Definizione di Psicologia

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Transcript della presentazione:

Definizione di Psicologia La psicologia è la scienza del comportamento e dei processi mentali Definiamo comportamento ogni attività umana o animale direttamente osservabile Definiamo processo mentale un’attività della mente che non è direttamente osservabile ad es. il pensiero o la motivazione

I traguardi della psicologia Descrivere il comportamento umano e animale Comprendere il comportamento umano ed i processi mentali Prevedere il comportamento e I processi mentali Influenzare /controllare I il comportamento ed I processi mentali

IL COMPORTAMENTO UMANO Il comportamento umano può essere analizzato da vari punti di vista: la psicologia privilegia il campo della mente, delle emozioni individuali, dell'apprendimento, dei disturbi psichici. La sociologia si interessa di dinamiche che sono alla base delle azioni di gruppi piccoli o grandi e delle istituzioni sociali. L'antropologia ha un tono più distaccato nello studiare le caratteristiche di una cultura e i comportamenti di un gruppo sociale in un suo habitat specifico, fondendosi spesso con le scienze naturali. Queste tre ottiche sono fuse tra di loro per spiegare quali sono le radici, i motivi, gli aspetti fisiologici e patologici del nostro e dell’altrui comportamento.

Vari approcci allo studio del comportamento umano Psicobiologico (psicofisiologico neuropsicologico) Scopre e descrive le strutture ed i processi del sistema nervoso centrale che determinano il comportamento Etologico Studia il comportamento istintivo nel suo contesto naturale, anche confrontando i comportamenti di specie diverse Comportamentale Studia il comportamento osservabile, di solito in ambienti controllati di laboratorio ed esaminare come le condizioni ambientali influenzano il comportamento

Cognitivo Scopre e studia i processi mentali che determinano le cognizioni e il comportamento Psicodinamico o psicoanalitico Determina le motivazioni inconsce del comportamento e le porta a livello cosciente Umanistico Esamina i fenomeni dell’esperienza e aiutare le persone ad esprimere il massimo del loro potenziale psicologico

I primi “psicologi” Wilhelm Wundt a Lipsia e Edward Bradford Titchener in America: entrambi cercarono di determinare la struttura della mente attraverso l’uso dell’analisi introspettiva. La loro scuola di pensiero fu definite “strutturalismo” William James: Si interessò alle funzioni della coscienza, si deve a lui il primo libro di “psicologia” nel 1890 e la scuola di pensiero detta funzionalismo” Nel 1905 Ivan Pavlov riceve il pemio Nobel per la scoperta del “condizionamento Classico” attraverso i suoi studi sulla salivazione dei cani E nel 1912 John B. Watson, negli USA, stabilisce il “radical behaviorism” La scuola di Watson detta “comportamentista” era rivolta allo studio del comportamento e alla sua precisa misura.

Hermann Ebbinghaus alla fine dell’800 si interessò, con metodo sperimentale, allo studio della memoria, del suo declino, del suo deterioramento ecc… Max Wertheimer si interessò alla percezione. Come ad es. diamo un significato a quanto ci sta intorno. Perché vediamo le cose come le vediamo? Wertheimer introduce la Psicologia della “Gestalt”, questa parola tedesca sta a significare la totalità, “totalità che è più grande della somma delle sue parti”. Egli credeva che la mente andasse studiata in ampie unità che possedessero significato piuttosto che scomposta in piccole unità come accadeva nello Strutturalismo. Intorno al 1905 lo psicologo francese Alfred Binet cerca di stabilire un metodo per la misurazione delle capacità intellettuali della mente. Sviluppa così il primo strumento per la misura del Q.I.(quoziente Intellettivo) impiegato per stabilire quanto gli scolari avevano appreso in ogni livello di classe. Dalla collaborazione con altri psicologi americani nasce lo “Standford-Binet IQ Test” ancora attualmente in uso per la misura del Q.I.

Principali modelli teorici Wundt ed il laboratorio di Lipsia La nascita della psicologia scientifica viene fatta risalire, in genere, agli studi di Wundt (1832-1920) a Lipsia. Wundt cercava di capire i processi che guidano la mente nell’elaborazione delle sensazioni provenienti dal corpo.

Il primo laboratorio Nel 1875 Wundt fonda il primo laboratorio di psicologia con l’idea che la psicologia possa essere trattata come scienza a sé stante e autonoma. Gli strumenti di indagine sono ancora quelli dei fisici, dei medici, dei fisiologi e dei naturalisti così come lo sono gli argomenti che vengono esaminati (sensazione, percezione, attività intellettive, emozioni). 9

Oggetto di studio della Psicologia secondo lo strutturalismo Per Wundt l’oggetto di studio era l’esperienza immediata ( e non l’esperienza mediata della fisica e delle altre scienze naturali) cioè l’esperienza così come si presenta, in modo diretto e fenomenico, alla coscienza del soggetto. 10

Lo strutturalismo Il termine strutturalismo è stato introdotto da un allievo di Wundt, Titchener. Titchner riteneva che lo scopo principale della psicologia sperimentale fosse quello di analizzare la struttura della mente (intesa come somma di molteplici elementi coscienti semplici), attraverso l’analisi della coscienza. La psicologia, così come la fisica studia l’esperienza, ma si occupa in particolare dell’esperienza legata al soggetto che esperisce, mentre la fisica si occupa dell’esperienza slegata dal soggetto. Entrambe usano l’osservazione empirica per studiare i fenomeni, ma la fisica esamina il mondo esterno, mentre la psicologia esamina il mondo interno.

