Politica Agricola Comune PAC. ORIGINI DELLA PAC Il Trattato di Roma definisce gli obiettivi generali della politica agraria comune (PAC). I principi della.

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Politica Agricola Comune PAC

ORIGINI DELLA PAC Il Trattato di Roma definisce gli obiettivi generali della politica agraria comune (PAC). I principi della Politica Agraria Comune sono stati fissati durante la Conferenza di Stresa del luglio Nel 1960, i sei membri fondatori della Comunità europea hanno adottato i meccanismi della PAC. Due anni dopo (1962) la PAC è entrata in vigore.

BASE GIURIDICA La base giuridica della PAC è definita dallart. 32 allart. 38 Titolo II del Trattato CE

FINALITA DELLAPAC FINALITA DELLA PAC Produttivistiche Sociali

FINALITA DELLAPAC FINALITA DELLA PAC incrementare la produttività dellagricoltura; assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.

Principifondamentali Principi fondamentali Tre principi fondamentali, definiti nel 1962, caratterizzano il mercato agricolo comune e quindi le OCM: 1 principio un mercato unificato (comune),un mercato unificato (comune), inteso come libera circolazione dei prodotti agricoli nell'ambito degli Stati membri; premessa per un'adeguata realizzazione del mercato interno è l'applicazione, nell'insieme dell'Unione, di strumenti e meccanismi comuni

7 2 principio la preferenza comunitaria:la preferenza comunitaria: i prodotti agricoli dell'Unione europea hanno la priorità negli scambi sono avvantaggiati dal punto di vista del prezzo rispetto ai prodotti importati; pertanto, il mercato interno è protetto nei confronti dei prodotti importati dai paesi terzi a basso prezzo e delle grandi fluttuazioni sul mercato mondiale;

8 3 principio lasolidarietàfinanziariala solidarietà finanziaria tutte le spese e i costi inerenti l'applicazione della PAC sono sostenuti dal bilancio comunitario.

STRUMENTIDELLAPAC STRUMENTI DELLA PAC Politica dei prezzi Politica strutturale indicativi dintervento

Politicadeiprezzi mercatointerno Politica dei prezzi mercato interno Prezzo indicativo -prezzo-obiettivo della Comunità -esprime il prezzo che i produttori dovrebbero ricevere in base al normale funzionamento delle organizzazioni comuni dei mercati. Prezzo di intervento -prezzo garantito dalla Comunità a cui gli organismi Nazionali di intervento sono tenuti ad acquistare i prodotti consegnati.

Politica dei prezzi mercati esteri Prezzo di soglia (o di entrata): è il prezzo di ingresso alle frontiere della Comunità è calcolato in modo tale che i prodotti importati siano venduti sul mercato comunitario ad un prezzo pari a quello indicativo prelievo allimportazione Restituzioni (sussidi) allesportazione: è dato dalla differenza fra il prezzo di mercato nella Comunità ed il prezzo di vendita sui mercati esteri

12 …Politica Strutturale…

RISULTATI POSITIVI è riuscita a promuovere la produttività ha stabilizzato i mercati ha assicurato lapprovvigionamento dei prodotti ha protetto gli agricoltori contro le fluttuazioni dei prezzi sui mercati mondiali

RISULTATI NEGATIVI URGENTE NECESSITA DI UNA RIFORMA ECCEDENZE CRESCITA DELLA SPESA AGRICOLA

Riforma Mac Sharry 1991 la Commissione e Ray Mac Sharry, presentavano 2 documenti di riflessione sullo sviluppo e il futuro della PAC. Tali documenti costituivano la base per un'intesa politica sulla riforma della PAC raggiunta dal Consiglio il 21 maggio

16 Riforma Mac Sharry la riduzione dei prezzi agricoli per renderli più competitivi sul mercato interno e su quello mondiale, nell'assegnazione di importi compensativi per le perdite di reddito subite dagli agricoltori e in altre misure relative ai meccanismi di mercato e alla protezione dell'ambiente

LARIFORMA MACSHARRY LA RIFORMA MAC SHARRY Obiettivi Rendere più competitiva lagricoltura europea Alleggerire il bilancio comunitario dalle spese agricole (della PAC mercati) Potenziare le strutture delle imprese (incrementare la dotazione finanziaria delle c.d. misure strutturali) Salvaguardare lambiente

