i propri diritti. Ospitalità : aspetti positivi e negativi Nella sezione dedicata all’ospitalità si dedica al primo punto di.
F.S.E. P.O.R OB. 2 ASSE II OCCUPABILITÀ - AZIONE 2 - RAFFORZAMENTO DELL’OCCUPABILITÀ E DI ACCOMPAGNAMENTO NELL’INSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO.
F.S.E. P.O.R OB. 2 ASSE II OCCUPABILITÀ - AZIONE 2 - RAFFORZAMENTO DELL’OCCUPABILITÀ E DI ACCOMPAGNAMENTO NELL’INSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO.
DISCRIMINAZIONE PER MOTIVI RAZZIALI, ETNICI, NAZIONALI O RELIGIOSI
SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO La valutazione dell’invalidità civile Percorsi, Criticità, Buone pratiche SABATO 13 GIUGNO 2015 ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI.
DALLE PARI OPPORTUNITA’ ALLA PARTECIPAZIONE PROTAGONISTA: risultati della ricerca.
Corso di Laurea Magistrale, a.a Silvia Borelli Lezione V.
TUTELA DEI MINORI E DELLE DONNE
Tracce migranti e luoghi accoglienti
La presenza straniera nel Comune di Terni. Simona Coccetta - Comune di Terni Convegno L’informazione statistica a supporto della policy: i numeri della.
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
Bisogni educativi speciale e disabilità
Anno europeo del dialogo interculturale Caritas/Migrantes Redazione Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Via Aurelia 796, Roma - Tel.
1 LEGGE N. 94 Novità per gli ufficiali di anagrafe e stato civile L’obbligo di denuncia del reato di clandestinità.
Geografia delle Migrazioni
Differenziali retributivi di genere Analisi del contesto italiano - Ipotesi di ricerca proposte di approfondimento Emiliano Rustichelli – Isfol Area Analisi.
STORIE MIGRANTI. La carta di Lampedusa Cosa è successo? Perché?
Transcript della presentazione:

Un ritratto delle vittime di discriminazione. Analisi sui dati statistici raccolti dall’Unar nell’anno 2006 e le case histories.

Area di nascita dell’utenza

Divisione per genere : Il 62,4% di coloro che si sono rivolti al servizio di Contact Center sono uomini; il 37,6% dell’utenza è invece femminile (scarto non solo notevole, ma anche costante rispetto al 2005). Questa tendenza si spiega alla luce delle principali caratteristiche del fenomeno migratorio contemporaneo (tanto a livello globale quanto italiano).

Il ruolo di primo migrante continua ad essere ricoperto in prevalenza dagli uomini (anche se la componente femminile è sempre più consistente). Inoltre la divisione di genere è determinata anche da una nuova “divisione del lavoro immigrato”, oggi i flussi dall’Est Europa e dal Sud America sono composti in prevalenza da donne che arrivano in Italia per svolgere lavoro di cura. Spesso però questa professione è caratterizzata da una condizione di clandestinità prolungata, queste donne hanno scarsi contatti con la società italiana restando di fatto “socialmente invisibili”

Composizione per genere e area geografica di nascita

Un altro dato importante riguarda gli anni di permanenza in Italia : in media gli stranieri che si sono rivolti all’UNAR risiedono in Italia da 10 anni, rispetto al 2005 il dato è sceso di tre punti; si tratta comunque di un periodo lungo il quale rileva l’importanza dell’integrazione sociale nel processo di presa di coscienza della discriminazione subita.

… più nel dettaglio: Il 27,5% degli utenti risiede in Italia da meno di 5 anni; Il 36,2% ha una permanenza che oscilla tra i 5 ed i 10 anni; Il 12,6% tra gli 11 ed i 15 anni; Il 23,7% risiede in Italia da oltre 15 anni.

Incrociando questi dati è possibile tracciare un ritratto dell’utente del Contact Center UNAR: si tratta prevalentemente di un maschio, la cui età media si aggira intorno ai 40 anni; che risiede in Italia da lungo tempo, in media non inferire a 10 anni.

