La lingua nel III Reich © D. Adacher 2103.

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Transcript della presentazione:

la lingua nel III Reich © D. Adacher 2103

“La lingua che crea e pensa per te” (Friedrich Schiller) “La lingua è la madre, non la figlia del pensiero” (Karl Kraus) “La lingua è più del sangue” (Franz Rosenzweig) “Il Terzo Reich ha coniato pochissimi termini nuovi, forse addirittura nessuno” (Victor Klemperer)

Il linguaggio della propaganda Il linguaggio ufficiale delle SS e delle élites del regime La Lagersprache

Il linguaggio della propaganda caratteri generali Visione totalitaria della vita Identificazione Stato-Partito unico Scomparsa delle differenze pubblico-privato Grande attenzione a ogni forma di comunicazione Arti come mezzo di propaganda e persuasione ideologica

Tecniche di comunicazione I Grande attenzione a ogni forma di propaganda e persuasione ideologica Utilizzo innovativo di tecniche e strategie della comunicazione mediatica tuttora utilizzate

Tecniche di comunicazione II Comunicazione persuasiva Diversi tipi di pubblico = diversi tipi di messaggi Classi medie e alte: lotta contro bolscevismo Classi medio – basse:lavoro / impero / razza Donne:esaltazione del ruolo Bambini:valori patria / razza / militarismo

Tecniche di comunicazione III Stile Uso di simboli dell’ideologia (svastica / aquila) Tecniche oratorie: gestualità, mimica facciale visibili da lontano Esperienza totalizzante: teatro+musica+coreografia+architettura = “opera d’arte totale

Tecniche di comunicazione IV Masse informi organizzate in “pattern” geometrici Movimento della massa = sottomissione allo spirito unitario del Reich incarnato dal Fürher + unità razziale Hitler attraversa la folla = passare in rassegna H. procede verso il podio = leader che emerge dalla massa H. ascende sulla pedana e scambio saluto nazi = ruolo sacerdotale di Hitler

Tecniche di comunicazione V Preparazione all’adunata Discorsi dei leader Giuramenti solenni Canti Precarie condizioni di vita Eliminazione della privacy Mancanza di sonno Incessanti immagini e suoni Abbandono del senso di individualità Identificazione con lo spirito del Reich (“Tu non sei niente, il tuo popolo è tutto!”)

Cinema e propaganda Tradurre visivamente “un popolo, un duce,un impero” Sviluppare il rapporto bellezza arte ariana – statuaria greca Fusione mito – realtà Festival del cinema Film di intonazione storica Nuove tecniche di ripresa Esaltazione dello sport (vd “Olympia”) e del consenso (vd “Il trionfo della volontà”) Critica diffamante dei “nemici” (vd film antiebraici)

Dal Paradiso alla Geenna

“Le parole possono essere come minime dosi di arsenico” Lingua nazista Povera (tutto inalterato in un totalitarismo) Grossolana (esprime solo un lato della natura umana) Monotona (nessuna distinzione fra lingua scritta e parlata: tutto è appello, incitamento urlato) Pubblica (individuo anestetizzato, fanatismo di massa) Usata per creare tensione

1933: Parole nuove P. vecchie con nuovo significato specialistico Nuovi composti che diventano stereotipi

“Volk=popolo” esteso in tutti i campi (eterno, sano, nuovo, festa del p., venuto dal p.,estraneo al p.) “Blut=sangue”dal politico al religioso (bandiera di s., martirio di s.) “Fanatiker=fanatico”col III Reich da negativo a positivo: rafforzativo di coraggio, passione, tenacia “Aktion= azione” da termine intellettuale ed “artistico” a t. eroico, a eufemismo (vd Aktion T4; Außerordentliche Befriedungsaktion =Operazione straordinaria di pacificazione; Aktion Reinhardt) (amen T4) “Sturm= tempesta) da termine intellettuale ed “artistico” a gruppo militare-gerarchico (vd SS Reitersturm) per germanizzare e riallacciarsi alla tradizione da segno convenzionale (corrente elettrica, fulmine) a doppio pittografico, congiunzione tra linguaggio iconico e lingua in senso proprio