LA RIFORMA MAC SHARRY LA RIFORMA MAC SHARRY Strumenti Riduzione dei prezzi dintervento Concessione di aiuti al reddito parzialmente disaccoppiati dalla produzione (non più riferiti alla produzione ma alla superficie e ai capi di bestiame) Misure di accompagnamento (di natura agro- ambientale)

Evoluzioneanni 90 Evoluzione anni 90 Valutazioni Durante tutta la sua storia la PAC ha dovuto adattarsi considerevolmente per rispondere alle nuove sfide con cui si è confrontata:

20 conseguire gli obiettivi dell'articolo 39 del Trattato: migliorare la produttività assicurare un livello di vita equo alla popolazione agricola garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a prezzi ragionevoli gestire gli squilibri quantitativi

21 La PAC ha poi preso una nuova direzione basata sulla diminuzione dei prezzi combinata ad aiuti compensativi (riforma Mac Sharry)

Evoluzione anni 90 Evoluzione anni 90 Scenario di riferimento Il mercato agricolo mondiale presenta prospettive di forte crescita a prezzi remunerativi. I prezzi della PAC si collocano a livelli troppo elevati, inconciliabili con gli impegni internazionali e con la possibilità di beneficiare dell'espansione del mercato mondiale. Il rischio di eccedenze produttive, fonte di costi di bilancio insostenibili, è concreto;

23 La riconciliazione del cittadino (il consumatore) con la PAC rappresenta una priorità essenziale; La forza dell'agricoltura europea è nella sua diversità: risorse naturali, metodi di gestione, competitività, redditi e tradizioni. La gestione della PAC è diventata troppo complessa e burocratica. E necessario mettere a punto un nuovo modello decentrato, che dia maggiore libertà agli Stati membri senza distorsioni di concorrenza, senza rischio di nazionalizzazione della PAC, ma con criteri comuni chiari e meccanismi di controllo rigorosi ; Evoluzione anni 90 Evoluzione anni 90 Scenario di riferimento

24 l'Unione deve preparare la sua agricoltura ai negoziati internazionali e definire i limiti di ciò che essa potrà accettare; l'allargamento rende ancora più necessarie le misure concernenti il mercato e la semplificazione : le economie dei paesi candidati si basano principalmente sul settore agricolo. Evoluzione anni 90 Evoluzione anni 90 Scenario di riferimento

Evoluzioneanni90 Evoluzione anni 90 Linee di azione la competitività deve essere assicurata con una diminuzione dei prezzi sufficiente a garantire l'aumento degli sbocchi interni e una partecipazione al mercato allargata al contesto mondiale. Questa diminuzione dei prezzi va compensata con un aumento degli aiuti diretti in modo da conservare il livello del reddito agricolo;

26 lo sviluppo rurale deve effettivamente diventare il secondo pilastro della PAC. integrare la politica di mercato garantire che la spesa agricola contribuisca: all'assetto territoriale, alla protezione della natura, all'insediamento di giovani Evoluzioneanni90 Evoluzione anni 90 Linee di azione

27 Gli Stati membri devono avere la possibilità di: differenziare, ridurre gli aiuti diretti concessi alle aziende, in funzione di criteri connessi a parametri ambientali (cross compliance) e reddituali (modulazione). Il prodotto di tale differenziazione Operata dallo Stato membro deve essere destinato a misure di carattere agroambientale Evoluzioneanni90 Evoluzione anni 90 Linee di azione

Evoluzione anni 90 Risposte Necessità di una nuova RIFORMA 1997, luglio: la Commissione Europea presenta il documento Agenda 2000 – Per unUnione più forte e più ampia. [Com. (97) 2000] 1999, marzo: vertice europeo di Berlino fra i Capi di Stato e di Governo dellUnione decide la nuova PAC

AGENDA 2000 SCOPO approfondire e estendere la riforma del 1992, sostituire le misure di sostegno dei prezzi con aiuti diretti accompagnare questo processo con una politica rurale coerente

La nuova PAC in Agenda 2000 Progressivo abbandono del sostegno accoppiato alla produzione (disaccoppiamento) Maggiore importanza e dotazione finanziaria da accordare alle c.d. misure di accompagnamento (eco-condizionalità, modulazione) Riconoscimento e valorizzazione del ruolo multifunzionale dellagricoltura