Dal punto di vista geografico gli episodi di disparità di trattamento per motivi etnici o razziali sono così ripartiti: Nord-Est 22% Nord-Ovest 35,8% Centro 33,9% Sud e Isole 8%

Ambiti di discriminazione: Lavoro 31,7% Casa 12,4% Forze dell’ordine 10,6% Erogazione servizi da pubblici esercizi 10,1% Erogazione servizi da enti pubblici 8,7% Vita pubblica 6,0% Scuola ed istruzione 5,0% Mass media 5,0% Trasporto pubblico 4,1% Salute 2,3% Erogazione servizi finanziari 2,3% Tempo libero 1,8%

Più in generale i problemi sono riconducibili : A_ Lavoro: In questo ambito le denunce riguardano : mobbing 23,2% accesso all’occupazione 21,7% condizioni lavorative 20,3% condizioni di licenziamento 15,9% Più in generale i problemi sono riconducibili : alla difficoltà di accesso all’occupazione; allo svolgimento del rapporto di lavoro in contesti particolarmente ostici, che si traduce in condizioni di licenziamento e lavorative particolarmente dure, sino a pratiche di mobbing.

1_ Accesso all’occupazione: riguarda principalmente il canale dell’offerta privata; le discriminazioni non sempre sono palesi, soprattutto quando le offerte provengono da agenzie interinali, capaci di dirigere azioni di disparità di trattamento nell’apparente rispetto della normativa vigente.

Caso 1: è stato segnalato da uno dei Focal Point territoriali dell’UNAR; riguarda il sito internet di un Comune del Nord Italia; nella sezione dedicata all’orientamento al lavoro sono presenti annunci contenenti requisiti piuttosto improbabili rispetto alle mansioni generiche del lavoro offerto (operaio non specializzato, muratore, saldatore, ecc.).

L’indagine svolta dagli esperti di primo livello accerta l’illegittimità degli annunci: le caratteristiche richieste (tra le quali il possesso della cittadinanza italiana) non sono giustificate dal tipo di lavoro offerto. L’UNAR ha provveduto con una lettera di richiamo al Servizio all’Orientamento del Comune coinvolto. Nella lettera di richiamo sono stati evidenziati due punti….

L’unica possibilità per richiedere determinati requisiti o caratteristiche connesse alla razza, gruppo etnico o cittadinanza, senza che questo determini un atto discriminatorio, è che questi siano essenziali e determinanti ai fini dello svolgimento dell’attività lavorativa (art.3, comma 3 d.lgs.215/2003); Il fatto che l’offerta provenga da un ente terzo non esime il soggetto che pubblicizza l’offerta dal controllare che questa sia legittima, ed eventualmente di impedirne la pubblicazione.

Caso 2: Dimitru è un ragazzo rumeno regolarmente residente in Italia e cerca un’occupazione più stabile di quella che già ha, si accontenta di qualsiasi lavoro purché regolare, in modo da prolungare il permesso di soggiorno; consultando un giornale di annunci di lavoro si rende conto che per qualsiasi mansione è richiesta la cittadinanza italiana; nella convinzione che questo sia solo un modo per escludere i lavoratori stranieri si rivolge all’UNAR.

L’UNAR scrive quindi al giornale ed anche in facendo presente che: sono discriminatori i comportamenti di chi imponga condizioni più svantaggiose o si rifiuti di fornire l’accesso all’occupazione dello straniero regolarmente soggiornante in Italia solo in ragione della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, etnia, nazionalità o religione; quando il datore di lavoro adotta criteri che svantaggiano i lavoratori stranieri, senza che sussistano le ragioni indicate dall’art.3/3 d.lgs.215/2003, compie discriminazione indiretta.

La tipologia dei lavori offerti dagli annunci non rientrava certo nell’ipotesi contemplata dall’art.3/3 d.lgs.215/2003; il giornale pur negando di aver pubblicato questo genere di annunci ha comunque manifestato la sua volontà di aderire alla richiesta dell’UNAR. Più in generale le singole azioni svolte in merito a questo aspetto della discriminazione nell’ambito di lavoro hanno prodotto risultati positivi, stimolando l’attenzione affinché gli annunci siano conformi alle norme in materia di parità di trattamento.

2_ Condizioni lavorative Spesso i lavoratori stranieri subiscono molestie sul posto di lavoro sotto forma di: violenza verbale e fisica; mobbing. Queste possono verificarsi: sia occasionalmente che in maniera protratta nel tempo; sia a livello orizzontale che verticale.