Il linguaggio ufficiale delle SS e delle élites del regime Protezione e recupero dei nomi della tradizione Uso di termini per riallacciarsi alla germanicità [ad es. “Gau=distretto, provincia” (legalizza la rapina di terre straniere); “Mark=territorio di confine” ] Uso di termini riferiti a tradizione/sacro/casa (“Heim”→ “patria”) Ripetizione lessicale e sintattica Opposizione lessicale buono/cattivo Uso ossessivo di “io/noi”, spesso opposto a “lui/loro” Premettere l’aggettivo “ebreo” al nome Costruzione della frase: passato/condizionale/futuro Linguaggio burocratico con largo uso di eufemismi (ad es. “trasporto”; “trattamento in maniera speciale”;”custodia preventiva”) Uso diffuso di “organizzare/organizzazione” Parole e verbi ad indicare l’azione Importanza dello sport Parole “menzognere” prese da altri campi (ad es. linguaggio sportivo→l. militare; “soccorso” al posto di “tassa”) - di segni di interpunzione + virgolette (ironiche, per insinuare dubbi) - numeri + superlativi (“inimmaginabili”-”innumerevoli”); aggettivi totalizzanti (“guerra totale”; “Reich eterno”) Uso di abbreviazioni

Lingua “tecnica” Modalità Origine: dall’U.R.S.S. leninista al III Reich Finalità: massificazione e disumanizzazione; inferiore automa del superiore Modalità Applicazione della metafora tecnica all’uomo Meccanizzazione linguistica della vita Uso di verbi “meccanici” applicati all’uomo Terminologia (ad es. “gefolgschaft”= dipendenti, maestranze: parola presa dal vassallaggio medievale) Organizzare (scaturisce dal sangue, non è “sistema”) Materiale umano (riferito alla materia, non al lato spirituale) Uso di termini (ad es. “liquidare”) applicati alle persone che non fanno parte della “comunità” (Amen camere a gas min 4) Parole conformizzanti (“sincronizzare”-”livellare”-”uniformare”) Uso di abbreviazioni

La Lagersprache Alias Krematoriumsesperanto Lagerdeutsch Lageresperanto Lagerjargon Lagerszpracha

scuole di formazione Dachau Sachsenhausen

Quale lingua? Tedesco alto, formale (Hochdeutsch) Lingue nazionali dei singoli parlanti (ad es. Mauthausen/spagnolo; Auschwitz/polacco) Atti linguistici individuali Lingua del Lager

Lingua del Lager Lingua "speciale" mista La Lagersprache riunisce in sé i tre tipi Fachsprache: linguaggio tecnico, settoriale Gruppensprache: linguaggio specifico di un gruppo Geheimsprache /Tarnsprache: linguaggio segreto, in codice

Caratteristiche I Lingua usata non per comunicare ma per creare barriere Razza eletta Untermenschen

Caratteristiche II Lingua di un gruppo isolato in situazione estrema Alimentata da varietà di l. comuni, l. speciali, dialetti In parte identificata con l. scritta (ad es. parole entrate nella l. della amministrazione) Attribuisce nuovi significati a termini in uso o struttura le frasi in modo nuovo Termini nuovi o modificati nelle varie lingue (ad es. Staubendiest= chi organizza la manutenzione della baracca → italiano: “stubinista, stupendista, stipendista “) Mescola lingue diverse (ad es. nix camela, nix travacho=“niente mangiare, niente lavoro” - frase ispanico-tedesca) Usata per scambio di informazioni ed esternazione di sentimenti Ricca di eufemismi Ricca di termini volgari e rudi Usata anche per scambio di informazioni e per cospirare

Caratteristiche III ACCUSATIVIZZAZIONE riduzione ad un accusativo servile mediante l’uso di verbi abitualmente adoperati per designare cose Abbuchen= “depennare” Abladen= “scaricare” Verladen=“caricare” Menschenmaterial=“materiale umano” Schrott=“rottami” Stücke=“pezzo”

Caratteristiche IV AGGETTIVAZIONE uso di aggettivi o sostantivi in senso dispregiativo ad es. parole composte con Dreck= “sterco, fango” Scheiße= “merda” Hund= “cane” Schwein=“porco”(schwarzer Schwein= “porco nero” i.e. prete cattolico a Dachau) Sau= “scrofa” Fleisch= “carne “(Krematoriumfleisch=“carne da crematorio” i.e. persona anziana o debole) alt=“vecchio” (alter Strobsack= vecchio sacco di paglia) Espressioni collettive Saustall=“porcile”; faule Bande=“gentaglia pigra”; Saubande=“porca gentaglia”; Zulukaffer=“zulù” (idem Blöder=“deficiente”)