31 Obiettivi Tr. Roma 1957 incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico, assicurando lo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un impiego migliore dei fattori di produzione, in particolare della manodopera assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola, grazie, in particolare, al miglioramento del reddito individuale di coloro che lavorano nell'agricoltura stabilizzare i mercati Nuovi obiettivi della PAC aumentare la competitività dellagricoltura europea mediante un riavvicinamento dei prezzi interni a quelli mondiali assicurare un adeguato livello di vita alla popolazione agricola e rurale e una stabilità dei redditi agricoli creazione di fonti di occupazione e di reddito alternative per gli agricoltori e le loro famiglie La nuova PAC in Agenda 2000

Nuovi obiettivi della PAC garanzia della sicurezza e della qualità delle derrate, a tutela dei consumatori affermazione del principio della sostenibilità ambientale della produzione agricola semplificazione della PAC e della sua gestione Obiettivi Tr. Roma 1957 garantire la sicurezza degli approvvigionamenti assicurare prezzi ragionevoli per i consumatori

La nuova PAC in Agenda 2000 vincoli internazionali accordi internazionali (GATT, OMC) allargamento dellUE ai PECO vincoli interni vincolo di bilancio contenimento delle spese riequilibrare la contribuzione netta fra Stati membri semplificazione della PAC (burocratica ed amministrativa)

34 In particolare… Bilancio iniziale% Agricoltura44.780,544,9 Spese mercati ,540,2 Sviluppo rurale e misure accompagnamento 46984,7 Azioni strutturali ,1 Obiettivo ,121,6 Iniziative comunitarie ,9

SVILUPPO RURALE POLITICA DELLE STRUTTURE ( ) Riforma dei Fondi Strutturali (3 obiettivi) Ob. 1 Ob. 2 Ob. 3 Iniziative Comunitarie (n. 4) es. LEADER+ POLITICA DEI MERCATI (OCM) Regolamento orizzontale POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA ( )

Bruxelles ha approvato … una riforma molto profonda dei meccanismi della Pac … per almeno cinque motivi Agenda 2000 prevedeva una revisione di metà percorso…

MOTIVI ALLORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO TERMINE 1. Per riequilibrare il sostegno agricolo tra: –MISURE DI MERCATO (primo pilastro) –MISURE DI SVILUPPO RURALE (secondo pilastro) LA PAC INFATTI...

… si regge su due pilastri… Politica Agricola Comune 1° pilastro: sostegni di mercato 2° pilastro: sviluppo rurale

… finanziariamente non bilanciati Politica Agricola Comune 1° pilastro: sostegni di mercato 2° pilastro: sviluppo rurale = 87% = 13%

2.Allargamento dellEuropa a 27 Paesi. (necessità di finanziare le agricolture dei nuovi paesi) 3.Per tenere sotto controllo la spesa della PAC che assorbe poco meno del 50% delle risorse complessive della U. E. 4.Per rendere compatibile la PAC con gli accordi sui commerci mondiali (WTO) MOTIVI ALLORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO TERMINE

5.Per creare più consenso nellopinione pubblica sulla spesa della U.E. indirizzata ad unagricoltura sostenibile: - maggiore rispondenza alle esigenze del mercato, -migliore competitività, -sicurezza e qualità degli alimenti, -considerazione dei problemi ambientali nellambito della politica agricola. MOTIVI ALLORIGINE DELLA REVISIONE DI MEDIO TERMINE

Un obiettivo della nuova Pac. Sostenere il reddito e giustificare la spesa agricola Giustificare meglio la spesa destinata al settore agricolo Sostenere il reddito degli agricoltori Ottenere dagli agricoltori come contropartita: - qualità degli alimenti; - tutela dellambiente e del benessere degli animali; - salvaguardia dei paesaggi e del patrimonio culturale

La riforma comprende... Misure orizzontali Misure settoriali Modifiche al regime di sviluppo rurale

