Lezione 21 Dalla ripresa di fine secolo alla Prima guerra mondiale.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IO e il COMPUTER Un rapporto cambiato nel corso del tempo.
Advertisements

Il piccolo principe.
E ORA UN PO’DI STORIA.
La storia dei tre alberi.
La Guerra Fredda Classe III A.
 La crisi economica del 1873.
Energy story.
L’ordine internazionale dopo la seconda guerra mondiale
Alla ricerca del pianeta perfetto Angela e Piero vanno in cerca di un mondo … Ricorda: Esc per uscire.
CANZONI.
La questione sociale nella seconda metà dell’800
Un fumetto esce dalla bocca
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
La crisi del 1929 e il New Deal
Il mondo dopo la guerra I 14 punti Conferenza di Wilson
Agricoltura, Alimentazione e Ambiente: ruolo delle scienze agrarie in un mondo che cambia Prof. Paolo De Castro Università degli Studi di Bologna - Presidente.
La prima guerra mondiale
La crisi dell’equilibrio realizzato da Ada Fortuna
L 'UNIVERSO.
La lezione della Farfalla 2.
Laboratorio danza creativa
Dichiarazioni d’amore
GIORNATA DEI DIRITTI DELL’ INFANZIA
Classi Quarte di San Bernardo
In ascolto del Vangelo Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare.Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise.
DI FRANCA CIONI. PRESENTAZIONE DI MANUELA SERAVALLI
Ogni mattina ... Comincia la vita.
DEDICATO Automatic slide.
Poesie di Nazim Hikmet.
La società siciliana attraverso le opere di Verga I "Berretti"
La crisi delle democrazie
Preghiere.
Le rivoluzioni industriali
Si nasce o si diventa? Un affermato dirigente decide
Il sistema a economia mista
SONO STANCO Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto ricominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada.
Capitolo 10: La crisi del 1929 e il New Deal
Il mondo dopo la guerra.
“…..fare amicizia!” Poesie scritte dagli alunni
Il valore della preghiera
Ragioniamo sulla I ° guerra Mondiale
UN PENSIERO.
La prima guerra mondiale
DOMENICA 19 t.o. Anno A Ascoltando: “Signore, Gesù” di T. L. da Vittoria, sperimentiamo il Suo aiuto.
L’Europa dopo la Grande Guerra
E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di.
Occhiali nuovi Non vedo molto bene da vicino, Signore. Almeno le cose che mi riguardano: i miei errori, i miei difetti. Mentre inquadro benissimo.
La borghesia deve distruggere ricchezza per produrre altra ricchezza; deve provocare miseria per permettere al capitale di crescere “ Nelle crisi commerciali.
Rivoluzione industriale e società di massa
Storia dell’integrazione europea
La globalizzazione in una prospettiva storica
A cura di Marika Speranza.
Sistema economico un’organizzazione sociale = uomini e donne in un dato momento storico sono associati per produrre e consumare beni e servizi  4 funzioni.
Storia Economica Lezione 25
LA CRISI DEL ‘29.
Tra le due guerre Pablo Picasso, Guernica, Europa: leadership economica e politica sin dall’età medievale. Europa: leadership economica e politica.
9.00 Resurréxi et adhuc tecum sum, alleluia: Son risorto e sono sempre con te, alleluia: posuísti super me manum tuam, alleluia: tu hai posto su di.
Anche a noi, come ai pastori di Betlemme, è stato dato il più grande Annuncio, sospirato dalla Chiesa e molto più da Dio: quella Volontà che regna in.
a cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda
GLI STATI UNITI DAL PRIMO DOPOGUERRA AL NEW DEAL
Quattro settimane per prepararsi alla nascita di Gesù
LA CRISI DEL 1929 © Pearson Italia spa.
Non siamo noi che perdiamo la fede, ma è la fede che smette di formare la nostra vita.
Istituto Comprensivo “F. De Pisis” Ferrara. Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga.
I CARRI ARMATI NELLA GRANDE GUERRA. Tra le tante novità che fecero la propria comparsa nella Grande Guerra ci furono i primi modelli di carri armati.
Il grande crollo La crisi del '29 e le sue conseguenze ITIS “ALESSANDRO ROSSI”
Il welfare, dalle politiche di austerity allo sviluppo della persona Arezzo 18 settembre 2015 Intervento di David Recchia Area Politiche di Cittadinanza.
GLI ESORDI DEL NAZISMO IN GERMANIA Capitoli 11 e 12.
La Globalizzazione.
Transcript della presentazione:

Lezione 21 Dalla ripresa di fine secolo alla Prima guerra mondiale

Una visione d’insieme…  Novecento: è un secolo di nuovo e grande sviluppo.  Il trend di crescita è molto più rilevante che nel secolo precedente, nonostante le guerre e le crisi economiche mondiali.  Dal 1913 al 1998 il PIL europeo cresce di circa 7 volte, mentre la popolazione passa da 500 a 800 milioni (+60%). Pablo Picasso, Jacqueline con fiori Rivista quindicinale, in copertina litografia di Fortunato Depero

Il Novecento è il secolo in cui si affermano i consumi di massa individuali. Migliorano enormemente i consumi alimentari, per l’abitazione, l’abbigliamento e il tempo libero. Si assiste alla affermazione della motorizzazione individuale a motore (scooter e automobile). Pubblicità di cucina a gas, anni Venti

I consumi tendono ad allinearsi all’interno dei due grandi “blocchi” in cui l’Europa si divide dopo la Seconda guerra mondiale: quello occidentale filo-americano e quello orientale, controllato dall’Unione Sovietica. Col tempo, tuttavia, si assiste alla divergenza di tecnologia e design. Zaz 965A, Unione Sovietica Fiat 600, Italia

Trabant, il simbolo della Germania Orientale NSU Prinz 4, Germania Occidentale  Sino agli anni Sessanta-Settanta si registra una certa simmetria tra i prodotti automobilistici dei due blocchi.