Caso 1: riguarda una cooperativa che si occupa dello scarico merci di un supermercato; la squadra consta di 12 persone, 3 italiani e 9 stranieri; il lavoro è notturno, si svolge infatti tra le 22.00 e le 6.00; il clima tra gli operai, nonostante la fatica del lavoro e l’orario in cui si svolge, è disteso;

…ma questo non vale anche per il caposquadra: chiama gli operai stranieri “animali”; li insulta con ingiurie razziste; non consente loro alcun riposo. Dopo due anni di silenzio, con l’aiuto dei colleghi italiani gli operai stranieri si rivolgono al sindacato e all’UNAR .

Il comportamento del caposquadra viene segnalato al direttore del supermercato che interviene subito con una lettera di richiamo, inducendolo a scusarsi con gli operai; L’azienda quindi: ha deciso di inserire nel proprio regolamento interno il divieto di comportamenti discriminatori per motivi etnici o razziali; ha spostato il caposquadra ad altre mansioni.

Caso 2: la signora Vera trascorre da anni le sue vacanze sulla riviera romagnola, negli anni ha cambiato spesso alberghi e città e durante il periodo invernale riceve la pubblicità dei vari alberghi in cui ha soggiornato; un giorno riceve da uno di questi alberghi un depliant promozionale che pubblicizzava una particolare novità per rendere più accogliente il soggiorno dei propri ospiti…

“Gentile cliente siamo lieti di informarLa che il nuovo albergo ha una nuova gestione. Ci stiamo impegnando per rendere più accogliente e gradevole il vostro soggiorno …per questo motivo siamo lieti di comunicare che con la nuova gestione stiamo riducendo drasticamente il numero dei dipendenti extracomunitari sostituendoli con dipendenti italiani o europei”

La signora ricevuto il depliant si è rivolta al Contact Center. L’UNAR ha quindi richiamato l’albergatore sottolineando come tale comportamento: violi la normativa antidiscriminazione; rappresenti una palese violazione della parità di trattamento che può dar luogo ad un ricorso al giudice civile ex art.4 del D.Lgs.215/2003.

B_ Casa: In questo ambito la maggioranza dei casi pertinenti (l’81,5%) riguarda denunce inerenti le relazioni di vicinato, l’11,5% invece riguarda le condizioni di affitto praticate dai locatori.

Questa forte differenza percentuale può essere forse compresa meglio se si tiene conto del fatto che secondo i dati del CENSIS l’80% degli immigrati vive in affitto. Denunciare il proprietario dell’abitazione in cui si vive può essere rischioso, al punto da perdere l’alloggio, è quindi più agevole denunciare la discriminazione subita da un vicino.

Caso 1: La sig.ra Dolores, origini sudamericane, ha acquistato un appartamento da circa 7 anni. Da subito però ha avuto problemi con la sig.ra Wilma che abita nell’appartamento sopra al suo: rumori, escrementi di animale che la signora Dolores trova sul suo davanzale; ma soprattutto l’epiteto “la negra” con il quale viene abitualmente apostrofata.

Nonostante le tre lettere scritte alla sig Nonostante le tre lettere scritte alla sig.ra Wilma dall’amministratore condominiale, con le quali la intimava a non tenere tali comportamenti, la situazione peggiora e le offese si fanno sempre più pesanti; Dolores allora: con la testimonianza dei vicini, sporge denuncia ai carabinieri. E’ disposta però a ritirarla se le ingiurie razziste avranno fine; si rivolge inoltre all’Unar, per chiedere assistenza.

L’UNAR quindi: la indirizza ad una delle associazioni iscritte al Registro; si rivolge all’amministratore per cercare di trovare una soluzione di mediazione. L’amministratore tenta assieme all’UNAR una riappacificazione delle due signore, ma la Sig.ra Wilma trasloca, il tentativo di mediazione rimane quindi incompiuto. L’UNAR però vuole utilizzare questo schema di conciliazione a tutti i casi di contrasti fra inquilini per motivi razzisti.

C_ Erogazione di servizi da enti pubblici: I casi di discriminazione in questo ambito sono numerosi, ma soprattutto preoccupanti: se infatti la disparità di trattamento è già di per sé inammissibile all’interno delle relazioni interpersonali, è quantomeno riprovevole quando proviene da un’istituzione.

Caso 1: deriva dalla segnalazione di un’associazione che opera a tutela dei diritti di Rom e Sinti; imputata è un’amministrazione comunale di un paese del Nordest italiano; riguarda la negazione della residenza ad una donna Sinti, presente sul territorio del Comune in questione dal 2001.

