L'Oro Blu.

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Transcript della presentazione:

L'Oro Blu

L'inquinamento acquatico L'inquinamento chimico dei corsi d'acqua è uno dei problemi ambientali più critici. Le sostanze inquinanti possono avere origine puntuale o non puntuale, a seconda che provengano da sorgenti ben identificabili quali fabbriche, raffinerie e tubi di scarico, o diffuse e non localizzabili, quali deflussi superficiali di derivazione agricola o rigurgiti di liquami dalle fognature. Si stima che l'inquinamento delle acque mieta ogni anno circa 10 milioni di vittime in tutto il mondo.

L'inquinamento delle acque provoca il fenomeno della marea rossa, che consiste nella crescita esplosiva di una categoria di alghe unicellulari dette dinoflagellati. I molluschi e i crostacei filtratori sono le specie animali più esposte alle conseguenze nefaste di tale fenomeno: assorbendo le tossine prodotte da alcune varietà di alghe, danneggiano i propri organismi e mettono in pericolo l'uomo che se ne nutre.

Alcuni dei principali inquinanti idrici sono: le acque di scarico contenenti materiali organici che per decomporsi assorbono grandi quantità di ossigeno; parassiti e batteri; i fertilizzanti e tutte le sostanze che favoriscono una crescita eccessiva di alghe e piante acquatiche; i pesticidi e svariate sostanze chimiche organiche (residui industriali, tensioattivi contenuti nei detersivi, sottoprodotti della decomposizione dei composti organici); il petrolio e i suoi derivati; metalli, sali minerali e composti chimici inorganici; sabbie e detriti dilavati dai terreni agricoli, dai suoli spogli di vegetazione, da cave, sedi stradali e cantieri; sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli, dalle centrali nucleari, dalle industrie e dai laboratori medici e di ricerca che fanno uso di materiali radioattivi.

Un gruppo di ambientalisti manifesta contro il progetto di una piattaforma petrolifera al largo della Florida, nelle acque statunitensi. A prescindere dalla possibilità di incidenti e di perdite di petrolio letali per la vita marina, il rumore, il calore e le vibrazioni necessariamente prodotti dall'installazione avrebbero effetti devastanti sul delicato ecosistema della barriera corallina.

L'inquinamento delle acque marine Fino a che l'industria era inesistente, o allo stato embrionale, ancora non esistevano detersivi e fertilizzanti chimici e gli agglomerati urbani erano ben lontani dalle dimensioni attuali, i processi di autodepurazione dell'acqua e del suolo sono stati sufficienti a evitare l'inquinamento delle acque . L'aumento della popolazione, lo sviluppo industriale e la diffusione dell'impiego di prodotti chimici in tutte le attività umane hanno provocato un notevole aumento della quantità dei liquami e una radicale modifica della loro composizione: non si tratta più di sostanze organiche facilmente biodegradabili, ma di una miscela di sostanze organiche e inorganiche, alcune delle quali molto dannose ed estremamente difficili da eliminare. Le acque interne risultano inquinate da scarichi industriali, agricoli e urbani.

Gli inquinanti diffusi negli effluenti industriali sono principalmente composti chimici in soluzione o sotto forma di emulsione e schiume: acidi e basi forti, sali minerali (particolarmente di cromo, zinco, cadmio, rame, nichel, piombo, sali ammoniacali e inoltre cloruri, fluoruri, solfuri, cianuri, solfiti e idrosolfiti), idrocarburi, catrame, oli vegetali e grassi, fenoli, amidi e zuccheri, coloranti, ecc.; inoltre sono presenti materiali solidi di varia dimensione e di natura organica o minerale ( colloidi, residui della lavorazione del legno e della carta, scarti e residui delle industrie alimentari, sabbie, pietrisco, ecc.) e radioisotopi. Negli effluenti urbani prevalgono invece sostanze organiche putrescibili più o meno contaminate da forme microbiche patogene e parassitarie, e schiume da detersivi e saponi. L'immissione di scarichi agricoli apporta soprattutto sostanze nutritive e biocide per dilavamento di fertilizzanti e pesticidi dai campi.

