L’esperienza di un soggiorno educativo-terapeutico con bambini diabetici portatori di microinfusore di insulina MADONIA I,CASCIO S., STRAZZERA L., PROVENZANO V. www.DiabDolci.it Scopi e caratteristiche dello studio Valutare il vissuto psicologico e la qualita’ della vita in un gruppo di bambini diabetici precedentemente impiantati, confrontati con gruppo di controllo in terapia intensiva multiiniettiva Il campo scuola e’ stato realizzato nel luglio 2004, con 12 giovani diabetici di età compresa tra gli 8 e 15 anni, dei quali 6 (2 bambini e 4 bambine) portatori di microinfusori (1 della Disetronic e 5 della Minimed) con l’inserimento all’interno del gruppo di tutor-formatori diabetici. Metodiche utilizzate dal team educativo terapeutico “dedicato” (infermiere, dietista, psicologo clinico, diabetologo, insegnante di educazione fisica diabetico e portatore di micropompa) sono state di tipo descrittivo, osservazionale e ludico-ricreativo corredate da: cartella infermieristica, questionari di entrata e di uscita, diario alimentare, griglie di osservazione quotidiana. Incontri, dibattiti, attività fisica, anche a carattere agonistico con tutor diabetico nel ruolo di insegnante di ed. fisica, vere e proprie “tavole rotonde” su problematiche quotidiane condotte dai ragazzi tutor hanno caratterizzato l’educazione terapeutica. Fondamentale è stato il colloquio clinico-diagnostico, orientato in particolare a indagare alcune aree: a) microinfusore, terapia e compenso; b) microinfusore e rapporti interpersonali; c)microinfusore e qualità di vita; d)psicologia del soggetto portatore di microinfusore. In una prima fase di assessment, la consulenza specialistica mira a cogliere nel soggetto:- il grado di motivazione posseduta, - le sue abilità di gestione del diabete e - le sue capacità di coping, tutte le informazioni circa l’impostazione dello stile di vita in vista di una modificazione relativa alla promozione del benessere psico-fisico ed alla prevenzione delle complicanze. Inoltre la presenza di problematiche psicologiche o difficoltà socio-relazionali legati all’essere diabetici (ad esempio la paura di far sapere di essere diabetico, il desiderio di nascondere il microinfusore, ecc.) viene tenuto in considerazione e diventa altresì criterio di selezione. Il supporto educazionale, informativo-formativo si realizza nei gg successivi, mirato alla nuova gestione del diabete, in particolare per cio’ che concerne alimentazione, att.fisica, emergenze, manutenzione della pompa. Risultati: Dal confronto con i controlli emerge: -una maggiore fiducia in sé; -un miglioramento dell’autostima; -un incremento delle capacità o abilità di gestione con accettazione attiva della condizione diabetica; - un miglioramento della self-efficacy; la facilitazione di un’attivita’ fisica “facile e sicura” - Le risposte fornite sono, nella quasi totalità dei casi, positive: “non solo la vita è cambiata in meglio, ma alcuni dicono addirittura di essere rinati! “ L’85 circa dei ns soggetti riferisce di sentirsi molto sicuri, liberi e autonomi; nessuno descrive impedimenti particolari nel compiere attività diverse, a volte un po’ di disagio (al mare o nell’indossare indumenti attillati), ma gli stessi che ne parlano sono sicuri di superarlo e di escogitare soluzioni opportune; il portare il microinfusore, fa sentire meno diabetici perché la libertà riconquistata in tanti campi avvicina alla vita di chi non è diabetico….!!!!. Regione Siciliana AMD Associazione Medici Diabetologi XV CONGRESSO NAZIONALE Genova 18/21 Maggio 2005 ASL 6 PALERMO - OSPEDALE CIVICO PARTINICO - U.O. DIABETOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO – Direttore Dott.Vincenzo Provenzano