Il femminile nella stampa:

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Transcript della presentazione:

Il femminile nella stampa: un’analisi linguistica “je sais que le langage courant est plein de pièges. Prétendant à l’universalité, il porte en fait la marque des mâles qui l’ont élaboré. Il reflète leurs valeurs, leurs prétentions, leurs préjugés” Ophir A., Regards féminins, préfacé par Simone de Beauvoir, Paris, 1979, p.13

Obiettivi Molti studi si concentrano sull’immagine della donna nella moda, nella fiction, nella pubblicità. “Il femminile nella stampa: un’analisi linguistica” è la prima ricerca in Italia che individua gli stereotipi di genere associati al femminile veicolati dal linguaggio quotidiano dei media. L’analisi del lessico della stampa permette di ricostruire la mappa delle parole più associate al femminile e di compararle con quelle del maschile. L’analisi fa emergere rappresentazioni latenti, non immediatamente visibili, perché il linguaggio si pretende gender correct.

Il corpus È un campione rappresentativo sul totale degli articoli pubblicati su 4 quotidiani relativi all’intero anno 2006. Le testate sono: Il campione è costituito da 1416 articoli

Le metodologie Analisi linguistico-lessicale : analisi delle occorrenze (frequenza assoluta) identificazione delle parole prevalenti e individuazione dei dizionari del maschile e del femminile applicazione dei dizionari analisi delle co-occorrenze identificazione delle parole più associate al femminile e al maschile analisi delle concordanze ritorno al testo: alcuni estratti significativi Costruzione di mappe semantiche : rappresentazione dei nodi semantici e simbolici che costruiscono il discorso sul femminile

Soglia minima di significatività statistica di un corpus Misure lessicometriche Occorrenze N 663346 Forme grafiche V 35021 Type/Token ratio (V/N)100 5,28 Frequenza media generale N/V 18,94 Soglia minima di significatività statistica di un corpus Un criterio empirico per determinare una soglia minima di significatività statistica di un corpus, è quello d’osservare il rapporto V/N, ovvero la ricchezza lessicale si assume che se il rapporto supera il 20%, il corpus non può giudicarsi sufficientemente esteso. Nel caso in esame, ci si trova di fronte ad un indice pari al 5,28% il corpus è sufficientemente esteso per poter effettuare un trattamento automatizzato del testo

I dizionari Gli ambiti del femminile e del maschile sono stati esplorati attraverso la costruzione di due dizionari, che includono anche i nomi propri: Anziana/e Bambina/e Bimba/e Donna/e Femmina/e Femminile/i Femminilità Lei Ragazza/e Ragazzina/e Signora Signore (donne) Signorina/e Nomi propri femminili Anziano/i Bambino/i Bimbo/i Lui Maschio/maschi Maschietto/i Maschile/i Ragazzino/i Ragazzo/i Signor/signore/signori Uomo/uomini Virile/i Nomi propri maschili D o n a Uomo

Donna vs uomo: il peso lessicale Nel corpus analizzato le parole del dizionario donna registrano in totale 2157 occorrenze, quelle dell’uomo 9066. Emerge una marginalità lessicale rilevante della donna e del femminile.

Le categorie Le parole associate ai due dizionari (co-occorrenze), sono state organizzate intorno a 10 differenti ambiti semantici: famiglia – casa cronaca lavoro economia - finanza politica sport cultura corpo - salute religione relazione - sessualità

Donna vs uomo: i contesti semantici 1° presidente ministro 2° figli / bambini 3° banche/finanza casa 4° governo morte 5° politica madre / mamma 6° calcio famiglia / familiare 7° A.d. / direttore 8° economia / economico lavoro 9° pm/giudice gravidanza 10° segretario moglie 11° inchiesta / indagine attrice / showgirl 12° leader amore / passione 13° Ds / diessino film 14° premier giornalista 15° uccisione 16° moda 17° senato / senatore libro 18° Forza Italia amico 19° casa / abitazione legge 20° accusa padre / papà LEGENDA politica cronaca cultura famiglia / casa lavoro corpo / salute relazioni / sessualità economia / finanza religione sport

Donna vs uomo: % nelle categorie

In sintesi Nella rappresentazione della stampa la donna è soprattutto: UNA POLITICA UNA MAMMA E UNA MOGLIE UNA CHE LAVORA UNA SHOWGIRL/ATTRICE UN’INNAMORATA UNA GIORNALISTA UNA VITTIMA UNA DELLA MODA UNA CHE LEGGE E GUARDA FILM l’uomo è soprattutto: UN POLITICO UN BANCHIERE UNO CHE PENSA AL CALCIO UN AMMINISTATORE DELEGATO UN HOMO OECONOMICUS UNO CHE INDAGA O E’ INDAGATO

