La formazione nel lavoro sociale si fa dallinterno Un formatore deve avere una sua storia da raccontare
La formazione ha a che fare con il cambiamento non semplicemente con una trasmissione di informazioni
La formazione per essere efficace deve prevedere il coinvolgimento emotivo e il prendere parte: il formatore non è neutro
Le competenze sono prevalentemente: sociali, contestuali e non gerarchizzabili Per questo pensiamo al processo di apprendimento e formazione in primo luogo come riconoscimento delle proprie competenze e di quelle del contesto dove operiamo, traducendo le nostre pratiche quotidiane in saperi sociali trasformabili e trasferibili
Crediamo in una professionalità leggera nel lavoro sociale non abbiamo tanto risposte quanto domande e strade da percorrere con le persone con cui lavoriamo
Il lavoro sociale ha a che fare con il cambiamento e dunque in ultima analisi con la politica La pedagogia non è dunque mai neutra essa è sempre segnata da una presa di partito (che non coincide necessariamente con la scelta di un partito), da un certo progetto duomo e di società. Lo è più che mai quando si dichiara apolitica. Gli educatori che non fanno politica fanno in realtà la politica della sottomissione al più forte G. Gilardi
Una scuola di formazione è una piazza aperta e attraversata il Laboratorio non è nostro né di Città Visibile ma della comunità di operatori e formatori sociali che lo attraversa il Laboratorio non è nostro né di Città Visibile ma della comunità di operatori e formatori sociali che lo attraversa
Non crediamo nelleccessiva separazione e cristallizzazione delle mansioni allinterno del lavoro sociale Al nostro interno ci sono divisioni di ruoli ma non separazioni di mansioni la gerarchizzazione e la settorializzazione del lavoro sociale non porta da nessuna parte e quindi noi non la pratichiamo
Loperatività sociale produce scienza, ma è solo dal lavoro quotidiano che essa può emergere: il ruolo della formazione è anche quello di raccogliere e sistematizzare questa scienza allinterno di processi collettivi
Lavoriamo nel mercato ma non ne sposiamo i parametri e le priorità: la qualità, la dimensione etica e politica vengono prima