L'inquinamento marino risulta, oltre che dal deflusso delle acque interne inquinate, dallo scarico diretto operato, senza efficaci depurazioni, da industrie e insediamenti urbani costieri e dall'eliminazione di rifiuti da parte di ogni tipo di naviglio. Va inoltre tenuto conto che gran parte degli inquinanti atmosferici finisce prima o poi per precipitare in mare. Il mare risulta gravemente contaminato anche a notevolissima distanza dalle coste; l'inquinante più diffuso è il petrolio a causa della pratica delittuosa di scaricare in mare dalle petroliere le acque di lavaggio delle cisterne, del ripetersi di incidenti e di naufragi che coinvolgono petroliere, dell'estrazione di petrolio dalle piattaforme continentali. Una forma di inquinamento delle acque destinata a diffondersi sempre più è quella termica, in gran parte dovuta al crescente impiego di acqua nei processi di raffreddamento industriali, specie nelle centrali termoelettriche e nucleari, ma non meno gravi sono gli effetti degli scarichi termici delle acciaierie, degli zuccherifici, delle fabbriche di alluminio e, in genere, di tutti i numerosi processi industriali che richiedono, alla fine della lavorazione, lo smaltimento del calore residuo.

Dal forum internazionale dell'acqua Già nel 1994, alla Giornata Mondiale per l’Alimentazione, il Papa Giovanni Paolo II sottolineava la necessità di "… considerare l'importanza dell'acqua per la vita e la sussistenza degli individui e delle comunità. Giacché ognuno deve avere la possibilità di accesso a rifornimenti d'acqua incontaminata, la comunità internazionale è chiamata a cooperare per proteggere questa preziosa risorsa da forme di utilizzazione non adeguate e dal suo spreco irrazionale. Senza l'ispirazione che deriva dai principi morali profondamente radicati nei cuori e nella coscienze degli uomini, gli accordi e l'armonia che dovrebbe esistere a livello internazionale per la preservazione e l'uso di questa risorsa essenziale saranno difficili da mantenere e portare avanti".

Tuttavia, per quanto riguarda la gestione dell’acqua, c’è da fare i conti con un crescente fenomeno di privatizzazione dell’acqua. Nel Regno Unito è stata l’espressione di una scelta politica del governo Thatcher. La privatizzazione alla francese (fondata sul sistema della "gestione delegata" dei servizi alle compagnie private) è di gran lunga la più usata. In Canada vi sono stati dei tagli drastici alle spese per le infrastrutture e le municipalità locali sono state costrette ad affidare gli investimenti in materia di acqua alle compagnie private. Forti spinte per la privatizzazione sono presenti in Germania federale, in Irlanda, in Italia, nei Paesi Bassi. Moltissime le città nel Sud del Mondo in cui da diversi anni tale privatizzazione si è verificata.

La privatizzazione fa gonfiare i prezzi dell’acqua in maniera smisurata. Il capitale privato è consapevole del fatto che i servizi per l’acqua sono diventati un settore di attività molto redditizio. Così, le grandi multinazionali dell’acqua, (tra cui le francesi Suez-lyonnaise, Vivendi-Generale, Saur-Bouygues, o le più note Danone e Nestlé) spingono perché si sviluppi il mercato dell’acqua. Grazie alla loro potenza finanziaria, alla loro tecnologia e alle loro enormi competenze accumulate negli anni, esse sperano di assicurarsi il controllo di questi mercati.

La guerra mondiale dell’acqua è stata lanciata e sembra che questa sia stata e continui ad essere legittimata anche a livello internazionale. Il Forum ha rigettato l’idea dell’accesso all’acqua come un diritto umano e sociale inalienabile; riconoscere tale diritto avrebbe comportato l’introduzione nella politica concreta dell’acqua di regole ed obblighi per gli Stati e per le imprese private, che né gli uni né le altre accettano con entusiasmo. La Dichiarazione afferma che l’acqua è una risorsa naturale sempre più cara perché in via di rarefazione crescente a causa dell’inquinamento e degli sperperi; è dunque un "bene economico". Secondo la Dichiarazione, l’acqua deve avere un valore di mercato e il suo prezzo deve essere calcolato e definito sulla base del costo totale di produzione, al fine di assicurare al capitale la remunerazione più adeguata del suo intervento.

L’acqua è patrimonio dell’umanità L’acqua è patrimonio dell’umanità. La salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa. Il suo carattere " insostituibile " significa che l’insieme di una comunità umana – ed ogni suo membro – deve avere il diritto di accesso all’acqua, e in particolare, all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile individuale e collettivo. L’acqua appartiene più all’economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che all’economia privata dell’accumulazione individuale ed altre forme di espropriazione della ricchezza. Mentre nel passato la condivisione dell’acqua è stata spesso una delle maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l’accesso all’acqua come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo. Il diritto all’acqua è una parte dell’etica di base di una buona società e di una buona economia. L’acqua deve contribuire al rafforzamento della solidarietà fra i popoli, le comunità, i paesi, i generi, le generazioni.

