Vittorio Conti ECONOMIST CONFERENCE Le Sfide di Basilea II per il Sistema Banca / Impresa Roma, 29 Ottobre 2003 INTERNAL RATING BASED ADVANCED: LE RAGIONI.

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Transcript della presentazione:

Vittorio Conti ECONOMIST CONFERENCE Le Sfide di Basilea II per il Sistema Banca / Impresa Roma, 29 Ottobre 2003 INTERNAL RATING BASED ADVANCED: LE RAGIONI DI UNA SCELTA

2 Sommario Caratteristiche e specificità dei diversi modelli di rating secondo Basilea II Complessità realizzative e vantaggi applicativi Verso una evoluzione del Nuovo Accordo: alcune riflessioni

3 Problematiche del rischio Negli ultimi anni sta crescendo lattenzione per le problematiche del rischio. Tale fenomeno è riconducibile a 3 fattori: -la modifica del contesto competitivo (globalizzazione dei mercati, processo di deregolamentazione) -levoluzione della regolamentazione (abbandono controlli diretti, nuovo paradigma) -latteggiamento di azionisti / investitori / mercati (rapporto tra rischi e patrimonio, scelte allocative)

4 Evoluzione della normativa - Il nuovo paradigma vincola loperatività delle banche al rispetto di precisi rapporti tra rischi assunti/gestiti e le rispettive dotazioni patrimoniali. - Nella prima formulazione (1988) la definizione della relazione tra requisiti patrimoniali e richiosità effettiva era ritenuta troppo approssimativa. - Con il Nuovo Accordo (Basilea II) si cerca di superare tali limiti. Il N.A. è basato su tre pilastri: Minimum Capital Requirements, definisce i criteri e le metodologie di misurazione dei rischi Supervisory Review, precisa il ruolo delle Autorità di Vigilanza Market Discipline, sollecita le banche a fornire al mercato una informativa che consenta ad azionisti, investitori e risparmiatori di conoscere i veri profili di rischio ed i livelli di capitalizzazione delle banche, al fine di poterne valutare la solidità

5 Quantificazione del rischio di credito I principali elementi che il Nuovo Accordo pone alla base della quantificazione del rischio che una banca assume affidando unimpresa, li troviamo sintetizzati nella definizione di perdita attesa (EL). In sintesi abbiamo: la probabilità che la controparte fallisca (PD) una misura dellesposizione (EAD) una stima della percentuale di perdita in caso di default (LGD) EL = PD * EAD * LGD

6 Le opzioni proposte nel Nuovo Accordo La PD è misurata partendo dal rating assegnato ad ogni controparte. La centralità del rating la ritroviamo in tutti i modelli previsti dal Nuovo Accordo: a) Standardizzato rating esterni b) IRB Foundation rating interni c) IRB Advanced rating interni e utilizzo di fattori di rischio interni Passando da a) a c): si ottengono misurazioni più accurate del rischio servono maggiori informazioni quantitative e qualitative sulla controparte cresce limpegno della banca Lorientamento della normativa va nella direzione di creare un incentivo (in termini di minori assorbimenti patrimoniali a parità di condizioni) per lutilizzo dellIRB Advanced

7 Lapproccio standard Il requisito di capitale varierà in funzione del rating esterno (se disponibile) –Dal 1,6% al 12% per prestiti ad aziende medio-grandi e a banche –Dallo 0% al 12% per prestiti a Stati In mancanza di un rating il requisito sarà –Del 8% per prestiti ad aziende medio-grandi –Del 6% per prestiti a privati e a imprese con esposizione totale, a livello di gruppo creditizio, non superiore a un milione di euro –Del 2,8% per i prestiti ipotecari prima casa Il requisito aumenterà (di norma, al 12%) in presenza di ritardi nei pagamenti superiori ai 90 giorni Non è vero che Basilea 2 punirà le piccole imprese

8 Lapproccio dei rating interni … Il requisito patrimoniale sarà calcolato a partire da quattro input: Probabilità che la controparte sia insolvente Misurata dal rating vero e proprio Probabilità che la controparte sia insolvente Misurata dal rating vero e proprio Speranza di recupero in caso di insolvenza Tanto più alta quanto migliori sono le garanzie Speranza di recupero in caso di insolvenza Tanto più alta quanto migliori sono le garanzie Rischio di aumento nellimporto prestato E maggiore al crescere dei margini disponibili inutilizzati Rischio di aumento nellimporto prestato E maggiore al crescere dei margini disponibili inutilizzati Durata della operazione Influenza il rischio che il rating possa peggiorare Durata della operazione Influenza il rischio che il rating possa peggiorare Stimati tutti dalla banca nellapproccio AVANZATO Stimato dalla banca…..e fissati dalle Autorità… nellapproccio di BASE