Automobile Volga, URSS

Renault Dauphine, Francia Skoda, Cecoslovacchia

La Belle Époque… La prima parte del secolo, sino allo scoppio della Prima guerra mondiale, è una fase di grande prosperità economica per tutto il mondo, che inizia nella fase finale dell’800, dopo il superamento della crisi agraria.  Grande prosperità dell’economia mondiale, che corrisponde alla “globalizzazione” dei mercati. Milano Belle Époque

Tecnologia e paradigma energetico… Il 900: secolo di enorme sviluppo della tecnologia. Progressiva modificazione del paradigma energetico

Mobilitazione industriale: l’economia di guerra. Grande Guerra: provoca il crollo totale del sistema mondiale esistente; produrre una rottura radicale rispetto al passato, provocando la profonda trasformazione del funzionamento dell’economia internazionale. Mobilitazione industriale: l’economia di guerra. Lo Stato diventa un attore importante in campo economico, ruolo che avrebbe conservato anche in seguito. Giovanni Greppi, Prestito per la vittoria, 1917

Costi sociali: elevatissimi, tra caduti, mutilati e feriti. Effetti economici: gravi per tutti gli Stati, tranne che per GB e Italia, che subiranno però gravi ripercussioni negli anni del dopoguerra. Costi sociali: elevatissimi, tra caduti, mutilati e feriti. Si impenna la spesa pubblica: si fa ricorso all’emissione di moneta con la conseguenza di elevatissima inflazione. Banchetto e sedia speciali per calzolai mutilati. La questione tedesca: le conseguenze economiche della pace (Keynes). Il presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson e la delegazione statunitense

Conseguenze economiche della pace: la revanche hitleriana. Difficoltà di ripresa del sistema economico europeo dopo la guerra: tutta la questione ruota intorno alle riparazioni tedesche. USA: sono costretti a intervenire per sostenere la stabilizzazione tedesca (Piano Dawes). Conseguenze economiche della pace: la revanche hitleriana. Italia: nella crisi del dopoguerra si formano le condizioni per l’avvento del movimento fascista. Prima spedizione di oro dagli USA per la Reichsbank. Il piano Dawes consente alla Germania di prendere in prestito denaro per fare ripartire l’economia e pagare le riparazioni.

Tra le esplosioni si ode l'allarme della campana, dovunque ripetuto dai gong, dai tamtam metallici. Gas! gas! gas! Un tonfo accanto a me, un altro, un altro ancora. Io pulisco gli occhiali della mia maschera, appannati dal respiro. E' Kat, Kropp, chi altri ancora. Siamo coricati in quattro, vigili, ansiosi, e cerchiamo di respirare più debolmente che ci sia possibile. Questi primi momenti con la maschera calata, decidono della vita e della morte di un uomo: sarà impenetrabile? Ho presenti le orribili cose viste all'ospedale: gli asfissiati, che soffocando giorno per giorno vomitano pezzo per pezzo i polmoni abbruciati. Respiro con cautela, la bocca compressa contro la valvola. Ecco che il vapore mefitico striscia sul terreno e scende in ogni avvallamento. Come uno smisurato mollusco esso si insinua, affonda i tentacoli nella nostra buca. Tocco Kat col gomito; sarebbe meglio arrampicarci fuori e coricarci distesi sul terreno, anziché qui ove il gas si raccoglie più denso. Ma non è possibile. Comincia una seconda gragnuola di fuoco. Non sono più i pezzi che sparano, è il suolo stesso che va sossopra. Con uno schianto, qualcosa di oscuro precipita in mezzo a noi e ci sfiora interrandosi: un feretro, lanciato in aria da un'esplosione. Vedo che Kat si muove e mi avvicino a lui carponi. Il feretro ha schiacciato il braccio disteso del quarto uomo che è con noi nella buca. Istintivamente il poveretto cerca di strapparsi coll'altra mano la maschera. Ma Kropp è pronto ad afferrargli il braccio, e glielo ripiega contro le reni mantenendovelo a viva forza. Intanto Kat e io ci accingiamo a liberare il braccio ferito. Il coperchio della cassa è aperto e rotto, sicché è facile strapparlo. Gettiamo fuori il cadavere, che come un sacco cade a terra: poi cerchiamo di disincagliare la parete inferiore della cassa. Per fortuna il ferito perde conoscenza, sicché anche Alberto ci può aiutare. La mattina, quando crediamo che sia ormai in pace, ci giunge ancora un rantolo soffocato. Le giornate sono calde, e i morti giacciono insepolti. Non possiamo raccoglierli tutti, non sapremmo che cosa farne. Ci pensano le granate a sotterrarli. Alcuni hanno la pancia gonfia come palloni: gorgogliano, ruttano e si muovono: è il gas di cui sono pieni. Il cielo è azzurro, senza nubi. La sera è afosa, e la caldura sale su dalla terra. Quando il vento soffia dalla nostra parte, porta l'odore del sangue, greve, dolciastro, nauseabondo: questo miasma di morte delle trincee che pare misto di cloroformio e di putredine e ci è causa di malessere e di vomiti. Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, 1929