Alle 5 domande di residenza inoltrate dalla donna, il Comune ha sempre risposto negativamente, contravvenendo alle precisazioni del Ministero dell’Interno che con la circolare 8/98 aveva chiarito come la natura dell’alloggio non possa essere di ostacolo all’iscrizione anagrafica. Si ritiene quindi che nel caso specifico, la negazione dell’iscrizione sia da imputarsi ad un comportamento discriminatorio.

Caso 2: Riguarda la stessa amministrazione comunale per aver emesso un’ordinanza attraverso la quale si vieta la sosta ai nomadi con roulotte, campers o altri mezzi su tutto il territorio comunale. Il fatto che l’ordinanza riguardi i soli nomadi denota come il suo contenuto sia palesemente discriminatorio.

Caso 3: riguarda una famiglia non comunitaria (madre, padre e bambino) in vacanza in Italia; arrivati a Roma decidono di visitare un museo, la madre che parla perfettamente italiano chiede 2 biglietti interi ed uno ridotto per il bambino; dopo la richiesta però la madre si rivolge ai familiari nella sua lingua….

….l’addetto alla biglietteria rendendosi conto che non si tratta di una famiglia italiana, chiede di che nazionalità siano; scoprendo che non sono comunitari spiega di non poter emettere il biglietto ridotto, la legge italiana infatti prevede la riduzione solo per minori italiani o comunitari. L’UNAR ha preso contatti con il Ministero dei Beni Culturali proponendo la modifica della norma per ristabilire una parità di trattamento fra tutti i minori.

Caso 4: una studentessa di nazionalità cinese, diplomata in Italia, riesce ad accedere ad una importante università privata italiana; l’importo della retta annuale per l’iscrizione era differenziato in quattro fasce corrispondenti di reddito; al momento dell’iscrizione la ragazza scopre di dover pagare una retta più alta rispetto a quella corrispondente al suo reddito….

…gli studenti non comunitari infatti vengono automaticamente collocati nella fascia più alta a prescindere dal reddito. Si rivolge ad un avvocato che cita in giudizio l’Università. Il giudice civile le da ragione, la condotta dell’Università viola le norme antidiscriminazione, e condanna l’istituto alla cessazione della condotta pregiudizievole.

D_ Forze dell’ordine L’aspetto riguardante le forze dell’ordine è piuttosto delicato in quanto queste si trovano in prima linea nella gestione del fenomeno migratorio. Le difficoltà emergono dal fatto che da una parte gli immigrati non conoscono bene la lingua, dall’altra le forze di polizia sono spesso sprovviste degli strumenti necessari per comunicare efficacemente.

Caso_1: Il caso riguarda un poliziotto ed un uomo di origine nigeriana, ma di nazionalità svedese, in un aeroporto del Nord Italia. L’uomo si rivolge alla polizia per denunciare lo smarrimento del suo biglietto. Questi inoltre spiega (in inglese) di essere in Italia per visitare i suoi familiari.

L’agente, fraintende le parole dell’uomo e non vedendo il timbro di ingresso sul passaporto crede di trovarsi di fronte ad un ingresso illegale, assumendo quindi un atteggiamento autoritario. Grazie ad un altro agente che parlava inglese il fraintendimento viene superato, il timbro manca perché l’uomo è cittadino svedese, quindi appartenente all’area Schengen.

È abbastanza evidente che il colore della pelle ha agito da fattore di chiusura, al punto tale da non far controllare nemmeno la reale cittadinanza dell’uomo di origine nigeriana. Questo caso dovrebbe far riflettere sulla necessità di affiancare alle forze dell’ordine una figura con una specifica formazione linguistica e comunicativa, capace di mediare il rapporto con gli utenti.

E_ Vita pubblica Assieme al trasporto pubblico questa voce raccoglie il 10% delle segnalazioni, per altro alla luce delle caratteristiche e degli ambiti comuni, quella del trasporto pubblico può essere considerata come una sua sottocategoria.

Caso 1: Riguarda un ragazzo senegalese che prende tutti i giorni l’autobus per recarsi al lavoro, per risparmiare ha comprato l’abbonamento annuale, quindi non necessita di obliterare il biglietto. Spesso salgono dei controllori che però controllano i biglietti prevalentemente agli stranieri. Un giorno il ragazzo è affacciato al finestrino, alla fermata ci sono dei controllori, non salgono, ma gli chiedono il biglietto al volo, poi se ne vanno senza continuare i controlli. Il ragazzo non ci sta e chiede spiegazioni, la risposta dei controllori è un insulto.