Il “linguaggio di copertura” L’eufemismo Scopo: nascondere la realtà (in tutte le situazioni, anche al di fuori del lager); non creare panico, proteste Sicherheitsdienst=“servizio di sicurezza”(i.e. arresto e invio al lager) Zugänge=“aggiunta” (i.e. nuovo arrivo) liquidieren=“liquidare” (i.e. eliminazione) Endlösung=“soluzione finale” (i.e. uccisione di massa) Versuchsstation= “stazione sperimentale” (i.e. esperimenti con cavie umane) Molti euf. col prefisso sonder=“speciale” (ad es. Sonderbehandlung=“trattamento speciale” i.e. esecuzione immediata; Sonderbau= “edificio speciale” i.e. camera a gas, o crematorio, o postribolo; Sonderaktion=“azione speciale” usato dall’amministrazione / Selektion dai prigionieri) (Fiano interprete+rampe min. 3.39)

Il segreto Dominatori (Amen camere a gas min 6.19) Mezzo di controllo delle masse e dei popoli soggetti I funzionari devono conoscere solo le pratiche di loro competenza Il geheimnisträger= “portatore di segreti” è una minaccia di cui è necessario liberarsi Viene fatto largo uso dell’eufemismo e delle sigle dominati Usato dai prigionieri per trasmettere informazioni politiche e militari o per comunicare all’esterno o per superare la censura Modifica di parole in altro significato Lettere usate al posto delle note musicali Numeri usati per indicare ad es. allarme o militari (ad es. Achtzehn “diciotto” =“allarme”; Zwanzig “venti”= “cessato allarme”; vingt et un “ventuno”=“ufficiale”; vingt “venti” = “sottufficiale”

Il Lageresperanto Confluenza di termini ed espressioni prese dai diversi idiomi, dai dialetti, dall’jiddish A seconda della localizzazione del campo, uso di una lingua locale + tedesco o deformazioni di vocaboli tedeschi con desinenze locali Spesso usato anche fra i connazionali → i nuovi arrivati non li capivano I detenuti pensavano pure in lageresperanto Linguaggio essenziale, ridotto, con frasi brevi Modifica di un termine con diversi significati (ad es. Caracho, spagnolo:Caracho-hund insulto; mit Caracho! = “più svelto!”; Caracho-Weg=strada verso la cava di Mauthausen; Cantera= cava di pietra di Mauthausen) Uso di un termine nelle varie accezioni → occorre conoscere più lingue (ad es. Ziegel, briques, tegula, cegli, kamenny, bricks, téglak=“mattoni”) (Fiano babele min. 2.45 +interprete min. 1.05)

Abbreviazioni e sigle Usate in stretta relazione con l’eufemismo e il segreto N.N.= Nacht und Nebel “notte e nebbia” (arresti)→ Nn-Aktion =“operazione n. e n.”; NN-Transporte=“invio n. e n.” i.e. uccisione di persone accusate di complotto antigermanico R.u. = Rückkehr unerwünscht “ritorno indesiderato “(condanna a morte scritta sui documenti in forma ufficiosa) Molto utilizzate nell’amministrazione e nella burocrazia, sia con senso proprio che eufemistico A.d.Fl.er.=“ucciso in fuga “(in realtà assassinato) Algk=“debolezza fisica generale “(causa di morte registrata ufficialmente) Usate anche dai detenuti variandone completamente il significato AU OS (Auschwitz Oświęcim → Obóz Śmerci=Todelslager “campo di sterminio”) RIF=Reichsindustriefett (marca di sapone usata dalle SS) → Rein jüdisches Fett (“puro grasso ebreo”)

bibliografia D. Accadia, La lingua nei campi nazisti della morte, PDF, http://www.isrn.it D. Chiapponi, La lingua nei lager nazisti, Carocci, Roma, 2005 L. Fontana, Analizzare, decodificare, interpretare la lingua nazista. Documenti per un lavoro in classe, PDF, http://www.figlidellashoah.org V. Klemperer, LTI – La lingua del III Reich. Taccuino di un filologo, Giuntina, Firenze, 2008 P. Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1993 ID., Conversazioni e interviste 1963-1987, a c. di M. Belpoliti, Einaudi, Torino, 1997 L. Millu, Il fumo di Birkenau, Giuntina, Firenze, 1986 V. Pappalettera (a c. di), Nei Lager c’ero anch’io, Mursia, Milano, 1988 ID., Tu passerai per il camino, Mursia, Milano, 1997 A.V.Sullam Calimani, I nomi dello sterminio, Einaudi, Torino, 2001