9 … continua … Per ogni prestito, le 4 stime ora ricordate verranno immesse in una formula decisa dalle Autorità (funzione di ponderazione) che fornirà il requisito patrimoniale Funzione di ponderazione x% Requisito patrimoniale Attenzione, però: ci saranno 5 funzioni di ponderazione diverse per 5 grandi famiglie di prestiti a clientela, che offrono differenti margini di diversificazione del rischio

10 … continua Le 5 funzioni di ponderazione, dalla più alla meno severa, riguarderanno prestiti a: 1.Grandi gruppi con fatturato maggiore di 50 milioni di euro 2.Imprese medie, con fatturato inferiore a 50 milioni di euro (ad esempio: 5 milioni di euro) 3.Privati, sotto forma di mutui ipotecari prima casa 4.Privati e piccole imprese (con esposizione totale, a livello di gruppo creditizio, non superiore a un milione di euro) 5.Privati, sotto forma di carte di credito e simili

11 Le garanzie Le garanzie personali –Sono ammesse se prestate da banche, stati o società ad alto rating –Consentono di calcolare il capitale facendo riferimento al garante, e non al debitore originario Le garanzie reali danno luogo a uno sconto di capitale –Nellapproccio standard sono ammesse quelle di carattere finanziario (contanti, oro, obbligazioni, azioni, fondi) –Nellapproccio dei rating interni sono ammessi anche immobili, altri cespiti fisici, effetti commerciali da scontare –L abbuono di capitale sarà tanto più consistente quanto più: Il valore della garanzia è stabile (es., Bot meglio delle azioni) La banca è regolare e tempestiva nel ricalcolare tale valore

12 Gli elementi alla base dellIRBA: Rating / PD … Rating interni: in generale un sistema (modello) di rating combina gli elementi che consentono di collocare limpresa affidata su una scala di merito creditizio (secondo Basilea II, almeno 7 gradini per i crediti in bonis e 1 per quelli non performing). Ad ogni gradino è associata una specifica probabilità di default (PD). Gli elementi che concorrono a formare il rating sono normalmente riconducibili a 3 tipologie: Dati quantitativi, desumibili direttamente dai bilanci del cliente Informazioni andamentali, ricavate per i clienti affidati dalle modalità che caratterizzano levoluzione del rapporto con la banca Valutazioni qualitative, che derivano prevalentemente da valutazioni soggettive riferite a caratteristiche delleimpresa

13 … continua Il contributo di ognuno di questi elementi allidentificazione del rischio associato ad ogni controparte viene misurato attraverso la stima di modelli econometrici che consentono di calibrarne i pesi Tali stime vengono effettuate su segmenti di clientela omogenei, in termini di settore merceologico di appartenenza, classe di fatturato, localizzazione geografica, …, onde evitare possibili effetti distorsivi

14 Gli elementi alla base dellIRBA: EAD / LGD EAD - lesposizione al momento dellinsolvenza viene misurata considerando tutti gli strumenti attivati nellambito delle relazioni tra banca e impresa: dai crediti alle attività fuori bilancio. In termini generali rappresenta lammontare complessivo su cui va misurata la perdita attesa. A tal fine è importante distinguere la diversa natura delle operazioni in essere (forma tecnica) e la loro durata LGD – rappresenta il tasso di perdita che la banca si attende in caso di insolvenza. Ai fini di questo calcolo sono rilevanti: La stima dei possibili recuperi e del costo ad essi associato, gli interessi di attualizzazione, il costo del trading della posizione, … Le garanzie reali e personali. A questo proposito è importante non solo lammontare della garanzia e la sua natura, ma anche la qualità (rating) del garante. In questo ambito il ruolo dei CONFIDI, purchè allineati rispetto ai requisiti imposti dalla normativa ai garanti, potrebbe risultare significativo

15 Sommario Caratteristiche e specificità dei diversi modelli di rating secondo Basilea II Complessità realizzative e vantaggi applicativi Verso una evoluzione del Nuovo Accordo: alcune riflessioni