Misure orizzontali Disaccoppiamento : -un pagamento unico per azienda agli agricoltori dellUE, indipendentemente dalla produzione; -gli agricoltori riceveranno il pagamento unico per azienda sulla base delle somme percepite nel periodo di riferimento Condizionalità dei pagamenti (cross-compliance): -il pagamento sarà condizionato al rispetto delle norme in materia di salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare, come pure allobbligo di mantenere la terra in buone condizioni agronomiche ed ecologiche

Effetto disaccoppiamento Il DISACCOPPIAMENTO è la vera sfida: - riduce le distorsioni e le coltivazioni speculative; - orienta il mercato; - rende il sostegno più trasparente (questo è uno svantaggio per chi non ha interesse a renderlo trasparente); - rende il sostegno più esplicitamente condizionabile a requisiti o comportamenti specifici; - dovrebbe semplificare il sistema.

INCREMENTO DEL 2° PILASTRO DELLA PAC (sviluppo rurale) SVILUPPO RURALE POLITICA DEI MERCATI (OCM) POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA ( ) 1° pilastro 2° pilastro Modulazione +30%dal 10 al 13%

Con la Riforma di Medio Termine non si sostengono più i prezzi si disegna un modello di agricoltura diffusamente ecocompatibile e sostenibile

48 DALLO SVILUPPO AGRICOLO ALLO SVILUPPO RURALE ZONE RURALI le condizioni di sottosviluppo mettono in pericolo i caratteri di ruralità diviene prioritario perseguire modelli di sviluppo integrato

49 MODELLI DI SVILUPPO INTEGRATO agricoltura, infrastrutture, servizi, formazione, turismo, artigianato manufatturiero, artigianato agroalimentare, commercio, ambiente, cultura

50 DALLO SVILUPPO AGRICOLO ALLO SVILUPPO RURALE ANCHE LINTERVENTO PUBBLICO HA DICHIARATO IL PASSAGGIO DA POLITICA AGRICOLA A POLITICA DI SVILUPPO RURALE

51 SVILUPPO RURALE Quale è limportanza oggi dello sviluppo rurale? Oltre l85% del territorio dellUe è costituito da zone rurali; la politica comunitaria è orientata sempre più allo sviluppo rurale; lo sviluppo agricolo non è più in grado di assicurare lo sviluppo delle zone rurali.

52 I concetti chiave dello sviluppo rurale Sviluppo integrato: basato sullintegrazione delle risorse locali (agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media impresa industriale, cultura locale). Sviluppo dal basso (bottom up): partecipazione attiva della comunità locale, partecipazione tra istituzioni e forze economico-sociali, superamento della filosofia dello sviluppo dallalto. Sviluppo endogeno: basato sulla valorizzazione delle risorse locali. Sviluppo territoriale: sviluppo non settoriale, il territorio come fattore di competitività.

53 Possibili definizioni di spazio rurale La ruralità può essere definita come categoria residuale: tutto ciò che non è urbano. Criteri adottati dallUe (nellObiettivo 5b): importanza relativa delloccupazione agricola, spopolamento, percentuale del PIL/ab. più bassa della media comunitaria. Criterio demografico: densità di popolazione. Criterio economico: marginalità, scarsa presenza di attivi nel terziario, carenza di servizi.

54 Possibili definizioni di spazio rurale Indice di ruralità (IR): numero di residenti; densità della popolazione residente accentrata (abitanti/Kmq); quota parte della popolazione residente insediata in modo sparso (%); quota parte delle abitazioni occupate a titolo di proprietà (%); frequenza degli attivi nel settore primario sulla popolazione residente totale (%).

56

57 Alcuni principi della politica di sviluppo rurale Programmazione: indica lesigenza di programmi di lungo periodo; Sussidiarietà: spetta agli stati membri redigere i programmi; vista la diversità delle aree rurali e quindi la diversità dei problemi da risolvere: lo stato membro (la regione per lItalia) può scegliere la combinazione di misure che meglio si addice alla propria situazione; Partnership: una collaborazione tra istituzioni e parti economiche e sociali; Addizionalità: stabilisce la necessità di una co- partecipazione (pubblico/privato) nel finanziamento delle iniziative.

