Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PERDITE NEI NUCLEI MAGNETICI
Advertisements

TRASFORMATORE.
MACCHINE ASINCRONE.
MACCHINE SINCRONE.
Magnetismo N S.
AVVOLGIMENTI DI STATORE: CONDUTTORI COLLEGATI IN SERIE
Trasformatori 1 – tipologie e specifiche costruttive 2 – sovracorrenti
Elettrodinamica 3 15 novembre 2012
Esercizio 1 Un condensatore piano di area A=40 cm2 e distanza tra i piatti d=0.1 mm, e` stato caricato collegandolo temporaneamente ad un generatore di.
Resistenze in serie e parallelo di Federico Barbarossa
Attività Sperimentale 2008 Elettronica
Stages Estivi 2013 corso di simulazione elettronica con Spice
I FILTRI RC PASSA-BASSO PASSIVO.
BOBINE DI REATTANZA Prenderemo in considerazione le bobine percorse da correnti intense. Si hanno due tipi fondamentali: senza nucleo, utilizzate come.
Corso di Fisica B – C.S. Chimica
Energia e potenza nei circuiti elettrici
Essendo le materie scientifiche e tecniche la linfa
Esperienza n. 10 Partitore resistivo e sua compensazione in c. a
Esperienza n. 9 Uso dell’oscilloscopio per misure di ampiezza e frequenza di una tensione alternata e misura dello sfasamento tra tensioni. Circuito RLC.
IL CAMPO ELETTROMAGNETICO LENTAMENTE DIPENDENTE DAL TEMPO
Esercizi & Domande per il Compito di Elettrotecnica del 1 Febbraio 2007 Ingegneria per lAmbiente ed il Territorio Ingegneria Civile.
Corto circuito trifase ai morsetti di un generatore funzionante a vuoto.
IL CONTROLLO DELLA TENSIONE E DELLA GENERAZIONE DI POTENZA REATTIVA
Fisica 2 15° lezione.
Lezione 3 Trasduttori capacitivi e induttivi
Macchine in Corrente Continua
Parte I (I Sensori) I sensori di velocità
MACCHINE ED AZIONAMENTI ELETTRICI
MACCHINE A CORRENTE CONTINUA
TRASFORMATORE (Parte II)
Impianti elettrici.
Motori passo-passo a riluttanza variabile e ibrido
Macchine elettriche rotanti fondamentali
La nuova sezione 559 della norma CEI 64-8:
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
CIRCUITI IN CORRENTE CONTINUA
1 Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica G.Pesavento Influenza della geometria Una serie di prove effettuate con sovratensioni.
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
1 Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica G.Pesavento INFLUENZA DELLE CAPACITA PARASSITE.
TESINA TRASFORMATORI CERA-SORBARA 5^AE.
Macchine Elettriche Insieme di componenti o un sistema fisico
Trasformatore Il trasformatore è una macchina elettrica che trasforma energia elettrica in energia elettrica con altre caratteristiche (V, I). Energia.
Trasformatore Macchina elettrica statica
Il circuito raddrizzatore ad una semionda
MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI
Impianti Elettrici 4A Elettrotecnica
NFP uniud 02Isidoro Sciarratta1 Esperimento 1 - Circuiti in c.c. ed in c.a. Confronto fra un circuito induttivo, un circuito capacitivo ed un circuito.
MODELLO ELETTRICO DEI TRASFORMATORI.
Marotta - Giangreco Filtri passa basso.
FENOMENI OSCILLATORI Prof.ssa Silvia Martini
Realizzato da: Fabrizio Morlacchi
Il Rocchetto di Ruhmkorff
Scegliendo, invece, una rappresentazione con variabili complesse si ottiene:
Determinazione della cifra di perdita di materiali magnetici
Modellizzazione di cabine di trasformazione MT/bt in ambiente esterno Roma - ISPRA 9 Novembre 2011 Corso di formazione ambientale “Introduzione all’utilizzo.
Fino agli inizi degli anni ‘90 la stragrande maggioranza degli azionamenti utilizzava un motore in corrente continua; tale scelta era, essenzialmente,
Parallelo degli alternatori
Applicando la schematizzazione bifase equivalente ai circuiti di statore e di rotore, è possibile ricavare diversi modelli per descrivere il comportamento.
Transcript della presentazione:

