3° Circolo Didattico - Perugia Relazione conclusiva attività di ambito scientifico Scuole Aperte 2009 Le attività di ambito scientifico, promosse dal.

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Transcript della presentazione:

3° Circolo Didattico - Perugia Relazione conclusiva attività di ambito scientifico Scuole Aperte 2009 Le attività di ambito scientifico, promosse dal bando ministeriale Scuole Aperte 2009, hanno visto coinvolti 45 alunni delle classi quarte del 3° Circolo Didattico, scuola capofila, condotte da 3 docenti di ambito scientifico e si sono svolte in orario extracurricolare presso la sede della scuola primaria Giovanni Cena. Il progetto, intitolato La cura dei giardini scolastici per leducazione alla cittadinanza, aveva tra i suoi obiettivi, lo scopo di approfondire alcuni concetti scientifici legati al mondo dei vegetali – le relazioni tra mondo biotico e abiotico attraverso un contenuto molto concreto quale la sistemazione del giardino scolastico. Gli alunni hanno quindi avuto modo di progettare lo spazio verde, di ricercare, con il supporto degli esperti e dei docenti, le tipologie vegetative che meglio si adattano alle condizioni del suolo e dellesposizione solare, di conoscere le stagionalità delle piante e delle sementi, consolidando apprendimenti intervenuti nel corso del curricolo, quali la semina, la germinazione, lo sviluppo delle pianta, la permeabilità del suolo, le relazioni ecosistemiche intercorrenti tra le specie vegetali.

La sistemazione di piante da orto, di fiori, di alberi in modo che linsieme fosse anche esteticamente fruibile è stato lobiettivo dichiarato nel corso del primo incontro dei tre gruppi di alunni. Corre lobbligo di comunicare che il progetto operativo iniziale concerneva attività meno complesse e di aula piuttosto che di sistemazione di unarea abbastanza estesa, circostante la scuola Giovanni Cena. Tale progetto, però, ha subito una modifica qualitativa con la proposta derivata dal Comitato Soci Coop Umbria di Collestrada, che tra le finalità sociali di sua competenza, ha proposto alla scuola un percorso per diffondere larte del giardinaggio e degli orti, attività ormai in via di estinzione nei centri urbani. Le docenti referenti hanno immediatamente colto la valenza di tale proposta a cui si è aggiunta una fattiva collaborazione della Comunità Montana Monti del Trasimeno, cosa che ha permesso lacquisto di una serra, la sistemazione del terreno, la piantumazione di oltre 150 specie vegetative tra alberi, arbusti e erbe. Il Comitato si è incaricato anche di retribuire un esperto agronomo che ha seguito tutti gli incontri dando, con competenza, suggerimenti e contributi in termini di conoscenze teoriche e pratiche agricole. Le docenti hanno così potuto riprogrammare le attività dando spazio al fare e al riflettere inserendo una serie di esperimenti e di approfondimenti che, visti i tempi piuttosto ristretti degli incontri, non si sarebbero potuti effettuare.

La metodologia, di tipo sperimentale, che parte dalla rilevazione delle conoscenze individuali per giungere a definizioni collettive, passando attraverso losservazione dei fenomeni proposti e alla pratica sperimentazione, ha dato buoni esiti sia motivazionali che conoscitivi: gli alunni sono stati molto motivati a prendersi cura del lavoro prodotto, dimostrando di apprendere con facilità anche concetti di natura complessa La realizzazione concreta della sistemazione del giardino ha creato un clima di forte positività tra gli alunni che si sono sentiti protagonisti e attori di un percorso completo. La decisione finale di coinvolgere tutte le classi della scuola e i genitori al fine di affidare il giardino alle cure di tutti, attraverso una festa di primavera, è stata assunta in modo collegiale dai tre gruppi di bambini che, in tal modo, si sono rassicurati circa il futuro del loro impegno. Linteresse suscitato da queste attività concrete ha avuto già ricadute interessanti per lo studio delle discipline scientifiche in orario curricolare: i bambini hanno coinvolto i loro insegnanti e i compagni di classe raccontando loro cosa avevano fatto e con quali modalità facendo nascere la volontà di ripetere lesperienza anche nelle altre realtà scolastiche. Le esigue risorse messe a disposizione per il progetto non hanno, però, consentito di diffondere lesperienza anche presso i giardini degli altri plessi del circolo.