Diocesi di Cremona Ufficio per la pastorale familiare Una pastorale per la crescita della coppia e della famiglia.

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Transcript della presentazione:

Diocesi di Cremona Ufficio per la pastorale familiare Una pastorale per la crescita della coppia e della famiglia

Scopi e caratteristiche di una pastorale per la famiglia La famiglia oggetto di pastorale La pastorale a servizio della vocazione e della missione della famiglia Urgenza, universalità e progressività di una tale pastorale Responsabilità di tutta la comunità Centralità della pastorale familiare La famiglia soggetto di pastorale

Le attenzioni Pastorale delle coppie-famiglie giovani La loro situazione Accoglienza, ACCOMPAGNAMENTO, aiuto Iniziative specifiche Pastorale BATTESIMALE Dopo i primi anni di matrimonio Per un autentico servizio alla vita A sostegno del compito educativo Per la crescita della spiritualità coniugale e familiare

Situazioni particolari Coppie sterili Disagio o devianza dei figli Famiglie con malati o handicappati Famiglie dei migranti Coniugi in età anziana Stato vedovile Iniziative particolari Gruppi famiglia Associazioni e movimenti Festa della famiglia e anniversari Iniziative in ambito sociale e politico

Scelte diocesane Preparazione al Battesimo Cammini post-battesimali Iniziazione cristiana di tipo catecumenale Tutte scelte che pongono la famiglia e ladulto al centro

La formazione degli adulti Scelta dellaccompagnamento Non si è esterni al processo di formazione delle coppie ma lo si condivide e lo si fa proprio: Tutti in cammino Si ha chiaro a che punto è il proprio cammino spirituale e nuziale Si conosce il proprio modo di crescere e cambiare nel campo della fede Si sa come la relazione damore coniugale si inserisce nel cammino della fede favorendolo o ostacolandolo Si è consapevoli del proprio modo di guidare, animare ed accompagnare le coppie e il gruppo nel loro cammino di crescita Si conoscono le più importanti e rilevanti dinamiche di coppia e di gruppo Si è in grado di far emergere le precomprensioni in ordine alla fede Ci si assume limpegno della formazione personale per essere fratello, testimone e amico

1. Ladulto desidera essere ed è autonomo quando apprende L adulto protagonista dei suoi progetti e delle sue decisioni Stabilisce personalmente i propri obiettivi e non apprezza limposizione di un pensiero o di un modo di fare Ha bisogno di essere visto e trattato come capace di autogestirsi La sua è la cultura odierna della soggettività, della libertà e dellindipendenza

Ladulto ha, della formazione, una rappresentazione scolastica fatta di passività e dipendenza Conflitto tra la rappresentazione intellettuale scolastica ed esigenze psicologiche di libertà Insoddisfazione, malumori, resistenze attive o passive, abbandoni, spesso derivano da questo conflitto Si tratta di gestire questa inevitabile resistenza Aiutare ladulto ad entrare in un coinvolgimento attivo sotto la forma dellautogestione

Conseguenze Associare, per quanto possibile, e a diversi livelli, gli adulti alla preparazione di un attività formativa che li riguarda Permettere agli adulti in formazione di modificare lo svolgimento previsto in accordo con gli altri partecipanti

2. Ladulto porta con sé una grande ricchezza di esperienza Le differenti esperienze di vita fanno gli adulti molto diversi tra di loro Le esperienze hanno fatto acquisire alladulto una certa sicurezza rispetto a se stesso e alla vita Lesperienza ha maturato in loro visioni e rappresentazioni particolari in ordine alle cose della vita: la mia esperienza mi dice che…

Questi schemi mentali hanno in genere una loro coerenza interna Con letà, la maturazione personale e le difficoltà della vita ladulto sperimenta i limiti del suo sistema di riferimento Queste crepe e falle lo rendono disponibile al cambiamento Ogni periodo di transizione (personale, culturale o professionale) motiva ladulto al cambiamento

Conseguenze Far emergere sempre lesperienza dei partecipanti nella fase iniziale della formazione così da definirne meglio le posizioni Aiutare gli adulti ad esplorare la loro esperienza così da farne cogliere punti forti e deboli, considerando le persone portatrici della risorsa del loro sapere coscientizzandone i limiti Agire con sapere di esperienza permette una formazione tramite INTEGRAZIONE e RIAGGIUSTAMENTO. Richiamare lesperienza non è mai innocuo (gioie e dolori)

3. Identità e ruoli sociali delladulto intervengono nel suo apprendimento Ruoli, identità e strutturazione della personalità: legame importantissimo Nellesercizio dei ruoli ladulto incontra i suoi bisogni, le grandi domande della vita, i conflitti e le decisioni importanti I ruoli sono spesso alienanti, vissuti come gabbie che imprigionano Ladulto deve assumere ruoli per esistere ai suoi occhi e a quelli dellambiente, ma spesso sono soffocanti.