Lo strutturalismo Per questo, sosteneva che il miglior modo di analizzare l’esperienza conscia, legata a sensazioni, emozioni e pensieri, era quello dell’introspezione (introdotto da Wundt). Il metodo degli strutturalisti prevedeva l’esposizione ad uno stimolo complesso e la successiva accurata analisi dell’esperienza cosciente suscitata dallo stimolo stesso.

Lo strutturalismo Tale analisi era basata appunto sul-l’introspezione e aveva come obiettivo l’individuazione delle sensazioni semplici che si combinavano nel formare l’esperienza complessa legata allo stimolo. L’idea di fondo degli strutturalisti era che la mente contiene un certo numero di sensazioni elementari che in una sorta di “chimica mentale” vengono ricombinate tra di loro dando origine alle esperienze complesse.

Lo strutturalismo Il metodo introspezionistico portava con sé tutta una serie di problemi legati da un lato alla inaccessibilità della mente di alcune categorie di soggetti (es. bambini, malati mentali ecc.), dall’altro al problema della soggettività e dell’impossibilità di accedere alle introspezioni altrui.

Il funzionalismo Allo strutturalismo si contrapponeva il funzionalismo, il cui capostipite può essere considerato William James (1842-1910). Secondo James, la psicologia non deve occuparsi dell’esatto contenuto di pensiero come emerge dall’introspezione, bensì delle funzioni del pensiero.

Il funzionalismo Per James non ha senso studiare la coscienza, attraverso un atto di introspezione, come se la coscienza fosse qualcosa di statico o cristallizzato. La coscienza è un flusso dinamico e continuo. Il funzionalismo è stato influenzato in particolare dalle teorie evoluzionistiche di Darwin

Il funzionalismo I processi mentali sono così come sono in quanto rispondono alle leggi dell’evoluzione e dell’adattamento all’ambiente. Per questo vanno studiate in rapporto alla loro funzione e finalità e non spezzettate in tanti elementi privi di significato.

Il funzionalismo Sulla scia delle scoperte darwiniane, i funzionalisti hanno dato vita a delle importanti riflessioni sulla condizione umana che hanno portato alla nascita della psicologia evolutiva e della psicologia animale. La psicologia evolutiva permette di studiare l’evoluzione dell’uomo da un punto di vista ontogenetico (Hall, Baldwin). La psicologia animale, invece, ha permesso di studiare l’evoluzione dell’uomo da un punto di vista filogenetico.

Il funzionalismo Nonostante le dispute, tuttavia, vi è un elemento essenziale che accomuna strutturalismo e funzionalismo e cioè lo studio della psicologia in termini prettamente soggettivistici.

Psicoanalisi Negli stessi anni Freud (1856-1939) elabora la teoria psicoanalitica, introducendo un elemento rivoluzionario nello studio della psiche umana: il concetto di inconscio e l’idea che gran parte dei nostri comportamenti, sentimenti, stati d’animo e pensieri sono dovuti a fattori di cui non siamo direttamente consapevoli.

Psicoanalisi Nella prospettiva psicoanalitica, l’inconscio è il vero motore della psiche umana. Sebbene molte delle idee freudiane oggi siano pienamente accettate dalla comunità scientifica, i metodi di indagine su cui si basa la psicoanalisi non sempre vengono considerati scientifici e oggettivi.

Psicologia della Gestalt Mentre negli Stati Uniti la rivolta anti-strutturalista avviene grazie al funzionalismo, in Europa viene preparata attraverso il pensiero di Brentano e in seguito grazie alla psicologia della Gestalt. Per Brentano, caratteristica specifica dei fenomeni psichici è la loro intenzionalità; oggetto della psicologia non possono essere i fenomeni che derivano dai sensi, ma i processi sensoriali stessi; cioè, non le cose che sentiamo o vediamo, ma l’atto stesso di sentire e vedere.

Psicologia della Gestalt Per Brentano i fenomeni psichici sono idee o rappresentazioni e si differenziano dai fatti fisici per la mancanza di estensione. Sono oggetto esclusivo della percezione interna, vengono percepiti in modo diretto ed immediato e appaiono sempre unitari.

Psicologia della Gestalt L’anti-elementismo di Brentano e la sua apertura alla fenomenologia vengono accolti e sviluppati dalla Psicologia della Gestalt. La Gestalt si sviluppa attorno al 1912 grazie ai lavori di Wertheimer, Koffka e Kholer. Nasce in opposizione allo strutturalismo e al nascente comportamentismo americano. In particolare, tale corrente si oppone all’atomismo e riduzionismo portato avanti dagli strutturalisti.

Psicologia della Gestalt I gestaltisti si sono occupati di questioni connesse con la percezione e i processi di pensiero. Le ricerche sugli effetti ottici, hanno evidenziato come le sensazioni o percezioni complesse sono qualcosa di più della semplice somma di unità più semplici es. von Ehrenfels, a cui si deve l’espressione “qualità gestaltica”, afferma che una melodia è una gestalt in quanto si mantiene tale anche al variare della tonalità delle note. La melodia dipende nel suo complesso dai rapporti tra le note e non dalla semplice somma delle note stesse.

Psicologia della Gestalt Le unità psicologiche complesse vengono definite gestalt, ed indicano una configurazione articolata che è qualcosa di più e di diverso dalla somma delle sue costituenti elementari. I gestaltisti hanno analizzato le regole alla base della percezione umana e hanno evidenziato l’esistenza di fattori innati nel processo percettivo. A questo proposito, Wertheimer attraverso i suoi studi sul movimento stroboscopio (o fenomeno phi) ha confutato le tesi strutturaliste.