L'acqua nelle culture umane L'acqua costituisce una frazione compresa tra il 50 e il 90% del peso corporeo degli organismi viventi, potendo raggiungere in alcuni invertebrati marini addirittura il 95% del peso totale. Il protoplasma cellulare è una soluzione colloidale macromolecolare in cui l'acqua rappresenta l'elemento disperdente; grassi, carboidrati, proteine, sali e altre sostanze chimiche vengono disciolte e trasportate in soluzione acquosa, e ciò permette le numerose reazioni chimiche indispensabili per i cicli fisiologici. Il sangue degli organismi animali e la linfa delle piante sono costituiti prevalentemente da acqua, che ha la funzione di trasportare le sostanze nutritive e di rimuovere i prodotti di rifiuto. L'acqua svolge inoltre un ruolo fondamentale nel metabolismo delle cellule, prendendo parte a diverse reazioni di idrolisi.

ALCUNE POESIE SULL'ACQUA

La fontana malata Correte, Non s’ode Clof, clop, cloch, rumore di sorta, che forse… che forse sia morta? Orrore! Ah! No rieccola, ancora tossisce. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchchch… La tisi l’uccide Dio santo, quel suo eterno tossire mi fa morire. Un poco va bene ma tanto! Che lagno! Ma Habel! Vittoria! Correte, chiudete la fonte, mi uccide quel suo eterno tossire! Andate, mettete qualcosa per farla finire, magari… magari morire. Madonna! Gesù! Non più! Non più. Mia povera Fontana, col male che hai finisci, vedrai, che uccidi me pure. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchchch… Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch. E giù nel cortile, la povera fontana malata; che spasimo! Sentirla tossire. Tossisce, tossisce, un poco si tace di nuovo tossisce. Mia povera fontana, il male che hai il cuore mi preme. Si tace, non getta più nulla. Si tace A. Palazzeschi

Sull'acqua Lorenza Carozzo

L’acqua Quando ho sete faccio scorrere a lungo l'acqua, vorrei poterla bere più fresca, sempre più fresca. Mi è capitato di non potermi decidere e rimanere col bicchiere vuoto in mano, pensando all'acqua che berrei se attendessi ancora un po'. E' una differenza così leggera, da riempire il mare nell'attesa: c'è qualcosa di così mortale nell'acqua, che ieri ho tremato sentendo un bambino dire "ho sete". Roberto Pazzi

Il fiume E nasce un tempo nuovo Di quest'amore nascosto come un pesce sotto i ciottoli nelle pozze d'acqua fino a sparire. Là sotto la voglia di tradirti è solo la forza di saltare da una pozza d'acqua a un'altra, verso la perduta corrente, nel fiume grande dove c'eravamo trovati. Roberto Pazzi

Paura del mare Potessi risalire la corrente riuscire a una sorgente... Sono un pesce di fiume che teme di perdersi nel mare e ne ode lontanissimo il destino. Roberto Pazzi

Ballata dell'acqua di mare " Il mare Sorride lontano. Denti di spuma labbra di cielo. - Che cosa vendi, fosca fanciulla, coi seni al vento? - Vendo, signore, l'acqua dei mari. - Che cos'hai giovane negro, mescolato al sangue? - Ho, signore, L'acqua dei mari. - Queste lacrime salmastre Da dove vengono, madre? - Vengono, signore, dall'acqua dei mari. - Cuore, e questa amarezza Profonda, dove nasce? - Dall'amara acqua dei mari. Il mare Sorride in lontananza. Denti di spuma, labbra di cielo." Garçia Lorca

L'onda "Palpita, sale, si gonfia, s'incurva, s'alluma, propende. Il dorso ampio splende come cristallo; la cima leggiera s'arruffa come criniera nivea di cavallo. […] Sciacqua, sciaborda, scroscia, schiocca, schianta, romba, ride, canta, accorda, discorda, tutte accoglie e fonde le dissonanze acute nelle sue volute profonde, libera e bella, numerosa e folle, possente e molle, creatura viva che gode del suo mistero fugace." Gabriele d’Annunzio

Presentazione realizzata dalla classe 3°C dell'Istituto Comprensivo "A.Moro"