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Collegamento in cascata G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Schema trasformatore a 3 avvolgimenti G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Collegamento in cascata Se Zab , Zbc e Zac sono le tre impedenze ricavate dalle tre prove di cortocircuito, si ha Za  Zb = Zab Za = (Zab + Zac - Zbc) / 2 Za + Zc = Zac da cui Zb = (Zab + Zbc - Zac) / 2 Zb + Zc = Zbc Zc = (Zbc + Zac - Zab) / 2 G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Collegamento in cascata G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Nel caso in cui i tre trasformatori siano eguali e sia Na = Nc , se si trascurano le resistenze degli avvolgimenti e le capacità parassite e si riferiscono gli elementi alla tensione dell’avvolgimento b di alta tensione; i trasformatori ideali a rapporto unitario sono necessari per poter rappresentare il collegamento tra parti che si trovano a tensioni diverse verso massa. Con carico puramente capacitivo V1 = E + (3Xa + Xb) I V2 = E + (5Xa + 2Xc + Xb) I V3 = E + (6Xa + 3Xc + Xb) I G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Si vede come il terzo trasformatore sia sollecitato con una tensione maggiore degli altri e pertanto condiziona il valore della tensione totale ottenibile dalla cascata. Nel caso di funzionamento in cortocircuito si ha V1+V2+V3 = 0 e pertanto si può scrivere il sistema V1 = E – (3Xa + Xb) I V2 = E – (5Xa + 2Xc + Xb) I V3 = E – (6Xa + 3Xc + Xb) I V1 + V2 + V3 = 0 che fornisce 3E = (14Xa + 3Xb + 5Xc) I G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Si ottiene per la reattanza di corto circuito della cascata, Xcc = (14 Xa + 3Xb + 5Xc). Se i trasformatori dei vari stadi non sono tutti eguali, il modo di procedere è del tutto analogo. Si noti che la trattazione effettuata è molto semplificata in quanto, a parte aver trascurato le resistenze degli avvolgimento e le correnti di magnetizzazione, si sono trascurate tutte le capacità parassite delle varie parti della cascata che rendono la rappresentazione del circuito molto più complessa. Vi possono essere problemi molto seri nel caso di scarica dell’oggetto. G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Circuiti risonanti serie L'utilizzo di trasformatori per la generazione di alte tensioni alternate può dar luogo, in particolari circostanze, ad alcuni inconvenienti. Con riferimento allo schema semplificato trasformatore – carico è già stato fatto notare che nel caso in cui sia Lcc=1/C si verifica una risonanza che può portare la tensione sull'oggetto in prova a un valore molto più alto di quanto previsto. La corrente capacitiva assorbita dal trasformatore stesso e, abitualmente dal carico, può portare a difficoltà nella regolazione della tensione e, talvolta, alla necessità di compensazione mediante reattori. I pesi delle macchine risultano dell'ordine di 10-20 kg/kVA, per cui i costi sono notevoli ed i trasformatori non facilmente trasportabili nel caso di necessità di prove sul campo. G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Per questi motivi si sono andati affermando i circuiti risonanti serie, nati fondamentalmente per prove su cavi, ossia su carichi di elevata capacità. C rappresenta la capacità dell'oggetto in prova e di altre eventuali capacità in parallelo, compreso il sistema di misura, L una induttanza variabile, R il complesso delle resistenze del circuito ed E la tensione alternata di alimentazione di pulsazione . G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Se, variando il valore di L, ci si porta in risonanza, ossia L = 1/C, la corrente circolante nel circuito vale I = E/R, in fase con la tensione di alimentazione, e la tensione ai capi del carico risulta dove Q = 1/RC = L/R è detto fattore di merito del circuito. G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica In condizioni di risonanza la potenza Pa fornita dall'alimentazione è soltanto attiva e pari a EI, mentre la potenza reattiva Pr disponibile sul carico capacitivo risulta: Pr = QEI = QPa La potenza richiesta all’alimentatore, così come il dimensionamento dei sistemi di regolazione e protezione, è ridotta ad 1/Q volte la potenza reattiva richiesta dal carico. G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Reattore a tre stadi – 1050 kV G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Reattanza variabile con circuito magnetico a riluttanza variabile G.Pesavento

Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica Sistemi a frequenza variabile Per frequenze dell'ordine di 100-200 Hz si sono ottenuti rapporti peso/potenza inferiori a 1 kg/kVA e quindi generatori molto economici e facilmente trasportabili. G.Pesavento