Conseguenze Ladulto che si forma non lascia a casa i ruoli, ma spera che la formazione lo aiuti a viverli meglio Se si ignorano i suoi ruoli pensa di non essere preso sul serio e di essere rigettato rispetto alla propria identità Bisogna darsi i mezzi per valorizzare i ruoli sociali dei diversi partecipanti Far si che esprimano domande e bisogni relativi allesperienza dellesercizio delle proprie responsabilità Prevedere attività di integrazione che tengano conto dei ruoli

4. Ladulto ha bisogno di percepire lutilità di quello che fa Lapprendimento deve sempre essere visto in relazione ad un compito o ad un problema che ladulto deve affrontare E pronto a investire tempo ed energie se pensa che questo lo aiuterà nel suo ruolo e a vivere meglio la sua vita Lutilità è esteriore o interiore. Le motivazioni interiori motivano sempre, quelle esteriori no Il massimo del coinvolgimento: quando si fa appello a tutte e due

Conseguenze Esplicitare in che cosa, loggetto della formazione, può aiutare la crescita della persona Proporre apprendimenti che diano risultati utili allesercizio delle responsabilità Ogni incontro deve avere elementi nuovi. Ladulto deve sempre portare a casa qualche cosa: elementi nuovi, chiavi di lettura, nuove conoscenze…. Elaborare gli incontri a partire dai compiti, ruoli e problemi degli adulti e non da interessi propri dell accompagnatore

5. Lapprendimento delladulto è segnato dal suo rapporto col tempo Quanto tempo perdiamo in riunioni inconcludenti, scialbe, ripetitive e inutili, anche in campo ecclesiale Ladulto seleziona con cura come spendere il proprio tempo Se viene ad un momento formativo deve rinunciare a tante altre cose. Per questo ladulto chiede un utilizzo ottimale del tempo e non vuole incontri perditempo

Conseguenze Determinare chiaramente il tempo che si intende investire nella formazione Proporre attività la cui utilità emerge rapidamente e che sia di interesse per ladulto Non sovraccaricare mai un incontro Cominciare e terminare allora esatta ( se non abbiamo potere sullora di inizio labbiamo, pero su quella della fine)

Una sequenza di formazione in tre fasi Premessa La formazione è solo magisteriale? Gli accompagnatori desiderano trasmettere conoscenze religiose o che queste interagiscano con la vita? Cosa significa, in questo senso, formazione?

A) Esplorazione del vissuto e dei presupposti del sapere esperienziale: FASE PROIETTIVA Se non si esplicita il sapere esperienziale dei partecipanti: Dubitando della loro capacità personale abbandonano il senso critico e si lasciano indottrinare Sfuggono al confronto tra sapere esperienziale e sapere teorico e questultimo viene considerato come inutile

Questa fase mette i partecipanti di fronte a se stessi e permette di operare una presa di coscienza e di ancorarsi alle loro certezze e ai loro interrogativi. Le tecniche proiettive servono affinché i partecipanti facciano il punto sul loro modo di vedere la realtà Laccompagnatore, in tal modo, cerca di portare a coscienza le precomprensioni e aiutare i partecipanti a definire interrogativi e convinzioni in ordine al tema scelto

B) Assimilazione del sapere teorico: FASE ANALITICA Aiutare i partecipanti a padroneggiare i contenuti dei concetti e a percepirne la coerenza logica Laccompagnatore non deve solo comunicare un sapere, ma il suo modo di appropriarsene, cioè mostrare il cammino per arrivarci

C. Integrazione: FASE DI APPROPRIAZIONE Permettere ai partecipanti di integrare la presa di coscienza e le riflessioni nella loro concreta esperienza di vita Il rischio è quello di fissarsi solo sui concetti senza farli entrare nellazione e nella profondità dellessere Il sapere arricchisce lesperienza e la interpella, ma nello stesso tempo la modifica La formazione porta al cambiamento qualitativo della vita e non solo quantitativo (conoscenze) Il nuovo messaggio integrato nella vita produce creatività e nuove esperienze