SVILUPPO RURALE Per lo sviluppo rurale è previsto un unico strumento finanziario (non come è attualmente di garanzia e orientamento) FEASR. Costituzione di due fondi agricoli: FEAG e FEASR

SVILUPPO RURALE La proposta di regolamento individua 3 obiettivi: 1.Miglioramento della competitività dellagricoltura e della silvicoltura tramite un sostegno alla ristrutturazione. 2.Miglioramento dellambiente e dello spazio rurale tramite un sostegno alla gestione del territorio. 3.Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e incentivazione alla diversificazione delle attività economiche.

SVILUPPO RURALE Gli obiettivi si traducono nei seguenti tre Assi: Asse 1 Asse 2 Asse 3

61 Asse 1 - Migliorare la competitività dellagricoltura e della silvicoltura migliorare e potenziare le infrastrutture relative allo sviluppo e alladeguamento dellagricoltura e della silvicoltura; sostenere gli agricoltori che partecipano ai sistemi qualità dei prodotti alimentari; insediamento dei giovani agricoltori; fornire un sostegno agli agricoltori in regime di semi-sussistenza nei nuovi Stati membri al fine di renderli competitivi. Un minimo pari al 15% della dotazione nazionale deve essere speso per lAsse 1. Il tasso di cofinanziamento UE è pari ad un massimo del 50% (75% nelle regioni di convergenza).

MODIFICHE AL REGIME DI SVILUPPO RURALE Nuovi incentivi per la qualità degli alimenti, per il rispetto delle norme e per il benessere degli animali Giovani agricoltori Agroambiente

Prospettive finanziarie 2007 – % 35%

IL BILANCIO AGRICOLO 293,0 i miliardi di euro destinati ai pagamenti diretti pac nel periodo 2007/ ,75 i miliardi di euro destinati nello stesso periodo allo sviluppo rurale 33,01 i miliardi di euro destinati, come minimo, allo sviluppo rurale dei 10 nuovi Paesi membri più Bulgaria e Romania La spesa agricola fino al 2013, dovrebbe rappresentare circa il 43% del bilancio comunitario, che è l1,045% del pil dellUnione Europea

Spese agricole46,244,146,242,836,5 Politiche di coesione e fondi strutturali 33,035,138,744,748,5 Politiche interne (ricerca, istruzione) 6,36,51,2 2,3 Azioni esterne (aiuti comunitari allo sviluppo) 6,15,16,48,59,9 Spese amministrative5,0 2,8 Altro3,44,22,5-- BILANCIO DELLUNIONE EUROPEA Dati espressi in percentuale

FINANZIAMENTO DEL BILANCIO GENERALE PER STATO MEMBRO

67

La PAC oggi non è più sostenibile: non piace ai cittadini e agli altri settori economici per il peso sul bilancio UE; problemi con WTO (non deve sovvenzionare i prezzi agricoli che alterano le condizioni di libero mercato)

CONCLUSIONE Il varo della riforma mette in condizione lagricoltura europea: di definire un quadro di certezze nel lungo periodo (2013); di sottrarre il settore agricolo alle minacce di una riforma a 27 Stati con maggiori minacce di ulteriori tagli; di rendere più trasparente il sostegno agricolo; -la maggiore trasparenza del sostegno mette in chiara evidenza lo squilibrio tra territori; - potrebbe rendersi necessario un nuovo riaccoppiamento nel medio periodo; in tal caso emergerà la necessità di una ridistribuzione del sostegno tra territori; di offrire qualche vantaggio nella rilegittimazione della Pac che consente di giustificare meglio la spesa agricola nei confronti della società; ha accresciuto la posizione dell UE in ambito WTO.

CONCLUSIONE Il varo della riforma genera nuove necessità: nuovo ruolo della politica agricola nazionale (occorrono scelte coraggiose) maggiore imprenditorialità; cresce limportanza dellorientamento al mercato; -i prezzi e il collegamento con il mercato diventano decisivi; -la cooperazione subirà maggiori pressioni, con vantaggi per la cooperazione virtuosa; una nuova politica dei mercati, che non è solamente politica di prezzo, ma è anche marketing e nuove forme di aggregazione; - la cooperazione agroalimentare deve sostituire (almeno in parte) lattenuazione della politica dei mercati.

71 Una politica per lagricoltura crescente fabbisogno alimentare contrastrare i cambiamenti del clima la sfida ambientale le questioni energetiche la crescente volatilità dei mercati