Al di là degli insulti, anche questo “controllo selettivo” basato sul pregiudizio “straniero, quindi irregolare, quindi senza biglietto” è da condannare. L’UNAR è in contatto con l’avvocato del ragazzo, inoltre sono stati presi contatti con l’azienda per chiedere: provvedimenti contro quei controllori; l’attivazione di corsi di formazione e sensibilizzazione dei propri dipendenti.

Caso_2: Questo caso è stato denunciato da una cittadina italiana e riguarda la politica, nello specifico alcuni manifesti di un partito politico italiano apparsi in alcune città del Nord est durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2006. In questi manifesti si è fatto ricorso in maniera strumentale ad immagini di cittadini stranieri: in uno di essi appariva la caricatura di un cinese accompagnata dalla frase “…vorreste un ministro del commercio così?” e in un altro venivano ritratte alcune donne con il burka accompagnate dallo slogan “…vorreste un ministro della famiglia così?”

È evidente che al di là delle diverse posizioni riguardanti le politiche migratorie la partecipazione degli immigrati stessi alla vita politica, l’utilizzo di queste immagini stereotipate è lesivo della dignità del cittadino straniero.

Caso_3: Riguarda un ragazzo algerino, corridore amatoriale,che però da quando è in Italia, dovendo badare soprattutto a lavorare non ha avuto più tempo per correre, e così ha messo un po‘ da parte la sua passione. Ora però ha un lavoro che gli lascia più tempo libero, su consiglio di un suo amico italiano decide di recarsi presso l’associazione sportiva del luogo per tesserarsi.

Scopre però che le cose non sono così semplici: occorre un gradimento e una non meglio precisata presentazione da parte di qualcuno che faccia da garante. A nulla vale l'intervento dell'amico italiano, disposto esso stesso ad assumere questo ruolo. Il ragazzo allora si rivolge all’UNAR che interviene presso l’associazione sportiva facendo presente la normativa in materia e le possibili sanzioni esistenti nel caso si dovesse riscontrare un comportamento discriminatorio. Dopo poco tempo il ragazzo ottiene l’iscrizione.

F_ Scuola ed istruzione. Uno dei esempi più significativi riguarda un caso segnalato dall’Opera Nomadi e coinvolge un paesino del Nord-Est che nel giro di tre anni ha visto migrare tutti gli alunni italiani nelle scuole dei Comuni limitrofi a causa dei “troppi alunni” Rom e Sinti. Le scelte “separatiste” delle famiglie italiane hanno sicuramente influenzato l’organizzazione della scuola,oggi strutturata su due pluriclassi di 18 alunni.

Secondo l’Opera Nomadi quella della scuola in questione sarebbe una realtà discriminante che provoca segregazione: l'attività didattica, infatti, sarebbe ritardata proprio dalla mancanza degli alunni italiani che con la loro presenza favorirebbero l'inserimento degli alunni Rom e Sinti nel contesto scolastico e di conseguenza nel tessuto sociale locale. Per queste ragioni è stato chiesto al Ministero dell’Istruzione la chiusura della scuola speciale, coinvolgendo l’UNAR stesso

l’UNAR si è fatto promotore di una serie di incontri tra l’Opera Nomadi e l’amministrazione comunale per individuare iniziative per favorire l’integrazione e per discutere sull'efficacia di attività scolastiche obbligatorie inserite nei POF, che quest'anno vedranno coinvolti in momenti formativi comuni gli alunni della scuola “separata” e di quelle “italiane”.

G_ Mass Media: Il filo conduttore delle segnalazioni in questo ambito riguarda un tipo di giornalismo che utilizza un linguaggio apparentemente neutro, ma che in realtà contribuisce al rafforzamento di generalizzazioni e pregiudizi. Una specifica segnalazione riguarda il caso di un’importante testata italiana che titolava “gli albanesi rubano”.

Nell’articolo si leggeva che autori del furto erano persone dell’Est Europeo, l’associazione “ladri-Albania” non può che essere frutto di una visione stereotipata di questo gruppo nazionale. Questo genere di giornalismo non fa che esasperare le situazioni di conflitto.

H_ Erogazione di servizi finanziari: Anche se in linea di massima la legislazione bancaria non pone alcun limite all’accesso degli stranieri ai servizi bancari, ben il 5% delle segnalazioni riguardano questo ambito.