In sintesi Il lessico della stampa riproduce uno stereotipo sedimentato del femminile: si ha una maggioranza di parole associate alla sfera della maternità, della casa e della famiglia, che invece è marginale per l’uomo non emergono associazioni rilevanti con l’area economica e finanziaria, centrale nel lessico dell’uomo la donna è associata al lavoro ma non è quasi mai citata in ruoli direttivi o imprenditoriali emergono le parole della cronaca nera che descrivono la donna prevalentemente nei ruoli di vittima mentre l’uomo è più frequentemente giudice o indagato è significativo l’ambito amoroso/relazionale, irrilevante per l’uomo La politica è l’unico ambito non tradizionale in cui la donna conquista sulla stampa una visibilità significativa

Donna vs uomo: le professioni prevalenti showgirl soubrette ministro A.d. attrice medico modella giornalista dirigente capo miss casalinga insegnante avvocato imprenditore apprendista manager docente direttore stilista presidente senatore giudice giocatore poliziotto uomo ministro economista pm

I personaggi femminili più citati Rango Nome 1° Condoleeza Rice 11° Angela Merkel 2° Giovanna Melandri 12° Isabella Bertolini 3° Letizia Moratti 13° Clio Napolitano 4° Rosy Bindi 14° Giuliana Sgrena 5° Emma Bonino 15° Annamaria Franzoni 6° Livia Turco 16° Barbara Pollastrini 7° Daniela Santanchè 17° Rita Levi Montalcini 8° Paola Binetti 18° Rosa Carlucci 9° Segolene Royal 19° Alessandra Mussolini 10° Franca Rame 20° Alessia Marcuzzi

In sintesi Sia le professioni, sia la lista delle donne più citate confermano il contesto semantico femminile: ministro è la professione più associata a donna e l’unica ad essere condivisa con l’uomo. Le donne più citate appartengono quasi tutte alla sfera politica la mappa delle professioni al femminile è completamente diversa da quella maschile e conferma una presenza stampa marginale delle donne in associazione al sistema economico/produttivo e ai processi decisionali. Ad eccezione della politica, le donne appaiono confinate nello show business e negli ambiti che rappresentano, nel mondo del lavoro, un’estensione della sfera familiare come l’insegnamento

Analisi concordanze: frammenti significativi 1 La politica “La giornata si chiude con un'altra delusione per il premier: la freddezza delle donne della coalizione dopo le sue dichiarazioni sulle quote rosa “difficile trovare spose e madri che rinuncino alla famiglia per fare politica”, aveva detto.” “Non tanto di quote rosa per garantire la presenza di donne ci sarebbe stato bisogno, tant'è vero che le donne ce l'hanno fatta benissimo anche senza, quanto piuttosto di quote verdi per far entrare in Parlamento almeno qualche volto nuovo. A chi scrive, la questione delle quote non è simpatica. Una classe politica non nasce dal nulla. Costituisce, al contrario, il riflesso puntuale della società alla quale appartiene. La Gran Bretagna, per esempio, non ha fatto largo in politica a giovani e donne per astratte ragioni di principio.” Le donne rappresentano un soggetto politico nuovo ed insolito. Sono espresse forti posizioni pro e contro le quote rosa

Analisi concordanze: frammenti significativi 2 La cronaca “La tragedia: l'uomo, unico aiuto della moglie bloccata su una sedia a rotelle, prima di puntare l'arma contro di se' ha chiamato il 113. Uccide la moglie malata e si spara. La disperazione travolge una coppia di pensionati. Lei era vittima dell'Alzheimer” “Una donna, probabilmente una prostituta, ieri sera è stata travolta e uccisa da un'auto pirata. La vittima, della quale non è stata ancora accertata l'identità, si trovava in via Macomer, una strada dell' estrema periferia frequentata dalle prostitute, all' incrocio con via Prenestina, nella zona del Villaggio Prenestino…” La donna è presente come vittima. Si descrivono fatti di cronaca nera, in cui i soggetti femminili vengono uccisi, travolti

Analisi concordanze: frammenti significativi 3 Il lavoro “Rimane ancora molto da fare nelle politiche della conciliazione. Tra figli, casa e famiglia lavorano 60 ore a settimana. Una vita da stratega, la definisce la sociologa della famiglia Giovanna Rossi. Lo era in passato la vita delle lavoratrici, quando la sensibilità verso le politiche di conciliazione era pressoché nulla. Pochi illuminati imprenditori ne parlavano. Il problema è che lo è ancora adesso perché le donne continuano a fare doppio, triplo lavoro. La battaglia delle 35 ore le fa sorridere, quando facendo i conti oltre la metà di loro calcola in media 60 ore alla settimana impiegate tra lavoro propriamente detto, cura della casa e dei figli.” Ancora una volta il rapporto tra donna e lavoro è considerato problematico: la donna deve ancora risolvere il problema del “doppio ruolo” tra la casa e il lavoro