16 Complessità … Lampiezza e complessità dei portafogli di assets gestiti si riflette sulle scelte metodologiche utilizzate, specifiche per ciascun segmento di clientela. In particolare per quanto riguarda i rating è prevista la seguente mappa che descrive i principali interventi previsti in Intesa: SegmentoModello Large Corporate ItaliaCEBI-SIRC personalizzato Intesa, con benchmark esterni (EDF, …) Corporate ItaliaModello statistico con componenti qualitative Small Business ItaliaModello statistico con componenti qualitative, calibrato in base alle classi di fatturato delle imprese PrivatiCRIF / Intesa Corporate EsteroModello strutturato meccanico (De Laurentis), con benchmark esterni (EDF, …) BancheModello statistico con componenti qualitative, distinto per Paesi Maturi ed Emergenti Stati SovraniCountry Rating (modello statistico – approccio macro) Specialised LendingSpecializzazione per tipologie di operazioni (Project Finance, Object Finance, …) Altri segmentiModelli specifici

17 … continua … Tale mappa è coerente con la complessità della segmentazione dei portafogli aziendali: Large Corporate Estero SAEIstituzioni no profit Aziende con fatt. <1 mln SME Estero 2 Aziende con fatt. [1-6] mln SME Italia 3 Aziende con fatt.< 1 mln SME Italia 4 Aziende con fatt. [6-25] mln SME Italia 2 Aziende con fatt. [50-125] mln Corporate Italia SAEStati Sovrani Tipi operazioneCartolarizzazioni Aziende con fatt. [50-1] mln SME Estero 1 Tipi operazioneProject Finance Privati Enti Pubblici SME Italia 1 Corporate Estero Istituzioni Finanziarie Large Corporate Italia Segmenti SAE Aziende con fatt. [25-50] mln Aziende con fatt. [50-250] mln SAE Aziende con fatt. > 125 mln Criterio di segmentazione Large Corporate Estero SAEIstituzioni no profit Aziende con fatt. <1 mln SME Estero 2 Aziende con fatt. [1-6] mln SME Italia 3 Aziende con fatt.< 1 mln SME Italia 4 Aziende con fatt. [6-25] mln SME Italia 2 Aziende con fatt. [50-125] mln Corporate Italia SAEStati Sovrani Tipi operazioneCartolarizzazioni Aziende con fatt. [50-1] mln SME Estero 1 Tipi operazioneProject Finance Privati Enti Pubblici SME Italia 1 Corporate Estero Istituzioni Finanziarie Large Corporate Italia Segmenti SAE Aziende con fatt. [25-50] mln Aziende con fatt. [50-250] mln SAE Aziende con fatt. > 125 mln Criterio di segmentazione Aziende con fatt. > 125 mln

18 … continua … A ciò si aggiungono altri problemi tipici della grande banca internazionale a cui laccordo in prima battuta si rivolge: Gestione Rete Estera (diversa cultura del rating, diversa composizione del portafoglio rispetto alla rete domestica, …) Gestione Partecipate (problemi analoghi a quelli delle filiali estere per le partecipate internazionali, diverse piattaforme IT, diversa normativa nazionale, …) Gestione dei Gruppi Economici, complessa in presenza di rilevanti portafogli Corporate

19 … continua … Esistono problemi legati alla costruzione di unarchitettura informatica per la raccolta dati finalizzata alla stima dei parametri, in presenza di un set di informazioni estremamente ampio: Es. set informativi utilizzati per il calcolo dei rating: Anagrafica, Bilanci, Andamentali, Variabili esterne, Pregiudizievoli, Dati di settore I problemi principali riguardano: Raccolta delle informazioni per la stima dei tassi di recupero Reperimento eventi di default storici per la calibrazione dei modelli Gestione delle procedure per il calcolo degli sconfini (nuove regole da Basilea II – past due 90/180 giorni) Inserimento dei parametri calcolati nelle procedure e nei processi aziendali

20 … continua … Ulteriori complessità riguardano i processi del rating … Separazione tra le fasi di assegnazione e validazione … i processi del credito e commerciali … Concessione Pricing … … e la gestione proattiva dei profili di rischio

21 … continua Complessità gruppi bancari: Utilizzo di modelli di valutazione condivisi tra le diverse banche del gruppo Calibrazione dei modelli sulla base di portafogli specifici delle diverse realtà Gestione della clientela comune a fini rating

22 … e vantaggi … I risultati del QIS3, relativi ai sistemi bancari internazionali, mostrano evidenti benefici in termini di assorbimenti patrimoniali nel passaggio dal modello standardizzato allIRB Advanced (pur rispettando il principio di neutralità complessiva rispetto ai livelli correnti, con linserimento nei requisiti della componente rischi operativi) Le stime preliminari interne confermano tali risultati anche sui portafogli aziendali

23 … continua Efficacia gestionale: Guida alle politiche allocative Veicolo per servizi di gestione proattiva dei rischi Trasparenza nelle relazioni di clientela Credito come commodity E quindi confermata la validità complessiva dellapproccio, nonostante rimangano ancora alcuni aspetti da valutare

24 Sommario Caratteristiche e specificità dei diversi modelli di rating secondo Basilea II Complessità realizzative e vantaggi applicativi Verso una evoluzione del Nuovo Accordo: alcune riflessioni

25 Il Nuovo Accordo sta cambiando Dalla versione del gennaio 2001 ad oggi sono stati risolti molti dei problemi impliciti nella prima versione della proposta, grazie allattività del Comitato di Basilea, dei Regulators nazionali e delle banche Alcune criticità per il nostro sistema, tra cui la penalizzazione delle PMI e della clientela retail, sono state superate con le calibrazioni progressive dei modelli utilizzati Su alcuni temi è ancora aperta la discussione: Distinzione tra EL e UL (comunicato BIS Ottobre 2003) Misura appropriata di diversificazione che riduca ulteriormente il rischio per i portafogli di SMEs caratterizzati da elevata granularità Necessità di aumentare la possibilità per le banche di tenere conto delleffetto di diversificazione nei portafogli Prociclicità dei sistemi di rating …

26 Evitare un ritorno al passato … I temi ancora oggetto di discussione non devono indurre a ripensamenti: LAccordo deve essere applicato in forma estesa e nei diversi paesi E necessario proseguire lungo la strada tracciata, eliminando le potenziali distorsioni che potrebbero derivare da unapplicazione rigida delle regole dellAccordo E necessario tenere conto delle specificità dei diversi segmenti per evitare che vengano trascurati aspetti importanti quali il tema della diversificazione …

27 … continua Un esempio relativo a questo aspetto riguarda le piccole imprese, su cui esistono ulteriori margini di miglioramento, nonostante molto sia già stato fatto: oLevidenza può essere ricavata da un recente studio di Prometeia su un campione di 75,000 PMI italiane: considerando lintero campione e applicando lIRBA si ottiene un capital ratio vicino al 7.5% e quindi inferiore allattuale 8%. Il risparmio è maggiore per le piccole imprese (con fatturato < 5 mln ed esposizione < 1 mln ), per le quali si ottiene un coefficiente pari al 4.8%. oDai dati del campione si osserva che dallapplicazione del metodo si ottiene un vantaggio per il 76% delle imprese; tale percentuale aumenta al 94% se ci si limita alle piccole imprese

28 Rapporti Banca / Impresa Il rating consente di affrontare il problema della valutazione del merito creditizio in modo rigoroso e trasparente Per le banche rappresenta uno strumento che va ad integrare, non a sostituire, le relazioni di clientela che continuano a rappresentare il punto di riferimento centrale attorno al quale ruotano tradizionalmente i rapporti banca / impresa Il contributo alla trasparenza dei rapporti è in gran parte legato a tre condizioni: Capacità dei modelli di cogliere i veri profili di rischio Obiettività delle valutazioni Utilizzo operativo dei nuovi strumenti

29 Conclusioni In questa prospettiva, i rischi non contrappongono ma avvicinano banca e impresa attorno al comune interesse di gestirli dinamicamente per prevenirli, controllarli e, possibilmente, ridurli Ciò comporta però comportamenti coerenti da parte di entrambi gli attori. Alle imprese si chiede più trasparenza, alle banche più professionalità E comunque indubbio che Basilea II spinge le banche ad avere più attenzione ai problemi delle imprese investendo innanzitutto in strutture valutative forti In altri termini, il rating è destinato a diventare uno strumento gestionale importante, un veicolo per rafforzare le relazioni di clientela, anche attraverso la predisposizione di servizi destinati a migliorare il rating stesso

Vittorio Conti ECONOMIST CONFERENCE Le Sfide di Basilea II per il Sistema Banca / Impresa Roma, 29 Ottobre 2003 INTERNAL RATING BASED ADVANCED: LE RAGIONI DI UNA SCELTA